Tutti i contenuti pubblicati da Loupissi
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median xl
io ci ho giocato un pochettino ma devo dire che ad un certo punto la difficoltà mi creava quasi panico, sarà che non sono mai stato bravo a giocare power-player. Il problema, mi dice chi ci gioca, è che per le quest + grosse non tutte le classi sono buone; ora questo commento mi è stato fatto qualche versione fa..ma non so se è stato cambato qualcosa...
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Legend of the five rings
Squillino le trombe!! PEPEREPE'!!!!!!! Si anuncia che 3 giorni fa è uscita la 4 edizione del nostro gioco, orientaleggiante, preferito!! Lo staff Pordenonese sta vedendo quando comperarlo poichè, ahimè, costa ben 50€ (e speriamo li valga tutti). Non appena verrà fatta una partita vedrò di descrivere il gameplay di questa nuova edizione, che comunque non dovrebbe essere differente dalla 3 revised.
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Scavatore, Bava Corrosiva e armi magiche
per essere banale....è come quando colpisci il rugginofago...a meno che la tua arma non sia un artefatto o non sia di altri materiali, all'infuori del metallo, essa si arrugginisce...purtroppo è la pessima vita dell'avventuriero
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Legend of the five rings
beh grazie mille ^^
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Legend of the five rings
Uh sono proprio contento che sia piaciuta ^^ Non vedo l'ora di sentire i pareri di tutti e vederla pubblicata (ebbene sì sono in fase Liceale contenta...ma non me ne vergogno )
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Legend of the five rings: approfondimento
Prima di tutto, mi trovo a voler fare una doverosa premessa: l’opportunità di scrivere questo articolo ha scaturito lo stesso effetto che, spero, abbia dato a tutti il primo bacio; mi sono trovato in uno stato di piena euforia ma al contempo in quel abisso chiamato “e adesso? Cosa faccio? E se rovino tutto?”. Ma essendo la persona che sono non mi perdo d’animo e come ho detto una volta “se sei un vincente non hai molto da raccontare, hai vinto e basta, mentre se sei uno che perde ne hai di storie interessanti…”. Mi piace pensare che questa simil-filosofia spicciola derivi dalla contaminazione che mi ha dato questo gioco: “Esagerato che non sei altro!” direte voi “Appassionarsi ad un gioco vuol dire fare propria la sua essenza” dico io, aggiungendo: “questo è Tao”. Ecco l’equilibrio è ciò che contraddistingue questo gioco, l’equilibrio delle forze che stanno nell’animo di ogni samurai. L’elemento che fa crescere i personaggi in questo gioco è il saper dosare le forze dei cinque anelli (acqua, terra, fuoco, aria e vuoto); Shintao dice “Non puoi equilibrare gli elementi, se sei senza equilibrio”. Molto probabilmente è questo modo di pensare che mi ha colpito. Rendersi conto che essere un Bushi (in succo un guerriero) implica comunque dover apprendere tecniche di dialogo ed etichetta, perché la corte è uno dei più insidiosi campi di battaglia, mi ha portato a considerare questo gioco ad un livello pari al famoso D&D, o forse superiore. In Legend of the Five Rings non si gioca un semplice avventuriero, si gioca un samurai con i suoi pro e contro, che vive in una società molto legata a precise regole di etichetta: un errore nel porre una domanda può scatenare una guerra fra Clan. I Clan sono l'identità del personaggio, come pensa, come agisce, come combatte. Uno sgarbo ad un esponente di un altro Clan può dare un valido motivo ad un conflitto bellico; ecco perché anche un samurai deve imparare a stare a corte e destreggiarsi nei più infidi dialoghi (e soprattutto evitare di far infuriare un cortigiano del Leone). Proprio questa spietata attenzione al dettaglio, unita al magnifico materiale d’ambientazione, rende questo gioco così interessante. I creatori hanno pensato ad una ambientazione in evoluzione e ciò permette di mantenere valido anche il materiale della prima edizione. Infatti in Legend of the five Rings ogni edizione ha modificato il sistema di gioco (basti vedere la 2° edizione che era pensata sia per il d20 system che per il Roll&Keep System), mentre l’ambientazione è rimasta coerente, ha solo portato avanti cronologicamente gli eventi, così il materiale d’ambientazione della prima edizione è rimasto valido per descrivere cosa è successo nel corso degli anni. Per ognuno dei clan descritti nel modulo base esiste un manuale specifico che è un’enorme fonte di valide informazioni per capire al meglio le filosofie di famiglia, così come fanno anche i manuali dedicati agli aspetti dominanti dei Clan (Master of War, Master of Court, Master of Duel, Master of Magic, ecc.). Per chi non fa parte di un Clan esistono dei manuali specifici, come per esempio Way of Shinsei, libro dedicato alla filosofia dei monaci. Una iniziativa coinvolgente degli editori del gioco, la AEG appunto, è stata quella di definire gli eventi della ambientazione tramite un concorso: circa un anno fa sono state organizzate diverse contest (tornei di giochi di carte, sfida di creazione di storie sul forum, ecc) i cui risultati sono entrati a pieno titolo come parte della evoluzione della ambientazione. In definitiva questo gioco affascina per l'interattività della ambientazione che la AEG è riuscita a creare, per il dettaglio della ricostruzione del giappone feudale nei suoi minuti dettagli sociali (anche se con un tocco di modernità visto che donne e uomini sono alla pari in quanto samurai), per la varietà di personaggi che si possono fare grazie alla presenza di clan distinti e ben caratterizzati e di outsider interessanti quali Monaci e Ronin, e infine per il misticismo di cui è pervaso il mondo. Visualizza articolo completo
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Legend of the five rings: approfondimento
Ma essendo la persona che sono non mi perdo d’animo e come ho detto una volta “se sei un vincente non hai molto da raccontare, hai vinto e basta, mentre se sei uno che perde ne hai di storie interessanti…”. Mi piace pensare che questa simil-filosofia spicciola derivi dalla contaminazione che mi ha dato questo gioco: “Esagerato che non sei altro!” direte voi “Appassionarsi ad un gioco vuol dire fare propria la sua essenza” dico io, aggiungendo: “questo è Tao”. Ecco l’equilibrio è ciò che contraddistingue questo gioco, l’equilibrio delle forze che stanno nell’animo di ogni samurai. L’elemento che fa crescere i personaggi in questo gioco è il saper dosare le forze dei cinque anelli (acqua, terra, fuoco, aria e vuoto); Shintao dice “Non puoi equilibrare gli elementi, se sei senza equilibrio”. Molto probabilmente è questo modo di pensare che mi ha colpito. Rendersi conto che essere un Bushi (in succo un guerriero) implica comunque dover apprendere tecniche di dialogo ed etichetta, perché la corte è uno dei più insidiosi campi di battaglia, mi ha portato a considerare questo gioco ad un livello pari al famoso D&D, o forse superiore. In Legend of the Five Rings non si gioca un semplice avventuriero, si gioca un samurai con i suoi pro e contro, che vive in una società molto legata a precise regole di etichetta: un errore nel porre una domanda può scatenare una guerra fra Clan. I Clan sono l'identità del personaggio, come pensa, come agisce, come combatte. Uno sgarbo ad un esponente di un altro Clan può dare un valido motivo ad un conflitto bellico; ecco perché anche un samurai deve imparare a stare a corte e destreggiarsi nei più infidi dialoghi (e soprattutto evitare di far infuriare un cortigiano del Leone). Proprio questa spietata attenzione al dettaglio, unita al magnifico materiale d’ambientazione, rende questo gioco così interessante. I creatori hanno pensato ad una ambientazione in evoluzione e ciò permette di mantenere valido anche il materiale della prima edizione. Infatti in Legend of the five Rings ogni edizione ha modificato il sistema di gioco (basti vedere la 2° edizione che era pensata sia per il d20 system che per il Roll&Keep System), mentre l’ambientazione è rimasta coerente, ha solo portato avanti cronologicamente gli eventi, così il materiale d’ambientazione della prima edizione è rimasto valido per descrivere cosa è successo nel corso degli anni. Per ognuno dei clan descritti nel modulo base esiste un manuale specifico che è un’enorme fonte di valide informazioni per capire al meglio le filosofie di famiglia, così come fanno anche i manuali dedicati agli aspetti dominanti dei Clan (Master of War, Master of Court, Master of Duel, Master of Magic, ecc.). Per chi non fa parte di un Clan esistono dei manuali specifici, come per esempio Way of Shinsei, libro dedicato alla filosofia dei monaci. Una iniziativa coinvolgente degli editori del gioco, la AEG appunto, è stata quella di definire gli eventi della ambientazione tramite un concorso: circa un anno fa sono state organizzate diverse contest (tornei di giochi di carte, sfida di creazione di storie sul forum, ecc) i cui risultati sono entrati a pieno titolo come parte della evoluzione della ambientazione. In definitiva questo gioco affascina per l'interattività della ambientazione che la AEG è riuscita a creare, per il dettaglio della ricostruzione del giappone feudale nei suoi minuti dettagli sociali (anche se con un tocco di modernità visto che donne e uomini sono alla pari in quanto samurai), per la varietà di personaggi che si possono fare grazie alla presenza di clan distinti e ben caratterizzati e di outsider interessanti quali Monaci e Ronin, e infine per il misticismo di cui è pervaso il mondo.
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Legend of the five rings
allora articolo iniziato, esito incerto, ma vado avanti....scusate se ci metterò tanto ma non è così facile scrivere un articolo esprimendo il perchè piace un dato gioco...
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Legend of the five rings
eh sì beh non sono un giornalista, ci metterò impegno anche perchè la punteggiatura è mia nemica...speriamo bene va XD
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Legend of the five rings
Sì tu hai visto la Luce!!!! XD A breve dovrei fare anche un articolo, spero di rendere omaggio in modo degno a questo bel gioco
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Legend of the five rings
Per la nuova edizione dovrebbe uscire la special edition a giugno (100 dollari per avere un librozzo ben rilegato con i Mon della famiglia che uno desidera). Se vuoi approfondimenti ulteriori c'è il link che ho messo nel mio primo post
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Legend of the five rings
Beh benvenuto Haxel ^^ Guarda credo che se ti piace davvero la filosofia giapponese, anche quella antica, ti troverai molto bene con questo gioco. Ciò che me lo fa portare sul palmo della mano è la questione che anche se sei un guerriero ti conviene saper fare un pò di corte e se sei un cortigiano...meglio che tu sappia tenere in mano la spada. Infatti, come suggerisce il manuale anche, dalle esperienze che ho avuto le campagne per essere interessanti devono avere parti di combattimento, corte, spiriti e indagine ma sopratutto una bella trama sotto, in puro stile Giappy
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Legend of the five rings
Beh dai ho avuto risposta prima del previsto ^^ Allora funziona così: -Gioco Carte: come un qualsiasi gioco di carte ha le sue fazioni, modi di vincere diversi (non solo distruggendo l'avversario ma anche ottenendo tot di Onore, togliendogli onore o cose simili...anche qui sono variegati);di particolare ha che ogni anno, quando sfornano la nuova edizione di set di carte, seguono una storia creata dalla casa produttrice che, attraverso storie scritte sul sito, fanno convogliare il tutto alla mega-battaglia che verrà combattuta a suon di mazzi di carte al torneo.Qui il vincitore saprà come hanno intenzione di mandare avanti la storia e ottiene la possibilità di modificare certe cose riguardo questa storia. -gioco di ruolo: l'ambientazione è stata usata per fare D&D (almeno da come la so io) ma il sistema di gioco è differente sotto moltissimi aspetti. E' un sistema roll&Keep (es: 5k3 tiri 5 dadi ma tieni i 3 che desideri), diciamo che i livelli esistono ma sono trattati come conoscenza di se stessi e più la si aumenta e più si riesce a carpire della propria scuola e arrivare "all'ultimo livello" non è per tutti anche perchè è un gioco molto mortale e la conoscenza di se stessi aumenta solo quando si compiono grandi imprese. Beh il minuzioso Fenna (respect ogni volta che posti qualcosa...ma sei un Treccani vivente? ) mi ha tolto le parole dalla tastiera e come vedi puoi giocare tranquillamente il GDR senza carte e viceversa. Comunque hai il fatto che, per esempio, i campioni del Clan nel gioco di carte sono gli stessi nel gioco di Ruolo. So d'aver fallato in qualche spiegazione comunque domanda pure che sono ben contento di spiegare e se vuoi una comunity più orientata a questo gioco sopra ho postato il link ^^, chiaramente ci sono anche io lì dentro
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Legend of the five rings
Utilizzo questo vecchio post per promuovere questo ricco gioco della AEG. Per chi non lo conoscesse, Legend of Five Rings catapulta i giocatori in una terra di samurai con stile di vita e codici di onore dei samurai davvero esistiti. Tale terra in cui avvengono le vicende porta il nome di Rokugan ed essa vede, nel passare delle diverse edizioni (stanno per sfornare la 4), una moltitudine di fatti storici più o meno epici che vanno ad insaporire le campagne di gioco con molto materiale storico. Sicuramente molti di voi al sentir parlare di Rokugan si saranno detti "ah sì! le oriental adventures di D&D!!" EPIC FAIL!!! o per lo meno in parte. Si può dire che il luogo, le classi e i clan sono gli stessi ma la filosofia con cui lo si affronta reputo sia molto diversa; sapere che gioco a D&D oriental adventures mi porta a giocare il tutto come in D&D, sapere che questo è il gioco da cui è stata presa tale ambientazione dovrebbe far cambiare il modo di percepire anche il gameplay. Prima differenza dalla gestione"alla D&D delle cose" è che qui il materiale d'ambientazione è sempre lo stesso,mi spiego; come meccaniche e classi i manuali della prima edizione non vanno di certo bene, ma i compendi specifici di ogni clan sono materiale ancora attuale anche per la semplice conoscenza degli usi e i costumi, così come gli eventi storici non vengono modificati ad ogni edizione, ma avanzano con essa. Di notevole interesse, secondo il mio umile parere, è la simbiosi che c'è fra il gioco di carte e il gioco di ruolo; i creatori di quest'ambientazione hanno fatto sì che i vari tornei di carte influiscano pesantemente sul come andrà la storia, chi vince tale torneo porterà il suo clan alla ribalta nelle cronache storiche del GDR e del gioco di carte creando così una costante evoluzione e creazione di materiale. In se per se anche il metodo di "classi" è interessante perchè abbiamo, in succo concentrato, 3 filoni di scuole: -Bushi: sono i samurai veri e propri, coloro che combattono in corpo a corpo; ma tutto questo condito dalle varie differenze culturali di ogni clan e famiglia di clan ( un samurai del Leone può seguire la più tattica scuola degli Akodo o la più iraconda scuola Berserker dei Matsu) -Shugenjia: in modo molto grezzo sono i maghi\chierici della situazione, si appellano con preghiere agli spiriti dei 5 elementi (aria,fuoco,terra,acqua e vuoto) riuscendo così a dare supporto a chi combatte; anche qui in base alla famiglia e la filosofia di pensiero del Clan ci sono differenze sul come si approcciano agli elementi (alcuni saranno più affini alla distruttiva magia del fuoco e avranno problemi ad entrare in sintonia con la magia dell'acqua) -Cortigiani: i guerrieri della favella, coloro che feriscono più con le parole che con le armi (che sanno usare poco o niente); probabilmente la tipologia di scuola più sottovalutata ai più (sì ci sono cascato anche io in questo tunnel di diffidenza) perchè non combatte attivamente ed è adatta per lo più nelle corti, insomma inutile uno direbbe MEGA EPIC FAIL!!! in una società dove la parola data, l'onore e la cortesia sono tutto un samurai che sa cosa dire al momento giusto può ribaltare le sorti di un clan intero. Guerre, trattati commerciali e alleanze vengono fatte il più delle volte dai cortigiani e sono anche loro quelli che appianano le cose o sanno come reclamare qualcosa nel modo giusto. Da questo breve escursus capirete che non è un banale gioco di ruolo, se il master sa come gestire tutti questi aspetti. Il Bushido, l'etichetta e gli spiriti non sono dei mondi separati ma anzi sono un'amalgama che rende succosa anche una sola esperienza a questo gioco, sempre se ben progettata da un master sapiente. Per i più pratici e smaniosi giocatori di EDUMATE (entra dungeon uccidi mostro arraffa tesoro esci) vi dico che i mostri sono delle creature corrotte che stanno in terre corrotte dove un clan si erge a difesa di tutta la terra di Rokugan, ma per essere più fini posso dire che ci sono più nemici in tutta Rokugan che nelle Shadowland. Al momento mi fermo qui con questa piccola esposizione ma vi dico anche che, finalmente, c'è anche un sito italiano di riferimento per questo gioco di ruolo e per quello di carte. Il sito è: http://l5ritalia.altervista.org/ Spero d'aver stuzzicato abbondantemente la vostra curiosità ^^ Loupissi-sama
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Giochi di ruolo consiglio
a tal proposito io non ho trovato dove scaricarlo da questo sito. COme altre ambientazioni ti posso citare: -sezione vecchie- Mutant Chronicles (trovi i manuali scaricabili online) Stormbringer (mai i combattimenti sono stati così mortali) Girsa -sezione nuovi- Eclipse (che se non erro c'è anche una recensione qui su DL) Legend of 5 Ring (gioco di ambientazione giapponese se ti piace il genere) le serie della White Wolf (alcune superbe e altre, a mio parere, un pelo inutili)
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nani e elfi, questo legame!
reputo che questo ricorrente legame sia magari dovuto al fatto che tutte e due le razze corrispondo alle caratteristiche di: -superbi artigiani -grandi conoscitori e saggi credo che chi per primo ha creato questo legame di "scontro" l'abbia fatto poichè una razza è l'antitesi dell'altra; nel senso che un elfo è aggrazziato, sinuoso e bello, per contro i nani sono rudi, efficaci e tracagnotti. Essendoci questa uguaglianza, ma allo stesso tempo questa grossa differenza, ipotizzio sia naturale creare un astio fra le due razze. Poi in ogni ambientazione fantasy uno ci mette i motivi che vuole ma credo che la mia tesi possa spiegare quello che è successo all'inizio; o semplicemente un giorno il primo che ha scritto di nani ed elfi si è alzato e ha deciso così
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Il Paladino (2)
scusate l'espressione ma...porca vacca! era praticamente quello che cercavo! In effetti mi sa che scelgo questa CdP anche perchè mi da bonus e abilità più interessanti rispetto al Cavaliere tenendo anche conto che la campagna di conquista che sto facendo sarà per lo più subacquea
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Il Paladino (2)
sì difatti ho uno squalo crudele che mi ha dato la mia diinità, e per la classe "seritore delle onde" ci ho dato una occhiata e devo dire che è parecchio interessante
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Il Paladino (2)
guarda che sappia io la cosa è duplice. Ovvero puoi sceglierla tu o te la può dare il master, in fondo essa è un dono della tua divinità e volendo è il master che può decidere
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Il Paladino (2)
Beh il leone crudele non è detto che ti arrivi ^^ se il master è cane ti può dare un maiale celestiale ^^ Per la signora degli abissi è un'ottima idea solo che, non avendo tale manuale, sapresti dirmi che fa?
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Il Paladino (2)
uhm spetta cosa fondamentale che mi son dimenticato....la campagna è subacquea... Comunque provo a pensarci grazie ^^
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Il Barbaro (4)
magari, e se il master te lo permette, ti direi di guardare la classe del Warblade presente nel manuale "tome of battle". Però ti avviso che ha meccaniche particolari e mi sa che esiste una forte possibilità che il tuo master bocci tale classe
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Il Paladino (2)
Incredibilmente mi trovo, nel giro di pochi giorni, a chiedere altri consigli su come sviluppare un PG Edizione 3.5 Ambientazione: Methyrfall Manuali permessi: tutti (LA master non mi ha vietato niente) PG: Il PG è un elfo marino che ho fatto diventare Paladino Malvagio di Hinsil (divinità della distruzione, caos, male e acqua.....insomma una cthulhu in gonnella). Come avanzamento sto utilizzando il Paladino della Tirannia presente ne "gli arcani rivelati". La mia idea di progressione era di farlo diventare un Cavaliere (classe di prestigio nel "perfetto combattente") più che altro perchè classi di prestigio per paladini malvagi, oltre la guardia nera, non ce ne sono o almeno non li conosco. Se qualcuno può darmi una mano ne sarei davvero contento.
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Bardo (2)
Ok è che avevo visto la classe del Cantore Lirico ma non mi sembrava questo granchè. Il cercatore del canto invece lo reputavo molto interessante e difatti sono combattuto fra scegliere Cercatore del Canto o Stormsinger che comunque mi da abilità interessanti ma non perdo incantesimi
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Bardo (2)
credo che il problema del musica da guerra sia il fatto che perdo gli incantesimi. Per il cantore LIrico ci ho anche pensato ma dvo ben capire le sue potenzialità, sapresti aiutarmi?