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La nostra storia...


Kordian

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Labbra morbide si poggiarono sulle sue, mentre due braccia deboli ma decise lo tiravano a terra, implorandolo di non staccarsi, di lasciarsi andare, di non tirarsi indietro e di non aver paura.

E Trebor si lasciò andare.

Al primo tocco ci fu un leggero sussulto di entrambi, come a verificare che non fosse tutto un sogno. Poi furono mani lungo la schiena forte e carezze su un dolce viso. E poi ancora un contatto tra due labbra frementi. Solo un contatto, un assaporare il calore, un sentire il respiro dell'altro sul proprio viso. Poi le labbra di lei si dischiusero e lui, timoroso di profanarle, le saggiò solo per poi essere travolto dalle onde del desiderio, bussando alla porta di lei con la lingua. E lei aprì, saggiandola, donandole la sua, in uno scambio che non aveva scopo, ma solo un desiderio: che non finisse mai.

Il duro dei denti li fece smettere per un attimo, ma il fuoco di labbra rosse e dischiuse li prese di nuovo, accendendo ancora la fiamma e riattizzando un desiderio represso da anni.

Poi la tregua.

Le labbra si lasciarono come per un addio e speranzose in un arrivederci. Gli occhi si guardarono ad investigare gli animi e due corpi si allontanarono.

Fu solo in quel momento che Trebor si accorse che Aixela aveva sfoderato la spada... e che essa splendeva di una luce quasi accecante, così come i tatuaggi... così come gli occhi e le lacrime furenti che lo fissavano.

Per la prima volta da anni, Trebor ebbe paura di stare per morire.

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Molte cose erano successe in cosi poco tempo.

Erano comparsi i due umani, dal nulla, come se fosse perfettamente normale. E con loro era una ragazza, svenuta, in condizioni gravissime.

Prima di Perenor era intervenuta la piccola Alathariel a guarire la ferita. Cosi come aveva fatto con Ariaston, aveva imposto le mani sul corpo ferito e l'aveva guarita.

Il nano non si era molto interessato a questa cosa, più impegnato a pensare a come andarsene da qua senza dover passare per il passaggio tra i piani. Aveva chiesto ad Aixela di parlargli dei suoi poteri, per cercare una soluzione.

Ma non c'era stato il tempo di farlo. Trebor aveva baciato la ragazza, o forse la ragazza aveva baciato il ladro.

Ma non era importante.

La cosa importante era che Ariaston stava spingendo con una spallata al petto il corpo agile e forte della guerriera umana lontano da quello del ladro, prima che la sua spada potesse ucciderlo.

Aixela impugnava la sua terribile arma, a due mani, mentre la lama splendeva di una strana luce magica, che illuminava la zona come un faro. Oltre al pericolo che Ariaston percepiva stavano correndo per mano sua, c'era anche il pericolo di venire individuati da orde di demoni.

La ragazza fu sbilanciata all'indietro dal colpo improvviso e inaspettato dell'elfo, e per un attimo sembrò cadere, mentre anche il suo corpo risplendeva e le lacrime sgorgavano abbondanti dagli occhi.

Ariaston la osservò un istante, mentre sfoderava la daga affilata; la osservò negli occhi, e capì che probabilmente in quel momento lei non vedeva nulla, tranne odio e rabbia. Non capiva a chi era rivolto l'odio.

Gli sarebbe sembrato normale che la guerriera con gli occhi viola se la prendesse con la ragazza stesa a terra.

Non ci si arrabbia quasi mai con il proprio innamorato, ma sempre con la persona che si mette di mezzo in una storia d'amore, come Ariaston pensava ci fosse tra il ladro e la Aixela.

E invece la furia cieca della ragazza era rivolta proprio a Trebor, che giaceva seduto a terra, con un taglio al braccio sinistro, causato dal primo colpo della guerriera.

Ma non c'era tempo per pensare. Erano in pericolo, e bisognava fermare la ragazza impazzita in fretta.

Reaggirono nello stesso istante, Ariaston finalmente risoluto a fermarla e Aixela decisa a passare attraverso di lui per raggiungere il ladro.

Erano distanti circa 5-6 metri l'uno dall'altro quando si mossero, e si scontrarono proprio nel mezzo.

La spada della ragazza disegnò un arco a mezzaria, rivolto alla testa dell'elfo, che fu veloce ad abbassarsi e ad evitare il colpo. Le passò a fianco, colpendola con il pugno sinistro al fianco, dove l'armatura era più debole, sbilanciandola appena mentre lei si girava per attaccarlo ancora.

Si riscontrarono dopo qualche istante, la spada che calava dall'alto per tagliarlo a metà.

Che bel colpo..mi allargherebbe la cicatrice al volto se mi colpisse... pensò divertito Ariaston, eccitato dall'alto livello del combattimento.

E mentre lo faceva bloccò le braccia della guerriera afferrandole i gomiti, e bloccando la discesa dell'affilata lama.

Aixela non si fece cogliere di sorpresa, e una pedata c'entrò il petto dell'elfo. Era un colpo pesante, che lo sbalzò indietro di qualche metro, togliendogli il respiro per qualche attimo.

Si avventò veloce su di lui, per finirlo, una scia di magia a seguirla, e le lacrime che bagnavano il terreno, mentre un urlo di rabbia e disperazione soffocate scaturiva dalla sua gola.

La spada si piantò fonda nel terreno, mentre l'elfo rotolava di lato, agile e veloce come era abituato a fare.

Si rialzò in tempo per vedere l'umana estrarre la spada dal suolo, e per vedere i demoni che arrivavano di corsa dalla collina dietro di lei.

"STATE ATTENTI! ARRIVANO! CI HANNO SCOPERTO!" urlò , diffondendo la musica della sua voce nell'aria. Tutti si voltarono a guardare i demoni che arrivavano di gran carriera, oscure forme nella notte perenne.

Anche Aixela si voltò a guardarli. E urlò di rabbia, mentre la luce cresceva attorno ad essa.

Ariaston notò Trebor girarsi a osservarla, e sbiancare di terrore, mentre le sue labbra formavano le parole "sta per ucciderci tutti con la sua magia.."...

Qualche attimo di esitazione, poi l'elfo scattò velocemente verso l'umana, per afferrarla e immobilizzarla mentre era distratta. Abbandonò la presa sulla daga, mentre correva, e quando arrivò alle sue spalle la luce era quasi accecante.

Trebor lo osservava, con un aria disperata e rassegnata sul volto, mentre la giovane ragazza si stringeva a lui per proteggersi.

Gli altri erano solo deboli figure nella luce accecante che li avvolgeva. L'elfo percepiì che una grande magia stava per liberarsi e tremò di terrore, come non gli succedeva da molto tempo.

Afferrò la ragazza con le braccia, tentando di circondarla e rovesciarla a terra per immobilizzarla. Ma non ci riuscì. Le sue mani furono irresistibilmente attirate verso i tatuaggi sulle sue spalle, preda di una forza più grande di lui.

Li afferrò saldamente, stringendoli senza controllo ormai. Percepì una sensazione che aveva già sentito, molto tempo prima, tanto tempo prima, quando la felicità faceva ancora parte della sua vita, e la morte era solo una parola distante.

Una corrente di mille aghi, fredda e veloce l'attraversò, correndo dalle sue mani in tutto il suo corpo. La sentì raccogliersi vicino al cuore, soffocandolo per qualche istante, molto più impetuosa e furiosa di quella che già un tempo l'aveva attraversato.

E poi saettò fuori di lui, prosciugandolo come una valanga prosciuga il fianco di una montagna, trascinando via da lui ogni barlume di coscienza.

Ebbe solo il tempo di vedere la magia fuoriuscire dai tatuaggi delle sue mani, violenta come non mai, mentre la zona era tornata buia e oscura, tutta la magia della ragazza raccolta dentro di lui, prigioniera di una gabbia troppo piccola e debole.

Scaturì fuori di lui, andando ad unirsi al fascio luminoso che partiva come una lancia dalla lama della spada, e i grossi demoni che devastavano il terreno nella loro impetuosa carica furono spazzati via, come piume in preda a una tempesta terribile.

Perchè di una tempesta si trattava!

Il fulmine lanciato dalla spada attraverso il terreno di fronte a lui velocissimo, disperdendo maree di fulmini nell'aria, travolgendo i demoni nella sua inarrestabile corsa. La terra era sconvolta al suo passaggio, e in pochi istanti arrivò in prossimità dell'ormai quasi abbandonato portale tra i piani.

Lo investi con letale potenza, prosciugando in una terribile esplosione tutto il potere che lo teneva aperto. Una valle di luce si aprì per la prima volta in quella terra dimenticata da dio, ma era una luce di morte, per tutto ciò che li si trovava.

Ariaston non vide tutto questo, perchè l'oscurità lo avvolse quando la magia smise di uscire dal suo corpo, trascinandolo pesante come un masso verso il terreno, accompagnato dal corpo senza coscienza dell'umana..

Poi la testa urtò violentemente su un sasso, e il gusto metallico del sangue in bocca lo convinse ad abbandonarsi al dolce abbraccio della sorella che lo guardava triste...

post lunghetto, ma spero piaccia..finalmente il sudato BG di Ariaston mi torna utile... ;)

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Otto son uno, come l'albero e le radici. L'Ombra nella notte, viva come la foresta in fiore, cerca la sfida e soffre il passato. L'Esulo della terra, come la terra è piu' forte nel profondo, e guarda la strada. Il viaggiatore mai stanco, come il vento del tempo, porta notizia e scompiglio. L'Angelo e Il Guardiano, il sereno e la tempesta, fendono l'aria ma si racchiudono nel seme. La Sfera di Cristallo, calma come il mare, ma solo se il vento tace. L'Astuto, forte come una roccia, ma in balia della montagna. Il Seguace, novizio della vita, ora di nuovo trova la sua fede e cura il futuro.

Al calare dell'ombra e al tornare del vento nero, solo chi combatte cambia gli eventi. Vostra è la scelta, vostro il creato.

Ve la ricordate?

Be'... ora vi è un nuovo angelo... e chi sarà quello descritto nella profezia? Lirian o Aixela? :twisted:

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Il kyton annuisce insoddisfatto. Non vuole essere lo schiavo di nessuno, lui. Sì certo ha servito bene il suo padrone, ma non certo per finire sotto le grinfie di quello spocchioso di un lich. Trattiene un ringhio insoddisfatto quasi, la sua rabbia è al limite, così come la sua pazienza.

Ma il lich è ben determinao ed ha previsto tutto. Se è così che il Suo Signore vuole così deve essere. Con rabbia afferra Garfuss che stava già allontanandosi, strisciando via da lui...

-DoVe ScApPi... NoN CaPiScI NuLla alLoRa. StamMi ViCiNo...- scatta, afferrandolo come un sacco di stracci. Per un istante il kyton ha l'impressione che il kender abbia qualcosa tra le mani...

Ma non fa in tempo a capire cosa possa essere.

Qualcosa esplode, come un segnale accecante non lontano da lì ed il lich alza lo sguardo e si gira sorpreso. Sente l'enorme potere che si è raccolto e si sta liberando. Anche il Kyton lo sente e si volta nella stessa direzione. Là dove il profilo rossastro delle colline ora è illuminato da un bagliore azzurro.

Nessuno dei due presta la minima attenzione a Garfuss in quell'istante. Il kender è ferito e debole, quasi non si accorge di quello che sta accadendo. Ormai è come in un sogno... vede il vecchio Fizbain porgergli qualcosa sorridendo:

-Tienimi il cappello e non farlo vedere agli altri, mi raccomando- strizza l'occhio e scompare.

Garfuss si ritrova a testa in giù, il cielo è una terra oscura ed a terra c'è solo oscurità ed uno strano bagliore. Non capisce che il kyton lo sta tenendo per i piedi a testa in giù. Ma bada bene di non far scivolare a terra l'oggetto che sta stringendo tra le mani.

-Pazzi! Trovateli ed uccideteli tutti!- mormora il lich alla sua guardia. I suoi demoni lo obbediscono subito, altri si uniscono a loro nella caccia. Il kyton annuisce soddisfatto, chiunque sia laggiù è praticamente spacciato. Con la coda dell'occhio vede però che il bagliore sta aumentando.

-Seguimi!- esclama il lich, mentre la veste svolazza attorno al suo corpo scheletrico. Ora è come se si fosse alzato un po' di vento.

Perchè avviene sempre tutto così in fretta? Perenor si accuccia a terra, come un vigliacco, sì certo ed aspetta la morte. Sa di non poter usare gli incantesimi concessigli da Paladine. Sa che la spada attirerà su di loro tutti i demoni lì vicini.

E sarà la fine.

Ed in effetti è la fine.

Sente il terreno tremare ed alza la testa, la piccola è lì vicino a lui, le fa scudo col corpo, mentre Aixela sembra impazzita. Combatte contro Ariaston come se nulla più le importasse, se non l'odio e la disperazione.

Perenor sente la magia sgorgare da lei come un'onda pronta a travolgerli tutti e non può fare nulla, assolutamente nulla se non guardare.

L'elfo trattiene per un attimo la guerriera e rimangono così per un istante, come se il tempo potesse fermarsi.

I primi demoni si affacciano nella radura, temono e bramano allo stesso tempo l'enorme magia che sta scaturendo in quel luogo.

E poi Perenor chiude gli occhi nella luce accecante che si solleva fino al cielo. Lascia che accade ciò che deve, mentre la magia fluisce attraverso di lui e la bambina, lasciandoli illesi. Probabilmente si sta scatenando contro Trebor a questo punto... perchè ha baciato quella ragazzina, si chiede?

Poi perde conoscenza, scivolando a terra

E poi si scatena la tempesta, Perenor non la può vedere perchè sta sognando, il corpo inerte appoggiato sulla piccola elfa che piange terrorizzata. Una voce nella sua mente: -Il libro. E' tutto nel libro... l'unica vostra salvezza. Siete ancora in tempo. Cerca il kender, ha il mio cappello.- ll giovane chierico nopn vede chi stia parlando, ma per un istante crede di avere l'impressione di aver già conosciuto quella persona. In un'altra vita? In altri luoghi?

Riapre gli occhi ed i fulmini stanno esplodendo attorno a loro in tutte le direzioni. Non vede gli altri, ma sa che deve proteggere la bambina. La tiene stretta e la sente tremare. -Calmati piccola- urla nel frastuono, non sa se l'ha sentito.

E mentre il lich ed il kyton si avviano insieme, il kender ben stretto sotto la presa sicura del demone delle catene il vento diventa tempesta. La tempesta abbagliante semina la distruzione nel luogo dov'erano un attimo prima... sotto i loro occhi le saette avvolgono il portale e lo chiudono. La luce esplode sotto i loro occhi e risucchia tutto ciò che incontra. Tranne loro.

Quando la tempesta si placa il kyton ed il lich illesi vedono che il portale non esiste più ora. Sulla volta del cielo prima oscuro la luce fluisce dentro il semipiano.

Presto cesserà di esistere...

Il lich aspetta un istante e poi, volgendosi verso il kyton si irrigidisce ed urla rabbioso:

-MOLLA QUI IL KENDER E VAI!! ABBIAMO ATTESO TROPPO! VOGLIO LE LORO TESTE!!-

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bel post...veramente un bel post strike...ora però dobbiamo attendere il giga, per vedere cosa ha intenzione di fare..suggerirei di lasciare un attimo stare questo topic, per dargli il tempo di elaborare..e magari continuiamo in cyberpunk o in supereroi...e magari se mi vien l'ispirazione apro quello stile lovecraft... :D

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Trebor era confuso e ferito. Si reggeva il braccio mentre assisteva a tutta la scena. Non ci poteva credere che Aixela fosse impazzita. Non era da lei... era come ubriaca, come se tutte le sue sensazioni si fossero amplificate.

Capì in quel momento che tutto quello che lei provava era amplificato: la rabbia verso i predoni ed ora verso di lui. Una rabbia mista a gelosia verso quella ragazza che era aentrata da poco nelle loro vite, sconvolgendole immediatamente.

Lui la amava? Non lo sapeva. Da una parte provava qualcosa per lei, ma dall'altrra si chiedeva se non fosse solo un modo per far ingelosire Aixela o, peggio ancora, per sostituire l'amore impossibile che provava per lei con uno possibile.

Ma era certo che Aixela doveva provare qualcosa per lei o non avrebbe mai sfogato la sua rabbia in quel modo.

E proprio capendo questo, seppe che l'unico modo pe ruscire da lì, se nessun altro avesse avuto in mente nulla, era proprio convincere Aixela a portarli tutti via di lì, magari sfruttando il fatto che Lirian era in pericolo. Oppure qualcuno doveva attingere da lei la magia e sfruttarla per andarsene.

Il suo sguardo corse su Sturmir...

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