Tutti i contenuti pubblicati da FeAnPi
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Annunciata la data di uscita di D&D Next
C'è gente che parla di D&D 4.0, il problema sarà minimo. Comunque, a me la Paizo ha dato l'impressione di puntare, al momento, più sull'attendere e pubblicare poche cose grosse che non sull'invadere di nuove regole. Vedremo. Per ora domina il mercato, ma lo fa perché sostanzialmente pubblica D&D sotto altro nome: se chi detiene il brand di D&D riuscisse a produrre un gioco D&Decente e graD&Dibile per gli appassionati non so che fine potrebbe far Pathfinder. Potrebbero pubblicare altra roba, ovviamente, ma non avrebbero più le quote di mercato attuali.
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E lo scontro è aperto: chi vincerà fra trovatori di stradoni e dragoni e dongioni?
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Dragonero GdR: un'occasione persa?
Vero anche questo, ma come dicevo noi nerdoni da forum siamo un campione "falsato" rispetto a quello reale, in cui ci sono un sacco di giocatori che non leggono fumetti e viceversa, ed è per questi che un ponte mi sembra un prodotto necessario. Anche se chiaramente un "ponte" di questo tipo non sarà mai al livello di altri che, se fossero tradotti e disponibili, potrebbero introdurre veramente tanta gente al GdR.
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Dragonero GdR: un'occasione persa?
Sì, sapevo del GdR di Dylan Dog e del modulo di Cyberpunk per Nathan Never (data la mia locazione, non posso non saperlo *), e difatti la cosa non era affatto intentata, ma si parla comunque di progetti più vecchi: nel frattempo ci sono stati tanti alti e bassi nel mercato gidierresco locale. E Dragonero, per ora, mi sembra un basso. Ok non fare il gioco compatibile con Pathfinder. Ma almeno mettici quel che serve per giocare! Ora, a un mese e mezzo da Lucca Games, ancora non ci sono mostri per Dragonero, neppure quelli apparsi nel fumetto. Come ci dovrebbe giocare una persona? Con solo PNG avversari? * e, tanto per dire che no, i sardi non sono bonelliani, voglio solo mettere agli atti che nel mio asilo c'era una cappella affrescata da Galep.
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Dragonero GdR: un'occasione persa?
Più che altro, visto che con questo discorso quel gioco nulla ha a che fare, preferirei ne restasse fuori, punto e basta. ^^ Neppure il sistema di Sine Requie va particolarmente bene per Dragonero, neppure quello di MAP, eppure non se ne parla. Non se ne parla perché non c'entrano niente col discorso. Quindi continuiamo a non parlare di ciò che ha a che vedere, non di ciò che c'entra poco o niente. Perché, come dice giustamente Knuky, spesso l'obiettivo di chi promuove qualcosa è solo che se ne parli, non che se ne parli bene. E tornando al nostro argomento, la versione starter di Pathfinder esiste. Io personalmente non l'ho giocata, ma il regolamento semplificato in box esiste già da tempo. Una uscita che usasse quel regolamento sarebbe stata di certo più adeguata, anche perché non avrebbe creato un aut aut: ora come ora, O giochi col manuale di Dragonero GdR O giochi coi manuali di Pathfinder. In quel caso, invece, si sarebbe potuto giocare con il manuale di Dragoner GdR E con Pathfinder. In ogni caso no, non mi interessa parlare di come si sarebbe potuto fare: non è coi se che si fa la storia, coi se si fanno solo se... ci siamo capiti. Quel che mi interessa capire è qual è il parere degli altri che hanno avuto modo di leggere o comprare il box di Dragonero GdR. PS: che il pubblico bonelliano non sia giovanissimo è vero. Ma è anche vero che lo svecchiamento non piace ai lettori "storici": c'è gente capace di lamentarsi perché le nuove storie di Tex non sono scritte all'orribile maniera di Nizzi, che si limitava a fare un copia/incolla di elementi narrativi tirati fuori da Bonelli padre. :/ Alla fine vale quel che vale per gli altri fumetti pluriennali e storici: il pubblico legge Batman per trovarci Batman, e il pubblico legge Tex per trovarci Tex, in tutti i loro difetti. Con la differenza che Tex in Italia vende più che non Batman negli USA. ^^
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Dragonero GdR: un'occasione persa?
Beh, una certa distanza c'è. Parlando con un becero stereotipo, noi tutti siam nerdoni che fanno l'una e l'altra cosa, ma ci sono molti che O giocano di ruolo O fanno wargames O leggono fumetti O giocano ai boardgames O giocano a Magic (continuare all'infinito, o quasi). In questo senso qualsiasi ponte può essere qualcosa di interessante. Edit per crossposting. Ok Knuky, abbiamo capito i tuoi gusti, è cosa buona e giusta che tu li abbia e che i tuoi siano diversi dai miei gusti personali, però la marchetta può anche terminare qui. Io, che sono un grandissimo estimatore di RuneQuest, mi sono trattenuto dal tessere le lodi di questo gioco come possibile regolamento da cui partire per Dragonero, e gradirei si facesse altrettanto. Questo non è un thread di promozione per narrattiva, ce ne sono già abbastanza spammati in giro per il forum. Questo vuole essere un thread per discutere del gioco. Gioco che poteva essere fatto benissimo anche con Pathfinder. SWSE è un ottimo esempio di come si possa, volendo, adattare il d20 a una ambientazione particolare inserendoci anche qualche "elemento personale" (alla fine, è stato il banco di prova per certe dinamiche di D&D 4^). Addirittura, volendo, la Wyrd avrebbe potuto approfittare del regolamento starter di Pathfinder, decisamente molto semplice e decisamente molto appetitoso. Qui mi sa veramente che hanno sbagliato il passo. PS: sì, i fumetti Bonelli non sono novità e nessuno mi pare lo sostenga. Peraltro, che uno "svecchiamento" sia necessario è saltato agli occhi anche dell'editore, tant'è che Nizzi il manierista è stato messo alla porta, tant'è che Dylan Dog pare debba essere rinnovato. Ma ci sono prodotti di intrattenimento a cui non si richiede che siano "nuovi", quanto che siano affidabili nel loro essere se stessi. Poi oh, dalla tua classificazione cronologica pare che siano maturi i tempi per un nuovo titolo Bonelli che caratterizzi una generazione. ^^
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Dragonero GdR: un'occasione persa?
E ok, con questo abbiamo capito che per te il progetto non sarebbe andato in porto a prescindere. Peraltro, il fatto che Tex e Dylan Dog abbiano dati di vendita assurdi dimostra che, come sembra, la novità non è necessariamente originaria ed è anzi subordinata ad altri valori (banalmente, meglio il vecchio buono che il nuovo scarso: meglio Omero che non Fabio Volo). Poi, veramente: se vuoi farne una discussione di puro flame, ti pregherei di non farlo. Mi interessa un confronto costruttivo, non una sparata a zero su ciò che non rientra nei propri gusti.
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Dragonero GdR: un'occasione persa?
Ero uno di quelli che aspettavano con ansia sia la serie regolare di Dragonero, sia un prodotto che facesse da ponte fra i GdR e il "grande pubblico", e per questo sono stato davvero molto contento quando hanno annunciato il GdR del fumetto in questione. Mi sono fatto portare il manuale da Lucca, e l'ho sfogliato con grandi aspettative... ... decisamente deluse. Sul mio blog spiego in maniera più articolata il perché del mio giudizio, ma mi piacerebbe che ne nascesse una discussione (che, se possibile, preferirei priva di interventi di alcuni per i quali i GdR propriamente detti non sono "i GdR" ma "un GdR"; se volete create pure un thread ad hoc, questo lo sto aprendo per parlare d'altro). Sono uno dei pochi delusi? O questa opinione è diffusa? Alla fin fine, i commenti sulla pagina facebook del gioco sono attendibili quanto il parere di una nonna sul proprio peso, e mi interesserebbe "tastare il polso" anche in altri ambienti.
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Un progetto vecchia scuola
E finalmente una regola molto "nuova" che fa il gioco del gioco vecchia scuola. Avevo accennato agli Arconti, giusto? Bene, eccovi le relative regole. ^^
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Competizione nei giochi
Sorvolando su quanto scritto nel post sopra, recupero l'intervento di Thondar: è vero, la competizione può essere positiva, dipende in sostanza dal tipo di competizione. E, ovviamente, un gioco in cui non è possibile quello stile di gioco che contempla la competizione positiva fra giocatori è un gioco con minori potenzialità, anche se di fatto un gruppo o un giocatore "volenteroso" può inserircela sempre e comunque - anche se a volte stona parecchio.
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Competizione nei giochi
Condivido parzialmente, nel senso che secondo me il volere dei giocatori alla fine va oltre il gioco; molto banalmente, puoi giocare a calcio anche con un pallone da pallavolo - e penso che a tutti da bambini sia capitato. Sì, ci sono i casi "particolari" (la palla da rugby, e il "di testa!" con la palla medica), ma in linea di massima anche se la palla è ottimizzata per una cosa chi la vuole usare per un'altra non si pone troppi problemi. L'esempio che facevo qualche post fa è eloquente: il tipo giocava a pugnalare alle spalle in qualsiasi gioco, e neanche in quella maniera subdola che ci può stare in un Vampiri. In qualsiasi GdR, per come era all'epoca, avrebbe fatto la stessa cosa - e infatti la faceva! Poi nell'ambito dei giochi di ruolo c'è una notevole duttilità: i più hanno esperienza con dei giochi dove due o tre scelte modificano pesantemente lo stile del gioco. Per D&D 3.5 è eloquente l'esempio del voto di povertà, che a seconda dello stile del gruppo può essere potentissimo o risibile. Insomma, salvo certi casi (che hanno una rilevanza statistica molto scarsa) alla fin fine il gioco indirizza tanto quanto di fronte alle scelte dei giocatori.
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Competizione nei giochi
No Domon, non provare a ribaltare contro altri i loro discorsi. Fai solo male a te stesso e alla tua credibilità così. Oltre a risultare fastidioso e a non contribuire affatto a una discussione civile e argomentata.
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Col tempo, una riflessione
Ultimamente stavo riflettendo su come nello scribacchiare versi mi fossi "adagiato", componendo sempre allo stesso modo e senza variare niente di nulla, componendo per comporre e non perché mi sentissi di comporre. Devo cambiare qualcosa, lo so. E dal cambiamento è nato questo scherzo. Davvero ho infranto le catene d'altri, Quei vetusti retaggi ammuffiti, Per aggiogarmi poi da solo Con nuove catene antiche? Davvero la conquista Di cui vado fiero È nulla, un nulla Celebrato E vuoto? Questo Mi Chiedo, Se forse M'ha rinchiuso Il troppo orgoglio Dentro qualche gabbia Di versetti serrati, Tutta intarsiata d'accenti Disposti secondo uno schema Antico, sterile, ammutolito. L'arte mi elude, inganno di superbia. Niente di serio, ma se vi interessa saperne qualcosina di più potete pure leggervi l'autoanalisi che ne ho fatto sul blog.
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Araldo di Tzeentch + disco di Tzeentch
In origine, i due pezzi erano separati. E non li giocavo: il primo aveva bisogno di una risistemata, il secondo era fatto in teoria per incastrarci sopra un altro pezzo che mal si incastrava. Che si dice dei due zoppi? Ecco. Se volete altre foto, più una preview di un Pezzo Demoniaco in lavorazione, guardate pure sul blog.
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Competizione nei giochi
Rincaro la dose: più sento i ragionamenti di chi parla di questi problemi dei giochi, e più mi sembra che siano problemi dei giocatori generalizzati. Problemi anche diffusi, eh, e posso capire cosa c'è dietro e perché sì è continuato a giocare così: io sono un giocatore di ruolo molto "choosy" (temo che alla Fornero starei antipatico), e preferisco non giocare rispetto al giocare in maniere non consone al sottoscritto: preferisco avere tre giocatori attorno al tavolo che non un megaparty di 8 persone sca**ate o che mi giocano un GdR come se fosse un altro (gli old school giocati come D&D 4^ ), ma questo vuol dire spesso smettere di giocare con gli amici, magari smettere di vederli nell'unica occasione settimanale che si aveva per uscire assieme, magari facendo sì che si risentano nei nostri confronti... insomma, non è una cosa così scontata da fare. E posso anche capire come persone che hanno avuto anni di "brutte esperienze" di gioco alla fine arrivino a considerare certi difetti come connaturati nel gioco, e non piuttosto legati ai loro brutti trascorsi. Voglio dire: se io dovessi valutare la pizza come alimento solo alla luce delle pizze precotte irlandesi (schifo!), della pizza di un tale Secondo Gatti che in un paese vicino al mio si diletta di scolpire orrori di roccia e preparare pizze orribili ma sopravvalutate (in base al principio del "se la tira, quindi è bravo"), delle pizze toscane cotte al forno elettrico e di un'orribile pizzeria palermitana, direi che la pizza fa schifo. Per mia fortuna ho mangiato anche ottime pizze, in casa facciamo una pizza deliziosa, e quindi so che il problema non sta nell'alimento-pizza, ma nel modo in cui viene attuato dai singoli pizzaioli non troppo bravi. Una persona che avesse avuto solo esperienze del primo tipo sarebbe ovviamente portata a generalizzare la sua esperienza, reputando che la pizza faccia schifo a prescindere; è comprensibile che la si pensi in questo modo, ed è comprensibile che si abbia questo tipo di esperienza: magari tutti gli amici vanno in un locale in cui la pizza fa schifo "perché è figo", e quindi per uscire assieme a loro si accetta di mangiare la pizza-boiata - il che è il corrispettivo di quel che ho scritto poco sopra per il GdR.
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Competizione nei giochi
Per mia esperienza personale (il che le dà il vigore del visto dal vivo, ma anche la limitatezza del caso singolo, va riconosciuto sempre questo quando si parla dei dati reali) la competizione in un gioco di ruolo tende a essere più un problema dei giocatori che non un problema del gioco. Premettiamo che la competizione, Esiodo docet, può essere buona o cattiva: la prima spinge a migliorarsi, la seconda a odiare e sabotare il rivale. Delle due solo la seconda è un problema reale (in qualsiasi D&D la prima si riassorbe nelle logiche del party*, tanto per fare l'esempio del gioco più "competitivo" secondo alcuni), perché anche il temuto PVP in certi casi ha la sua logica nel mondo di gioco; il problema sorge nel PVP esterno al mondo di gioco, in quello che è veramente imputabile solo ai giocatori. Ed è qui che faccio il più sentito degli esempi personali: non un "buildatore professionista" che tratta male chi fa peggio (uno che, veramente, dovrebbe giocare ad altro che non ai GdR; ma che in certi giochi verrebbe rimosso lui dal tavolo per manifesta coproantropia), ma un "TPKiller professionista". Il tipo era un esaltato da Assassin's Creed, e per lui in ogni GdR il fine ultimo era accoltellare alle spalle gli altri PG. In *qualsiasi* GdR. Emblematica una sessione al GdR dell'Orlando Furioso, in cui un PG (il mio) riuscì a sconfiggere dopo dura tenzone il nemico, un cavaliere rivale che impediva di attraversare un ponte, e il nostro caricò lancia in resta l'eroico compagno d'arme; senza un motivo, senza uno scopo. Solo per essere il giocatore del PG che restava in vita più a lungo. Con qualsiasi gioco di ruolo il nostro avrebbe creato problemi. Il problema era "lui". Dico "era" perché magari negli anni è migliorato (cosa che gli auguro), però all'epoca sopportarlo non era impresa umana. * esempio della sessione odierna di RQ: il nobile e ricco PG con tanti punteggioni di caratteristica elevata stava per farsi infinocchiare, sono stati i personaggi meno "forti" a parare a lui e al resto della carovana a cui erano aggregati le chiappe.
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The Order of the Stick
Uhm. Spoiler: Non penso che Scoundrél faccia così pochi danni, visto che somma il suo carisma; ora come ora direi che al nostro restano al più un 150 pf. Di certo quanto basta per mettere su un'altro scontro abbastanza interessante, perché a questo punto è chiaro che avendo lui stesso voluto infrangere lo stereotipo narrativo inseguendo l'eroe si è condannato da solo allo sparire di scena quanto prima.
- The Order of the Stick
- The Order of the Stick
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Un progetto vecchia scuola
E ho risolto anche il problema di PF e multiclasse. Ora come ora il combattente è più "tosto", ma la matematica complessiva funziona meglio.
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Scenici e tavoli fatti da me per Warcard
Mi ero perso il thread, complimenti. Fa sempre piacere vedere queste iniziative. ^^
- DivinitÃ
- Consigli strano dungeon alto livello
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Un progetto vecchia scuola
L'avevo un po' capito che tu fossi un "AD&Daro". ^^ Io personalmente ho iniziato con la 3.5, ho avuto una rapida escursione con la 4^ (manuali rivenduti fino all'ultimo), ho giocato con Pathfinder fino a che le nuove uscite non sono diventate troppe per i miei gusti, e quindi ho mollato ogni cosa affine a D&D che non fosse un retroclone. Sono uno degli estimatori "giovani" dell'OSR. Ad AD&D mi sarebbe piaciuto poter giocare, ma alla fin fine per quello stile di gioco preferisco altri giochi, mentre nell'old school trovo un modo di giocare tutto sommato peculiare e intrigante. Però hai ragione: non avrei iniziato a creare qualcosa di mio se non avessi voluto metterci qualcosa di "mio", tanto più che il panorama dell'OSR è più vitale che mai, per quanto poco noto (e ci sono troppi che giocano coi giochi old school come se fossero AD&D, orrore e raccapriccio D: ). Ti ringrazio dell'interessamento, cercherò di darti qualcosa di intrigante da leggere.
- DivinitÃ