Ok ok, vi racconterò una storia:
Campagna 3.5, monomaster. Battaglia epica, stile campi del Pelennor, l'ultima grande battaglia prima del confronto finale con il nemico e la conclusione "spirituale" della quest principale. LA capitale è assaltata da preponderanti forze nemiche, i PNG più grossi dell'ambientazione sono lì a tenere la barriera magica o a combattere le loro nemesi malvagie di pari tostagine. I PG, poverini, devono permettere che il rituale che salverà il mondo si concluda, contenendo le forze che hanno superato la barriera. La tensione è alle stelle, le grida e il clangore della pugna tempestano ovunque, e il nemico dei PG, che riesce a fare breccia al momento di morire si lacera corpo e anima per richiamare il suo signore abominevole, una specie di atropal credo, dentro la barriera.
Questo affare è una specie di feto abortito di taglia Colossale, che fluttua sospeso nella piazza principale, se lo guardi è Tempra o morte, se ti va bene sei accecato. Intorno a noi gli altri "cattivoni", che sono un popolo dell'ambientazione stile "progenie oscura di Dragon Age" ma più intelligenti e dediti al militarismo Legale Malvagio stile Bane. Un PG rimane accecato, uno disarmato e ferito gravemente. Magie, fuoco e fiamme, frecce, spadate, lampi di morte ovunque. Una battaglia epica che impazza su più piani di esistenza.
Poi, scorrendo nell'iniziativa, il cieco e il ferito/disarmato, quasi come nel popolare film "non guardarmi non ti sento" passano diversi turni l'uno a trascinare l'altro verso una delle case non ancora distrutte, inseguiti ed incalzati dai nemici "progenie oscura di Bane" che li richiamano con tono di sfida e gli danno dei vigliacchi.
Il resto del gruppo cerca di sopravvivere, tra esplosioni e mostri volanti, arrancando eroicamente.
Poi, scorrendo nell'iniziativa, i "progenie oscura di Bane" cercano di sfondare la porta dietro alla quale il cieco e il ferito/disarmato si sono riparati. I colpi sono possenti. Quindi, da dentro la latrina dove sono rintanati, il cieco e il ferito/disarmato rispondono "occupato!"