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Commenti profilo inviato da The Stroy
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Le 10 del mattino sono un'ora in cui ragionare è possibile, e mancare la barra spaziatrice per premere la "L" non è un typo. l2p n00b l2p.
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In teoria il "problema" principale che i giochi indie tentano di risolvere è quello del fatto che un giocatore -il master- ha in mano troppa responsabilità e carico di lavoro rispetto agli altri. Poi condividono, almeno per la maggior parte, altre caratteristiche come regole imprescindibili da una certa ambientazione (cosa che non sopporto, ma sono gusti), molto leggere e flessibili (anche se questo comporta i difetti già noti) e una propensione al roleplay piuttosto che allo scontro tattico. Il maggiore problema dei giochi di questo tipo è che (i loro sostenitori) pretendono di essere più di quanto non siano, ipoteticamente includendo anche i pregi, ma non i difetti, dei tradizionali, come scontri tattici e ampia personalizzazione, che però non sono integrate nelle meccaniche. Al tempo stesso, si rifiutano di accettare che i tradizionali possano avere caratteristiche che non sono parte delle loro regole, come l'interpretazione e la risoluzione off-rule di problemi.
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Ecchevvuoi, a me il demenziale giapponese mette la tristezza (a meno che non siano gli sketch di Gintama), eppoi devo vedere House of Cards e Hunter x Hunter, prima. E comunque almeno metti una OST tamarra come The Beast II, maledetto. E guarda Evangelion, che se all'accademia non ti hanno ancora picchiato per non averlo visto è solo perché all'accademia sono dei conigli.
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Un paio di palle, non seguo le masse (anche se obbligo Drimos a farlo). Eva 01 nel
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Io sono estremamente Pathfinderiano, solo non lo sbandiero troppo in giro (a parte la firma) perché alla lunga infastidisce certa gente (tipo Tam)! La frase sull'edizione è stata ripresa da quegli individui degenerati, perché io difendo sempre PF, ma una volta me ne sono lamentato, da cui lo sfottò
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In pratica il Big Model sarebbe una trovata pubblicitaria, del tipo "stabiliamo cosa c'è che non va nei GdR e poi facciamo giochi secondo quello che abbiamo deciso"? L'idea di partenza non è sbagliata, peccato per alcuni risultati. A parte che mi sfugge il significato di "giochi per giocare" (quelli che hai [hanno] chiamato "gamisti"): mi sembra faccia riferimento a una logica molto, molto circolare.
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Muori brutto maledetto cosa vuoi dalla mia vita dal mio profilo vattene miserabile A CASAAAA!1!!||!!
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Credo di aver trovato la mia fazione. Personalmente io considero le distinzioni dei giochi come quelle dei generi musicali: pura accademia, comoda per evitarsi giri di parole del tipo "giochi masterless a regolamento leggero e legato al setting" al posto di "indie", ma utili a poco altro. Quando qualcuno alza uno stendardo (e questo accade in ogni settore, anche quelli dove l'utenza media è più "realizzata", passami il termine, di quella del GdR) la fazione che lo segue arriverà immancabilmente a diventare o generare una setta estremista che renderà un movimento magari anche buono in partenza qualcosa di odioso e fanatico. Vedi certe fronde del femminismo o del vegetarianismo. Da parte mia, quando posto cerco sempre, anche se temo che nascondere le mie preferenze sia impossibile, di essere il più obiettivo possibile. Certo, esprimendo pur sempre la mia opinione personale, se no che posto a fare, ma supportata da dati che perlomeno credo siano corretti.
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Oh, il mio profilo utente ha ottomila visualizzazioni in più del tuo. #chièchecomandaadesso?
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Mah, forse qui il tuo giudizio pende troppo da una parte. Alla fine i forgiti hanno scritto decine di giochi, qualcosa di nuovo immagino l'avranno pure inventato, anche se meno di quanto vogliono far credere. Rimane il fatto che il loro metodo di promozione principale sia scorretto, basandosi sullo screditare i propri avversari (dopo aver stabilito loro che erano avversari), piuttosto che sul pubblicizzare semplicemente il prodotto. Basta pensare a quante volte D&D/Runequest tenti di proporsi come alternativa "migliore" a Dungeon World, rispetto a quante sono quelle in cui avviene il contrario.