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D&D: Giocatori o Sistema?


Ospite DeathFromAbove

Messaggio consigliato

Per prima cosa la morte di un pg non significa che gli brucio la scheda, mi pare che il gioco preveda la morte senza dover ogni volta rifare il personaggio, quindi che vuol dire che se so che muoio spesso non vale la pena di fare un bel bg?Quello rimane!

Non che ritenga interessante un campagna dove a priori si muore spesso.

Il concetto alla base è che il master calibra il gioco a seconda dei pg e dei diversi gradi di difficoltà nell'avventura.

Non ha senso fare il pg più forte, il dm calibrerà il gioco di conseguenza, con il medesimo risultato, solo + sbattimento per il master.

Se in un'avventura lo scontro finale dovrà essere un incontro difficile, lo sarà con qualsiasi tipo di pg. Spero di essere stato chiaro.

Quindi il concetto di personaggio forte nella realtà del gioco non esiste proprio

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Ma dall'altro lato se so che in una campagna di 10 livelli dovrò fare 3-4 pg diversi non caratterizzerò profondamente nessuno dei personaggi che tanto dureranno poco, forse solo il primo

O almeno questo vale per me. Pensare un pg anche a livello di carattere accurato e di BG ben curato è un impegno, che per carità, frutta molto a livello interpretativo durante le sessioni ed è bello ma se poi deve durare solo 2 livelli e morire per me non vale la pena

Certo!

infatti.

Un master dello stile della sfida è fatto per giocatori dello stile della sfida.

Si può dire che un DM del genere "produce" giocatori più attenti all'aspetto "sfida".

Oppure si può dire che giocatori a cui piace l'aspetto "sfida" cerchino un DM simile.

Questo naturalmente è un discorso estremo.

In uno stile che sia una via di mezzo fra stili estremi ci potrebbe essere quel tanto di "sfida" che renda il gioco frizzante e ricco di tensione (per ovviare al problema dei PG che si sentono immortali) ma non così importante da oscurare tutti gli altri aspetti, come il ruolo, la storia, ecc... allora il master considererà la morte dei PG "abbastanza utile, ma non troppo", così da tenere comunque la tensione del pericolo ma da evitare di far crepare un PG a ogni sessione mandando all'aria ogni storia personale o sviluppo profondo.

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Io continuo a non capire questi interventi "a caso". Vabbe non leggere quello che scrive il sottoscritto che è noioso assai :-D ma, let, sul manuale del DM 3.5 c'è scritto nero su bianco come il master deve cambiare il concetto di morte dei PG man mano che essi si impratichiscono. Come prima: se scegli di ignorare una regola va benissimissimo (figurati) ma non postare in un topic dove di regole si parla le tue "interpretazioni". Hai saltato una parte di regolamento. Punto.

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La risposta alla domanda del topic e` tanto banale da lasciarmi esterrefatto: "Entrambi".

Sarebbe quantomeno ingenuo dare la colpa ad uno solo dei due fattori, se poi volete sapere in che percentuale e` "colpa" di uno e dell'altro beh, la vedo proprio dura dare una risposta sensata.

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Regole?

Quelli sono consigli per il master. Non regole. Se facciamo diventare regole tutti i consigli che troviamo nei vari manuali siamo a posto...

Hai mai letto Tomb of horrors sia per AD&D che per 3.5?(A occhio quella per AD&D mi sembra addirittura peggio che la versione 3.5, ma la mia conoscenza in materia AD&D è troppo bassa per dare un giudizio valido) Scritta dallo stesso Gygax? Simpatica sta cosa, va letteralmente contro la "regola" che hai appena ricordato.

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Io continuo a non capire questi interventi "a caso". Vabbe non leggere quello che scrive il sottoscritto che è noioso assai ma, let, sul manuale del DM 3.5 c'è scritto nero su bianco come il master deve cambiare il concetto di morte dei PG man mano che essi si impratichiscono. Come prima: se scegli di ignorare una regola va benissimissimo (figurati) ma non postare in un topic dove di regole si parla le tue "interpretazioni". Hai saltato una parte di regolamento. Punto.

Scusa ma i post a caso sinceramente mi sembrano i tuoi.

Qui non si parla di regole, si parla di perchè alcuni giocatori prediligano i numeri. Io non avevo intenzione (evidentemente ci sono problemi di comunicazione) di criticare master o di parlare di estremismi

ho solo detto che se alcuni master sono più da sfida, secondo me chi gioca con loro tenderà ad avere una mentalità più da sfida (numeri ottimizzati) e ho chiesto se questo punto di vista è condiviso. Ora se volete tirare fuori polemiche da ogni mio post fate pure, ognuno fa quello che gli pare, ma volevo solo evidenziare un altro fattore che può spingere i giocatori ai numeri piuttosto che all'interpretazione, ovvero il grado di sfida instaurato dal DM. Mi pare che questo discorso sia perfettamente integrato nello spirito del topic

Per prima cosa la morte di un pg non significa che gli brucio la scheda, mi pare che il gioco preveda la morte senza dover ogni volta rifare il personaggio, quindi che vuol dire che se so che muoio spesso non vale la pena di fare un bel bg?Quello rimane!

Nelle campagne a bassi livelli non molti hanno i soldi per resuscitare un compagno quindi l'alternativa è il pg nuovo. Il BG resta? non puoi usarlo con il nuovo pg, sarebbe una farsa e i miei non sono nemmeno una bella storia da leggere perchè sono incompleti, ovvero raccontano la storia fino ad un certo punto quando comincia la campagna lasciando al mio master molti appigli per tirarmi avanti la storia del BG durante l'avventura. A me piace così, ovvero che il viaggio del mio pg nelle sue avventure sia la continuazione della sua storia che deve ancora essere scritta. Mi muore il pg e non ci sono soldi per resuscitare e di quel BG che ne faccio? Io sì, lo butto come tutto il resto di quel pg perchè riusarlo saprebbe di reciclato e non mi piace, quindi devo rifare tutto da principio. A me non piace il tipo di gioco sfida proprio perchè mi lego molto al mio pg (anche se ovviamente se si fanno cavolate si deve pagare com'è giusto che sia) e se giocassi con un master da sfida non farei mai pg come posso permettermi di fare con il mio attuale master

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Qui non si parla di regole, si parla di perchè alcuni giocatori prediligano i numeri. Io non avevo intenzione (evidentemente ci sono problemi di comunicazione) di criticare master o di parlare di estremismi

ho solo detto che se alcuni master sono più da sfida, secondo me chi gioca con loro tenderà ad avere una mentalità più da sfida (numeri ottimizzati) e ho chiesto se questo punto di vista è condiviso. Ora se volete tirare fuori polemiche da ogni mio post fate pure, ognuno fa quello che gli pare, ma volevo solo evidenziare un altro fattore che può spingere i giocatori ai numeri piuttosto che all'interpretazione, ovvero il grado di sfida instaurato dal DM. Mi pare che questo discorso sia perfettamente integrato nello spirito del topic

Io credo di aver compreso quello che intendi dire, ma vorrei farti riflettere su una cosa... anche se master 'da sfida' non è proprio quello che intendevo io quando ti ho risposto prima, e non ho ben chiaro ciò che tu intendi con questo termine (per cui perdonami se fraintendo)...

Se io Master metto delle sfide impegnative e difficili, e tu Giocatore ripondi con pg dalle statistiche stratosferiche (o dalle combo devastanti, o qualsiasi altra diavoleria min. maxing), io rispondo a mia volta con sfide ancora più difficili... alla fine 'vinco' sempre io.

Semplicemente perché ad un certo punto tu sei limitato dalle regole, mentre io posso scatenarti contro ciò che voglio. Ho il mondo ai miei piedi.

Capito perché non ha senso la relazione tra 'master da sfida e numeri'? Ben presto il giocatore si accorge che questa 'tattica' non serve proprio a niente, se non a peggiorare i rapporti tra lui e il master.

Quindi l'alta mortalità in una campagna non porta a creare pg 'più forti', ma porta il giocatore ad agire con più prudenza, a giudicare le situazioni secondo un metro diverso dal solito.

Al massimo il giocatore, stufo di aver perso l'ennesimo pg, si alza e se ne va... ma si tratta di casi rari.

Secondo me.

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Regole?

Quelli sono consigli per il master. Non regole. Se facciamo diventare regole tutti i consigli che troviamo nei vari manuali siamo a posto...

Hai mai letto Tomb of horrors sia per AD&D che per 3.5?(A occhio quella per AD&D mi sembra addirittura peggio che la versione 3.5, ma la mia conoscenza in materia AD&D è troppo bassa per dare un giudizio valido) Scritta dallo stesso Gygax? Simpatica sta cosa, va letteralmente contro la "regola" che hai appena ricordato.

Già peccato che ne avevamo parlato nella seconda pagina ci COME sono state concepite le avventure e perché. Simpatica 'sta cosa si risponde ad un topi leggendo solo un post.:-D

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Veramente in questo topic non ne abbiamo mai parlato. Controlla pure se vuoi.

Comunque divertente come ti definisci un "amante di Gygax", quando lo stesso ha pubblicato materiale come Tomb of horrors, e dall' altro lato critichi se qualcuno cerca di migliorare il proprio personaggio dal punto di vista numerico. Un po' un controsenso non trovi?

Io sono sempre convinto che il sistema c' entri poco con l' andazzo generale, perchè tento a considerare tutti i giocatori abbastanza maturi, ma quando gli stessi autori del gioco pubblicano materiale come Tomb of horrors (pubblicata nel _1978_ la prima volta, non stiamo parlando ne di 3.5 ne di 4.0 ne di AD&D), mi sembra stupido negare che gli stessi non abbiano sempre cercato di spingere verso un tipo di gioco fin dalle primissime edizioni.

Comunque a ma interessava più questa fantomatica regola del DM, "Eh no sei livello 3 non puoi morire...." 100 sessioni dopo "Eh scusate ragazzi siete al 12 qualcuno deve crepare, sennò non rispetto la regola pubblicata a pagina tot della guida al dungeon master."

Dimmi te come potrebbe essere considerata una regola del gioco. Perchè a me sinceramente sfugge.

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No infatti questa regola la hai inventata tu. Il manuale dice semplicemente che nei primi livelli il giocatore deve essere accompagnato mentre poi la morte deve divenir parte integrante del gioco. Ma, come volevasi dimostrare, se non ci sono numeri che indicano esattamente il "12 livello" on il "3 livello" quelle non sono regole e si possono ignorare...

Se il sistema si ignora c'entra poco per forza con l'andazzo generale se non si legge ancora di meno. Il punto è che nel fare così non c'è niente di male... Solo che da una persona che giudica Gygax da una avventura direi che di più non pretendo... :) Premesso che io non la vedo assolutamente così vuoi che ti dica io quante "schifezze" ho fatto perché sapevo che sarebbero piaciute ai miei clienti. Sai, Gygax, come il sottoscritto ai tempi aveva quelle esigenze tipo "mangiare" o "vestirsi"... Certo che è più facile essere uno come te che legge le cose senza chiedersi perché sono state scritte... Però pretendere che esse, messe così, servano da giudizio mi sembra un tantinello pretenzioso.

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Visto che dai dell' ignorante a me: sai per cosa è stata scritta quell' avventura?

Per un torneo, di gdr (cioè per determinare chi fosse il miglior giocatore di ruolo), nel 1978. Direi che è stata creata proprio per motivi commerciali.

Comunque tu continui a definire un "aiuto alla masterizzazione" come una regola.

Questa è la definizione di regola su wikipedia, ma sono convinto che se andiamo a prendere un qualsiasi dizionario di lingua italiana il risultato sarà il medesimo:

Nei giochi una regola determina ciò che i giocatori possono e non possono fare durante l'attività ludica

Spiegami se quelle parole definiscono cosa possono o non possono fare i giocatori, perchè a me sfugge.

Io so benissimo perchè sono state scritte, ma di sicuro non sono delle regole.

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Visto che dai dell' ignorante a me: sai per cosa è stata scritta quell' avventura?

Per un torneo, di gdr (cioè per determinare chi fosse il miglior giocatore di ruolo), nel 1978. Direi che è stata creata proprio per motivi commerciali.

Io non ti ho dato dell'ignorante ho semplicemente detto che quell'avventura è stata scritta per motivi commerciali e non per portare avanti la filosofia di Gygax. Ho cosa vedo! Ma siamo d'accordo!

Comunque tu continui a definire un "aiuto alla masterizzazione" come una regola.

Questa è la definizione di regola su wikipedia, ma sono convinto che se andiamo a prendere un qualsiasi dizionario di lingua italiana il risultato sarà il medesimo:

Nei giochi una regola determina ciò che i giocatori possono e non possono fare durante l'attività ludica

Infatti la dicitura sul manuale inizia con "Il master non DEVE provocare la morte dei giocatori". Il verbo dovere mi sembra non lasci ambito a dubbi al fatto che il master "non può farlo" a te sì?

Spiegami se quelle parole definiscono cosa possono o non possono fare i giocatori, perchè a me sfugge.

In nulla definiscono cosa può e non può fare il Master, sono sul suo manuale. Dove ho scritto "giocatori"?

Io so benissimo perchè sono state scritte, ma di sicuro non sono delle regole.

Infatti stavamo pearlando delle avventure (o meglio di una avventura in particolare) lo so pure io che non è una regola. Sei tu che pretendevi (non so come) di usarla come tale.

Posso permettermi di aver qualche dubbio sul fatto che tu abbia compreso bene quello che ho detto?

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