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Presunto medium e altri racconti


demiurgo

Messaggio consigliato

Ok. Un altro pezzo di storia. Dedicato ai fan della serie... :confused::-)

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Presunto medium

3

***

Ti siedi sullo sgabello con la vernice rossa scrostata, tiri le tende della cabina. Davanti a te uno schermo spento e due pulsanti, giallo e blu. Premi quello giallo con scritto Sart/Inizio. Lo schermo si accende. Compaiono una serie di bandiere nazionali. Premi il tasto sotto quella verde, bianca e rossa.

“Benvenuto nella cabina fotografica Play Shot.” Dice una voce femminile registrata, quasi del tutto coperta dal rumore del traffico, fuori. “Guardi l'obiettivo e aggiusti l'altezza del sedile se necessario. Quando pronto prema il tasto Start/Inizio”.

Guardi l'obiettivo, cerchiato in rosso. Ti schiarisci la voce. Premi il tasto Start/Inizio.

“Attenda immobile, grazie. Sorrida.” La luce ti abbaglia, ti sforzi di non socchiudere gli occhi, ma non ti va di sorridere. “Grazie. Per le funzioni di fotoritocco prema il tasto Start/Inizio, altrimenti il tasto Stop/Fine.” Premi il tasto Stop/Fine, quello blu. Scosti la tenda ed esci.

La tua donna, fuori, ti guarda con aria comica. Conosci quell'espressione. Lei sarebbe andata da un fotografo in centro.

“Fatto. Verranno uno schifo, ma ci è voluto un attimo.”

“Era simpatica la signorina?”

“Lei sì.” Ridi.

Lei ti bacia le labbra. Ricambi. Passa un po' di tempo. Guardi il tuo orologio da polso. Lei armeggia col cellulare. Ti accendi una Pall Mall rossa, respiri il fumo. Persone senza volto ti passano vicino, sul marciapiede della stazione. Alcune tirano bagagli con le rotelle che fanno un gran baccano sui sanpietrini. Camminano tutti in fretta, sta per piovere. Guardi di nuovo l'orologio. E' passato un minuto. La cabina Play Shot emette un ronzio e uno scatto. Le foto sono nello sportellino. Le prendi e le guardi. Quattro te in colonna, imbronciati, ricambiano lo sguardo. Sei venuto male, peggio del solito. Sei anche più vecchio.

“Fammi vedere” dice lei. Ride. “Sei venuto malissimo, dovevi sorridere!”

Infatti. Che stronza. Ma la sua risata è contagiosa. Ridi anche tu.

“Infatti. Chi se ne importa, è solo una patente.” Falsa.

“Certo che è una bella rottura di scatole.”

“Che cosa?”

“Perdere la patente.”

“Già.” Non puoi dirle che te l'hanno ritirata e che c'è chi te ne procura una falsa. Meglio cambiare discorso.

“Dai, è tardi, dobbiamo andare.”

“Aspetta... ne facciamo una insieme?”

Le dici di no con gli occhi. Lei mima una espressione di supplica, da attrice. Butti la sigaretta sul marciapiede già segnato dalle prime gocce. La spegni sotto la scarpa.

“No, dai. E' tardi, e sta iniziando a piovere. La prossima volta.” Ma ti penti subito di averlo detto. Lei stringe le labbra e ti sorride lo stesso. Ci teneva. Sarebbe stato tanto stupido quanto divertente. Vi sarestre seduti in due sul seggiolino rosso scrostato mentre fuori iniziava il temporale. **********, tanto non sei veramente la mia donna. Però a volte ti piacerebbe dimenticartene. A volte te ne dimentichi. Come oggi.

***

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Questa storia mi lascia perplesso. Nel senso che non so come andare avanti. O meglio: ho impostato uno stile (ispirato a altri del genere), delineato bene (nei miei appunti) alcuni personaggi e il passato di Di Marzo, ho in mente una serie di scene, ma mi manca una cosa abbastanza essenziale per quello che in pratica dovrebbe essere una specie di giallo: la trama principale... :banghead:.

Ci proverò ugualmente. Chissà cosa ne vierrà fuori. "Narrativa esplorativa".

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interessante, ben scritto, da integrare con quanto pubblicato finora.. sono curioso..

Questa storia mi lascia perplesso. Nel senso che non so come andare avanti. O meglio: ho impostato uno stile (ispirato a altri del genere), delineato bene (nei miei appunti) alcuni personaggi e il passato di Di Marzo, ho in mente una serie di scene, ma mi manca una cosa abbastanza essenziale per quello che in pratica dovrebbe essere una specie di giallo: la trama principale... :banghead:.

Ci proverò ugualmente. Chissà cosa ne vierrà fuori. "Narrativa esplorativa".

eheh, benvenuto nel club.. avrò almeno venti incipit mai continuati, mille idee che non vanno oltre la pagina e mezza dattiloscritta.. proprio perché ragionare su una trama non è da tutti.. ;-)

:bye:

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Già ho avuto modo di dirti che il tuo racconto si intesse su un gioco del tempo, e questo salto dell’ultima puntata non mi stupisce. Presumo che ci sarà un andare avanti e indietro e la vita dei personaggi e le vicende si costruiranno su questo gioco. Certo l’impresa è impegnativa, soprattutto perché mi sembra che tu non abbia un piano precostituito, e la storia si costruirà nel tempo (ancora il tempo!).

Non farti perciò prendere dalla fretta di andare avanti.

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Grazie ragazzi per i commenti.

@Enry: in effetti è un sogno di Di Marzo; solo che Di Marzo ha un modo di sognare un po' particolare... (stay tuned)

@raemar: mandami la tessera del club, potrei anche aspirare alla presidenza :-) Perché non posti le tue opere incomplete? Io un paio le ho postate su novlet.com (compresa questa), per provare a vedere se qualcuno mi dava una mano a scriverle in modo collaborativo (finora nessuno, quel sito non è molto frequentato). Ovviamente la proposta è rivolta a tutti. Volendo ci si può anche organizzare. :rolleyes:

@ectobius: l'idea è proprio quella. In effetti è uno schema piuttosto complicato, di cui mi sto già pentendo. Anche perché dovrebbe venire fuori un racconto piuttosto lungo. Penso che proverò a scrivere qualche altra scena, e nel frattempo aspetto un'idea per la trama generale (Suggerite, se vi viene in mente qualcosa, anche in pm volendo). Quando l'idea arriverà, sono convinto che dovrò riscrivere tutto da capo... pazienza...

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Alfin lo lessi. Scusami ma ho avuto diverse cose da fare (compiti, compiti, compiti e compiti) e ho trovato il tempo di leggere solo ora.

Che dire? Mi accodo agli altri e ti faccio i miei più vivi complimenti: scritto bene e coinvolgente.

Ora, sempre che ti sia ripreso dalla stasi criogenica determinata dall'impossibilità di catalizzare il flusso negativo della bolla iperuranica, attenderò che tu posti la continuazione... ;-)

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Grazie per i commenti egli incoraggiamenti.

Ora, sempre che ti sia ripreso dalla stasi criogenica determinata dall'impossibilità di catalizzare il flusso negativo della bolla iperuranica, attenderò che tu posti la continuazione... ;-)

:-o

Mi rimangono da scongelare un paio di neuroni (gli unici supersiti), poi sono di nuovo operativo. :-)

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  • 4 settimane dopo...

Bello!!!!!

L'inizio è spettacolo, veramente, volevo finire il libro^^

L'ultimo pezzo del ritorno nel tempo con il sogno decisamente ben pensato, ma forse un po' presto nella storia? Non so cosa ne devi tirar fuori quindi era solo un idea.

P.S. Mi piace questo genere e ti consiglio "The Dresden's files" di Jim Butcher se vuoi leggere qualcosa in pseudo-stile (in italiano non so se sono usciti

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  • 2 settimane dopo...

Grazie, saky, del commento e del consiglio per la lettura, ho preso nota.

Se c'è un amministratore in ascolto: vorrei cambiare il titolo del thread. Ho pensato a "Presunto medium e altri racconti" :-) perché vorrei pubblicare altre piccole cose che ho scritto. Grazie!

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Ok. In attesa di riuscire a trovare tempo e idee per continuare presunto medium (ci sto lavorando), posto un breve raccontino che ho scritto come esercizio.

Solo una scena, ma spero vi piaccia.

Comunicazione di servizio: prego qualche amministratore di cambiare il titolo del thread in "Presunto Medium e altri racconti" :-) (o qualcosa del genere). Grazie!

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Finché morte non ci separi

«Passa il fucile.»

L'essere, uno di loro, si stava avvicinando all’edificio.

«Ma...»

«Il fucile!»

Nina fece scivolare l’arma sul pavimento. Dario la imbracciò, si alzò in piedi, prese la mira oltre ciò che restava della vetrina del negozio e trattenne il respiro.

Non posso sbagliare. Tirò il grilletto.

Click.

Click-click.

«È scarico» disse lei.

«Merda!» Dario si gettò a terra, mentre cercava freneticamente nei jeans. Niente. «Potevi dirlo subito!»

Vuote anche le tasche della giacca. Deve esserci. Cerca ancora.

«Sei tu che non mi hai fatto parlare!»

La limpida nota isterica in quelle parole lo fece voltare verso di lei.

Sua moglie, quella ragazza solare, dai lineamenti dolci e lo sguardo espressivo, non c’era più. Al suo posto un ovale sfigurato da cicatrici profonde. Occhi spalancati dal terrore. Labbra gonfie, screpolate fino a sanguinare.

Le cose non torneranno più come prima.

L'essere raggiunse la vetrina. Farfugliava sillabe gutturali mentre strappava a mani nude lastre di vetro. Entrò.

Dove sei, dannato proiettile.

Il suo odore dava la nausea. Nina indietreggiò strillando.

Eccoti.

L'essere puntò dritto verso di lei.

Non sarà mai più quella di una volta. Dario spinse il proiettile in canna. Ma non importa.

L'essere protese le braccia rigide da morto e afferrò Nina con violenza.

La amo più di prima.

Dario si alzò. Prese la mira. Se sbagliava, colpiva lei.

Non posso sbagliare. Tirò il grilletto.

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  • 2 settimane dopo...

Demiurgo ha scritto:

Comunicazione di servizio: prego qualche amministratore di cambiare il titolo del thread in "Presunto Medium e altri racconti" :-) (o qualcosa del genere). Grazie!

Per queste cose,credo che la cosa più semplice e veloce sia mandare un PM ad AZA,l'Admin,che provvederà alla bisogna.

Ciao. Enry. :bye:

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  • 4 settimane dopo...

Posto il racconto con cui ho partecipato al concorso 300 Parole per un incubo di Scheletri.com (in versione riveduta e corretta). Quindicesimo.

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Stria

Adamo strinse il lungo spiedo di ferro con la destra e guardò la sala buia; scrutò le ombre del tavolo e della madia in fondo alla stanza. Non c’era nessuno. Le braci nel camino erano fredde. Si strinse nella giubba e tornò a sedere.

Immaginò sua moglie Mariella immobile nel letto al piano di sopra, incapace di addormentarsi. Non trovava pace da quando aveva sorpreso quell’enorme gatta nera accovacciata sul petto del piccolo Francesco, per rubargli il respiro. Non era quindi la polmonite che costringeva loro figlio da mesi a letto. Quelle maledette! Avevano in dote i poteri dell’inferno ed erano tanto spietate da uccidere il bambino. Mariella era terrorizzata.

Ma adesso basta. Porte e finestre erano sprangate, protette dal sale. Avrebbe vegliato al camino ogni notte, se necessario.

Voleva rimanere vigile, ma gli occhi si chiusero da soli.

Si svegliò nell’udire suo figlio piangere. Saltò su brandendo lo spiedo, distinse nell’oscurità la sagoma di una donna e scattò in avanti.

«Stria!» urlò. Quella trasalì e provò a scappare, ma cadde faccia a terra. Adamo le piantò lo spiedo in mezzo alle scapole, con violenza tale da inchiodarla al pavimento.

Indietreggiò, raggiunse il tavolo. Maneggiò la lampada e fece luce. Tornò dalla strega, mise i piedi dentro al cerchio nero tracciato dal sangue ed estrasse lo spiedo. «Sei morta, dannata». Si segnò tre volte, prese il corpo per le spalle e lo girò.

Si sentì gelare riconoscendo a stento i lineamenti di Mariella: gli occhi spalancati e la bocca aperta in un urlo muto. Rimase lì, a fissarla.

La teneva ancora tra le braccia quando gli parve di udire qualcuno, di sopra. Dei passi scalzi, forse, seguiti da un miagolio roco. Allora, Adamo conobbe la paura, quella che paralizza muscoli e pensieri. Poi il pianto di Francesco soffocò nel silenzio.

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Probabilmente questo ermetico racconto nasce da un profondo di considerazioni sul caso che guida la vita e di conseguenza le nostre azioni, da intime paure. E anche probabilmente non è questo che volevi trasmettere, ma non importa. Anche se non ho capito le tue intenzioni, importante è che mi lascia pensare.

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La paura nasce dall’incertezza... l’incertezza del non riuscire a dare un senso agli accadimenti. E quando prendiamo coscienza e ci sentiamo buttati in un mondo senza senso e senza speranza, siamo terrorizzati e finiamo collo sperimentare noi stessi l’irrazionale nelle nostre azioni.

Tutti i metri di giudizio del buon senso a questo punto crollano.

E allora è il momento di chiedersi se è da giudicare più irrazionale la superstizione rispetto a un bambino che "deve" morire nella sofferenza... ad una madre disperata che si fa fantasma e rischia anche la propria vita... ad un padre che ama fino all’omicidio...

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Ciao Demiurgo,

sto per intraprendere la lettura del tuo "Presunto medium", che si presenta accattivante già dal titolo a quanto pare e che ho il sospetto non mi lascerà deluso ...

Una curiosità: in fondo al primo post del topic ho letto

Questo brano è rilasciato sotto questa licenza creative commons e se volete partecipare alla scrittura potete farlo qui sul forum o su novlet.

Quindi mi sorge spontaneo chiederti se si tratta di qualche progetto che coinvolge più autori.

P.S.

Non male la tua musica: la metterò in sottofondo durante la lettura! ;-)

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@freppi: Presunto Medium è rilasciato sotto creative commons, e l'ho inizialmente postato su novlet. Tuttavia (almeno per ora) sono l'unico autore.

Il racconto è (molto) incompleto, ma comunque ci sto lavorando.

PS: Hai ascoltato i miei mp3? :-D :-D :-D

E' tanto che non mi dedico più a sintetizzatori e quant'altro...

Ciao, grazie, buon ascolto e sopratutto buona lettura.

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