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Blood Sword IV - Viaggio all'Inferno


dalamar78

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Ollofin

Indubbiamente dormire per strada e' scomodo, peggio che sui sassi. In citta' non riesco mai a trovare nemmeno abbastanza foglie o muschio, in compenso il fieno c'e' in abbondanza dovunque ci siano cavalli, nei paesi come nelle fattorie, ed anche anche in citta', in genere. Sono sicuro anche in questa di mare. Ed e' molto comodo. Pero' non ci risolve il problema colazione.

Faccio spallucce, sorridendo.

Andiamo dal tuo amico. Se e' una caserma avranno un rancio dignitoso e dei cavalli. E se hanno dei cavalli hanno del fieno. 

Si preannuncia una notte veramente comoda, ed un mattino con pane e formaggio in bocca.

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Master

Lasciate quindi il porto e puntate verso la caserma dei templari; durante ul tragitto vi imbattete in un narratore da strada, un uomo che si guadagna da vivere raccontanto storie: è arrivato ad un punto interessante della famosa storia di Simbar il marinaio ma, quando raggiunge il punto in cui Simbar viene ingoiato da un pesce gigante, la sua storia viene interrotta dal richiamo alla preghiera

Oh povero Simbar dice il suo pubblico La dentro, nella pancia del pesce... come farà ora a sapere come andare alla Città Santa?

Si solleva un coro di risate A domani! grida il narratore mentre la folla comincia ad avviarsi Un nuovo appuntamento con Simbar, che verrà rigettato dal Dendan e trasportato dall'acqua fino alla spiaggia di Nephele! Assisterere alla sua bravura di spadaccino e al suo coraggio nei confronti dell'Antico Essere del Male. Sospirerete assieme a lui per il suo amore per la bellissima principessa Liabla!

La folla applaude questo finale e ricopre di monete il narratore, mentre voi riprendete il cammino

Trovate l'amico di Erenfel, Tobias di Vantery, nel Tempio del Roc, l'antico luogo di culto Ta'ashim diventato quartier generale dei Cappellari; sta passando in rassegna alcune truppe appena arrivate da sud e, anche se vi guarda intensamente mentre vi avvicinate, non da segno di ricordare di aver già incontrato l'elfo

Nota

Spoiler

Scusate il ritardo

@PietroD @Borgo

 

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Erenfel

Per nulla interessato alle storie popolari, mentalmente ringrazio che sia giunto il momento della preghiera, così che la gente si sposti e ci faccia passare senza troppo contatto fisico La gente riesce a guadagnarsi da vivere nei modi più assurdi borbotto malignamente, osservando di sfuggita tutte le offerte fatte al viandante per aver ripetuto una storia tramandata chissà quante volte. Accelero quindi il passo, e guido Ollofin fino al tempio dove pochi giorni prima avevo conosciuto Tobias, seppur con compagni diversi.

Vedendo che è impegnato con le truppe, non mi avvicino troppo e attendo che finisca ciò che sta facendo, oppure un suo cenno: qualche istante che sfrutto per richiamare alla mente i ricordi dell'incontro. Non appena sembra che possa riceverci, mi faccio avanti Salve, Tobias. Qualche giorno fa, venni qui insieme ai miei compagni, alla ricerca di informazioni sulla spada della vita, e tu ci mandasti da Emeritus. Le vite dei miei compagni sono state il prezzo da pagare per ricomporla, ma il Signore ha voluto sottoporci a un'altra prova, e ora la spada non è più in nostro possesso parlo con calma, soppesando le parole e cercando di ricollegarmi al fanatismo religioso dell'uomo Sappiamo adesso cosa dobbiamo fare, ma la nostra nave non salperà prima dell'alba: ci ospiterete per questa notte?

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Ollofin

Il racconto del tipo che incontriamo per strada sembra simpatico. Parla di un tizio che finisce in bocca ad un pesce. Spero che non sia anche profetico. Vorrei fermarmi a chiedergli come ne esce quel Simbad dalla pancia del pesce, per poter fare la stessa cosa se capitera' anche a noi, ma vedo che Erenfel ha fretta. Visto che e' uno studioso, devo presumere che lui questo finale lo conosca gia', e quindi non occorre perdere altro tempo.
Sgambetto veloce per accodarmi di nuovo a lui, finche' giungiamo dove doveva portarmi, dal suo amico.
Buona sera, il mio nome e' Ollofin. Viaggio con lui da poco... ma non intendo pagare con la vita per l'ospitalita'. Ho qualche moneta, se basta.
Visto che Erenfel non ha avuto la cortesia di presentarmi, ho fatto da solo.

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Master

Tobias vi ignora e continua ad ispezionare le truppe; poi, finito il giro, si ferma podo distante da voi

Mi ricordo di te, elfo e mi dispiace apprendere che i tuoi vecchi compagni di viaggio siano caduti. Pregherò per le loro anime dice spostando lo sguardo da Erenfel ad Ollofin Se volete l'ospitalità del tempio, dovrete guadagnarvela con qualche piccolo lavoro

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Erenfel

Mi prendo qualche secondo, quindi annuisco: meglio un po' di lavoro che spendere ulteriore denaro in una locanda, con il rischio di furti, attacchi o guai di altro genere 

Per me va bene replico, attendendo la conferma del mio compagno

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Ollofin

Penso RIpagarcela con qualche lavoretto? Begli amici che ha questo Erenfel!
"Anche per me, il lavoro non mi spaventa. Non mi spaventano nemmeno i Troll, per dire! Ma che genere di lavoro è? Sprimacciare cuscini?"
Sono pronto ad agire. Spero solo che non se ne approfittino, e non ci mandino a spalare latrine. Non mi fido molto dei militari... fanno sempre scherzi da caserma!

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Erenfel

Tiro un grosso sospiro, ma del resto l'alloggio dei militari significa protezione e discrezione: lo scambio sembra ancora vantaggioso, ma cerco di non pensare al sudiciume che potrebbe insozzarmi la veste, pure già provata dagli ultimi scontri. Mentalmente, cerco di ricordare se i crociati abbiano una particolare avversione alla magia: sarebbe comodo poter usare una creatura e qualche incantesimo per facilitarmi il lavoro

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Master

Tobias annuisce e vi conduce alle stalle, dove un garzone vi fa avere delle vanghe, delle ramazze e del forcini e vi spiega quello che dovete fare; il lezzo di cavallo e dei loro escrementi riempie questi locali ma avete accettato e quindi vi mettete all'opera: nel giro di meno di un minuto siete sporchi di letame.

Impiegate più di tre ore per pulire interamente tutte le stalle poi, praticamente senza pausa, venite portati in cucina e qui separati: Erenfel viene sistemato alla pulizia delle verdure mentre Ollofin al lavaggio di piatti e stovoglie

Il tempo scorre che è una bellezza e arrivate quasi a mezzanotte senza nemmeno accorgervene: stanchi ma anche molto affamati, consumate un pasto semplice e abbondante, poi un altro servo vi conduce in una delle celle usate dei monaci-guerrieri, dove vi coricate e vi addormentate in poco tempo

Poco solo l'alba, venite svegliti da un altro servo che vi porto nel refettorio e vi serve la colazione

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Ollofin

Pensavo avremmo dormito nelle stalle, invece ci hanno fatto dormire in stanzette minuscole e fredde. Per quanto non ci fosse il rischio di pulci, mi auguro, sarebbe stato piu' confortevole dormire con il calore dei cavalli. Comunque, mi ritrovo un fetore addosso... insopportabile!!! Il sapone che mi hanno costretto ad usare per lavare le stoviglie mi e' penetrato nella pelle e adesso le mani mi odorano di lavanda! I Troll mi rideranno addosso!!!

Spero che Erenfel non lo noti, ora che mi affianca. Lui ha avuto almeno la fortuna di occuparsi di patate e cipolle e non deve preoccuparsi di questo terribile olezzo.
"Buona giornata, amico. A che ora e' la partenza della nave? Per sapere quanto abbondante posso concedermi la colazione."

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Erenfel

Al risveglio mi sento stranamente bene, come se dedicarsi a mansioni semplici, umili e ripetitive possa giovare allo spirito. Non appena siamo in refettorio, non posso che sorridere alle parole del mio compagno Abbiamo poco tempo, ma se ti può consolare qui l'abbondanza non esiste, men che meno per la colazione replico a bassa voce, non avendo interesse a scatenare una diatriba con qualche fanatico Sbrigati comunque, voglio lasciare questa città maledetta il prima possibile concludo, mangiando solo una parte di ciò che mi è stato servito e attendendo con leggera impazienza il mio compare

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Ollofin

Mi infilo in bocca dei grossi bocconi, masticando alla meno peggio, e mi infilo un paio di pagnotte in tasca. Me le sono meritate!
"Soho pronfo!" confermo, sputacchiando briciole dalla bocca piena.

Modificato da PietroD
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Master

Senza perdere altro tempo, lasciate il Tempio del Roc e vi recate rapidamente al porto, dove trovate senza problemi la Provvidenza; salite a bordo e trovate il capitano sul casseretto, occupato a fare una ramanzina ad alcuni marinai per la loro trascuratezza

Ah, comunque lavorano tutti per pochi soldi, con lo scopo di servire Dio dice rivolgendosi a voi: non capite se sta scherzando o meno

Capitano... cominciate all'unisono

Si, si. Avete i soldi per la traversata?

 

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Master

Non erano questi gli accordi replica il Capitano della Provvidenza Tutti i soldi subito o non vi prendo neanche a bordo

Non avete molta scelta quindi vi piegate alla sua richiesta e gli consegnate il denaro

Capitano Puldro cammina avanti e indietro sul ponte, agitando le braccia come una cavalletta eccitata mentre grida ordini all'equipaggio. Sotto le sue direttive, o forse a dispetto di qeste, dato che avete notate i tranquilli contrordini del primo ufficiale, la Provvidenza salpa ben presto dalla bocca del porto. Gli uomini intonano un gioioso canto marinaresco, accompagnati dai pellegrini e dall'abbaiare del cano della nave, Gus.

Vento a favore dice Puldro, stringendo gli occhi per il sole abbagliante quando solleva lo sguardo sulle bianche vele gonfie. La tela si tende sui pennoni, spingendo verso nord la grossa nave, attraverso il Mar di Deorsk.

State per unirvi anche voi al canto quando Puldro allunga una mano per mostrarvi un uomo che sta arrivando sul ponte Ah, ecco il nostro timoniere. Gathric, vieni qui! Poi si rivolge a voi Gathric vi mostrerà dove sistemare le vosre cose. Probabilmente ci vedremo più tardi, dopo che avrò controllato se i miei ufficiali riescono a mandare avanti la nave da soli. Le preghiere, comunque, vengono detto sul ponte al calar del sole

Gathric vi accompagna in un angolo affollato del castello di prua, dove rimanete esterefatti quando vedete che ogni uomo e ogni donna ha a disposizione per dormire qualcosa come un metro per due di spazio

Non si può direi che sia un lusso ammette il timoniere quando si accorge della vostra occhiata di disapprovazione; in ogni caso vi liberate di Gathric e vi sistemate nel poco spazio che riuscite a trovare

Passano un paio di settimane. Negli affollati alloggi dei marinai, con la nave che sussulta ogni volta che c'è vento forte, si riposa solo per modo di dire. I pellegrini, sostenuti dalla loro fede, sono sempre al massimo dell'allegria, mentre voi trovate sordide e disgustose le condizioni di vita a bordo della Provvidenza

@PietroD

@Borgo

Modificato da dalamar78
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Ollofin

Capire i marinai e' difficile. Al primo impatto, ho dovuto capire che il capitano indicava le monete usando il termine 'discese'. Pero' quando ho chiesto al mozzo "Tu quante discese guadagni con questo viaggio?" mi ha guardato strano e mi ha detto di tornare in cabina se non volevo fare il pasto ai pesci. Il che l'ho trovato ulteriormente strano perche' il cuoco fuori bordo al massimo butta degli avanzi e per sfamare i pesci non l'ho mai visto preparare nulla di specifico.

Per i primi giorni, ho continuato a cercare questo fantomatico 'ponte' dove tutti dovevano pregare. Non l'ho trovato, e secondo me neanche loro perche' li ho visti pregare sul pavimento superiore della nave. Non ho trovato nemmeno l'albero, o la scuola dove trovare la 'maestra'. Non ho trovato nessuna di queste cose. Non ho capito nemmeno perche' devo mettermi a dormire ogni volta che c'e' mare grosso e il capitano urla ai passeggeri di restare sotto coperta. D'altra parte dormire cosi' sballottati e' parecchio difficile, un paio di volte sono stato tentato di ancorarmi con gli artigli, ma poi ho desistito per non fare troppi buchi.

Non vedo l'ora di arrivare a destinazione. Il cibo che non sia sotto sale o pescato mi manca molto.

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Erenfel

Le giornate sulla nave trascorrono lentamente, e non passano che un paio di giorni prima di rimpiangere il mercantile: più costoso, ma senza tutta quella gente intorno. Tra tutti, i pellegrini sono i peggiori: ignoranti su come funzioni il mondo reale, la loro euforia perpetua mi dà particolarmente sui nervi e quindi passo la maggior parte del tempo cercando di evitarli, per quanto gli spazi sulla nave siano ristretti. La convivenza forzata mi rende particolarmente intrattabile, motivo per cui anche le interazioni con Ollofin sono ridotte al minimo: non sono ancora abituato alle stranezze del mio compagno, e la permanenza sulla nave erode in breve tempo tutta la mia pazienza.

Cerco di far passare il tempo tramite la meditazione, riesumando varie tecniche di concentrazione apprese nella mia carriera da incantatore e cimentandomi nello sviluppo di complicate e futili teorie sulla magia, su ciò che ci aspetterà nel mondo dei morti, su come la fede possa plagiare così facilmente le menti dei più deboli, sul posto da cui provenga Ollofin, data la sua scarsa familiarità con parole di uso comune. Ogni giorno però non manco mai di chiedere al capitano quanto manchi alla fine del viaggio, desideroso di tornare al più presto sulla terraferma.

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