Etna
Descrizione fisica
Sono passati oramai giorni da quando sono tornata da la e non ho voglia di ripensare a tutte le cose che la ho vissuto per colpa di quegli ignobili esseri "benevoli".
Stavo bene prima, forse troppo.
I loro dubbi mi hanno contaminata e la mera e semplice violenza non mi ispira più.
Mi sento come se avessi bisogno, ora di avere un motivo per scatenarmi e ciò che ho trovato al mio ritorno non mi piace ancora di più.
Non ho tempo per capire cosa sta accadendo e perché le persone normali non si accorgono di nulla che arriva un messo non voluto a disturbarmi.
Mi lascia un messaggio e mi tocca partire.
Non che dove fossi in quel momento mi importasse, questo luogo sembra estraneo in qualsiasi posto, anche uno che avrei chiamato "casa" prima di essere catturata.
Così giungo in questo luogo e trovo dei tizi strani che con me ascoltano un vecchio con delle pergamene.
Parla di cose di cui dovrebbe importarmi qualcosa.
Gente morta, altra impazzita.
Qualche tempo fa avrei riso della cosa. Gente che impazzisce leggendo pezzi di carta, seriamente? Mi chiedo dentro di me.
Il viandante inizia a parlare di cose che mi danno quasi il disgusto, sembra di sentire quei maledetti dei miei carcerieri. La voglia di spaccargli la mascella a calci è altissima ma qualcosa mi ferma, non so cosa.
L'altro tizio che prende la parola mi ricorda tanto quei maghi che mi divertivo a tagliuzzare in due parti perfette, ma questo ha qualcosa in più... sembra ci sappia fare con quella lama che non sembra affatto normale.
Al che decido di prendere la parola.
Perché tanto scompiglio? Non basta distruggere questi scritti e dare l'eterno riposo a questa persona impazzita?