La Delvnek vi spiega che ha dei metodi diretti per contattare la Dimora, ma che intende anche e soprattutto mettere in funzione un sistema di messaggeri che viaggino dalle terre del sankh fino a Kel Boldar.

"Se Kel Kadhar potesse essere una delle tappe, sarebbe ottimale. E certo, in questo modo otterreste anche voi un accesso diretto alle notizie" spiega in merito alle vostre richieste. "Comunque oltre che per chiedervi ospitalità, siamo passati di qui anche per darvi le felicitazioni dei nostri trog: siamo tutti molto lieti del fatto che Kel Kadhar sia di nuovo fieramente dwir"
Ci sono ancora un po' di chiacchiere e saluti, poi la delegazione si ritira per riposare.

Un'ora dopo Morla Adnur vi convoca nella sala delle riunioni.
"I nostri amici Delvnek ci hanno consegnato una lettera, celata con cautela in modo che potessi trovarla solo dopo l'incontro. L'ho già letta, ma eccola qua per i vostri occhi" e posa sul tavolo un pezzo di pergamena ripiegato molte volte.

"Ai Venerabili membri del Consiglio di Kel Kadhar, Signori delle Mura d’Ebano.
Con deferenza e parola giurata vi scrive un figlio del trog Adnur, portavoce di coloro che non sono mai stati spezzati. Nel nome degli accordi antichi e della lealtà che mai si spegne, umilmente mi rivolgo a voi per domandare l’uso temporaneo di Kel Kadhar come bastione e punto di partenza per una serie di spedizioni che il nostro trog intende compiere verso i picchi dimenticati a settentrione. Le ragioni sono nobili e degne di cronaca: riscoprire sentieri smarriti, rovine celate dal tempo, e forse recuperare reliquie che attendono il ritorno alle mani di chi le forgiarono.

In cambio del vostro permesso offriamo parte equa di ogni tesoro recuperato nonché l'onore che deriverà dal far parte di tale impresa: che la gloria di Kel Kadhar possa risuonare nei saloni dei popoli e che il vostro nome sia inciso nelle cronache del ritorno. Vi assicuriamo che nulla sarà preso con leggerezza, che ogni passo sarà compiuto sotto giuramento, e che nessuna pietra sarà smossa senza rispetto.

Attendiamo la vostra risposta con cuore saldo e martello pronto. Sia la Dimora testimone della nostra onestà e giudice delle nostre intenzioni."

A questa Morla aggiunge "Dobbiamo anche valutare se dare ai Delvnek notizia del passaggio che taglia le montagne e giunge al deserto. Una via comoda per loro e forse un modo per ottenere influenza... ma anche un luogo difficile da gestire"

Chazia

Leggo velocemente la lettera, ma lascio che siano gli altri a dare per primi la loro opinione Ritengo che l'informazione del passaggio debba essere diffusa. Quel passaggio sarà di beneficio per tutti i dwir, va mostrata cautela nel suo utilizzo, ma non possiamo nasconderlo

Andr Ruhn

Il messaggio degli Adnur mi preoccupa: mi sembra che ci stiamo muovendo fin troppo in fretta verso quella che, nonostante tutto, continuo a ritenere una rovina annunciata. Penso che per ora dovremmo rallentare il processo. Non abbiamo ancora terminato di richiamare i wandak e accoglierli, non possiamo trasformarci subito nella base per una operazione di riconquista su larga scala. Dico al Consiglio, annuendo poi alle parole di Chazia. Anche io credo che non sia il caso di nascondere l'esistenza del passaggio. Abbiamo tutto l'interesse che la missione dei Delvnek vada a buon fine. Senza contare che un gesto del genere potrebbe rassicurare la Dimora Benedetta sulla nostra fedeltà.

Moggo Adnur

"Il passaggio va esplorato. E guarda caso i Delvnek sono esploratori." scuoto la testa e apro le braccia per indicare l'ovvietà della risposta. "Saranno sicuramente più preparati di noi contro qualsiasi cosa troveranno là sotto."

La pacatezza invece mi abbandona quando si parla della lettera. Mi scontro rapidamente contro Andr: "Non pensi ai wandak a nord? Quanti ce ne sono dispersi in piccoli villaggi come il mio, esiliati, o nomadi? Non abbiamo abbastanza emissari per raggiungerli tutti. I miei fratelli saranno più che felici di aiutarci.

E poi i miei piccioni" indico la strana casetta di legno che ho piazzato sulle mura "possono coprire solo i dintorni. Le spedizioni serviranno anche a tenerci al sicuro, avvisandoci di accampamenti nomadi di urkyr e klaya. Se avessimo saputo per tempo della calata di Urvald, i miei fratelli sarebbero ancora in vita."

Ho imparato che è inutile - se non controproducente - parlare di conquista e diritto di nascita su quei territori a nord, almeno con certe persone nella stanza. Non sarò così eloquente, ma se ho capito Andr, gli starà molto più a cuore la nostra pace e sicurezza, dell'antipatia malcelata verso le offensive Adnur.

Andr Ruhn

La lettera è chiara: il clan Adnur vuole raggiungerci per iniziare una campagna di conquista verso gli altri Kel abbandonati, non per esplorare i dintorni e aiutarci a raccogliere i wandak. Dico a Moggo, aggiungendo E continuo a pensare che non siamo pronti per un simile sforzo.

Chazia

Per quanto valga la mia parola sono d'accordo con Andr, al momento abbiamo subito troppe perdite e siamo in troppo pochi. Dobbiamo prima rafforzarci

Morla sembra ancora un po' indecisa "Non saprei cosa rispondere, in caso negativo, senza sembrare ostile nei confronti del mio trog. Del resto è anche colpa del modo in cui si pone... noi Adnur non lasciamo mai molto spazio al dialogo"

Andr Ruhn

Se gli proponessimo di inviare qui solamente una piccola guarnigione, per aiutarci a rimettere in sesto la fortezza e prepararci ad una campagna su lungo termine? Pensi che possano accettare un simile compromesso? Chiedo a Morla, cercando di trovare la soluzione migliore per prendere tempo. Potremmo dirgli che vorremmo prima esplorare con cura i tunnel attorno a Kel Kadhar, per essere sicuri di non dover affrontare altre minacce dalle profondità.

"Certo è un modo per non scontentare nessuno" risponde Morla, non dispiaciuta dell'idea "Potrebbero persino aiutarci nell'esplorazione dei tunnel più vicini, e considerati i nostri numeri esigui non è cosa da sottovalutare"
La cosa sembra bene accolta anche da Lokan e Snorri, così inviate una pronta risposta.

Convocate la Delvnek e le raccontate del tunnel che passa le montagne. Le brillano gli occhi e vi assicura che la sua gratitudine si farà sentire. Nel giro di un paio di giorni il suo gruppetto riparte, e voi mandate il messaggio.

7 di Tro 2491

Passano i mesi, l'autunno diventa inverno e infine primavera. I wandak sono giunti più sporadicamente con la cattiva stagione.
Gli Adnur hanno accettato la vostra controfferta e hanno inviato un piccolo contingente di appena dieci veterani, con i quali avete esplorato ogni anfratto dei tunnel vicini a voi. Oltre a quello che conduce oltre alle montagne, avete seguito anche quello che porta a Kel Danud. Ma è chiuso da una porta runica e senza la corrispettiva Pietra sarebbe necessario sfondare l'ingresso. Non solo un compito oggettivamente difficile, ma pure rischioso: tiene chiusi voi fuori dalla fortezza, ma anche eventuali pericoli fuori dai vostri tunnel.

Intanto la vita a Kel Kahdar procede abbastanza serenamente. Avete abbastanza scorte per tutti, le comunicazioni con la Dimora sono regolari e costanti. Gli uccellini di Moggo non avvistano minacce di sorta, e dei misteriosi uma del sottosuolo non avete più notizie.
Andr raduna un piccolo gruppo di artisti e studiosi coi quali rende più attive le lunghe giornate invernali; Snorri passa molto tempo in biblioteca, Moggo sembra trovare una certa tranquillità nelle bianche distese di neve che si stendono fuori dalla fortezza.
La vita coniugale di Lokan e Chazia continua piacevolmente ma ancora senza frutto; però è risaputo che i dwir debbono essere pazienti mentre attendono i figli. Deljai passa molto tempo a dirigere i lavori di restauro degli spazi vivibili, coordinando anche i wandak che più hanno bisogno di ambientarsi.

Tutto procede bene... fino ad oggi.
Una piccola delegazione dei "vostri" klaya si presenta alle porte della fortezza chiedendo udienza. Alle naturali domande delle sentinelle, i klaya rispondono che sono qui per chiedere soccorso: qualcosa li ha presi di mira e ha già ucciso alcuni dei loro guerrieri più forti.

Chazia

La vita alla dimora scorre relativamente tranquilla e serena, e ognuno, al netto delle proprie considerazioni personali si prodiga affinchè prosperi. Sebbene il matrimonio non dia ancora i frutti sperati non mancano le occasioni per festeggiare. Oramai l'intera dimora fa conto su di me per officiare ogni genere di rito e soprattutto grazie all'automa risvegliato da Snorri e Andr sono riuscita a officiare anche i riti di Vilos oltre a quelli di Yesna, cosa che mi ha fatto diventare de facto la sua sacerdotessa.

L'arrivo dei Klaya rompe quella sorta di incantesimo di pace, li attendo assieme agli altri Dobbiamo saperne di più, ma non possiamo lasciarli soli dico mentre attendo che arrivino.

Moggo Adnur

L'arrivo di altri Adnur, anche se pochi, mi rialza l'umore. Chissà per quanto ancora potrò stare a Kel Kadhar? Mi rassicuro sapendo che ci siano nuovi confratelli a proteggere la nostra gente.

[..]

Normalmente non farei salti di gioia sapendo di dover rischiare la mia vita per dei klaya, ma finalmente c'è qualcosa che assomiglia a una scusa per potermi sfogare come si deve. Mi unisco alle sentinelle e cerco di farmi tradurre cosa sta succedendo: si tratta di mostri? Altri klaya...?

Andr Ruhn

Il mio compromesso sembra funzionare, anche se sono consapevole che ho solamente messo una toppa temporanea al desiderio di conquista degli Adnur. Decido però di continuare il progetto che io e Snorri avevamo messo in piedi, lasciando che lui si occupi di scrivere il trattato e spargere storie sul coraggio e l'onore dei klaya tra i dwir.

Io raduno nuovamente il gruppo di artisti, cercando anche nuove persone affini da fare unire a noi, e gli presento la mia idea: una celebrazione di quanto accaduto durante la battaglia, con i klaya a nostro fianco. Nel mentre inizio a visitare più spesso il campo degli uma, raccontando una versione epica degli eventi della battaglia, simile alle loro saghe, e chiedendogli se siano interessati a metterla in scena, per ricordare la nostra gloriosa vittoria.

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Quando i klaya ci raggiungono sono preoccupato dalle loro parole: questa minaccia non sembra qualcosa di comune. Loro ci hanno aiutati nel momento del bisogno, non possiamo tirarci indietro ora che vengono a chiedere la nostra assistenza. Dico dopo le parole di Chazia, aggiungendo Anche perché non mi sembra una minaccia da trascurare alla leggera.

In effetti Andr e Snorri hanno avuto diversi contatti con i klaya nel corso dei mesi, e non avevano avuto sentore di qualcosa di simile. Deve essere una cosa recente.
Se Lokan non ha molto interesse per la faccenda, Morla è più saggia e condivide le vostre preoccupazioni. Chiamate così al vostro cospetto la piccola ambasceria. Nelle sale dwir i klaya sembrano insolitamente piccoli, anche se il più basso tra loro supera il più alto di voi di tutto il petto. Ma l'architettura imponente, i volti sereni ma stoici, l'atmosfera greve... tutto concorre a intimidire quegli uma.
Da parte loro c'è anche una sorta di ritrosia. Andr riconosce Eero Pekklaven, uno dei leader della comunità. Un guerriero appena oltre la mezza età, con un tatuaggio ormai sbiadito sul braccio destro. Di solito è rude e orgoglioso ma oggi sembra anche un po' spaventato. Parla senza giri di parole.

"Vi abbiamo dato fedeltà, in cambio di protezione. Ora veniamo a chiedervi questo. C'è qualcosa che ci sta uccidendo e non riusciamo a fermarlo. Ormai è cominciato otto giorni fa. Ha preso tre di noi e nemmeno riusciamo a vederlo" sposta il peso da un piede all'altro "abbiamo bisogno di aiuto".

Moggo Adnur

Mi volto verso i sapienti del gruppo: Andr, Snorri e Lokan. Mi aspetto delle risposte da loro: chi o cosa si aggira in queste valli? Un nemico invisibile? "Non sarà mica uno di quei demoni del sottosuolo che è risalito in superficie?!" mi si accappona la pelle al solo pensiero.

Chazia

Potete raccontarci di più domando osservando l'uma se sono così spaventati deve essere una cosa seria non mancheremo alla parola data, vogliamo capirne di più prima di mandare qualcuno ad aiutarvi

Andr Ruhn

Voi siete venuti in nostro soccorso nel momento del bisogno e noi faremo lo stesso: non verremo meno alla parola data. Dico a Eero, cercando di non mostrare eccessivamente la mia preoccupazione. Ma abbiamo bisogno di ogni dettaglio per capire cosa vi stia attaccando ed eliminarlo. Ad esempio, dovremmo sapere se le vittime siano state attaccate al campo o lontane da esso.

Eero annuisce secco, una sola volta "Non siamo sicuri di dove sia scomparsa la prima vittima, ma fuori dal villaggio. Non l'abbiamo trovata e solo dopo abbiamo pensato di collegarla alle altre. La seconda è stata uccisa fuori casa, una ferita al fianco e una alla gola. La terza mentre pattugliava i confini del villaggio, senza più la testa. Non abbiamo trovato impronte o altre tracce. Tutte le vittime erano validi guerrieri, capaci di difendersi anche da lupi e drachi se necessario. Avrebbero... almeno gridato, almeno quello"

Chazia

Di che tipo di ferite si tratta? Artigli e morsi o qualcosa di più artificiale?

"L'opera di una belva" interviene un altro dei klaya "ma non si è nutrita. Non ha toccato il secondo guerriero, e la terza vittima... forse gli ha mangiato la testa, ma non si può certo capire"

Moggo Adnur

"Una belva che non si nutre?" mi gratto la barba. "Qualcosa non torna. Se ha attaccato per il territorio avrebbe fatto più rumore, come monito. Magari l'ha fatto per vendetta. Però dev'essere astuta, prende sempre un guerriero alla volta e non lascia testimoni. Mmmm..."

DM

Che bestia mi viene in mente, che possa attaccare con questo modus operandi?

Natura: 10

Edited 16 Aprile16 Apr by Bellerofonte