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Sine Requie: Vivere per vedere la Fine


Magic Fox

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Il grido di Katiusha si perde tra le volte metalliche del Settore. L'ufficiale la degna solo di una fugace occhiata prima di riportare la sua attenzione alle reazioni dei Ribelli.

Tutti loro sono fermi, alcuni tremano, ma nessuno fiatava.

Ioann mugola per la sua mano schiacciata sotto il peso dei cingoli del suo aguzzino. Il monito dell'ufficiale ancora ben impresso sulla carne causa panico mal celato nell'animo di chi ci posa lo sguardo.

< Nulla? Nessuno di voi ha cura per la propria vita? > fa ancora l'ufficiale < Davvero un peccato. Immagino dovrò sbrigarmela da solo con l'indagine e i pattugliamenti. E poi la coordinazione delle forze e inviare biomacchine e stillare rapporti dettagliati. Che p***e. >

Si gira dando le spalle ai prigionieri.

< Però oggi mi sento buono, molto buono. Sono sicuro che anche in queste condizioni potrete essere utili a Z.A.R., dei veri figli del Soviet. >

Pavel sembra sorpreso e disorientato dal suo sguardo, proprio come Katiusha e Natasha.

Qualcosa puzza, e non poco.

< Certo. Come disse una volta qualcuno: " vodzene et intrattenimento".

La bevanda la elargisce il nostro padre. Per quanto riguardo all'intrattenimento......lo fornirete voi. >

Gira la testa verso di voi, guardandovi da sopra la spalla. Fa segno poi di farli alzare.

In malo modo i vostri aguzzini vi fanno alzare, colpendo con forza quelli che si oppongono per poi sollevarli a forza.

Uno degli agenti passa tra di voi legandovi i polsi ad una catena che vi assicura l'uno all'altro.

Così assicurati vi mettono proprio davanti ad una delle biomacchine affinchè le tentazioni di una fuga siano ancora meno.

Davanti e dietro sono messi vari agenti dell'NKVD e biomacchine a mo di scorta, con l'ufficiale in testa al convoglio.

Il cammino è piuttosto monotono. Solo corridoi metallici per metri e metri.

Nessun'anima viva né Morta. Solo il silenzio rotto dall'avanzare del convoglio, diretto ai livelli più alti.

Dopo quella che sembra essere un'ora di marcia, giungete ad un posto di controllo dell'NKVD in disuso e ormai spoglio e deserto.

La porta che da l'accesso alla caserma è divelta dai cardini e per quello che riuscite a vedere, dentro è buio e vuoto. Ma non è quella la vostra destinazione, in quanto vi conducono verso la porta immediatamente oltre.

Sarebbe però meglio chiamare l'uscio portone, in quanto le sue dimensioni sono tali da consentire il passaggio anche ad una biomacchina di grosse dimensioni.

Grazie al codice dell'ufficiale riuscite a far spalancare il suddetto portone e ad attraversare la soglia, accedendo così ad un corridoio scavato nella pura roccia che termina con quello che sembra un elevatore.

Quest'ultimo riesce a caricarvi tutti su, verso l'oscurità dei livelli più alti.

A quanto pare le luci hanno iniziato a guastarsi in quanto in molti punti il buio è perfettamente assoluto. Soltanto i fari delle biomacchine che vi scortano ne squarciano l'intensità.

Durante la salite avete avuto modo di scorgere un tunnel circolare che sfocia proprio sul percorso del montacarichi. Qui una biomacchina da lavoro stava avanzando verso la vostra posizione, probabilmente per riparare qualche tubo rotto o qualunque cosa i moduli da lavoro facciano nei cunicoli.

La salita è lenta ma costante. Qualche intoppo fa credere ai Ribelli che il macchinario si sia fermato ma dopo qualche istante tutto riprende normalmente.

Questo finchè non vi fermate ad un Livello imprecisato.

Secondo le vostre misurazioni dovreste essere sopra la superficie, ma precisamente dove, nella gigantesca città-alveare che è Nuova Tallinn, vi trovate non sapete dirlo.

Il posto di blocco è analogo a quello che avete passato, solo più luminoso.

Senza contare che questo è formato da un enorme ponte di acciaio grande quanto basta a far passare due carri armati affiancati. Ai lati, il nulla, solo una grande caduta fatale.

Ma il passaggio è solido e fermo quindi procedete con passo sicuro finchè non viene dato l'ordine di fermarsi.

Una biomacchina punta due mitragliatrici verso di voi. Una voce metallica si propaga da un piccolo altoparlante sullo scafo frontale del mezzo.

< Mostrare. Codice. Riconoscimento. >

E' un suono elettronico, senza più nulla di umano. Una fine orribile per molte persone essere imprigionati in uno di quei cosi. Essere impossibilitati nei modi più vari.

Essere imprigionati nel proprio corpo da qualche mente malata che vi ha strappatole membra per inserirvi nel nuovo involucro metallico.

< Sergente NTL 70046M12. > risponde l'ufficiale mostrando il braccio dove è stato impresso il marchio al sensore della biomacchina.

< Lettura. Codificata. Permesso. Attivato. Passare. Oltre. > fa il controllore elettronico dopo aver elaborato i dati.

Aperti così i portoni, attraversate la postazione di blocco dell'NKVD per immettervi nel nuovo Settore.

Qui è molto diverso a quello che siete abituati.

Luci perfettamente funzionanti, altoparlanti che vomitano propaganda lealista ogni 5 minuti. Carteloni e poster che descrivono quanto magnanimo sia Z.A.R. e vita.

Si, vita. Dozzine di lavoratori e operai che girano per i lunghi corridoi, pattuglie dell'NKVD e a volte biomacchina da lavore.

Meccanici che trasportano in fretta e furia i propri attrezzi e code alle porte delle fabbriche in attesa di rientrare per lavorare.

Tutti quanti si voltano per vedere la grande colonna di uomini e macchine che attraversa senza fermarsi il Settore.

Le persone sono incuriosite dalla presenza di persone come voi, dei Ribelli. Evidentemente non ne avevano mai visto uno.

Lo stupore dura poco, perchè i ritmi di Z.A.R. sono assoluti.

La vostra passeggiata nel Settore è di breve durata perchè seguendo un dedalo di corridoi apparentemente senza fine. Questo finchè non giungete a quella che sembra l'uscita del Settore, o perlomeno una delle tante uscite.

Qui la procedura si ripropone. Stessa modalità e stesse parole inespressive da parte della biomacchina.

Soltanto quando uno dei Ribelli cade per via di un dolore alla gamba e tutti quanti voi incatenati vi dovete fermare per forza di cose, la mostruosità meccanica volge i fari verso di voi intimandovi di procedere.

La paura sembra essersi impossessata di Dimitri che, come pietrificato, non riesce a muoversi.

Subito NTL 70046M12 ritorna indietro il più velocemente possibile e ordina alla biomacchina di fermarsi. Parole a vuoto.

L'ammonimento viene ripetuto. Dimitri cerca di rimettersi in piedi tremante.

Lo fa però troppo lentamente. Un colpo parte dall'arma della biomacchina.

Un proiettile grande un dito che va a conficcarsi sul piede del Ribelle, azzoppandolo.

Con un urlo di dolore egli cade nuovamente a terra.

Questa volta l'ufficiale riesce a fermare la macchina dai suoi intenti e ordina ad uno dei suoi uomini di slegare Dimitri dalla catena e reggerlo per tutta la durata del tragitto.

Passato il cunicolo vi ritrovate in un nuovo Settore, completamente nuovo.

A prima vista non vi da l'aparenza di essere grande e inoltre c'è ben poca vita e movimento.

Per lo più meccanici e infermieri.

Dopo una breve camminata gli NKVD vi fanno entrare in una stanza molto grande e altrettanto spoglia, con solo qualche accenno di mobilia.

Qualche manifesto alla parete che mostrava la gloria del Soviet. I più curiosi sono invece i poster con le illustrazioni di famosi lottatori.

Manifesti di quel tipo sono sparsi per tutti i livelli e nessuna città non li possiede.

All'altro capo della stanza stanno diversi uomini vestiti con tute grigie intenti a parlare con un uomo di mezza età seduto dietro una scrivania.

Poco distanti da loro un gruppo folto e variegato di persone sta sull'attenti.

Potete chiaramente distinguere persone molto nerborute, probabilmente dei Classe 0, ma tra di loro non sono rari individui più mingherlini.

< Buongiorno, Sergente. > vi accoglie l'umo dietro la scrivania < Cosa mi hai portato oggi? vedo un bel bottino dietro di te. >

< Puoi giurarci, carne fresca fresca. Appena presi dal -1 e pronti per te.

Ma ora ti lascio da solo, immagino dovrai organizzarti per bene. >

Detto questo lascia la custodia dei prigionieri a solo un paio di agenti e una biomacchina mentre porta con se il resto della truppa. Una volta imboccata la porta lo perdete di vista.

< Bene bene. > inizia a sfregarsi le mani quello che sembra il capo < dal vostro aspetto sgualcito e provato direi che siete Ribelli. D'altronde si spiegherebbe perchè il Sergente è venuto a consegnarvi con tanto di parata.

Non si vedono molti ribelli da queste parti e sono curioso. Qualcosa da dire prima di venire smistati? >

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< Di poche parole vedo. Peccato, avrei voluto sapere com'è la fuori, oltre l'abbraccio di Z.A.R..

Almeno la vostra esperienza di sopravvivenza potrà tornarvi utile in quello che vi attende. >

L'uomo fece un attimo di pausa, portandosi le mani dietro la schiena e cercando di assumere una posa più autoritaria.

Infine parla rivolto a tutti i presenti.

< Io sono NTL 3-6589M13 e per il momento questo è ciò che dovete sapere di me.

Mi congratulo con voi perchè avete la possibilità di aiutare il grande Z.A.R. e tutti i vostri compagni lavoratori. Con il vostro aiuto essi potranno distrarsi e rilassarsi prima di tornare a lavorare.

Siatene orgogliosi. Comportatevi bene e farete strada, sgarrate anche solo una volta e per voi sarà l'ultima volta.

Ora verrete smistati per formare tre squadre per partecipare all'evento di stasera.

Verrete assegnati ad uno degli Uomini Grigi dietro di me, loro vi spiegheranno tutto il necessario. >

Finito di parlare, NTL 3-6589M13 fa cenno a quelli che sembrano i suoi sottoposti per iniziare lo smistamento, poi ne indica uno affinchè inizi per primo.

L'Uomo Grigio passa in rassegna tutti quanti i presenti prestando particolare attenzione per quelli più muscolosi e grossi. I soliti addetti alle fornaci capaci di spezzarti in due solo con uno sputo.

Il tempo passa velocemente mentre venite separati e messi da parte.

Katiusha e Natasha finiscono nel secondo gruppo insieme a Pavel, scartato in principio a favore di un operaio nerboruto e dalla massiccia corporatura.

Johan, Dimitri e altri vostri compagni vengono invece presi per ultimi, per via delle ferite gravi che presentano sul corpo.

Una volta formato, il gruppo di Katiusha e Natasha viene portato da parte mentre l'Uomo Grigio che le ha selezionate si dirige a parlare sommessamente con il responsabile, NTL 3-6589M13.

Non riuscite a sentire ciò che dice. L'espressione divertita del responsabile vi lascia parecchi dubbi in testa.

Il tutto finisce con una pacca sulla spalla dell'Uomo Grigio.

Poi si dirige verso di voi e inizia con l'ennesimo discorso.

< Ottimo. Io sono NTL 3-1021M16 anche se potete chiamarmi 102.

Ormai i vostri nomi non hanno più importanza, nessuno lo ricorderà finchè non vincerete un buon numero di incontri.

Anche in quel caso non sarà il vostro codice a rimanere impresso nella testa della folla, bensì il vostro nome da battaglia. E' così che funziona il mondo della Lotta Sovietica.

Ciò che farete stasera sarà un pozzo di tipo missione ma vi darò maggiori informazioni prima dell'incontro.

Ora è tempo di riposare. Questa sera dovrete essere in piene forze. >

Vi conduce fuori dalla stanza e imbocca una strada in discesa.

Il percorso finisce in un altro stanzone adibito a dormitorio, come indicano i vari letti vicino alle pareti.

Il luogo non è molto grande ma le sette persone del vostro gruppo possono stare abbastanza comode. Moti si sistema subito sulle brande, cercando di rilassarsi e non pensare alla serata che vi attende.

L'aria è abbastanza tesa, il silenzio regna sovrano. Questo finchè uno dei vostri compagni, troppo mingherlino per essere un Classe 0, rompe il ghiaccio.

< Allora, Ribelli eh? Com'è il mondo fuori da queste mura? >

E' visibilmente nervoso. Ad uno sguardo più approfondito appare non avere più di 16 anni, troppo giovane per la fine che lo attendeva.

Dato che la risposta tarda ad arrivare, il ragazzo ne pone un'altra.

< Secondo voi cosa ci aspetta stasera? Cioè, insomma, la Lotta Sovietica è una forza. Insomma, avete visto gli incontri sugli schermi? Sono una forza.

Oddio, vederli è una cosa ben diversa lo so bene. Partecipare in prima persona è un po' emozionante, e non posso fare a meno di pensare a che pozzo ci toccherà. >

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Lo sconforto e la depressione regna sovrana, ma cerco di fare appello al mio senso pratico per parlare e fare quel che si puo' con la situazione.

Lotta...sovietica?

Ci metto un attimo a capire di cosa parla, facendo appello a ormai arcaici ricordi.

Ah, si, quella roba.

Mah, per noi è abbastanza ordinaria amministrazione: Dover combattere coi morti e la fame ogni giorno ti tempra.

Che ''pozzi'' ci sono?

Mentre parlo mi avvicino ad una branda. Sara' meglio risparmiare le forze Mi tolgo gli stivali, sdraiandomi sul letto pancia all'aria.

Guardo la mia ferita alla coscia destra. La gamba destre dall'inguine in giu' è completamente scoperta, eccezion fatta per la benda umprovvisata intorno alla coscia e varie escoriazioni minori. L'ho usata come benda e mi ero ripromessa di ricucirla: un pozzo mi pare un luogo umido e sporco, non il massimo per una ferita aperta...diavolo...è andato tutto a rotoli...

Sbircio intorno, cercando un luogo luogo dove potrei avere della privacy per sistemarmi la gamba della tuta. Immagino che qui non ci siano stanze dove le signore possono cambiarsi o simili, vero?

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Inorridisco quanto sento l'uomo parlare della lotta sovietica.

Vogliono farci combattere nei pozzi?

Non credo di avere tante possibilità se devo combattere contro un'altra persona...a stento riesco a mettere fuori combattimento un morto.

Dico quando siamo soli nel dormitorio,guardando il pavimento preoccupata per poi passare lo sguardo sugli altri e notare la ferita di Kati,fasciata come meglio poteva dato che non avevamo tempo.

Mi avvicino alla ragazza lasciando stare le altre preoccupazioni e osservando meglio il danno.

Dovremmo disinfettarla e medicarla.Non c'è nulla qui per poter guarire i gladiatori?Nemmeno uno schifoso kit medico?!

Chiedo irritata senza accorgermi di aver alzato leggermente la voce.

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Stella, calmati. Faccio ridacchiando, appoggiandole le mani sulle spalle. Sto' bene. Dubito che ci forniranno cose come kit medici: temo non li forniscano nemmeno agli operai normali, figuriamoci a dei ribelli eletti a gladiatori.

Mi indico il pantalone.

In qualche modo mdo me la cavo, non è una brutta ferita. Mi preoccupava piu' il pantalone che volevo cucire, che...ahem...

Mi avvicino al suo orecchio imbarazzata. temo che gli sguardi degli uomini potrebbe dargli alla testa...sono una bella ragazza, dopotutto...e poi non ho altri vestiti sotto... era già un miracolo che avessi trovato questa tuta da carrista della mia taglia integra in questo schifo. E' terribile crescere nei tunnel e dover rinunciare a vestiti buoni perchè non ti vanno piu'.

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  • 2 settimane dopo...

Una risatina di sottofondo mal camuffata giunge alle orecchie delle due ragazze. Evidentemente qualche ragazzo, perchè di maschi la stanza è piana, ha origliato la conversazione.

< Se volete il bagno è li in fondo. Vedete quel pannello? se lo spingete di lato rivelerà il bagno.

Non so come siete abituati voi Ribelli, ma qui i bagni sembrano fatti con lo stampino. >

La persona che ha risposto all'interrogativo di Katiusha è un uomo di mezza età con radi peli biancastri sulla faccia. Come tutti i figli di Z.A.R. presenta la testa completamente rasata.

Le mani sono callose ma il fisico non è eccessivamente prestante. Probabilmente si tratta di un operaio normale.

< Ma se posso permettermi una domanda, con cosa cuciresti lo strappo? Dubito che ti abbiano permesso di portare alcunchè.

Per le medicazioni non saprei. Dato che ora siamo sotto un Uomo Grigio, egli ha tutto l'interesse a mantenerci in vita. In fondo se vinciamo lui vive di gloria riflessa, no? >

< Ben detto, amico. > fa un omaccione dall'aspetto rozzo < Le medicine arriveranno, sicuro. Però penso di dire il pensiero di tutti se dico che potresti anche evitare di ricucirti la tuta. Magari aggiungici invece altri strappi nei punti giusti, dico bene amico? >

Scoppia poi nella più disgustosa risata che abbiate mai sentito. Sputi di saliva escono saltuariamente dalla cavernosa cavità orale.

Almeno finchè Pavel non interviene a favore delle sue compagne. Intimando di smetterla al'omaccione cerca di ristabilire la calma ed il silenzio.

A quanto pare però questo all'importunatore non piace e l'aria si fa subito carica di tensione. Ne siete sicure, una rissa sta per scoppiare.

Fortunatamente la porta principale si apre e nella stanza avanza nuovamente l'Uomo Grigio insieme a due guardie armate e ad una persona dal bianco camice.

< E' lei, puoi fare qualcosa? > chiede 102 a quest'ultimo indicando proprio Katiusha.

Quello che si rivela essere un operaio medico si avvicina alla sua nuova paziente, scostando gentilmente la ragazza, Stella, vicino a lei.

Intimando di sdraiarsi inizia ad esaminare la benda. Decretando il lavoro rozzo ma ben fatto la toglie per poi pulire la ferita.

L'alcool sulla carne fa male, molto. Stella interviene subito tenendo ferma l'amica mentre il medico applica nell'area interessata un'altra sostanza, questa volta più cremosa e fresca al tatto.

Dopo il dolore ecco che arriva il sollievo.

< Questo dovrebbe farti stare meglio. > dice mentre mette una nuova benda pulita < Consiglierei di stare tranquilla per un po' ma temo che in questo caso sia inutile. Z.A.R. ha deciso così.

Quella che ti ho spalmata è una pomata che aiuta il processo di guarigione e cicatrizzazione delle ferite. Normalmente metterei anche dei punti ma come ho già detto non si ha tutto il tempo del mondo. >

Così dicendo lui e la sua scorta lasciano la stanza, cosicchè voi rimanete da soli un'altra volta.

< Che avevo detto? Non ci guadagna nulla nel vederci morti.

Parlando del pozzo che dovremo affrontare, non ho la minima idea di cosa ci faranno fare. >

< Ma come. > interviene un'altro < Non hai visto i poster? Credo che dovremmo fare un pozzo storico. Cioè, i poster dicevano che sarebbe stato un evento in due parti che avrebbe narrato la lotta del popolo sovietico contro la minaccia nazista. >

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Dopo l'arrivo del dottore chiamo Pavel, facendolo venire a me.

Parlo a lei e Stella sottovoce.

Grazie mille Pavel per avermi protetta, ma temo che così rischiamo solo di essere pugnalati alle spalle e creare tensione.

Sembra che abbiano preso di mira me e non Stella, e questa è già una piccola vittoria. Lasciali dire: so' come tenere nelle briglie degli uomini, sono tutti uguali.

Me la so' cavare da sola. Se dovessero alzare mani o voce sarà meglio che non interveniate qualsiasi cosa dicano o facciano: Mi sembrerebbe stupido perdere la vita per preservare l'orgoglio femminile, e non vi perdonerei mai di avervi sulla coscienza per aver protetto solo del semplice orgoglio.

La vita è piu' importante: noi saremo vivi e potremo liberare piu' gente. Finchè c'è vita, c'è speranza.

Mi alzo, andando a sedermi su uno dei letti liberi piu' vicina al resto dei compagni del gruppo. Mi siedo portando le gambe al petto

Scusate l'irruenza del mio compagno. La battuta sui tagli nei posti giusti era divertente. Dicevate sul pozzo? Che cosa potete dirci sul pozzo, potete far capire e aiutare pure me?

@Cartomante.

Spoiler:  
Eh che diavolo: ho 9 di aspetto, lo dovro' usare prima o poi XDDDD

Faccio una prova di aspetto per sciogliere delle lingue. (aspetto: 9, persuadere: 1 grado)

Non mi comporto affatto in maniera seducente o che, ma in maniera sicura. Credo che non serva che io mi comporti in maniera particolare per sfruttare il mio aspetto in questo caso XDD

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Mi sento subito sollevata dopo che vedo l'operaio medico prodigarsi per curare la ragazza,mentre lancio varie occhiatacce ai due "simpatici" individui nella stanza con noi,almeno finchè Kati non mi dice di smettere.

D'accordo...

Rispondo un pò delusa,allontanandomi anche io per sedermi su uno dei letti(quello vicino alla ragazza)facendo vagare lo sguardo sulla stanza per cercare eventuali vie di fuga o qualcosa che potrebbe tornarci utile in qualsiasi modo.

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Gli occhi di Katiusha fissano intensamente gli occhi del suo compagno mentre le sue parole aleggiano nell'aria intorno.

L'impianto biomeccanico oculare riflette lo sguardo della ragazza rimanendo impassibile, quasi guardingo, mentre lentamente Pavel mostra la sua approvazione.

L'uomo ritorna assorto nei suoi pensieri. E' così fin dalla vostra cattura, nulla di strano vista la situazione, però il suo umore sembra essere peggiorato alla notizia della Lotta Sovietica.

Dopo essersi sedute entrambe, Katiusha cerca di convincere gli altri compagni di stanza a vuotare il sacco sull'evento che avrebbe visto loro in prima fila.

La sua esperienza, in realtà neanche tanto grande vista l'età, le dice che le lingue maschili sono più facili da sciogliere quando alla domanda si aggiunge del fascino femminile e lei di quello ne aveva da vendere.

< E-ecco, si. Non ti preoccupare per il tuo amico, aveva ragione. > dice l'energumeno < Per quanto riguarda il pozzo, boh. Credo che nessuno sappia qualcosa, i poster erano piuttosto vaghi. >

< Già. > dice un'altro uomo dallo sguardo perso nel vuoto < Solo gli organizzatori sanno ciò che succederà e penso che dovremmo aspettare per vederlo. E lo vedremo in prima persona. >

< Confermo. Io sono un ex NKVD e neanche noi sappiamo una beneamata mazza di questa **da di evento. Se voi Ribelli non sapete che diavolo sia la Lotta o come si sopravvive in un Pozzo allora siamo tutti f***ti, dal primo all'ultimo.

Comunque ho sentito un mio conoscente, che ha dei contatti con qualcuno che è un collega di questo Uomo Grigio il quale sembra abbia accennato alla presenza di un Gladiatore con innesti biomeccanici. >

@Natasha

Spoiler:  
Il tuo sguardo vaga nella stanza in cerca di una qualche via di fuga o qualcosa di anche solo lontanamente utile.

Purtroppo la stanza, oltre ai letti e alla povera mobilia, non presenta nulla di interessante. La via di fuga sembra essere solo la porta da dove siete entrati.

Non c'è scampo se non la more.

Le parole ben presto si affievoliscono mentre il nervoso silenzio scende sul gruppo di neo-Gladiatori che tentano di passare l'inesorabile scorrere del tempo per conto loro.

Nel regno del calcolatore non esistono orologi di sorta, in quanto lo scorrere delle giornate è stabilito da Z.A.R. stesso, lavoro che viene reso con grande facilità dato che l'unica fonte di luce nei settori sono le lampade controllate dal tiranno stesso.

Non avete idea di quante ore siano passate da quando vi hanno cacciato dentro quella stanza, finchè d'improvviso il silenzio viene spezzato.

La porta si apre nuovamente ed è sempre 102, con l'inseparabile scorta armata,che viene avanti dicendo a gran voce che il vostro momento è finalmente arrivato.

Vi intima di seguirlo e vi porta in un'altra stanza, quasi del tutto identica alla precedente. Le uniche differenze sono l'assenza di letti e la presenza di alcune casse.

Ad un cenno dell'Uomo Grigio un NKVD vi si avvicina ed inizia a distribuire delle fasce rosse.

Quando le aprite vedete il ricamo, fatto a macchina, di un falcetto da contadino di colore bianco.

< Molto bene. > inizia 102 dopo che tutti i suoi protetti hanno avuto la propria fascia < Tra poco inizierà l'incontro. Quelle bende servono per identificarvi come Squadra Falce o Rossa se preferite. Assicuratevi di mostrarli bene.

Questa sera si terrà la prima parte dell'evento organizzato dal nostro amato padre per mostrare la storia della lotta russa contro l'oppressore nazista.

Una volta che le porte del Pozzo si apriranno verrete immediatamente accolti in un gigantesco labirinto. Da qualche parte c'è una porta, attraversatela e siete salvi. Avrete vinto.

Se almeno uno di voi riesce nell'impresa la squadra vince e passa il turno.

Non illudetevi troppo però, perchè la via è irta di ostacoli. Le altre squadre faranno ciò che possono per ostacolarvi, così come voi dovrete fare con loro, perchè solo le prime due che passano dalla loro porta vincono. La terza verrà eliminata.

Inoltre nel labirinto si aggirerà un altro avversario, un gladiatore fatto e finito che vi darà costantemente la caccia. Ecco il mio consiglio: evitatelo e concentratevi sul trovare l'uscita.

Di quelle ce ne sono tre, una per ogni squadra e contrassegnata con il vostro colore. Inutile dire che dovrete imboccare la giusta uscita per avere la vittoria. >

Si gira dandovi le spalle.

Apre poi una serie di casse e ordina ad un altro dei suoi aiutanti di far passare una piccola cesta contenente dei foglietti.

Ognuno di voi ne prende uno, totalmente a caso.

All'interno del pezzo di carta c'è segnato, con precisa calligrafia, il nome di un'arma.

Una volta preso il biglietto lo consegnate a 102 che provvede a mettervi fra le mani l'arma a voi destinata.

Infine vi conduce tutti presso un ascensore, luogo dove scambia con voi gli ultimi saluti.

< Mi raccomando di vincere. Fatelo per voi, fatelo per il Soviet! >

@Katiusha

Spoiler:  
Come arma ti è uscita una spada, un rozzo pezzo di metallo simile a quello che avevi prima che ti catturassero.

@Natasha

Spoiler:  
Purtroppo ho estratto a caso le armi che potevate avere. A te è uscito nulla, pertanto non avrai nulla per difenderti fin da subito.
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  • 3 settimane dopo...

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