Ciao! Buona struttura secondo me! Comunque, quando intendi inserire dei "pericoli" o delle situazioni "incerte" (panche, equilibri strani, etc), di base opterei per una difficoltà non dichiarata, ma molto incentrata sulle descrizioni. Per non entrare nel merito stretto del tuo esempio, ti butto li una casistica:
L'atrio sembra trascurato da secoli: ogni passo provoca uno scricchiolio poco rassicurante e l'aria che passa attraverso i vetri rotti fa oscillare il mastodontico lampadario. Ai lati due porte abbattute e nel mezzo del salone alcune assi di legno sono l'unico appiglio per non crollare nella cantina, qualche metro più sotto, appena visibile nel buio e nella polvere. Ipotizza un agguato: un paio di persone che sparano dagli angoli, un volante e un tizio che salta sulla schiena del gruppo, da un incavo sul muro al di sopra della porta. Se il gruppo vuole salvarsi, qualcuno dovrà gentilmente recarsi dai "cecchini" a sistemare la questione; qualcuno si occuperà del volante, mentre il meno "atletico" si prenderà in carico l'assalitore appiedato. Il gruppo non sa cosa è necessario fare o non fare per camminare sugli assi... Non sa cosa accade se si muovono troppo, non sanno quanto il lampadario reggerà ancora. Il "ladruncolo" di turno potrebbe usare acrobazia, fare una serie di balzelli felpati lungo un asse: dichiara questa precisa azione. Tu rispondi che "pressato dall'incessante attacco di uno dei cecchini, ma anche avvezzo a questo genere di follie, fai una prova di Acrobazia con il -2", o se vuoi stare nelle regole (ma risultare più pesante) con lo svantaggio. Se la stessa azione viene ripetuta dal guerriero in armatura pesante, hai due opzioni:
1- regolarizzare l'azione, esorcizzando però ogni paura della morte... Fa il tiro, se riesce bene, se no amen. 2- fargli crollare l'asse sotto i piedi a metà strada, sotto il peso dell'armatura. Un danno da caduta irrisorio (perché non serve ucciderlo in questo modo e i metri sono pochi), ma un danno provocato notevole, visto che impiegherà almeno 1 turno a tornare in superficie.... Ancora più interessante se un gigantesco ragno con tanto di figlioletti (grado di sfida irrisorio, ma fastidioso per fargli consumare una feature importante) viene allertato dal tonfo e decide che è ora di cena... Nel contempo, di sopra, gli altri dovranno fare i conti con:
- l'incertezza di cadere o meno;
- aiutare il guerriero sperando che maghetto e ladruncolo facciano il lavoro a distanza... O sperare che il tankone se la cavi e cercare di sbarazzarsi in fretta degli aggressori. In questo modo, la tensione sarà alle stelle e ogni decisione sarà estremamente delicata... E, naturalmente se pensano troppo, vai col countdown. Io lascio qualche secondo, poi faccio con la mano "3...2...1..." E' più bello così, è giusto che si decida in fretta. Quello che voglio dire è che non è tanto la difficoltà o l'arricchimento della scena in sé, ma è il modo con cui vengono posti i pericoli. E l'importante è non dare mai la certezza di un'impresa o di una situazione: lo stesso asse su cui sono passati tre giocatori di cui due molto pesanti, potrebbe reggere di meno... La parola d'ordine è "vita". Dare vita alle scene. DB