Tutti i contenuti pubblicati da Wolf
- HEAVY METAL RULEZ!!!
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Due risate con D&D
uhm..uccide all'ottavo..e se io con un abile mossa da campione faccio talmente tanti punti da saltare dal settimo livello al nono in un colpo solo che succede??mi lascia vivo per sempre??
- HEAVY METAL RULEZ!!!
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Prog anni '70
ok..ora ho capito bene..per un momento ho temuto lo disprezzassi il grunge..e invece... =D> =D> =D> =D> =D> !!! drvidvs guadagna sempre più punti!!!! il grunge è il genere che preferisco e non mancherò di approffondire la conoscenza degli altri gruppi che hai citato, oltre ai nirvana che fanno parte di me più delle mie stesse impronte digitali!!!!!!! e per il resto..hai ragione!! e ora torniamo IT va, anche se non posso aiutarvi a farlo..anzi si! cosa caratterizza, in soldoni (se possibile senza banalizzare), il genere Prog?
- Concerto di Vasco 11 settembre 2004 a Trieste
- Concerto di Vasco 11 settembre 2004 a Trieste
- Prog anni '70
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Prog anni '70
questa non l'ho capita! cmq si è vero, forse molte delle cose che arrivano dall'america non sono fatte da Americani veri, veraci, ma questo cosa c'entra? Cmq il paese che ha permesso lo sviluppo e la crescita di tali artisti e generi è l'america, come ha permesso lo sviluppo della spazzatura. Ma questo è un altro discorso..sono pur sempre "cose americane" per cosi dire..
- Prog anni '70
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Prog anni '70
uhm..allora ti capisco! non disprezzi l'america, ma tutta la spazzatura che essa spaccia per Arte, ma che d'altronde non arriva solo da li. E allora siamo d'accordo. La spazzatura arriva anche dall'Italia, dall'Inghilterra e dalla Cina; come d'altronde arrivano cose interessanti in ambito artistico anche dall'america.. ok ok capito
- HEAVY METAL RULEZ!!!
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La nostra storia...
eheh si si puoi andare avanti..posta quello che hai fatto e appena possibile chi vuole si inserisce..
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La nostra storia...
io aspettavo un tuo post per andare avanti, per non incasinarti i progetti..dopo mi inserirò adeguatamente..voglio vedere se hai creato qlcs con il BG..
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Prog anni '70
vorrei dire una cosa a dryidvs.. Ho notato una tua tendenza a cestinare automaticamente tutto ciò che arriva da quello strano paese chiamato America. Lo trovo strano per una persona come te, che da come ti conosco nel forum dimostri una certa cultura e capacità di ragionamento. Mi sembra troppo vicino a quel pregiudizio (che è facilmente accostabile al "razzismo" in un certo senso..ma restiamo a "pregiudizio" che è più adeguato) che tanto hai disprezzato in un altra occasione. Vero, tante volte l'america propone schifezze dettate dal consumismo piùà sfrenato, che diventano simboli e valori reali grazie alla capacità di imposizione americana. Ma assieme al pattume esce anche qualcosa di interessante, di apprezzabile, che andrebbe perso se non si ricercasse meticolosamente nella discarica. Io non sono un amante dell'america, e disprezzo le loro strategie commerciali e politiche, ma più ancora cerco di evitare queste generalizzazioni alla "è americano, e quindi è una boiata..". Mi ricorda troppo il discorso di un mio amico che non è andato a vedere "l'ultimo dei samurai" solo perchè " è giapponese, come Kill Bill e La tigre e il dragone, quindi fa schifo".. Dopo di chè...ognuno fa come vuole...
- Prog anni '70
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
La mattina giunge silenziosa. I compagni di avventura vengono svegliati dagli uomini di Burton, e si ritrovano nella sala principale per fare colazione. Eliah è in realtà in piedi da qualche ora, troppo eccitato dall'idea di aver ritrovato il padre per poter dormire troppo. La colazione si consuma in fretta, silenziosamente, tutti tremendamente consci che nelle prossime ore le decisioni andranno prese, e saranno radicali, definitive. Appena finito di mangiare il gruppo viene accompagnato al pian terreno, dove Aron li accoglie. "Burton arriverà più tardi, ora ha da fare. Vi spiegherò io il nostro piano, o per lo meno le linee generali. Seguitemi". Percorrono un altro paio di corridoi, debolmente illuminati, in cui risiede un odore di muffa e di chiuso. Dopo qualche minuto Aron apre una porta a destra, davanti alla quale sono due uomini a guardia che danno il buongiorno al gruppo, sorridendo. Sono armati fino ai denti! Quando la luce illumina la stanza la compagnia si trova davanti ad un arsenale degno della Militech, con armi e corazze di tutti i tipi, e parecchi innesti ciberbetici anche. "Prendete quello che più ritenete utile, quello che vi interessa avere per il domani. Cloney vi aiuterà nelle scelte se ne avrete bisogno" dice, indicando un quarantenne seduto su una sedia intento a lucidare un pugnale. "Dovremmo andare fino all'Isola d'Elba, e già il viaggio di per se sarà difficile e complicato, ma Burton si sta muovendo per questo, e probabilmente ce la faremo ad arrivare illesi fino a la. Una volta la ci sarà da combattere, e non poco, se ho ben capito la situazione. La partenza è decisa per domani, alla sera al più tardi, e quindi avete la giornata di oggi e di domani per prepararvi psicologicamente e fisicamente. Fatevi insegnare da lui quello che vi serve, e accettate ogni consiglio. E' un uomo esperto di guerriglia e battaglie in generale, e sarà felici di aiutarvi, vero Cloney?" "Certo Aron, " dice l'uomo mentre il pugnale si pianta alla sinistra della testa di Aron, sulla porta, veloce come un proiettile. "Sono sempre felice di far nascere nuovi assassini, o di conoscerne di nuovi." Il buon umore dell'uomo è quasi macabro. "Questa sera verrà spiegato bene il piano che abbiamo intenzione di seguire, o forse già a pranzo se Burton ce la farà a tornare. Per ora, buon divertimento!" Aron li saluta e si allontana. Cloney si alza con le braccia lungo i fianchi: "Allora signori. Da dove cominciamo?" sono andato un po' avanti, anche se poco, per non far morire il tutto, ma credo che tu Joram, che stavi tenendo un conto dei giorni, dovresti proseguire un po', almeno per farci capire come stanno andando le cose che avevi pensato e come intendi proseguire...
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La nostra storia...
Le onde. L'elfo ora si sentiva stranamente a suo agio. Appena erano salpati si era sentito instabile, troppo in balia di qualcosa che non controllava minimamente. Le prime onde, e i primi colpi di vento avevano fatto dondolare lentamente la nave, e la sensazione si insicurezza, di non controllo si era insinuata in lui; aveva visto la terra allontanarsi dalle sponde della nave, e all'improvviso si era reso conto in pieno che la vita di tutti loro era nella mani di quell'uomo. Non che non si fidasse della sua abilità, anzi, era convinto che quel capitano fosse un uomo valente e conscio di ciò che faceva. Ma non gli era mai piaciuto affidare la propria sorte a qualcun altro, neanche per un istante. Allora si era avvicinato all'albero maestro, appoggiandoci una mano come a cercare un punto fermo, non trovandolo. Dondolava anch'esso, incerto e forse insicuro nella forza del mare. Il kender di lissù urlava circa la bellezza del mare e la sua vastità, assolutamente incurante del volo che avrebbe potuto fare. I suoi occhi vedevano solamente qualcosa di cosi grande che avrebbe potuto descrivere con quelle parole che tanto amava per tantissimo tempo. Paltron si era avvicinato all'elfo, osservandolo. La mano di Ariaston era sempre istintivamente molto vicina al bianco pugnale che teneva nella tasca interna del mantello, invisibile agli occhi dei più; il capitano aveva fatto deporre le loro armi nelle stanze, pregandoli di non girare armati per la nave, per non suscitare tensioni, ma Ariaston non si separava mai dalla sua arma. Troppo ricordi e cose importanti erano legate ad esso! Quando lo vide avvicinarsi l'elfo allontanò il palmo della mano dall'impugnatura dell'arma, per non suscitare sospetti; l'uomo appoggiò anch'esso la mano all'albero maestro. Assunse un aria concentrata, come in ascolto di parole che solo lui poteva sentire. "Si, lo so. Anche io la prima volta ebbi una reazione simile." Cominciò, parlando come a se stesso e all'elfo contemporaneamente, e forse anche al legno su cui poggiava. "Salii sulla prima nave 15 anni fa, per attraversare il mare con mio padre, partendo da Port Warley. Lui ora è tornato li, per finire i suoi anni in pace. Salii con lui, che mi rassicurava sulla solidità della nave, nonostante gli leggessi negli occhi che aveva più paura di me. Non mi fidavo della barca, e dell'apparente solidità che dimostrava. Conoscevo anche troppo bene le storie di navi robustissime distrutte dalla forza indomita del mare! Ma salii lo stesso, e appena partimmo mi sedetti nel pontile, attaccato ad un parapetto per muovermi il meno possibile. Rimasi li, mangiai li, e rimasi fermo per tre giorni, troppo spaventato dell'idea di muovermi." Sorrise, assorto nei suoi pensieri, nostalgico. "Poi la sera del terzo giorno venne un temporale; tutto l'equipaggio si agitava, all'opera, per resistere al meglio al fortunale. Fu tremendo! Sembrava che la forza di tutto il mare si stesse scatenando contro noi, per abbatterci; ora so che era solo un temporale, robusto, ma un temporale, ma allora credetti che fossimo destinati a morire sotto i colpi d'ascia del Dio Tempesta. Non so cosa mi successe, ma a stare attaccato a quel legno per tre giorni e a percepirne lo sforzo nel solcare le onde, me ne ero affezionato. Avevo imparato a prevedere i movimenti e i rumori di quelle travi abbastanza bene, ascoltando le vibrazioni che le percorrevano e percorrevano anche me. Lo sentivo vicino. Mi alzai in piedi, e corsi verso l'albero maestro. Tutte le vele erano già state ammainate, per non farle distruggere dal vento e per non offrire il fianco al vento, e io mi arrampicai velocemente per i primi tre metri di quel legno lisco e solido. Rimasi li per tutta la tempesta, con mio padre che mi urlava di scendere, mentre io ascoltavo solo il rumore del vento nelle orecchie e l'acqua che scrosciava sul mio petto esposto al nemico fortunale." Si spostò, scostando la mano dal tronco, e si mise a fianco dell'elfo. Sospirò lievemente, e guardo il guerriero. "Quando arrivai al porto iniziai a lavorare in una nave, raccolsi soldi, e diventai quello che sono ora. Capitano. Impara a conoscere la nave su cui sei, e non ti farà più paura. Il mare non bisogna dominarlo, sarebbe da pazzi pensarlo." Fece un passo avanti, e urlò a tutti, con voce tonante: "Il mare è come una donna; va amata, assecondata, coccolata, ed infine, quando meno se lo aspetta, FOTTUTAAAAAA"! Una risata si levò fragorosa da tutto l'equipaggio, dopo che aveva fatto da coro al suo capitano. Ariaston sorrise a sua volta, e si allontanò da lui con uno sguardo grato.
- RatMan
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Le nostre Campagne, le nostre Compagnie
beh BENVENUTO! non mi pare tu sia OT..hai parlato del tuo pg
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La nostra storia...
good...posterò qualcosa anche io...senza incasinare nulla però.. cmq devo sentire giga per capire che fare del kyton..lui ha il pc rotto e non può postare..vedremo che mi dice..
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La nostra storia...
uhm..ok..io te le posso anche inviare via mp, se ci stanno visto che sono 6 pagine word (e devo ancora finire bene..cmq intanto quelle dovrebbero bastare.E riassumerò ke cosi è stracciata). Cmq al max te la divido in più mp, ma devi aspettare stasera ke è tutto a casa..i personaggi però dovranno scoprire il tutto in "gioco"
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La nostra storia...
ok..basta che si prosegua, che ho voglia di scrivere un po'.. anche io qualche mezza idea ce l'ho..il BG di Ariaston tornerà utile..
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La nostra storia...
ok, joram non ce la fa, quindi chiedo a strike se può fare lui che sembra conoscere le navi, altrimenti proseguo io con le poche conoscenze che ho..al max viene una descrizione semplice semplice...