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Wolf

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Wolf

  1. Wolf

    La nostra storia...

    Cos'era successo?? Perchè quell'umana, quella donna con la spada magnifica, si era girata nella sua direzione? Era sicuro di essere perfettamente nascosto. La sua bravura nel fondersi nell'ombra era forse ineguagliabile, o per lo meno non aveva ancora trovato qualcuno di altrettanto abile. Più volte si era divertito a strappare i baffi alle linci del bosco, senza che esse si accorgessero del suo arrivo. Ma quella guerriera aveva intuito qualcosa. Non aveva visto niente, e presto si era interessata a quello che di più immediato aveva. Ma qualcosa aveva provato. E quell'altro guerriero sembrava troppo attento a quello che ella faceva. Era meno pericoloso, forse, ma andava tenuto d'occhio. Improvvisamente tornò in se e si accorse della terra che tremava. Un altra magia era stata liberata e sembrava arrivare verso il gruppetto radunato poco in la. Rivolse lo sguardo davanti a se e notò un po' di trambusto, la bambina stava dando la mano alla donna, il piccoletto stava a terra dopo aver sbattuto addosso alla sua armatura, il nano sembrava confuso da tutte queste intrusioni, e un uomo lo importunava con delle domande a quanto pareva. Rapidamente decise che qualcuno doveva smettere di distrarre il nano, e lasciarlo alla suo scontro con il viandante. Tese tutti i muscoli pronto a scattare e ad avvicinarsi al grosso guerriero che stava in coda al gruppo, forse il più ingombrante di tutti. Era lui che avrebbe smesso di respirare per primo. Ma qualcun altro fu più veloce di lui! Un ombra si stacco da sopra i tetti e con agilità felina afferrò il piccoletto. Era estremamente veloce e sicuro di se nei suoi movimenti. Ma a causa delle tenebre magiche che incupivano la zona non riuscì a identificarlo bene. Ariaston si stupì di non averne notato la presenza prima, e un misto di eccitazione e curiosità sgomenta lo attraversò. Questa giornata si stava rivelando piena di sorprese. Si soffermò per un'attimo sull'umana e notò che stava osservando la bimba con aria stupita, sorpresa. E allora notò qualcosa di strano in quella bimba di dieci anni. Aveva qualcosa vicino alle tempie, qualcosa che a causa del buio non riusciva a identificare. In una giornata normale sarebbe riuscito anche a contare le ciglia dei suoi occhi, ma ora faceva fatica e vederne il volto. E non aveva magie adeguate a rimediare. Ma notò anche una strana luminescenza che circondava la bimba, una specie di aura che la illuminava debolmente. E forse anche la donna. O era solo un riflesso?? Non era abbituato a vederci poco e non riusciva a decifrare con sicurezza quello che era vero e quello che non lo era. Chissà se anche gli altri vedevano quel bagliore? Erano passati pochi istanti, in cui lo stupore per la scomparsa improvvisa del piccoletto dal gruppo aveva lasciato tutti di sasso, in cerca di capirci qualcosa in quell'oscurità. Ariaston scattò come un felino in direzione del grosso guerriero, i suoi passi erano silenziosi, leggeri e rapidi come solo un elfo può fare. In un attimo la sua daga era appoggiata alla gola del bestione, l'altra mano tirava la fronte verso di se in modo da esporre gli occhi al cielo e la gola al gruppeto. All'improvviso riapparve la luce, e i suoi occhi ci misero un istante ad abbituarsi al nuovo bagliore, istante in cui rafforzò la presa sul nemico, forse per abitudine, forse per paura della nuova situazione. Poi intravvide una figura ricurva sparire nell'aria, li nella piazza, come fumo al vento. Ma non si soffermò a guardare, impegnato com'era a impedire al bestione di reaggire. Sentì una voce chiedere con insistenza cosa stava succedendo, e vide meglio l'umano che ditraeva il nano. Anche lui era da osservare con attenzione. L'agile guerriera si girò e lo guardò, la spada pronta nella mano, i muscoli tesi e pronti a reaggire alla prima occasione. Quello che si trovava davanti non era uno spettacolo di tutti i giorni. Un elfo dai capelli lunghi, alle spalle, e del colore della notte minacciava la gola del guerriero. Ma non fù questo a stupirla di più, ma l'elfo stesso. Aveva occhi verdi, di un verde brillante e vivo, piccoli e decisi nella fessura delle ciglia. Era privo di sopraciglia! Il volto era solcato da una cicatrice che l'attraversava completamente, dall'arcata sopracigliare sinistra alla parte del collo poco sopra la spalla destra. Era una cicatrice antica, ormai interamente richiusa, ma doveva essere stata molto profonda, e dolorosa. Quello che più stupiva nell'aspetto dell'elfo però erano le mani! Completamente bianche, prive del leggero colorito che da il sangue nello scorrere in esse, ma forti e ferme, e due tatuaggi piccoli ne sormontavano il dorso. In uno, sulla mano destra, era rappresentata una figura inginocchiata a terra, con le braccia lungo i fianchi e i palmi che andavano a toccare terra. Era completamente nera, e nulla si capiva delle suae fattezze. Nella mano sinistra era rappresentato un piccolo scudo, stilizzato e tracciato in maniera leggera, e da dietro di esso usciva la punta di un arma da taglio, forse un pugnale, forse una spada, forse una lancia. I suoi occhi fissavano la donna, la scrutavano con attenzione e tenevano sott'occhio la sua spada. La bambina la preoccupava meno, ma la tenne sotto controllo ugualmente con la coda dell'occhio, mentre il nano e l'umano curioso erano inoffensivi, nascosti com'erano dalla figura della guerriera. Dopo un attimo di riflessione apri la bocca e iniziò a parlare. E sorpresa. La sua voce contrastava completamente con il suo aspetto tetro, decadente. Era delicata, gentile, sicura di se ma suadente come quella di un ammaliatrice elfica. Non c'era possibilità di menzogna in quello che diceva, tanto fluidamente usciva dalle sue labbra. Ma a volte questa sicurezza spaventava i suoi interlocutori; li metteva a disagio trovarsi di fronte a un tale splendore vocale, e la certezza di essere sotto effetto di un incantesimo li allarmava. Ma chiunque si intendesse di magia capiva subito che non era cosi. Ariaston lo sapeva e cercava sempre di controllare le prime reazioni dei suoi interloccutori. "Non preoccupatevi. Se avessi voluto ucciderlo lo avrei già fatto, prima che poteste sentirmi. Ma sapete com'è, mi serviva un assicurazione sulla vita, prima di espormi troppo." sorrise rassicurante, esponendo una leggera dentatura bianca, quasi immaccolata, come i denti di un bambino. "E' giorni che seguo quell'oscuro viandate e ho potuto notare solo ora come sia più potente di come temevo. Non so per quale motivo, ma l'oscurità che aveva creato è scomparsa, e per un qualche motivo anche il terremoto si è arrestato. Ma non ci metterà molto a riprendere il suo terribile piano. E, scusate se ve lo dico, ma l'unico che mi sembra in grado di fare qualcosa contro di lui sembra essere il nano, strano a dirsi trattandosi di magia. E io vorrei godermi lo spettacolo, dall'inizio alla fine." un altro sorriso divertito e sincero divise a metà la cicatrice che lo caratterizzava. Il guerriero si agitava infuriato, ma aveva l'esperienza necessaria a capire che non avrebbe potuto liberarsi fin che la daga stava appoggiata alla sua gola e fin che continuava a vedere solo il cielo. Lo costrinse a fare un passo indietro per meglio vedere che faceva l'umano vicino al nano. Era meglio controllarlo, nonostante fosse distante. Riprese a parlare, rivolgendosi alla donna e, indirettamente, anche alla sua vittima: "il mio consiglio è: nascodedevi qui, lasciate il bottolo libero di agire come meglio crede e aspettiamo con calma l'esito dello scontro. Anche tu giovane elfetta; sei troppo piccola per rimanere li fuori, in balia dei flussi magici." Trovava simpatica quella bambina e voleva salvarla, anche per capire cos'era la luminescenza che prima l'aveva avvolta, se c'era veramente stata. E sopratutto cos'erano quei tatuaggi sulle tempie, che ora vedeva chiaramente. "Allora che ne dite?? Posso lasciare la gola di questo tizio intatta e fidarmi di voi, o è meglio che la porti con me come ricordo di questa luminosa giornata?" disse, con aria interrogativa, divertita e curiosa della risposta al tempo stesso....
  2. Wolf

    La nostra storia...

    L'ombra dell'albero delle impiccagioni continuava a nasconderlo, e lui si sentiva a sua agio in quel luogo isolato; a suo agio, nonostante le anime dei morti che sentiva scorrere attorno a se. Era molto tempo che non assisteva ad una manifestazione di potere cosi grande, ma il suo istinto gli suggeriva che molte altre cose sarebbero successe quel giorno. Attese ancora qualche istante dietro al tronco, continuando a giocare con il medaglione uscito ancora dalla maglia. Poi, appena comprese che l'oscuro viandante era molto concentrato nel suo lavoro, se ne usci, approfittando del buio creato dalla magia, e usando qualche rudimento di arte magica per radunarne ancora di più attorno a se. Chi lo avesse guardato in quel momento avrebbe notato solo uno spostamente d'aria nel buio del terrore. E forse era anche troppo.. Si ritrovò lesto sul retro di una casa, si diresse velocemente e silenziosamente verso l'edificio d'innanzi al quale aveva visto il nano. Presto si ritrovò nel retro di quella che sembrava un locanda, o forse una stalla. Scorse il nano in fondo, quella minuta figura sembrava molto impegnata, tra bimbe e strani esseri distesi a terra. Ma non fu quello ad attirarlo. Vide altre due figure più alte dirigersi verso l'insolito mago, ed erano armate. Una in particolare. Aveva in mano una spada molto bella, delicata, unica forse. Non l'aveva mai vista prima, e il suo amore per le belle armi lo coinvolse immediatamente. E allora, impegnando un po' di magia a nascondere il potere del proprio pugnale, estrasse la corta daga che portava al fianco destro; era l'arma che usava più spesso, anche se non la sua preferita. Una daga leggera, veloce, molto affilata, che colpiva senza esitazioni. S'incamminò lentamente dietro ai due uomini, di cui uno sembrava molto esile, e senza fare rumori attese gli eventi. Sapeva in cuor suo che il nano non doveva essere fermato, se voleva che la giornata continuasse in questa interessante ed eccitante direzione. Sembrava l'unico che si stesse impegnando un po' per contrastare l'oscuro viandante. Però voleva anche vedere le capacità di quell'arma, cosi attraente. E allora volse il proprio sguardo a colui che l'impugnava, al suo volto, ed improvvisamente si accorse che si trattava di una donna. Non ne era sicuro, al buio e di spalle, ma poteva essere anche una bella donna, anzi una bella ragazza vista l'età. Ora la situazione sembrava farsi addirittura più interessante; quando c'erano di mezzo delle donne tutto sembrava farsi più divertente e imprevedibile. Nascose la daga nell'ombra del mantello, stringendola sempre nella mano destra, mentre con la sinistra scaldò ancora un poco il ciondolo al suo collo, e si fuse con il buio delle case. L'attesa sembrava piacevole..
  3. Wolf

    La nostra storia...

    Era giorni che lo seguiva. Quell'oscuro viandante l'aveva incuriosito da subito. Lo aveva visto passare sul sentiero nel bosco mentre riposava su un albero. La corteccia bianca dell'esile Betulla d'anime faceva contrasto con il nero dell'abito del viandante. Nascose il proprio pugnale dalla bianca lama ricolma di rune elfiche, nell'ombra del mantello, si calò lentamente dall'albero, come solo un elfo della sua esperienza poteva fare. In un attimo era un tutt'uno con i cespugli, aiutato anche dalla sua esperienza nella magia. Sapeva poco di essa, perchè non lo affascinava molto, ma aveva imparato tutto ciò che gli sarebbe stato utile a sopravvivere nel mezzo di un bosco selvaggio. Sentiva ciò che mormoravano gli insetti, all'occorrenza, e ciò che dicevano in questo momento non gli piaceva molto. Iniziò a seguirlo da distante, senza farsi sentire, senza farsi vedere da nessuno tranne da se stesso. Dopo qualche giorno si avvicinarono al villaggio; non ne era troppo felice. Lui, Ariaston, preferiva il dolce tepore dei boschi a quello delle taverne. Era nato e cresciuto in un bosco, e si sentiva a proprio agio tra le foglie e i ruscelli. Ma aveva anche una certa conoscenza del mondo degli umani, e sapeva ben adattarsi alla vita in società. Per un certo periodo aveva anche frequentato un umana, per un certo periodo... Scacciò quei pensieri dalla propria mente e si preparò ad entrare al villaggio. Ed improvvisamente capì che qualcosa stava cambiando, che non tutto andava normalmente. Sentiva che le trame che tessevano l'aria, e la magia, stavano mutando. Qualcuno si preparava a compiere qualcosa di strano, forse malvagio. Improvvisamente si sentì eccitato, come non lo era da molto tempo. Sentiva i rumori di una festa, le risa e la gioia di alcuni bimbi. Si festeggiava qualcosa in città! Come un ombra si spostò sulla destra e si fermò ad un centinaio di passi dal viandante, mimetizzato nell'albero delle impiccagioni al limite del villaggio. E finalmente vide il tetro messaggero di morte svelarsi. Tutto si fece buio e freddo, e capì subito che delle vite stavano per spegnersi, e qualcuno ne traeva piacere. La sua mano scorse verso il pugnale, lo scaldò e poi si allontanò da esso, sicuro che sarebbe stato notato appena lo avesse usato. Strofinò allora il medaglione al collo, lo nascose sotto la maglia, e attese con pazienza.Ora era più sicuro! Non era molto interessato alle vite degli umani, qualsiasi cosa succedesse. Ma qualcosa lo tratteneva qua. Sapeva che non sarebbe finito tutti li, il suo istinto glielo diceva. Poi senti delle urla, l'odore di morte nell'aria, la voce dello stregone tuonare felice nell'aria, un luminoso bagliore che iluminò la piazza la in fondo e gli permise di vedere la gente morire. Con la sua vista da elfo notò il nano, la bambina ad esso aggrappata, e un paio di figure astute che guardavano lo stregone.. Decise di attendere, conscio dell'anormalità della situazione e dei poteri che si erano casualmente radunati in quella piazza, non per ultimo il suo..e senti il dolce tepore del suo pugnale sul fianco...
  4. Wolf

    Due risate con D&D

    non è che quel 20 è dovuto ai risultati dopo aver applicato le modifiche alle caratteristiche per la razza???
  5. Wolf

    Due risate con D&D

    poteva anche dirgli: ok ora il mostro è soggetto all'incantesimo invisibilità migliorata....ghggh
  6. Wolf

    Due risate con D&D

    muahahahah bellissima quella del monaco!!!!1 hahahhaahahhaa
  7. lol visto... allora: audioslave conosco bene...anche quelli li avevo saltati nella mia lista..mi piacciono un casino..e anche i RATM anche se sono un altro genere... degli smashing pumpinks conosco solo quello che è passato in TV, e dev dire ke effetticamente l'ho sempre trovato gradevole come sound..proverò anche loro... :
  8. grazie mille... è vero i pearl jam li conoscevo già e me li ero dimenticati nella lista, come ho fatto non so... gli Stone Temple Pilots li ho solo sentiti nominare, ma mai ascoltati..rimedierò subito... idem per i Mad Season.. gli Hoobastank io li ho ascoltati un po', e non sono molto paragonabili ai Nirvana, ma forse più agli Incubus...però non sono male..alcune fanno schifo, altre sono belle...poi degustibus naturalmente...
  9. volevo chiederi una cosa.Io ho adorato i Nirvana quando li ho scoperti e volevo ascoltare qualche altro gruppo che facesse musica del loro stesso genere (che credo sia il Grunge). Volevo sapere se sapevi consigliarmi altri gruppi simili. Ho già ascoltato Silver Chair, Creed e Hoobastank (questi ultimi due sono diversi ma un po' ci assomigliano..), Alice in Chains, Soundgarden. Non so se tutti sono raggruppabili nello stesso genere, ma io cerco qualcosa di quanto più simile al loro, se esiste qualche gruppo simile a loro.. tnk 1000 a chi mi aiuterà..
  10. ma ora rileggendo mi viene il dubbio che forse intendevi il contrario..cioè che loro sono un esempio di giusta fusione dei due elementi.... uhm...non ho capito benissimo..
  11. bah...non so se avessero tanta tecnica o meno, ma indubbiamente i Nirvana con le loro canzoni mi hanno trasmesso molto più di qualsiasi altro gruppo. Sono i miei idoli e li ascolte sempre volentieri, e mi fanno emozionare e cantare..non credo si possa dire che la loro "scarsa capacità tecnica" (tra virgolette perchè immagino nn fosse questo che volevi dire...) abbia influito sulla loro capacità di trasmettere emozioni...almeno nn con me...
  12. benvenuto anche a te deda...e per iniziare bene ti dico già ke hai lo stesso avatar di un altro partecipante al forum..dovresti cambiarlo se no viene fuori casino... tnk e benvenuto ancora
  13. non conosco bene Baglioni, ma nn metto in dubbio ke i suoi testi siano poesia..ma allora sai ke gli dire?? FAI IL POETA NN IL CANTANTE/MUSICISTA!!! non per cattiveria ma ritengo ke anche se i suoi testi sono magnifici, non lo sono altrettanto le musiche, e la sua voce.. questa naturalmente è una mia opinione e un mio gusto personale, ma io non riesco ad ascoltare le sue poesie semplicemente perchè sono accompagnate da un cantare e un suonare che le rendono, a me, noiose e piatte...ma dopo tutto è questione di gusti.. e cambiando un attimo discorso vorrei suggerirvi di ascoltare Bother degli Stone Sour, che se nn sbaglio fa anche parte della colonna sonora di Daredavil...è semplicemente magnifica secondo me..una melodia straordinaria...fatemi sapere che ne pensate...
  14. ah ok tnk...ora rimembro..prima non mi veniva in mente
  15. ehm...no perdona l'ignoranza ma nn colgo ora...
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