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[Forgotten Realms] Il Nord dei Reami


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La convinzione di Kalsifer mi fa accettare l'incarico senza perdere altro tempo a pensarci: "Mi chiamo Qornon, e vengo da Waterdeep. Credo che adesso sia meglio andare a mangiare, visto che ho notato che siete ansiosi di partire.". Ritorno quindi al tavolo dello gnomo a cui, prima di sedermi, chiedo: "Come si fa ad ordinare qualcosa qui dentro?".

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"Non c'è bisogno di urlare in questo modo..." l'oste esce dalla cucina con la flemma che a quanto pare lo caratterizza ed in mano una pesante padella di ghisa contenente qualcosa di sfrigolante... "serve qualcosa?".

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"Sono contento della tua risposta, ma non credere che sia così tanto ovvio, stranamente molti di voi umani non amano partcolarmente sapere il nome di uno gnomo, sarà per il fatto che non avete la nostra bella abitudine di darci nomi vicendevolmente. sai è simpatico che ognuno veda in te il riflesso del nome che ha in mente..."

Mi fermo un attimo a guardare in faccia Qornon, non sapendo se aspettarmi la solita reazione umana oppure curiosità.

"Comunque" proseguo "il mio nome è:

Tekkamen Fantistan Grungzurg The Woodcarver erede del Clan di intagliatori Glondar Ambada Rumbada Tumpta,... " vedo un po' di interdizione negli occhi dei 4 umani, soprattutto l'oste, comunque continuo "discendente del mitico eroe gnomo Brottor Alzharthum Ailell Badb Cuchulain Lugh, amico di……ehm....", qualche bocca si apre e qualche viso si spazientisce, quindi termino, con una lieve nota di rassegnazione nella voce "comunque gli umani che abitavano nella mia strada a Calimport, perchè è da lì che vengo, mi chiamavano Tek The Woodcarver".

Detto ciò alzo gli occhi da Qornon e vedo le due altissime figure incombere su di me, non a mio agio con quelle masse di muscoli che mi sovrastano mi rivolgo a loro:

"Ehi tu, montagna di muscoli, è da prima che mi squadri! Mai visto uno gnomo!?" esclamo ridendo "Siediti e continua a guardarmi bevendo qualcosa e chiacchierando. Anche tu biondino, visto che siete interessati a questo mio nuovo amico."

"A proposito" rivolto a Qornon "posso considerarti un amico? Perchè, come mi chiedevi prima, in un solo mattino me ne sono successe parecchie qui a Luskan e di amici non ne ho trovati."

Rimango finalmente zitto dopo il mio flusso quasi infinito di parole, e mentre aspetto risposta mi metto in bocca il mio ultimo pezzo di pancetta.

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Ascolto divertito, talvolta nascondendo una risata, ma allo stesso tempo con lieve preoccupazione e indignazione verso coloro che non lo hanno considerato a dovere la risposta di Tekkamen: *Non deve aver avuto vita facile, specialmente con gli umani.*. Alla sua richiesta rispondo: "Credo si possa fare, personalmente non ci vedo nulla di negativo. Ancora pero' non mi e' parso di aver capito quello che e' successo con le guardie."

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L'oste osserva la scenetta perplesso, poi torna in cucina e torna con un vassoio con sopra una scodella di zuppa di cipolla e un tagliere con del pollo arrosto alle erbe e dispone il tutto davanti a Qornon. "Da bere qualcosa signore?".

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Quando Kerion mi si avvicina, sono seduto ad un tavolo, e sto osserrvando Qoronon e lo gnomo mentre chiacchierano. Senza staccare gli occhi da loro, rispondo:

"Il "tiziocolsimbolosacro" è davvero un guaritore, avevi ragione. Ha detto che è disposto a venire con noi. Appena ha finito di mangiare. Intanto che aspettiamo.... ti sfido a lancio del coltello, che ne dici? Voglio la rivincita dall'ultima volta."

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"Beh Qornon! Se mi spieghi cos'è la vita facile con gli umani magari provo a ricordare se ce l'ho mai avuta...." dico con una risatina "forse a Calimport, ma lì si tratta più di farsi gli affari propri e soprattutto vivi e lascia vivere. Ehh gran bel posto Calimport, forse mortale per chi non lo conosce bene, ma comunque bello."

... faccio una pausa di riflessione e poi proseguo

"comunque qui non è da meno: in poche ore ho accumulato più guai con gli umani di quanti me ne siano capitati nell'ultima settimana.

Hanno cominciato le guardie alla porta, che col senno del giorno dopo penso siano un buon esempio di tipici umani di Luskan. Io non ho problemi con le leggi, sono importanti, ma quando queste non sono uguali per tutti il mio cuore di gnomo si ribella. E si ribella ancora di più quando rischia di andare incontro ad una sadica tortura umana, che loro spesso chiamano interrogatorio...."

... rialzo lo sguardo che si era lentamente andato abbassando e proseguo:

"comunque la mia veloce fuga penso sia stata sotto i tuoi occhi, quello che poi non hai visto è stata la corsa per i vicoli, gli sguardi disgustati della gente quando uscivo nelle strade principali....ah un'altra cosa che ti sei perso, e forse è stato meglio per te, ho incontrato da lontano due tizi pericolosi.... un bestione rasato con un tatuaggione che accompagnava un tizio in una tunica rossa... che nonostante fosse magrolino sembrava ancora più pericoloso....ehhh fidati, Calimport mi ha insegnato a riconoscere la pericolosità dagli sguardi più che dalle armi............"

".... e poi... sono arrivato qua........anzi no no! Prima mi sono pure beccato due ragazzini che giocavano col fango ad un gioco particolare: colpisci lo gnomo" grossa risata e poi "ma hanno vinto solo a colpisci lo gnomo di spalle, perchè poi hanno perso al gioco: vediamo chi cade a faccia in giù nel fango....." ormai al ricordo dei due ragazzini mi viene ancora più da ridere, ma cerco di contenermi e mi rivolgo di nuovo a Qornon:

"Insomma, questo a grandi linee, invece tu cosa mi racconti? Spero le tue parole a mio favore non ti abbiano creato troppi problemi......!?"

Finalmente mi placo, bevo un sorso d'acqua per bagnare la gola nuovamente secca, e mettendomi di traverso sulla sedia con le gambe ciondolanti mi appresto a sentire qualche bel racconto da Qornon...

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L'oste per tutto il tempo è rimasto ad ascoltare la conversazione. "Senti gnomo, se posso darti un consiglio da amico, Luskan non è fatta per quelli come te. Qui la gente non ama i non umani a meno che non siano in grado di farsi rispettare. In questa taverna non avrai problemi, io me ne frego e sono razzista solo nei confronti del conio scarso o falso, non so se mi spiego. Comunque ti consiglio di andartene da Luskan e di farlo pure di nascosto. Se hai fatto un qualche torto alle guardie potrebbero venire a sapere dove sei tramite qualche mezzo magico, e ti assicuro che li hanno... magari non oggi o forse neanche domani, ma li hanno". Detto questo prende i boccali vuoti dai tavoli e torna in cucina.

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Il mio sorriso di attesa per i racconti di Qornon.... a queste parole si spezza e il viso mi si contrae in una smorfia riflessiva....

Effettivamente non avevo pensato alla magia, o forse non mi era balenato per la testa perchè ritenevo improbabile che la utilizzassero per un singolo gnomo.

*Però tutto è possibile e dopotutto perchè l'oste dovrebbe mentirmi!?*

Rimango meditabondo per parecchi secondi.

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"Brutta piaga il razzismo...". Vedo a questo punto arrivare l'oste con il fantomatico "piatto del giorno"; alla sua richiesta rispondo: "Semplicemente dell'acqua, grazie." Dopo un po' che ho quindi iniziato a mangiare abbastanza voracemente la zuppa ed il pollo, mi rivolgo di nuovo allo gnomo intervallandomi ogni tanto con un altro boccone: "Io non ho invece molto da dire...sono stato mandato a nord dalla chiesa di Mystra a Waterdeep...Luskan non mi e' sembrato un bel posto...No, non lo e' per niente...credo che l'oste avesse ragione a dire di andare via...ora preferisco dedicarmi al piatto...cosi' ce ne andiamo prima...". Senza dire altro continuo a mangiare.

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"Ma sei mai stato altre volte qui? Perchè finora ho capito solo che Luskan è un posto pericoloso per noi gnomi, ma mi piacerebbe saperne di più."

Mi interrompo e volto lo sguardo verso l'omone che ha iniziato a giocherellare con un coltello, e scandendo le parole, dico a voce un po' più alta:

"Certo che se qualcuno del posto fosse un po' più sociale e ci raccontasse qualcuna delle abitudini dei popoli del nord, magari ci capirei di più...." dopo una breve pausa proseguo col sorriso largo "ma forse qui non sono abituati a fare bisboccia ed a socializzare più di tanto."... " Sai Qornon!!!? Conoscevo degli orchi una volta molto ciarlieri e simaptici, più di alcuni umani."

Mi interrompo e irrigidisco al massimo i muscoli già in tensione, aspettandomi da un momento all'altro nel minore dei casi una sedia volante tra capo e collo, nel peggiore una coltellata.

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Giro la testa verso lo gnomo, fissandolo con occhi senza espressione. Poi con un paio di passi mi porto al suo tavolo. Piegandomi sulle ginocchia, mi ritrovo con il volto all'altezza del suo. Hai bisogno di qualcosa, piccoletto?. Dico, con aria seria. Poi scoppio a ridere. "Non ti preoccupare, di certo non mi metto a tirarti del fango addosso, nè... qualsiasi altra cosa!"

Acchiappo una sedia, e mi accomodo al tavolo con il "piccoletto" e Qornon.

"Vedo che hai già avuto modo di conoscere che brutto posto sia Luskan. Un posto in cui la maggior parte della gente teme ciò che non conosce; e di gnomi ha avuto ben poca esperienza. Ragion per cui è facile che tu venga discriminato, o peggio. Ti dirò, forse se non andassi in giro vestito come un mendicante, non ti tratterebbero così male. O forse no? Forse proprio perchè sembri uno straccione non ti degnano di attenzione. Ma? Bevi solo acqua, tu? Non dirmi che da dove vieni non bevete vino!"

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"Ops, mi scusi messere ma dal sarto in centro avevano finito la scorta di vestiti da sera come il suo, e quindi la mia umile persona si è dovuta accontentare di simili stracci. Ma per Carl Glittergold se non rimedierò presto! Non sia mai la faccia sfigurare." Rimango in silenzio a fissare l'omone negli occhi, ma poi a poco a poco le mie labbra cominciano a contrarsi, le mie guancie si gonfiano come ripiene di qualcosa, i miei occhi iniziano a diventare sottili fessure e infine... scoppio nella più grassa risata che mi sia fatto da stamattina ad ora....

E continuo a ridere a lungo col rischio di sputazzare qualche pezzo di pancetta rimasto tra i denti in faccia al nuovo arrivato.

Infine mi placo, e ancora tra i singhiozzi e quasi le lacrime sbotto: "Comunque piacere, mi presento, io sono Tekkamen Fantistan Grungzurg The Woodcarver erede del Clan di intagliatori Glondar Ambada Rumbada Tumpta, discendente del mitico eroe gnomo Brottor Alzharthum Ailell Badb Cuchulain Lugh.... " vado avanti finchè come al solito qualche contrazione nel viso dell'umano non mi fa desistere, a quel punto cambio argomento: "E comunque questi non sono vesti da mendicante, ma comuni vesti da monaco, nient'altro oltre ciò di cui ho bisogno. E per quanto riguarda il vino: beh da dove vengo io si beve il miglior vino dei Reami, oltre a varie altre bevande molto più potenti. Io personalmente però preferisco l'acqua: è buona, dissetante e ti permette di non perdere di vista i tuoi scopi, che da quanto mi dici per me oggi saranno terrorizzare tutta la cittadinanza. Tra poco vedrai umani andare in giro urlando: aiuto aiuto, uno gnomooooooo!"

Sorrido pensando a quest'ultima scena ed alla sua ridicolaggine.

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*Uno gnomo.... monaco? Con questa le ho viste tutte* penso tra me e me mentre Tek continua a parlare.

"Beh, benvenuto a Luskan, Tek. Io sono Kalsifer, e quel tipo laggiù è il mio "fratellastro" Kerion. Spero non ti metterai a terrorizzare anche noi, tra breve! Finisci almeno di mangiare!" E mi metto a sghignazzare assieme allo gnomo.

"Quindi sei un monaco! E chi lo avrebbe detto! quando ti ho visto entrare, pensavo fossi un mendicante! Mi sarei aspettato di vederti chiedere l'elemosina da un momento all'altro! Mi dispiace di averti frainteso. D'altra parte, non ho visto molti monaci in giro, sai? Ma.... mi dici una cosa? Quale schifoso vento di burrasca ti porta a Luskan? Che devi fare in questo b**o di c**o di città?"

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"Beh tutto e niente. in realtà sono venuto a trovare tracce della mia famiglia, che in un lontano passato deve essere passata di qua." rispondo.

"Ma da quel poco che intuisco devono avere avuto anche loro grossi problemi in questo buco di qualcosa" ridacchio.

"Il problema è che da quello che mi dici tu e mi ha detto l'oste avrò molti problemi a fare domande in giro e soprattutto corro il rischio che le guardie mi cerchino, quindi sto un po' rimuginando sul da farsi.

Ma invece dimmi tu che cosa ci fai qui!?

A proposito non è che sei una guardia pure tu!?" mi insospettisco un po'.

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Mi limito ad assistere alla conversazione mentre continuo a mangiare, ogni tanto sorridendo o ridendo per qualche battuta interessante. Mentre rido uno dei bocconi mi va quasi di traverso, e per questo tossisco un po', aspettando con un po' di impazienza il bicchiere d'acqua che tarda ad arrivare. Non ritengo necessario aggiungere niente alla conversazione, siccome mi sembra che sia lo gnomo sia il guerriero abbiano tanto da dirsi.

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