Vai al contenuto

King - La Torre Nera


Messaggio consigliato


Il primo centinaio di pagine è fulmiante. Sembra essere un vero capolavoro del Re, forse il suo libro più diretto e riuscito. Non c'è nulla di inutile, nulla che non sia necessario a questa atmosfera da delirio che fa da sfondo a una vicenda danguinosa e violenta, ma, almeno finora, mai autocompiacente. Se tutta la serie è di questo livello, cosa della quale, purtroppo, dubito fortemente, allora ing ha scritto il più grande romanzo epico del nostro tempo. Leggili.

Link al commento
Condividi su altri siti

Finito ieri sera. Uno dei più bei libri che abbia mai letto, di sicuro il mio preferito di quelli di King. Il Re supera se stesso, dopo aver letto questo sembra che gli altri romanzi siano stati scritti con la mano sinistra, o, come sospetto da tempo a causa della sua prolificità smodata, che supera ogni buon senso, dal suo entourage di scrittori.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...

Sto leggendo La chimata dei tre, il secondo. Sono circa a metà. Non è poetico come il primo, ma il livello rimane comunque molto alto.

Imho:

L'ultimo cavaliere : splendido

La chiamata dei tre : così così

Terre desolate : vedi sopra

Sfera nel buio :splendido

I lupi del Calla: splendido

La canzone di Susannah : così così

La Torre Nera : ... non dico per non spoilerare .. ;-)

Link al commento
Condividi su altri siti

L'ho finito. Non c'è ombra della poesia e dell'epicità del primo, ma imho rimane comunque un buon romanzo. In qualche punto, dovendo trasmetterci le impressioni di Roland, che non ha mai visto una macchina o una strada, sul nostro mondo, King si perde un po'. Le descrizioni sono molto lunghe e ampollose, spesso le ho dovute rileggere unpaio di volte per capire che cosa intendesse mostrarci l'autore. Le ultima cinquanta pagine però sono fantastiche.

Non vedo l'oro di incomicniare Terre Desolate. Lo farò fra poco. :-)

Tutti mi dicono che il più riuscito è il quarto. Tu cosa dici?

E il settimo, lasciando stare il finale, è all'altezza dei migliori?

Link al commento
Condividi su altri siti

Tutti mi dicono che il più riuscito è il quarto. Tu cosa dici?

E il settimo, lasciando stare il finale, è all'altezza dei migliori?

Il quarto è una parentesi nella storia ( importante certo ma sempre una parentesi), tanto è vero che anche leggendolo come libro a sè starebbe benissimo.

Pur avendolo letto molto tempo fa ( ossia quando è uscito ) me lo ricordo come un gran bel romanzo, forse proprio perchè parla del passato ( non voglio spoilerare troppo ;-)). Se ti è piaciuto molto il primo, ti piacerà molto anche questo.

Sull'ultimo che dire, a parte il fatto che COME CONSIGLIA KING, ti consiglio anche io - ma sul serio - di NON LEGGERE oltre ( quando arriverai capirai...;-)), non è molto dissimile dagli altri

Spoiler:  
e non c'è un "crescendo drammatico" che conduce alla fine: le cose vengono spiegate e i nodi si sciolgono lungo tutto il libro.

E' comunque all'altezza degli altri

Spoiler:  
anche se sicuramente non il più riuscito ( imho ).
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

Ieri ho finito Terre Desolate. Lo colloco a metà fra il primo, bellissimo, e il secondo, buono. La storia finalmente procede, i colpi di scena non mancano e alcune parti ti incollano letteralmente alla poltrona. I personaggi, poi, sono tracciati con maestrai e abilità.

Forse, è un libro un po' stanco, non credo che 150 pagine di meno avrebbero nuociuto, ma sappiamo tutti com'è fatto Steve... Il finale non c'è, e questo non mi è piaciuto molto, ma ho già attaccato il quarto, quindi non sto molto lì a pensarci.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

Ho finito La sfera del buio. Mi ha lasciato in bocca una malinconia perfetta. Se tutti i libri ti emozionassero così...

Il falshback, che poi in realtà è il tema del romanzo, relegando il resto, che sembra scritto di fretta e senza passione, a pura cornice, è la cosa migliore che King abbia mai scritto. Mi stupisce che nella postfazione dica che la storia d'amore è stata la sfida più difficile della sua carriera. Sembra scritta in tre settimane, tanto è fluida e perfetta. Non si lascia andare a nemmeno uno dei suoi soliti scivoloni horror, ma una volta tanto forse tralascia di imprimere ovunque il prorpio marchio, e fa bene.

O meglio, il marchio c'è, lo stile è sempre lo stesso, ma King ne ha il completo controllo, è riuscito ad addomesticarlo e riesce pure a prenderne le distanze. Per la prima volta assistiamo a un uomo (l'autore) che, per cinquecento pagine, prova a scacciare, o a sorridere, i demoni di cui è sempre stato e sempre sarà preda. E ce la fa.

Con questo non voglio dire che si tratti di un romanzo sereno, felice, assolutamente no, è uno dei libri più tristi, più sanguinosi, che mi siano capitati fra le mani, ma gode di un equilibrio perfetto. La trama si basa sulle leggi semplici della tragedia greca ed è efficace come una lama di coltello. Da qualche parte, però, si sente anche il fantasma di Amleto.

Forse è stata proprio la lunga gestazione del romanzo a determinarne la completezza. Forse King è stato costretto a riflettere a causa difficoltà di immergersi nel modo di pensare di due quindicenni innamorati. Forse, se uno con un potenziale di scrittura pari al suo si limitasse a un quarto dei libri che scrive, ma pensasse un po' di più, il miracolo potrebbe ripetersi.

Ne La sfera del buio assistiamo alla più felice unione fra terrore e quotidianità, da sempre i due pilastri della poetica del RE, fusi insieme. E il risulato è un romanzo potente e allucinato, appassionato e polifonico, triste e divertente.

E' un vero e proprio affresco di un'idea di universo, di un modo di vivere e concepire l'esistenza e tutto ciò che le ruota attorno, soprattutto il destino, il ka che forse King ha percepito durante l'infanzia e che ormai è scomparso. La sfera del buio è un inno struggente allla libertà, all'amore, alla giovinezza che passa in un lampo per mai più tornare.

Link al commento
Condividi su altri siti

L'unico libro che mi è piaciuto di lui è "le notti di Salem", anche se la trama lascia 1 pò a desiderare alal fine (non sappiamo con certezza se vengono sterminati tutti oppure qulcuno viene salvato), ritengo che tutti gli altri che ho letto si perdono nel finale...

In molti la pensano come te, cioè credono che King nei finali non abbia la più pallida idea di dove andare a parare, e scada. Io non sono d'accordo.

I suoi finali sono molto particolari, è vero, spesso sfociano nel delirio e nell'astrazione, ma mi piacciono molto. I suoi libri per me sono degli incubi, dei deliri sulle possibilità di malvagità di un luogo, che crescono molto lentamente, ed esplodono e implodono su sè stessi in poche pagine. Ci si sveglia.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

Ieri ho finito I Lupi del Calla, il quinto volume della saga. Dopo La sfera del buio il livello non poteva che calare, è così è, ma abbiamo comunque fra le mani uno degli episodi più riusciti. E' un libro lento, che, parlando fuori dai denti, ha poco o nulla a che fare con il filo conduttore della saga, ma si fa leggere, eccome. Ancora una volta, King dipinge l'affresco di una società rurale in pericolo, con le sue faide e le sue vecchie storie. E' la sua ambientazione preferita. L'atmosfera è descritta così minuziosamente che a volte mi veniva da chiedermi se non fossi io stesso proprio là a Calla Bryn Sturgis ad attendere con orrore l'arrivo dei Lupi. La lentezza, che, effettivamente, è il peggior difetto di King, in questo libro è sublimata: è proprio grazie alla monotonia, alla quotidianità, all mancanza di tensione di gran parte dell'episodio che il lettore riesce a entrare in questo microcosmo animato da speranze e paure, ma dominato da uno struggente senso di nostalgia, di decadenza, forse, i topos prediletti da King. Nella mia classifica, lo metto al secondo posto, alla pari con L'ultimo cavaliere. Solo La sfera del buio mi è parso superiore, anche se di parecchio.

Sono circa a un terzo de La canzone di Susannah, il sesto episodio. E' evidentemente un volume di transizione, che collega i due volumi precedenti, molto suggestivi, ma nei quali ci si occupa di tutto tranne che della ricerca della Torre Nera, tema centrale della saga, con l'ultimo atto. King non rinuncia alla lussuria personale di ambientare un altro volume nel nostro mondo, e amio avviso sbaglia. Almeno nella prima parte, commette l'errore di tentare di seguire troppi fili conduttori contemporaneamente. Un libro, però, lo si giudica alla fine.

Link al commento
Condividi su altri siti

Di King in generale?

Direi un bel po'... Shining, La casa del buio, Mucchio d'ossa, L'acchiappasogni, Insomnia, On Writing, anche se non ha trama, tutta la serie de La Torre nera, e ne ho dimenticati moooolti altri...

Il fatto è che King proprio mi piace, nonostante abbia il difetto di essere un (bel) po' prolisso e si autocompiaccia troppo ogni tanto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Sette libri.

La trama si basa sull'idea che tutti i miliardi di mondi paralleli che esistono siano retti da una fantomatica Torre Nera, posta al centro di tutto quello che è, è stato e sarà. Roland Deschain, l'ultimo dei pistoleri di Gilead, sa che la Torre sta per cadere, e prova aragiungerla insieme a quattro compagni di avventura venuti dal nostro mondo.

L'ambientazione principale è fantasy-western, ma buona parte della saga è ambinetata a New York negli anni Settanta e Ottanta.

Io sono a metà del penultimo libro della saga, che per ora ritengo l'opera nel suo complesso più riuscita di King. Alcuni volumi, ovviamente, sono meglio di alri, però il livello generale imho rimane alto.

Link al commento
Condividi su altri siti

e secondo te sarebbe possibile estrarci 1 ambientazione da questa saga?

Imho non tanto... Il mondo in cui si svolge è parecchio strano e difficile da gestire (ho il sospetto che neppure King lo abbia immaginato tutto, come ha fatto Tolkien per la Terra di Mezzo)

L'ambientazione è indubbiamente affascinante, ma imho inadatta per un gdr. C'è un unico evento che guida tutta la trama, e poco spazio per trame alternative. Tutto quello che c'è da dire su quest'ambientazione viene detto, imho, nel libro...

... sarebbe molto intrigante invece l'ambientazione di Roland da giovane, prima che il mondo "andasse avanti".

Link al commento
Condividi su altri siti

Sarebbe molto intrigante invece l'ambientazione di Roland da giovane, prima che il mondo "andasse avanti".

Quoto.

Ho finto La canzone di Susannah. Come avevo già scritto, è senza dubbio un libro di completamento, che aggiunge poco in fatto di emozioni, dopo il picco di sentimenti del quarto e del quinto. Aggiunge molto invece nello svolgimento della trama principale, che prima di questo episodio mi è sembrata quasi sfuggire fra le mani dell'autore, intento a perdersi troppo. Finalmente si incomincia a intravedere un senso generale, si intuisce, forse, dove l'autore voglia andare a parare. Non fraintendetemi, i due libri precedenti erano molto migliori, dico soltanto che il filo della saga era stato abbandonato un po' incautamente.

Tornando alla Canzone, è un libro che si basa su un'idea un po' trita, ma King riesce comunque a coivolgere come al solito, grazie anche all'inattesa cortezza di questo volume. Non fatevi ingannare dalle 400 pagine di lunghezza, è scritto praticamente a caratteri cubitali. ;-)

E' un volume prettamente di transizione, ma mi è piaciuto più del secondo episodio, il peggiore della saga imho.

E poi, verso la fine, Steve ci regala una vera gemma: è una sorta di poesia sui giorni in cui Susannah era ancora Odetta e lottava con i propri compagni contro l'oppressione razziale. Da brivido.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...