Certo, ovviamente. così come in Ars Magica, per ricreare dragonlance non si considerareranno alcune cose e se ne adatteranno altre.
il fatto di giocare solo a livelli bassi o molto bassi non è uno snaturare D&D ma semplicemente il prenderne una parte e godere di quella. D&D dà la possibilità di giocare a livelli bassi e a livelli alti...uno può benissimo decidere di giocare sempre e solo a livelli bassi, no? la possibilità di giocare al 30esimo livello non è un'imposizione.
Per quanto riguarda i fantasmi gli stessi autori di D&D incentivano a creare da sè nuovi mostri...mi pare. quelli dei manuali sono solo esempi, cosa confermata dal fatto che periodicamente esce una qualche nuova espansione con altri nuovi mostri.
Poi dipende anche da come uno "utilizza" i mostri già esistenti. un fantasma di D&D può fare il suo signor lavoro di fantasma horror e non deve mica solo per forza gettarsi in mischia e lanciare sguardi flagellanti a destra e a manca. Il fatto che abbia certe statistiche non deve oscurare il suo ruolo o effetto nella storia.
Sono molto d'accordo. assolutamente.
aggiungerei però che qui entrano in scena i gusti e gli scopi per i quali si gioca di ruolo. la seconda serie di espedienti eroici da molta più soddisfazione della prima se i giocatori giocano soprattutto per il gusto della sfida. ma non dobbiamo dare per scontato che la sfida, il sudarsi la vittoria, sia sempre l'unico scopo di un giocatore. Da un punto di vista della scena, se i giocatori giocano per sentirsi protagonisti di azioni spettacolari hollywoodiane, sconfiggere con l'astuzia 3 cavalieri potrebbe non dare loro la stessa emozione di affrontare da soli a mani nude l'esercito di scheletri. e la seconda cosa la puoi fare solo con giochi tipo D&D (ovvero meno realistici).
Poi dipende come al solito da come il master apparecchia le sfide...perchè non è che una sfida più esagerata e fumettosa equivale per forza a una passeggiata che non necessiti la bravura del giocatore...
divagazione filosofica:
questa frase, molto bella e importante, se applicata al superamento di situazioni di pericolo, è un indizio del valore che si dà alla sfida, piuttosto che, per esempio, alla storia o all'interpretazione. Voglio dire: giocatori che giocano solo per fare teatro probabilmente del superare la sfida con le proprie forze se ne fragano poco...
come sempre, è questione di gusti e priorità.
non saprei.
certo, quello che dici è vero.
Però qui entra in scena il modo di impostare il proprio stile di gioco.
Anche, per esempio, in un'avventura investigativa di D&D il ruolo incisivo salta dal guerriero che picchia il sicario, al ladro che si intrufola per origliare, al mago che "charma" il testimone al ranger che segue le tracce...
Poi, sì, se uno gioca a D&D improntando le avventure sulle mazzate e considerando tutti le espansioni possibili allora è chiaro che la competizione diventa una gara nel trovare l'ultima combo...ma questa è una possibilità...