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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Burton. Eliah non vuole crederci. Sta finalmente per rivedere suo padre! Finalmente può smettere di scappare dalla polizia, e può rivedere suo padre. Il suo eroe. E' un po' intimorito da quello che succederà al momento dell'incontro. Suo padre è un uomo molto deciso; giusto, ma deciso. E sopratutto tiene molto ai membri della sua banda, amici oltre che compagni di avventura. E non sa come deciderà di trattare gli attuali compagni di Eliah. Ma probabilmente non succederà nulla di strano. Non ha motivo di fargli del male, e probabilmente avrebbe potuto farlo lo stesso. Aron li guida per le strade della città, con la sua moto color argento brillante, come a voler riflettere la luce del sole, in un vano tentativo. Accanto a lui c'è Spyke, suo figlio, anche lui membro degli Psycodeath, un ragazzo molto giovane ma intraprendente, amico di Eliah. Dietro all'AV seguono altre due moto, di uomini che Eliah ha riconosciuto ma di cui non ricorda il nome. Strano che Aron non sia circondato dai soliti uomini. Dev'essere successo qualcosa. La direzione che prendono porta verso la parte ricca della città, vicino alle zone corporative, in cui Eliah non sa esserci alcuna base della banda. Nel mezzo sono tutti molto nervosi, ancora un po' dubitanti sul fatto di doversi fidare o meno di questo Aron. Eliah è l'unico sorridente veramente. Ma Paul tranquillizza tutti. Ha capito dalle poche parole del biker che non stava mentendo, e che probabilmente una collaborazione con la banda sarebbe utile. Il viaggio dura una mezzora circa; le strade anche nelle zone corporative sono ricolme di dettriti, e la poca polizia rimasta fatica a tenere a bada le bande di poveri e di mutati. Sembra che la città sia diventata un immenso sprawl, senza controllo e senza legge. Mike osserva dal finestrino, con aria in apparenza distaccata e fredda, ma molto attento e amareggiato per quanto accade. Una vita di lavoro per mantenere un po' di ordine, per la sua Nora e per il suo futuro, e ora si ritrova in una città spazzatura, a collaborare per una presunta salvezza con un gruppo di biker e nomadi fuorilegge. Ma è anche convinto che non vi sia altra soluzione, che sia la scelta migliore...forse. La moto di Aron si avvicina ad un grande edificio, alto una sessantina di metri, in costruzione da troppo tempo ormai. Le finestre sono chiuse da enormi vetri riflettenti, sporchi dal tempo. Le porte sono chiuse, dalle solite serratura magnetiche a combinazione che assicurano privacy a questo grandi edifici; sembra disabitato e un grande cartello dondola da sotte le finestre del primo piano riportando la scritta della ditta costruttrice, e la data di presunta fine dei lavori, ormai in ritardo di più di un anno. Scendono tutti dal mezzo, mentre Aron li aspetta e Spyke si avvicina al portone; "Bello vero? E' un po' di tempo che tuo padre lavorava a questo progetto" dice il biker rivolgendosi a Eliah, " e da poco è operativa anche questa nostra base. Siamo più intraprendenti di quanto non si creda." Un sorriso sincero e onesto gli increspa il volto, mentre le porta del palazzone si aprono silenziosamente, e suo figlio risale in sella facendo strada. Entrano nell'edificio con l'AV, in una grande sala illuminata decentemente. Una volta dentro scendono dal mezzo, e due donne in camicie bianco si avvicinano al furgone, accompagnate da due uomini. "Sappiamo che c'è una ragazza debole, provata, nel furgone, e che necessita di cure. Questi sono due dottori, già informati sul suo stato di salute, pronti a prendersi cura di lei. Vi prego di fidarvi vi me, e lasciare che la ragazza venga portata in un letto comodo e curata in maniera adeguata." Paul si irrigidisce, sospettoso e protettivo, mentre Sheila abbassa lo sguardo, come a far finta di niente. Eliah osserva l'uomo, facendogli un cenno con il capo, per invitarlo a fidarsi. Poi si rivolge ai dottori: "Mi raccomando. Sappiate che la sua vita è legata con un filo alla vostra. Se si spezza cadranno entrambe.." I dottori sorridono, e di rimando: "siamo abituati a curare ragazzacci ricolmi di proiettili e di fratture per cadute in moto..sapremo occuparci a dovere anche di questa ragazza." Paul si rilassa, e lascia spazio ai due uomini che la adagiano dolcemente su di una barella. Il gruppo inizia a salire delle scale accompagnati da Aron, mentre anche le altre moto parcheggiano nella sala e richiudono il portone dietro di se. "Dobbiamo arrivare al secondo piano, e poi dovrete lasciare tutte le armi. Scusateci, ci fidiamo fino ad un certo punto, anche se siete con Eliah. Ma chi non vorrà farlo potrà rimanere al secondo piano ed evitare di raggiungere Burton al terzo..." l'incontro lo faccio dopo..ora lavoro...mi sono accorto di una cosa: in che città e continente siamo ora???
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
domani arrivo con il racconto..lo penso bene e poi lo posto...
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La nostra storia...
ecco..un altro poema..non me ne sono neanche accorto..ditemi che ne pensate...e chi vuole continui
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La nostra storia...
ma che cazz..mi è tornato indietro e ho perso quello che avevo scritto!maledetti tasti di scelta rapida di explorer!! per fortuna avevo scritto poco ancora.. Erano passati quattro giorni da quando erano partiti dalla casa ormai distrutta del padre di Aixela. Quello che avevano vissuto era stata un illusione, figlia della magia di quella strana ragazza. Talmente vivida da sembrare una cosa vera. O forse di realtà si era trattato? Erano arrivati in questa città portuale nel tardo pomeriggio, attorno all'ora di cena, e avevano affittato subito queste stanza, pagando con i soldi rubati agli orchi incontrati per strada e scambiando qualche loro oggetto con il locandiere, in cambio di un pasto caldo. Ariaston era riuscito finalmente a mangiare abbastanza, una buona minestra calda che riusciva a ingoiare facilmente e che lo avevao rigenerato. Si sentiva in forze. Poi si erano ritirati tutti nelle loro stanze, a riposare. Tutti tranne il kender, che sembrava infaticabile e inarrestabile, Il viaggiatore mai stanco, come il vento del tempo, porta notizia e scompiglio. L'elfetta, lo stava ad ascoltare interessatissima e divertita, sempre spensierata e perfettamente a suo agio. La Sfera di Cristallo, calma come il mare, ma solo se il vento tace Le parole del kender sembravano assolutamente senza fine, come la sua fantasia o la sua cultura. Ma quella bambina aveva dimostrato di saper fare qualcosa di più di ridere e curare, durante quel viaggio, e aveva evitato loro molti problemi. Ariaston sentiva quasi un istinto protettore verso di lei, e gli ricordava la sorella, la sua amata sorella. Aveva giurato con se stesso che niente più avrebbe fatto del male a quella bambina, fin che lui stava in piedi. L'elfo si alzò, dal letto sul quale era seduto. Non aveva voglia di dormire e non si sentiva a suo agio tra quattro pareti. Fuori c'era il mare, i gabbiani e l'aria colma di salsedine che purificava i polmoni, insegnando nuove filosofie con i suoi suoni. L'Ombra nella notte, viva come la foresta in fiore, cerca la sfida e soffre il passato. Per la prima volta che l'elfo si sarebbe ritrovato a solcare le onde, al posto di ascoltarle e rimirarle dalla spiaggia, ammirando e sognando la loro libertà. L'idea lo spaventava e incuriosiva al tempo stesso, come quel pomeriggio di moltissimi anni prima, quando era ancora bambino, in cui aveva assistito alla sua prima violentissima bufera. I tuoni lo avevano spaventato, i fulmini terrorizzato e fatto urlare. Suo padre era scoppiato a ridere, divertito e mettendogli una mano sulla testa aveva urlato sovrastando il fragore della tempesta: "Ariaston, vieni con me! Arrampichiamoci su quell'albero, e affrontiamo il furore della tempesta con il petto esposto, dondolando sotto il suo vento, e amando le gocce di pioggia che domani porteranno tanta vita sul nostro prato! La tempesta è la manifestazione della natura per noi. Ci spaventa, e ci risveglia..." Ed era scattato, agile e forte come sempre, ad arrampicarsi sul grande albero di fronte a casa loro, nella foresta. Ariaston lo aveva osservato perplesso qualche istante, e poi ridendo a squarciagola lo aveva inseguito, in un pazzo gioco di velocità Non si era mai più sentito cosi vivo! Il ricordo aveva convolto l'elfo che era rimasto fermo, vicino alla porta per pochi secondi. Sorrise, inarcando la strana cicatrice sul volto, e apri la porta. Controllò le porte delle stanze dei suoi compagni, notando come fossero tutte chiuse. La voce del nano che russava arrivava forte e nitida, mente il brusio delle parole infinite del kender faceva da ninnananna ai sogni dei compagni di avventura. Quel piccoletto era logorroico, verissimo, ma durante il viaggio aveva contribuito a tenere il morale alto, anche nei momenti di difficoltà, e a distribuire coraggio a tutti. E sapeva più di quello che diceva...nonostante dicesse tantissime cose! L'elfo si incamminò verso l'uscita della locanda. Era sera inoltrata, circa l'ora del cambio del giorno, ma per le strade c'era ancora il brusio dei marinai ubriachi. Uscì dalla porta principale, facendosi notare il meno possibile, e arrivò alla strada. Aveva intenzione di raccogliere voci, ascoltare i marinai, e capire a chi avrebbero dovuto rivolgersi il giorno dopo, per trovare qualcuno disposto a portarli a Merenil. Non erano molte le luci nei vicoli, tutt'alpiù quelle che arrivavano dalle case e da qualche lampione per strada, di rado. L'elfo nascose le mani all'interno del mantello, avvolgendosi in esso, e si diresse verso quella che sembrava la zona più popolata. Il cappuccio sulla testa metteva in ombra i verdi occhi, e la cicatrice, che solitamente incutevano timore o diffidenza. Era solo uno degli straccioni che abitavano il porto. Per strada ascoltava le voci, e ripensava ai compagni. Sturmir, il nano. Che strana persona. L'elfo faceva difficoltà a inquadrarlo. Aveva capito che non era ben accetto dalla sua gente, per la sua abilità nel maneggiare la magia, cosa strana tra i nani. Ma non capiva se aveva scopi nella vita. Certo era molto utile, per la sua magia e la capacità di aiutare Aixela a controllare la sua, magari, e anche perchè era sicuramente molto buono e una persona di cui fidarsi. L'Esulo della terra, come la terra è piu' forte nel profondo, e guarda la strada Tra Aixela e Lilian era sorta un intesa speciale, al di la dell'amicizia. Questo poteva essere pericoloso e utile al tempo stesso. L'elfo non osava immaginare cosa sarebbe successo se alla seconda fosse capitato qualche inconveniente. Ma per ora andavano bene cosi, e l'una compensava l'altra nelle proprie lacune; Lilian aveva anche dimostrato una notevole abilità nell'uso della magia della ragazza guerriera. L'Angelo e Il Guardiano, il sereno e la tempesta, fendono l'aria ma si racchiudono nel seme Perenor era strano. Sembrava come impaurito da quel libro, che in effetti era strano. Cambiava di continuo, ma almeno ora aveva dato loro un indizio utile: Merenil. Il mistero dei tatuaggi delle tre ragazze era una cosa da scoprire. Assolutamente! E in più la sfida attirava l'elfo più di ogni altra cosa! Ma il chierico invece sembrava spaventato dall'avventura, forse più desideroso di calma e meditazione. Capiva che qualcosa rodeva l'animo del ragazzo, che era spesso intento a pensare a se stesso, ma non capiva cosa. Però si era messo in strada, in gioco, e non si tirava indietro, qualsiasi fossero le sue paure. Il Seguace, novizio della vita, ora di nuovo trova la sua fede e cura il futuro. Mentalmente aveva associato la profezia ai membri del suo gruppo. Ogni volta faceva un sorriso, vedendo come combaciasse alla perfezione con le loro personalità. E il fatto che la mappa di Meneril fosse otto pagine esatte dopo la profezia lo lasciava alquanto perplesso. Solo una descrizione non gli tornava: L'Astuto, forte come una roccia, ma in balia della montagna A chi si riferiva? Forse avrebbero trovato qualcuno per strada, forse l'avevano già perso. Si trattava forse di Trebor, morto nel semipiano? Se fosse cosi, allora le cose non potevano andare bene, Ariaston lo sentiva. "..e poi sul ponte, la, ho sgozzato quel cane come un vitello, riprendendomi la mia..." la voce dei marinai continuava a raggiungere le sue orecchie. Storie di mare, routine, battaglie e sconfitte. Nulla che attirasse particolarmente l'attenzione dell'elfo. Poco più avanti dei marinai stavano facendo un gioco. Erano in dieci, notò Ariaston, e quattro sembravano appartenere allo stesso gruppo, visto i cappelli di identico colore che indossavano. Nove, tra cui quei quattro, erano disposti in un cerchio di circa dieci metri ci circonferenza. Un altro, che sembrava un capitano, era al centro del cerchio. Tutti avevano una piccola balestra in mano e nessun dardo incoccato. Il marinaio al centro aveva solo un bastone, appoggiato a terra. Alle spalle di ognuno di loro c'era un dardo, leggero e adatto alle loro balestre. Ariston rimase in disparte a osservare, divertito spettatore dello spettacolo. Passò quache istante, in cui i marinai si studiarono, e poi il capitano alzò la mano destra. Immediatamente i marinai si mossero, ognuno verso il proprio dardo, pronti a raccoglierlo per incoccarlo. Quello immediatamente alla destra del capitano non fece neanche a tempo a chinarsi per raccoglierlo! Ariaston non poteva credere esistesse un umano cosi veloce! Aveva raccolto il bastone con il piede destro, infilandolo sotto di essa e alzandolo velocemente da terra, mente già correva contro all'uomo. La piccola balestra eplose in mille pezzi sotto al colpo secco del capitano, che Ariaston intuiva chiamarsi Paltron dal tifo della folla, mentre il naso del marinaio si spostava di lato per la pedata ricevuta. Il secondo marinaio si girò sorpreso, mentre la mano toccava il dardo, e quell'errore fu decisivo. Un colpo di bastone lo raggiunse al ginocchio, spostando la rotula dalla sua normale sede, e causando la caduta dell'uomo. Un turbinio di movimenti veloci, urla e lotta seguì negli attimi successivi, mentre tutti cercavano di incoccare la freccia e colpire l'uomo. Invano. Tutti venivano fermati prima, o Paltron era abile a schivare il colpo facendosi scudo dei marinai. L'ultimo uomo svenne sotto al colpo secco del bastone sulla sua fronte, proneniente dall'altra parte del cerchio, lanciato con un colpo da maestro. Il suo dardo finì alto nel cielo. La folla scoppio in un applauso divertito e strabiliato, accompagnata dal sorriso dell'elfo. L'uomo rise a sua volta, aiutanto i marinai ad alzarsi e indossando poi un cappello simile a quello dei quattro marinai visti in precedenza. Aveva una piuma più di loro, e Ariaston notò che erano gli unici ad essere solo lievemente feriti. Gli altri dovettero essere portati via a braccia, tra ossa rotte e braccia slogate. Dopo aver incassato il ricavato delle scommesse i cinque uomni festeggiarono con una birra fresca, alla salute di capitan Paltron, del suo equipaggio e della Manto della Luce, la loro nave. Ariaston li osservò qualche minuto, in disparte, e poi decise di allontanarsi. Il giorno dopo avrebbeero probabilmente fatto visita alla Manto della Luce, per parlare con quest'uomo. L'ombra gli fece da compagna, mentre tornava verso la locanda, e lo sguardo dell'uomo ne seguiva i passi, attento e meditabondo..
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
eheheh ok...scusa se chiedo di aspettare per postare io, ma l'incontro con "mio" ( ) padre vorrei farlo io..poi lascio posto a tutti
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La nostra storia...
wowowow!!! molto bello anche questo!! giornata molto ispirata oggi eh joram?? se nessuno continua lo faccio io tra una mezzora..un idea ce l'ho..
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
bella Joram!!!! =D> =D> =D> =D> =D> =D> continuo io!! stasera, ma posso continuare io!!
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
Tutto è successo molto in fretta. La ragazza molto probabilmente ha frainteso le parole di Eliah. E ora lui si rende conto che non è stata lei a fraintendere le parole, ma lui a usare quelle sbagliate. Che stupido. Quello che stava facendo era chiedere un aiuto, non imporre un ricatto. Ma si è espresso male, nella sua ignoranza. Gli sta bene. Ma di quell'aiuto ha bisogno lo stesso.. Il monitor si è appena spento, ed Eliah sente Paul mormorare qualcosa. Anche Mike ha un espressione stupita e allarmata sul volto . Probabilmente loro capiscono cose che per il ragazzo sono ancora troppo complesse, che richiedono troppe conoscenze per poterle comprendere. Eliah esita qualche istante, pensa a cosa deve fare, cosa gli conviene fare. E poi, infine, decide. Non è facile per lui spiegare quello che ha in testa, forse non dovrebbe rischiare. Ma sicuramente ormai tutti hanno capito chi è lui,e se avessero avuto cattive intenzioni si sarebbe già capito. "scusatemi.." , inizia, con lo sguardo abbassato e la voce rotta dalla preoccupazione.. "lo so, probabilmente ora non c'è tempo per queste cose. Avrete sicuramente altro a cui pensare. Però.." alza all'improvviso gli occhi, risoluto, deciso, a fissare tutti gli altri nell'AV. Uno a uno li osserva tutti, soppesando su cosa fare leva e su che motivazioni proporre per ottenere quello che ha in testa. "..guardiamoci! Siamo presi male. Stanchi da quello che abbiamo appena fatto, in una città che sta andando allo sfascio senza un motivo apparente, con una ragazza malata da curare e aiutare, e molte cose da decidere. Questo AV non è proprio il rifugio adatto per noi. Probabilmente le risposte a molte delle cose che ci chiediamo sono in quel chip, in quell'isola, in quel posto. Ma ora, qui, e con i pensieri che abbiamo, non potremmo decidere nulla di serio. Il mio suggerimento è di andare a riposarci da qualche parte, dove poter anche pianificare con calma le nostre prossime mosse. Mio padre era solito dire un piano ben architettato è un piano ben riuscito...credo avesse ragione. E per farlo serve ordine." Lo sguardo di Eliah si muove da un volto all'altro. Sembra impossibile che un ragazzino come lui possa parlare cosi, con la coscienza e l'organizzazione di un adulto. Sembra impossibile anche a lui! "e c'è un altra cosa..quella che stavo per chiedervi poco fa. Ho bisogno di una mano per una cosa, che forse può anche tornarci utile, e per riuscire a capirlo ho bisogno di voi. Non so se accetterete di aiutarmi, e forse mi troverete pazzo in questo momento, ma io ve la dico lo stesso, e poi deciderete voi. Sapete bene chi sono. Mio padre era il capo degli Psycodeath. Aston Burton. Come tutti sapete è morto in un attentato, in un bar, un po' di tempo fa ormai. Ho perso anche il conto dei giorni. Probabilmente Mike può risalire alla data esatta." osserva il poliziotto, con un sorriso divertito sulla bocca. "E tutti saprete anche che hanno incolpato me... Beh, se non lo sapevate tutti ora lo sapete...tanto non cambia nulla credo. Ma... Io NON ho ucciso MIO padre!!!" Il tono con cui lo afferma è deciso. E' la prima volta che lo dice a voce alta, e gli suona strano. Fino ad ora aveva sempre pensato a scappare, a salvarsi, convinto che nessuno gli avrebbe comuque creduto. Ma ora era diverso. Si fidava di questa gente e, forse, faceva bene. "Io a mio padre volevo moltissimo bene, e non lo avrei mai tradito. Era l'unica persona che mi volesse veramente bene; neanche mia madreme ne voleva. Ma so benissimo di non poterlo dimostrare. So di non poter dimostrare la mia innocenza. Però...vi ricordate l'altro giorno? Quando eravamo in macchina, e quell'elicottero ci bersagliava? E' stato abbattuto da un missile, che arrivava da chissà dove. All'inizio non ci ho pensato molto, preoccupato di più di salvare la pelle. Ma poi ho riflettuto. Poco prima avevo visto delle moto, in lontananza, dietro di noi. Ci seguivano da un pezzo, credo, e sono fermamente convinto che siano stati loro a sparare quel razzo. Non vedo altre possibilità. Ma perchè? Chi ha interesse a tenerci in vita? Me lo sono chiesto per molto tempo. Solo poco fa ho capito una cosa. Non dovevamo restare in vita noi: dovevo restare in vita io." La dichiarazione suscita reazioni diverse tra gli astanti. Chi è stupito, chi interessato, chi non esiterebbe a deriderlo per questa affermazione. "No, non pecco di orgoglio ora. Ci ho pensato." Eliah pensa un istante, e poi inizia l'elenco che ha in testa da un po'. "Paul e Sheila hanno più persone interessate a ucciderli che a tenerli in vita, se non solo quelle. Di Veela non si sa molto; è una fattorina che lavora, anzi lavorava in bicicletta, e non credo abbia amici che la seguono con lanciarazzi per difenderla. Ora sembra che non sia una semplice fattorina,o per lo meno non lo è sempre stata, visto l'"operazione" che ha appena compiuto, ma ci credo poco lo stesso che possa avere popò di gorilla alle spalle. Mike è un poliziotto, e potrebbe avere qualcuno che lo protegge. Ma...pensateci...quale poliziotto abbatterebbe un elicottero senza neanche preoccuparsi delle vite che andrebbero perse? e quale poliziotto segue con moto sportive una macchina, da distante, senza intervenire quando lo stesso Mike rischiava la vita con quei nomadi? No, in tutta sincertà non mi sembra un ipotesi plausibile. Venus non c'era in quella macchina. Allora...resto solo io. Mio padre è morto. Giusto? E se non fosse cosi? Il cadavere non è mai stato trovato, dentro quel bar esploso. Dicono che l'eplosione l'abbia completamente distrutto. Mah..mi sembra strano. Neanche il suo cyberbraccio non si è salvato? E ora eccomi qua..sono salvo, grazie ad un razzo sparato da due moto, molto simili a quelle usate nella banda di mio padre. Per giorni la polizia non è riuscita ad arrestarmi, sempre fermata da incidenti, risse e altre diavolerie strane. E ora, se non ve ne siete accorti, altre tre moto stavano seguendo questo AV. E una moto mi sembra di conoscerla bene. No! Sapete che penso? Che mio padre, con le sue influenze, avesse scoperto qualcosa che non gli piaceva. E per potersi muovere meglio doveva morire. Sapete un altra cosa che diceva? Non esiste uomo più al sicuro di un uomo morto! Credo avesse ragione...e forse poi ha anche pensato di indirizzarmi verso qualcosa o qualcuno che potesse interessargli. Chi avrebbe diffidato di un ragazzino come me, innocuo e anche ingenuo? Si, è nello stile di mio padre tutta questa cosa. Ma non ha pensato una cosa, una cosa fondamentale" Eliah si ferma, si siede, sorride, un po sarcastico forse. "Eh si..io sono SUO figlio! Mi ha insegnato tutto lui, e ha sempre detto che imparo in fretta. Mi ha cresciuto a sua immagine e somiglianza, se mi permettete la citazione. Mi ha insegnato a riconoscere la gente, e le loro abitudini. Ora ho riconosciuto lui! Quella moto, a poca distanza da qua, è di Aron, il suo braccio destro! Che ne dite di andare a chiedergli qualcosa?" wow...un poema..spero piaccia e non incasini la storia..
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[D&D] Laboratorio Arcano: Nuovi Incantesimi e Nuovi Oggetti magici
hehehe sono rompi quando mi ci metto...IxI lo sa... ci avevo pensato anche io..poi ho pensato che probabilmente l'hai fatto dello stesso liv di Dito della morte...ma se aggiungi sti effetti allora si può aumentare, anche se diventa difficile da gestire...boh...vedi te... però nn mi hai ancora risposto per la zona di silenzio..
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La nostra storia...
ok..bel pezzo..ora credo sia più facile proseguire..e spero che a farlo sia anche qualcun altro.. no scherzi a parte, è un po' che la storia ha rallentato..dai su, inventatevi qualocosa
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Star Trek
mai guardato...mi irrita questo telefilm/serie TV!!!!
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Le Vecchie Mitiche Serie
bella la rima strike!!! io ho votato fonzie..nn fosse altro xkè gli altri nn li ho mai visti.. ma lui è troppo il migliore....HEEEYYY! 8)
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[D&D] Laboratorio Arcano: Nuovi Incantesimi e Nuovi Oggetti magici
ops..nn mi ero accorto del doppio TS allora è ok.. per le creature sorde devo dire che nn ho capito bene..si muore anche se nn si sente il suono, se si fallisce il TS? è una morte magica, a prescindere dal suono praticamente?? giusto per c apire eh, cosi lo si interpreta meglio anche in game.. per la CD ok..è anche difficile avere 4-5 campane in 10 metri per quello.. stavo per darmi un viaggio su cosa succede a eventuali oggetti di vetro, che potrebbero rompersi per il suono della campana (ti immagini le pozze?? ) ma ho capito che diventa troppo complicata la cosa..e ti immagini le spade in mano ai guerrieri come tremano?? ihih..tra l'altro..può essere che interrompa anche il lancio di inc con componente vocale??o dici di no, e che bastano i danno come distrazione? e per la zona di Silenzio?? sono rompi eh??
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[D&D] Laboratorio Arcano: Nuovi Incantesimi e Nuovi Oggetti magici
e cosa succede se l'incantatore è fuori di una zona colpita da Silenzio mentre i soggetti sono al suo interno?? e se i soggetti sono sordi, sono immuni? di quanto aumento la CD per la presenza di campane? ma il TS nn dovrebbe essere su Tempra?alla fine bisogna essere robusti, per restistere, non volenterosi..secondo me eh..
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Due risate con D&D
invece ne perde...
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Due risate con D&D
uh???uno ha sfiga con i dadi e riceve più px??? d'ora in poi gioco con dadi da 2 fino a che non arrivo a essere un epico!!! no scherzi a parte...avrà fatto anche qualcosa di buono no, nella sua sfiga?? oha solo subito e guadagnato px?
- dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
- dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
- dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
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La nostra storia...
ok..del fantasy nn è molto facile fare un riassunto, perchè si è incasinato nn poco..del resto dovrei riuscirci abbastanza facilmente...
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La nostra storia...
eheheh...tnk Gigacaz...ops Gigared.. dai ora che hai il pc che va reinserisciti in sti racconti, anche cyberpunk che tra un po' ti coinvolgiamo..
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Due risate con D&D
che uomo!!! non lo faccio con il chierico, e non lo facevo neanche con il mago halflig ( ) (a parte che avevo di media 15-20 pf più del barbaro 8) ) figurarsi se lo faccio con un barbaro...è come avere un mago e dire "ragazzi andiamocene che mi costa magie questo combattimento!" ](*,) #-o [-X
- dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
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La nostra storia - Vampiri
forse trovo il tempo e l'ispirazione per proseguire un po' anche qua...ultimamente i racconti languono un po' qua, e sarebbe bello continuare...dove siete finiti?
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La Nostra Storia 3020 - ->CyberPunk<- -
continuo un po'..se no qua si ferma tutto.. Eliah si sente solo. E' in quell'AV, con tutti gli altri, ma si sente terribilmente solo. E non solo perchè nessuno ora pensa a lui. Paul è completamente preso da quella ragazza. E' una bella ragazza, e Eliah può capire che l'uomo sia preso da lei. Sheila invece sembra presa da entrambi. Ma non è tutto la. Sembra combattuta, da cose che il ragazzo non capisce. Però comunque non bada a lui; anche se non sa se lo farebbe mai. Veela è li in fondo, in un angolo. Sembra inbronciata, forse, o pensierosa. Eliah la guarda, la studia un po', e decide di non poter capire cosa le passa per la mente. La conosce ancora troppo poco per poterlo fare. E dedice anche di non volerla e, forse, di non poterla disturbare. Mike è con Nora, che cerca di ridere e scherzare. Ma nonostante questo, non è per questo che si sente solo. Ormai si è anche abbituato. Si sente solo per quello che vede. Quando c'era suo padre "regnava" quasi l'ordine grazie a lui; in realtà non era cosi, gli scontri ci sono sempre stati, ma in maniera molto minore. Il potere della sua banda era grande, e c'era un certo ordine, una certa disciplina tra le bande. E ora la sotto si combatte anche nelle zone corporative, dove i ricconi hanno sempre mantenuto il controllo grazie al loro potere. Ma ora nn è più cosi. La città sembra diventata un unico grande Sprawl, e sembra voler esplodere da un momente all'altro. Il ragazzo rimpiange la mancanza di suo padre. "Sentite!" Eliah interrompe il silenzio, richiamando l'attenzione. "Non so cosa stia succedendo in questa città, ma bisogna fare in fretta a trovare un netrunner che ci aiuti. O tra un po' non esisterà neanhce un computer funzionante in questo posto.." dice quasi sarcasticamente. "Con questo mezzo dobbiamo dirigerci a 5 km da qua, in quella direzione. Poi scenderemo e ci dirigeremo a casa di una che conosco. E' una mezza pazzoide, che riesce a malapena a gestire la propria vita, ma con i computer ci sa fare. E se non può aiutarci lei saprà sicuramente indicarci da chi andare per decifrare quel chip. Si chiama Cyberslave..." Fa una pausa, ci pensa un attimo..poi: "allora? che ne dite? vi va come programma? però ho da chiedervi un favore in cambio, a tutti voi! Che ne dite?"