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Capitolo 4 - Londra 1923: Les Fleurs Du mal

Risposte in primo piano

Terence

Bonjour, parlate forse inglese? Disse guardando speranzoso l'impiegato, poi si volse verso il giovane Vanglim: stiamo cercando una villa originale e assolutamente unica nel suo genere, gli mostri pure l'immagine della facciata, disse passando al loro interprete il libricino preso in prestito dalla biblioteca.

È citata come dimora dei Fenalik, magari la conoscono meglio in questo modo?

Mentre attendevano una risposta, si volse un attimo verso Von Weber per chiedergli: ha poi avuto risposta sugli spostamenti del Professor Ashlington?

( per Ashlington, mi riferisco all'idea di Pietro riportata d nel post di cui allego il link.)

https://www.dragonslair.it/forums/topic/68289-capitolo-4-londra-1923-les-fleurs-du-mal/page/3/#findComment-1926952#findComment-1926952

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  • shadizar
    shadizar

    Terence Buell Pratico di francese direi di no ma credo che dovremmo andare anche al Louvre e magari parlare col curatore museale. Chi meglio di lui può sapere che fine hanno fatto i pezzi del Simulac

  • Ludwig Von Weber Distratti dall'indagine sul modellino, avevano dimenticato una delle istruzioni del Prof. Smith. Parlare delle ignote "Tavolette della Luna" con Charles Ashlington, studioso di culti

  • shadizar
    shadizar

    Terence Abbiamo meno di quattro ore, non cinque puntualizzò il dottore, quindi sarà meglio muoversi. Oltre alle notizie sulle conte di Fenalik dovremo cercare informazioni sulle appropriazioni dell'ep

Ludwig Von Weber

L'uomo scosse la testa. Non disse nulla per non far sentire il suo accento tedesco, ma il suo era un punto di rammarico.

Avevano inseguito il modellino trascurando istruzioni di Smith e dunque un colloquio che sarebbe stato forse utile nell'attuale ricerca.

Ormai era fatta. Dovevano giocarsela con quel che avevano.

Carter Grant

"Può darsi che Fenalik suoni comunque sconosciuto anche qui, vista la damnatio memoriae che ha subito. E che la villa sia in rovina", Carter fece presente al loro interprete.

"Quindi, anche eventuali leggende locali e dicerie ci possono interessare".

  • Autore

#33

Mercoledì 10 Gennaio 1923 - Mattina [freddo neve leggera]

Con l'aiuto di Vengein, il portiere, che non aveva mai sentito di quella abitazione, indirizzo i compagni verso l'archivio.

Qui vi era un vecchio funzionario che ascoltata la loro dimanda riuscì solo a rispondere: "Non ho mai sentito di quella villa. Forse cercando negli archivi... Ma bisogna andare indietro nel tempo, troppo tempo. E' complicato. Mi state chiedendo una cosa troppo complessa..."

Terence

Mi dispiacerebbe aver fatto tutta questa strada e non riuscire a visitare la villa. Disse il medico guardando i compagni; Se il gentile archivista avesse la possibilità di proseguire le ricerche anche dopo l'orario d'ufficio, sarebbe d'uopo pagargli il disturbo. Andrebbero bene 20 franchi a documento secondo voi? Potremmo anche aiutarlo nella ricerca se ce lo consente. In biblioteca non ce la siamo cavati poi tanto male.

Carter

"Dopo l'orario di ufficio significa non arrivare mai. Credo che si potrebbe pensare a un incentivo per una ricerca immediata... e non a documento. Non ne usciremmo più", fece presente Carter.

Ludwig Von Weber

«Concordo. Ricerca immediata. Oppure facciamo prima a girarcelo in carrozza, questo minuscolo paese, o a intervistare qualche anziano al primo bar».

  • Autore

#33

Mercoledì 10 Gennaio 1923 - tarda Mattina [freddo neve leggera]

L'uomo sorridendo prese i venti franchi e li mise in tasca. Andò quindi verso una stanza sul retro tornando con un grosso registro dalla copertina malconcia ed iniziando a sfogliarlo

"Penso di avere la risposta per voi" disse dopo un po' di ricerche "Questo è un registro del secolo scorso. Ora ha cambiato nome: viene chiamata Chez Lorien. E'al perimetro della comunità, vicino alla Collégiale Notre-Dame de Poissy, dove si trova la fonte di San Luigi."

"Ora è una residenza privata, del Dottor Christian Lorien. Questo è l'indirizzo: 6 Enclos de l’Abbaye"

"E' tutto" concluse

Terence

Gentilissimo grazie disse il dottore lasciando gli archivi.

Bene, abbiamo le nostre informazioni. Direi di prendere una carrozza e farci portare lì.

Carter Grant

"E sarà bene trovare una buona scusa per andare a infastidire questo medico: sarà, presumo, uno dei pilastri della locale comunità", valutò Carter, giocherellando con una sigaretta.

  • Autore

#33

Mercoledì 10 Gennaio 1923 - tarda Mattina [freddo neve leggera]

Salutato il commesso i compagni chiamarono una carrozza per recarsi allo Chez Lorien.

La carrozza li ricondusse fino alla stazione superandola per poi raggiungere una strada che portava ad un grande e tetro edificio che poteva essere stato un tempo un convento: una fila di donne e bambini aspettavano fuori al freddo di poter entrarvi.

Il cocchiere si fermò a poca distanza davanti ad una chiesa "La Collégiale Notre-Dame de Poissy con il fonte battesimale miracoloso di San Luigi." disse "da qui dovete andare a piedi: entrate dall'arco in fianco alla chiesa attraverso il cortile del priorato di quella che un tempo era l'abbazia delle Domenicane e vi ritroverete nella città vecchia. Andate dritti fino al parco, e vedrete lo Chez"

Carter

"Benissimo. Ringraziate il vetturino", disse Carter, solerte per il freddo e desideroso di trovare subito la loro metà, nella speranza che potesse anche ospitarli in un maggiore calore.

  • Autore

#33

Mercoledì 10 Gennaio 1923 - tarda Mattina [freddo neve leggera]

Attraversato un arco di pietra i compagni si ritrovarono a camminare lungo una strade acciottolate, isolata dal trambusto della città moderna, circondata da case e palazzi antichi, ai margini di un grande parco con alberi secolari: si sentivano come se fossero tornati indietro nel tempo.

Infine giunsero a Chez Lorien.

ttNE1Sz.jpg

La casa era circondata da un grande muro di mattoni fatiscente, evidentemente risalente al XVIII secolo. I muri erano in parte sostenuti da imponenti cespugli di rose rampicanti che li ricoprivano. Le rose probabilmente erano incredibilmente belle in primavera, con il loro profumo che riempiva l'aria; in inverno erano invece cupe e minacciose, ed essendo state potate e assomigliavano a filo spinato contorto e annodato.

Attraverso l'apertura del cancello (non vi era un cancello) si poteva vedere una piccola casa di mattoni a due piani. Il fumo saliva dal camino e una luce calda e confortante proveniva dalle stanze al piano inferiore.

Niklas Von Aerentha

Emetto un fischio, notando la bellezza del luogo che non mi sarei aspettato. È un bellissimo posto. Avanzo al cancello. Bene, qualcuno è in casa. Cosa gli diciamo?

Terence

Potremmo essere sinceri e dirgli che siamo collezionisti interessati a conoscere le vicissitudini della famiglia Fenalik perché vogliamo recuperare alcuni dei pezzi della loro collezione.

L'altra idea è fingersi esperti d'architettura e interessarsi alla casa, per poi dirottare il discorso sul simulacro. Io però sò troppo poco sull'argomento per essere convincente, e col problema della lingua rischia di essere tutto ancora più difficile.

Propendo per la sincerità. Ovvio senza dir nulla di treni e fenomeni sovrannaturali.

Carter

"Evitiamo invenzioni assurde, che poi vanno sostenute. Io sono comunque un professore universitario: possiamo dire che io Fenalik avevano una collezione di reperti che potrebbe essere interessante per i miei studi. Poi vediamo che racconta, sperando non voglia fare il furbo", suggerì Carter.

Terence

Per me và bene. E speriamo sia una persona gentile e ci faccia entrare che qui fuori si gela.

  • Autore

#33

Mercoledì 10 Gennaio 1923 - tarda Mattina [freddo neve leggera]

I compagni bussarono alla porta.

Dopo un istante la porta venne aperta da un uomo sulla quarantina, con capelli e barba castani e due piccoli occhiali sul naso

"Sì? C'è qualcuno che sta male?" chiese

Carter

Carter si rivolse al loro interprete e gli chiese di mediare per loro, spiegando che non c'era alcuna situazione di emergenza sanitaria e che loro si trovavano lì per rivolgere al padrone di casa qualche domanda sulla sua dimora, poiché di interesse per una ricerca storica.

  • Autore

#33

Mercoledì 10 Gennaio 1923 - tarda Mattina [freddo neve leggera]

"Capisco la vostra lingua. Parlate pure in inglese" disse il medico con una parlata non correttissima ma comprensibile "Entrate che li fuori fa freddo" aggiunse invitandoli ad entrare e portandoli in una cucina calda e confortevole.

Lì una donna sulla trentina bionda e piacevole alla vista sorrise al loro arrivo "Lei è mia moglie Veronique. Prego accomodatevi e ditemi cosa vi porta da noi"

La signora subito si mise a prepara un caffè.

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