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Mondo Oscuro

Mondo Oscuro - La Resistenza


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Scheggia guarda la moneta d'oro come fosse un tesoro inestimabile, il forziere dei pirati, il borsello del re. Felice inizia a elencare i piatti della casa.

"Per i signori belli, il gnomo buono signore, l'halfling gentile, il demone....forse mezzo demone.... Il mezzo demone affamano signore. 

Abbiamo zuppa di cavoli e carote, salsicce stufate e fagioli, pane di miglio, miele selvatico, qualche mela zuccherata. Porto tutto. Voi mangiate quello che volete. Scheggia vostro servitore. Scheggia vostro amico."

Il goblin schizza via prima che qualcuno possa aggiungere qualcosa al suo elenco e torna poco dopo con una pagnotta di grano integrale e un pezzo di formaggio duro. 

"Per cominciare..." Dice, e scompare di nuovo tra le gambe degli avventori. 

Un vicino di tavolo, un umano guercio da un occhio, si sporge e dice a Jebbeddo:" Se avete bisogno di qualcos'altro, oltre la sbobba di Scheggia, basta chiedere... Tutte queste monete è un peccato restino in saccoccia."

 

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Jebeddo guarda in maniera un po' distaccata il guercio, forse per dissimulare quanto poco gli faccia piacere che un estraneo gli faccia i conti in tasca e risponde restando sul vago "i nostri pochi averi dobbiamo spenderli in maniera morigerata, un buon pasto dopo una settimana all'addiaccio è il miglior lusso che ci possiamo permettere..per il resto possiamo valutare con calma, in base alle proposte..."

Viene interrotto da Keidros, che ha intuito qualcosa dal discorso dello gnomo, e si sente di dire la sua, con la bocca piena di pane e formaggio (che sta già azzannando con gusto)

"Beh.. cosa ci può proporre, signore?"

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L'umano sorride, felice di aver colpito l'interesse del tiefling:

"Beh la città è piena di soldati, potete trovare tutti i divertimenti tipici di un campo militare, a seconda dei gusti. Se volete mangiare bene vi posso consigliare due o tre locande davvero speciali. E poi..."

Avvicina la sedia abbassa la voce.

"Ne avete mai visto uno da vicino? Un ferus intendo... Volete ucciderne uno? Senza rischio ovviamente... O magari ne volete una parte?"

Intanto Scheggia torna con tre boccali di birra straripanti e ben tre piatti, tenuti in equilibrio su un braccio e stracolmi di cibo: arrosto alle mele, pane e marmellata, cipolle stufate, con la promessa di altri piatti in arrivo.

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Jebeddo tira un sospiro di sollievo, di sicuro ci sono molti modi per stuzzicare la curiosità di Keidros: scommesse, bevute, combattimenti clandestini..per fortuna l'uomo con cui stanno parlando non ne ha citato nessuno di questi.

Ma subito dopo si accorge che il tiefling si sta innervosendo e si affretta a rispondere, prima che possano volare parole grosse

"La ringrazio delle informazioni buon uomo, ma è nostra intenzione riprendere il nostro peregrinare già domattina, siamo più che soddisfatti del trattamento di questa locanda...e per quanto riguarda i Ferus...."

Viene suo malgrado interrotto da Keidros "Questa razza abominevole va sterminata a vista, ogni secondo che gli garantite di vita è un insulto.. Hatreyus vi punirà"

E Jebeddo si mette le mani nei capelli

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L'uomo rimane interdetto dalle parole del tiefling, un po' spaventato e un po' divertito, non sapendo esattamente di cosa stia parlando il suo interlocutore.

"Questo Atrius deve avercela parecchio con i Ferus se vuole punirci tutti. Digli di stare tranquillo, che in un modo o nell'altro la bestia morirà. Ma perché non provare a trarci profitto. I maghi rossi pagano bene degli esemplari vivi, per studiarli... E anche qualche avventuriero ogni tanto. Se non siete interessati basta dirlo..." E si volta, come per chiudere la conversazione, anche se qualche losco tipo con lui ancora osserva i tre con aria minacciosa.

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Appena l'umano si gira Jebeddo lancia la peggiore occhiataccia del suo repertorio al suo amico, a cui si stava già mutando il colore degli occhi.

Keidros lo guarda, osserva i tizi al tavolo che li stanno ancora fissando, e fa un bel respiro. "Forse hai ragione" sussurra "mangiamo e non pensiamoci più"

Jebeddo rincuorato si premura di ringraziare il guercio e di offrire da bere alla tavolata.

In effetti neanche a lui dispiacerebbe studiare i Ferus 

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La conversazione cade nel nulla e la giornata procede tranquilla. La tavola viene imbandita con tutte le portate disponibili nella locanda, compreso un pasticcio di cavolo e formaggio blu che Scheggia afferma essere una prelibatezza anche se dall'aspetto e dall'odore non è per nulla invitante. Verso sera molti abbandonano la taverna per andare alla guardia notturna, mentre il morale peggiora sensibilmente: le tenebre portano la paura del Vuoto. Cosa accadrà questa notte?

Scheggia chiede se alloggeranno nella locanda e se vogliono o meno dormire nella stessa stanza. Di Edwin nessuna traccia.

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Il gruppo nota il peggioramento dell'umore intorno a loro, perché è lo stesso che alberga in loro. Nonostante abbiano incontrato già le creature del vuoto, e senza la protezione di un esercito alle spalle, la vicinanza del cerchio si fa sentire.

Comunque fanno onore a tutte le portate di Scheggia e bevono ancora un paio di giri, birra per Keidros e una tisana per Jebeddo.

Il mancato arrivo di Edwin per ora non preoccupa lo gnomo, anche se Keidros suppone che il mago abbia approfittato per tornare già alla base.

All'arrivo di Scheggia Jebeddo gli conferma che dormiranno il locanda, in una stanza da 5 possibilmente.

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Scheggia riparte felice per avvertire l'oste che una stanza sarà riservata ai tre. L'uomo lascia un attimo la sua postazione al tavolo dando uno scappellotto al goblin e va verso il gruppo. Li informa che li sistemerà in una camera da quattro, dove dovranno stringersi. 

Il resto della serata trascorre senza eventi di particolare rilevanza e soprattutto senza l'arrivo di Edwin. Poco prima di andare a letto si sente un corno suonare in lontananza. Viene spiegato dall'oste che è il primo cambio di guardia, quando sul fronte del Cerchio vanno le truppe fresche pronte per eventuali attacchi notturni. 

Fortunatamente la notte passa tranquilla e al mattino i tre vedono Edwin, da solo, a un tavolo che legge una pergamena mentre smangiucchia pane e formaggio. 

 

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Jebeddo e Keidros scendono di buon umore, ristorati dalla notte di riposo e sufficientemente affamati.

Keidros è quasi sorpreso di vedere il mago, aveva detto ad Eldon che gli avrebbe pagato la colazione nel caso fosse ancora in città. "Maledizione, non è scappato..mi tocca pagare!" esclama sorridendo.

Jebeddo si avvicina ad Edwin "Messer Odesseiron, buongiorno!! Lieti di vederla, confido che la sua nottata sia stata piacevole come la nostra. Questa locanda è invero accogliente. Abbiamo buone nuove per il rientro?"

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Edwin alza gli occhi dalla pergamena che subito nasconde agli occhi di Jebbeddo. 

"Felice che questo postaccio possa offrire ristoro a qualcuno, allora. 

Come ieri vi dicevo, siete liberi. Sono un uomo di parola e voi avete servito bene il Tarch, così tanto che non ci avrei sperato. Insieme abbiamo inanellato una serie di successi davvero molto importanti. Quindi, oltre al vile denaro, avete la riconoscenza del Tarch e un salvacondotto che vi terrà lontano dalla Resistenza per un po'. 

Oggi pomeriggio inoltre potrete usufruire, se lo vorrete, di un passaggio dimensionale verso Nethentir. E questo è tutto. Se in futuro avessi bisogno di voi saprò come contattarvi. Dopotutto abbiamo lavorato bene insieme malgrado le sgradevoli premesse."

 

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Jebeddo è molto lieto delle parole di Edwin, soprattutto a riguardo del salvacondotto. Dall'espressione di Keidros capisce che è soddisfatto anche lui.

Accettano il passaggio tramite teletrasporto verso Nethentir, che è più distante dal cerchio di Vuoto e comunque in territorio Thayan chiedendo dove farsi trovare e a che ora.

"Secondo lei sarà possibile partecipare all'interrogatorio al Sepolto?" chiede inoltre lo gnomo ad Edwin "Abbiamo inoltre sentito ieri un avventore della locanda che ci ha fatto intendere che tengono dei Ferus in cattività, se è a conoscenza di qualcuno che voglia studiarli"

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Edwin liquida con poche spiegazioni la questione del Sepolto.

"Il sepolto è stato già trasferito in un luogo sicuro dove verrà interrogato. La vicinanza con il Cerchio di Vuoto lo ha sconvolto e una qualche malattia lo sta debilitando. Qualcuno crede possa essere il suo fisico che sta rigettando la vita all'aria aperta. 

Poi prosegue. Non sembra sorpreso dalla notizia dei ferus in cattività.

"Raramente si riesce a catturare una di quelle creature, soprattutto perchè perferiscono uccidersi che restare in cattività. E una volta morti i loro corpi evaporano, quindi non si possono studiare i resti. Il mercato nero promette tante cose, ma bisogna stare attenti perchè spesso sono trappole per stupidi.

Per quanto riguarda il passaggio, oggi pomeriggio presentatevi al comando sud, vi aspettano. Un paio di maghi rossi sono a disposizione per questo genere di operazioni."

Infine si alza e continua in quello che sembra un commiato. 

"Ho davvero molto da fare, le rivelazioni di queste ultime settimane mi hanno aperto porte che credevo non fosse possibile aprire. Ancora grazie e buona fortuna." 

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Jebeddo è molto deluso dalla risposta sul Sepolto, preoccupato per la sua salute e del fatto che forse non tornerà mai al suo popolo.. e soprattutto, anche se non lo ammette a se stesso, triste di non potergli parlare per scoprire qualunque cosa sui loro uso e costumi e sul significato delle pitture rupestri. Ma fa buon viso a cattivo gioco, forse a Nethentir potrà giocarsi ancora una carta.

"Allora perfetto, ci faremo trovare lì per tornare a Nethentir. Abbiamo giusto il tempo per girare per i mercati della città e scoprire cosa hanno da offrire. I miei omaggi messer Odesseiron, a presto." 

Anche Keidros non vede l'ora di fare un giro per la città, e si avviano spediti per il dedalo di vie di Eltabbar. Prima di partire lasciano ancora  un paio di monete d'oro al locandiere e gli chiedono in cambio da quale mercante avranno la valutazione più onesta di alcune pietre.

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Il locandiere è ben felice di intascarsi qualche moneta e fornisce qualche consiglio utile ai tre.

"Evitate la zona delle porte, ci si ferma solo chi è di passaggio e spesso cerca affari facili. Molto pericoloso. 
Invece verso est troverete un bazaar davvero ben fornito. Chiedere di Paruk, un simpatico gnomo dai capelli rossi come il fuoco. Lui è sempre in cerca di materiali preziosi da rivendere a ricche signore Thayan, vedrete che vi tratterà bene. 

Se vi serve un fabbro invece andate a ovest e seguite gli armigeri. Laggiù forgiano e incantano equipaggiamento giorno e notte, per la Resistenza in teoria...ma sono sicuro troveranno il tempo anche per voi."

 Usciti dalla locanda la città che li accoglie è caotica e rumorosa. Un contingente militare, al cui seguito ci sono diversi nani, sta andando in direzione del Cerchio di Vuoto. Voci parlano di genieri venuti dal nord che rimetteranno in sesto le difese attorno alla voragine in attesa dei prossimi assalti. 
Il mercato indicato dal locandiere è davvero affollato, pieno di gente che porta avanti i loro affari. Effettivamente sembrerebbe davvero una città fiorente, e non fosse per la minaccia incombente a pochi passi potrebbe essere davvero un posto interessante dove restare, pieno di vita e di lavoro, di fermento e subbuglio. 

Chiedendo un pò in giro, Keidros riesce ad individuare lo gnomo, in piedi su uno sgabello, con un monocolo molto spesso sull'occhio, intento ad analizzare approfonditamente una stoffa propostagli da un umano ben vestito. 

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Keidros da un colpo di gomito a Jebeddo e gli indica lo gnomo. Jebeddo è raggiante, è sempre bello vedere qualcuno della sua razza, soprattutto così distante dalla sua patria.

Il gruppo si accoda al banco, attendendo il proprio turno, e nel frattempo si guardano intorno.

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Attorno al banco dello gnomo è una cacofonia di offerte e rilanci, contrattazioni e accordi, gente che litiga e nuovi contratti che nascono.

Lo gnomo sembra essere davvero un ottimo venditore. Saluta il signore con la stoffa pagandolo moneta sonante, liquida un avventore che voleva rifilargli una patacca con un sonoro insulto e accoglie i nuovi clienti con calore e attenzione.

"Buondì stranieri. Paruk il Bergo al vostro servizio, compro merce pregiata, vendo manufatti ricercati, offro servizi di lusso. Come posso esservi utile?"

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"Buongiorno messere!!" Risponde Jebeddo, contento di parlare con 'uno dei suoi' (per dirla in gnomesco) "durante il nostro peregrinare abbiamo trovato qualche gemma che potrebbe essere di troppo per le nostre tasche. Cerchiamo qualcuno per valutarle e che possa essere interessato..!!"

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Lo gnomo osserva le pietre rosse in mano a Keidros e sembra molto interessato.

"Che sfumature interessanti hanno questi granati. Spero sappiate da dove arrivano perché mi piacerebbe acquistarne altre, oltre a queste."

Eldon si presenta brevemente e quindi mostra le 6 gemme allo gnomo. Questo le osserva un istante, poi guarda di nuovo negli occhi i tre avventurieri con nuovo interesse.

"Non vedevo questo tipo di gemme da davvero molto tempo. Dove le avete trovate? Posso identificarle per voi? I granati andranno bene come pagamento."

Lo gnomo prende quindi un piccolo diamante, effettua un breve rituale sulle pietre e si volta soddisfatto verso i tre.

"Come immaginavo, sono Limosa Lapis, ovvero Pietre di Melma. Con un rituale molto complesso alcuni incantatori prosciugano una melma, riducendola a questa piccola gemma. Lanciandola in uno specchio d'acqua o anche una pozzanghera queste piccole pietre torneranno ad essere melme. In questo caso, delle pericolose amebe paglierine. Non terrei le pietre all'umido.

Potrei pagarvene una almeno 200 pezzi d'oro. Ma solo una, non me ne servono altre. Cosa ne dite?"

Spoiler

Una volta a contatto con l'acqua, le pietre si trasformano in amebe in 1d4 round. Se l'acqua è poca (un bicchiere), si trasformano dopo 5 minuti. Puoi usarle sia come trappole a tempo che come risorsa in combattimento se riesci a trovare o "creare acqua".

 

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Jebeddo acconsente a sacrificare i granati per l'identificazione, soddisfatto che possano piacere allo gnomo e che possano servire.

Rimane stupito al pari di Keidros nello scoprire cosa siano le pietre gialle. Non vede l'ora di poterle usare.

Non sa quanto possano valere le pietre, ma il commerciante è onesto, e decide di vendergli una pietra.

Dopo saluti e convenevoli il gruppo opta per dirigersi ad ovest dall'armaiolo..magari troveranno qualche buona occasione prima di tornare a Nethentir 

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