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Leggendo il link più in basso, ho iniziato a chiedermi cosa sia oggi il fantasy, sia per quel che riguarda i libri che il gdr..

voi che ne pensate?

sotto lascio diversi link che han colpito la mia attenzione e che mi han portato a gare questo topic:

http://www.fantasymagazine.it/notizie/3230/il-mondo-disco-muove-guerra-a-harry-potter/

http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/10233/medfantasy-origini-e-definizioni-di-un-idea/

http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/8611/gli-scrittori-e-i-giochi-di-ruolo/

  • 1 month later...

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Ho letto i link e devo dire che il quesito posto da te non è di facile analisi (forse è per questo che da fine maggio non hai ancora ricevuto risposte)

Ti posso dire che il fantasy oggi, a mio parare, è stato molto influenzato da Harry Potter, nel bene e nel male.

Nel bene perché si parla di fantasy, nel male per molti motivi, in primis perché il grande pubblico conosce solo quello e pensa che il fantasy sia quello (madornale errore)

Fino alla metà degli anni 90 il fantasy era considerato materiale per bambini (cresciuti o meno). In ogni storia non potevano mancare elfi, nani, orchi e via discorrendo. Questo perchè i più grandi esempi di fantasy erano rappresentati da Tolkien (per il grande pubblico) e da tutta la letteratura che prendeva spunto da D&D (Dragonlance, Drizzt e soci).

Poi arrivò Harry Potter, che fu un fenomeno planetario, un vero esempio di mass-market. Però a mio avviso, mentre i titoli citati in precedenza hanno arricchito il genere, HP l'ha impoverito. E' un fantasy scritto da chi non sa, per sua ammissione, di scrivere fantasy. Diciamo che è un fantasy atipico, che si discosta dagli stereotipi del genere.

Quando penso al fantasy oggi preferisco pensare alle opere di Martin, come le cronache del ghiaccio e del fuoco. Sicuramente è un fantasy diverso: ci sono solo gli umani, poca magia, ben pochi mostri fantasy (draghi, ecc...); però riesce ad essere un fantasy vivo, forse grazie ai complessi intrecci e trame che l'autore riesce a creare tra i personaggi. Credo che sia da qui che debba ripartire il fantasy oggi, un fantasy che riesce ad appassionare un pubblico più adulto e che è in grado di farsi conoscere anche al di fuori degli appassionati.

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mentre i titoli citati in precedenza hanno arricchito il genere, HP l'ha impoverito.

Non posso che concordare, anche perché non sarebbe realistico aspettarsi qualcosa di buono da...

...un fenomeno planetario, un vero esempio di mass-market.

Il fatto che oggi, poi, un libro che vende diventi in fretta oggetto di pubblicità senz'anima e si veda portato sul grande schermo con una rapidità impressionante, non giova a nient'altro che alle tasche di chi fa soldi sulla morte dello spirito.

Il Signore degli Anelli, ad esempio, ci ha messo mezzo secolo a diventare tanto massificato e personalmente penso che sia stato possibile solo perché Tolkien è morto, dato che aveva tutt'altra personalità e dubito che l'avrebbe mai permesso.

Io stesso non permetterei mai tali crimini beceri contro una mia opera, pur ammettendo di essere atipico in quanto non ho il minimo malsano desiderio di fama e ricchezza.

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Che allora il fantasy oggi sia solo una trama originale?! Capiamoci se si volesse scremare da tutti gli elementi classicheggianti del fantasy mi verrebbe da dire che bastano un cavallo, una spada e un re... HP condivido con voi l'idea che abbia impoverito non tanto il fantasy quanto il suo concetto.

Per me il fantasy risiede ancora in Tolkien, Gorge Macdonald, e per quanto si possa pensare in Holly Black e Tony Diterlizzi con Spiderwick che ricorda tanto il genere fantasy ottocentesco...

è altresì vero che non credo che sia perchè un libro arriva al cinema perda la sua anima, personalmente (dato che ho anche un pò studiato il mondo del cinema) il film del Signore degli anelli rimane l'esempio che qualcosa di buono nella cinematografia fantasy si può fare. Credo che in questo versante si pensa che il film sia il libro mentre è solo la trascrizione cinematografica che è decisamente diverso....

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Si, intendiamoci, non volevo dire che "libro che diventa film = caput", ma che il danno (a parte sempre il beneficio monetario a scrittori, produttori & co.) è nello sciagurato sfruttamento dell'onda del successo.

"Il libro sta vendendo! Presto, facciamo un film, una linea di zainetti, le sorprese nel McDonald e i portachiavi!".

Quanto al film de Il Signore degli Anelli, pure, di certo non potrei negare che qualcosa di buono (o anche più) lo abbia, visto che in qualche scena ho avuto anche le lacrime agli occhi, e non per le risate. Però penso che comunque per Tolkien il cast non sarebbe mai stato all'altezza, i tagli e le modifiche non sarebbero stati neanche concepibili, eccetera. E soprattutto che non avrebbe mai voluto vedere il viso dell'erede di Isildur su palloni di gomma, fustini di dixan e vasetti di nutella.

Comunque, sia quel discorso (qualcuno potrebbe dire parzialmente OT, ma non saprei poi quanto) che quello di Harry Potter in quanto scrittura in sé, spogliato del fenomeno commerciale che è, sono parecchio vasti e intricati. E io non ho troppa voglia di lanciarmici. :D

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Il maghetto occhialuto, come già dissi, è destinato ad un target giovanissimo. Non è e non vuol essere l'erede del Tolkien del Silmarillion ma quello de: lo hobbit. Per HP l'ambiente delle avventure non riveste questa grande importanza egli è prima Herry Potter e poi è il mago di Hogsward. Esattamente come Sandokan è prima l'uomo che amiamo e succesivamente la tigre pirata della malesia. Certo che per Frodo il discorso cambia: egli prima di tutto è un hobbit inserito nel mondo del signore degli anelli.

Discorso arzigogolato per dire che qui è il metro di paragone sbagliato. Il fantasy "adulto" che raccolse l'eredità di Tolkien esiste (pensiamo alle cronache). Ma prendere Harry Potter, un romanzo per ragazzi molto ben scritto ed assurgerlo a metro di paragone per la decadenza del fantasy solo perché ha un'ambientazione magica direi che è esagerato. Deltora allora cosa sarebbe? L'anticristo?

è un romanzo per ragazzi, HP, molto ben scritto, talmente ben scritto da essere apprezzato anche dagli adulti ma rimane un romanzo per giovani e non il futuro del fantasy in sé.

  • 4 weeks later...
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Per me uno degli archetipi del fantasy rimarrà sempre Elric di Melnibonè!

Sono indeciso se classificare questa affermazione come bestemmia o non-sense: come può un personaggio essere un archetipo? :confused:

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Sono indeciso se classificare questa affermazione come bestemmia o non-sense: come può un personaggio essere un archetipo? :confused:

nella critica letteraria "archetipo" è spesso usato come "modello", oserei dire come "antonomopoietico" come scrive Brandalise (che personalmente detesto)

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Ed io ti ripeto il ragionamento di Aeris II: come può un personaggio essere l'achetipo di un genere?

Un personaggio potrà essere l'archetipo di una categoria di personaggi non di un genere letterario. Elric potrebbe essere l'archetipo del "guerriero solitario" ad esempio.

Sarebbe come dire: "per me la leva del cambio della fiat uno è l'archetipo dell'automobile". Suona male? Direi di sì ^^

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certo, ma volevo sottolineare che un personaggio può essere un archetipo, cosa che il post precedente negava per se

Senza contare che, ma qui faccio supposizioni, forse con "Eric di Melboné" Amon Amarth intendeva la saga a lui dedicata, un po' come se dico "i Buddenbrook" mi posso riferire al libro o ai personaggi. Ma questa è un'ipotesi tesa a cercare di capire Amon, io non conosco la saga (eventuale) nè il personaggio o il libro

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Leggendo il link più in basso, ho iniziato a chiedermi cosa sia oggi il fantasy, sia per quel che riguarda i libri che il gdr..

voi che ne pensate?

[...]

Penso che tu abbia una predilezione per gli argomenti spinosi: prima la 'crisi del gdr' e adesso una riflessione sul fantasy :D

Gli articoli che hai citato secondo me non rappresentano una buona base da cui partire per affrontare la questione. In fondo è sempre la solita solfa: gente che si scanna sul presunto conservatorismo o avanguardismo di qualcosa... parole male interpretate (caso Rowling - Pratchett)... uso di nuovi termini per qualcosa che in fondo tanto nuovo non è...

La mia opinione su cosa sia il Fantasy oggi è semplice: business.

Dall'uscita del Signore Degli Anelli (il film) è stato un crescendo di popolarità per il genere... prima, nelle librerie trovavi tre scaffali dedicati alla fantascienza e uno al fantasy: dopo l'avvento di quella pellicola, é avvenuto il contrario. Ora è la SF a soccombere sotto i fendenti del fantasy.

Ogni altra considerazione è superflua, comprese le diatribe su Tolkien, Harry Potter e compagnia bella.

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Se non fosse che i capolavori della SF (gibson compreso) nacquero sull'onda del business dei vari teliefilm anni 70.

Non è che magari col fantasy accadrà lo stesso?

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Se non fosse che i capolavori della SF (gibson compreso) nacquero sull'onda del business dei vari teliefilm anni 70.
Sicuramente non di tutta la SF, basti pensare ad Asimov.
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Sicuramente non di tutta la SF, basti pensare ad Asimov.

Il succo del discorso è che magari questa "maghettomoda" aiuta qualche autore valido ad essere pubblicato "nel mucchio".

Tra l'altro avrei voglia di un bel fantasy un pochino più adulto senza dovermi sobbarcare le cronache del ghiaccio e del fuoco.

Ovviamente dalla letteratura per ragazzi qualcosa di buono è sicuramente uscito.

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Se non fosse che i capolavori della SF (gibson compreso) nacquero sull'onda del business dei vari teliefilm anni 70.

Non è che magari col fantasy accadrà lo stesso?

Questa non la sapevo... e mi suona un pò riduttiva... magari volevi dire che acquisirono maggiore popolarità grazie ai telefilm (ma non credo valga per Gibson comunque sto discorso... ).

Il succo del discorso è che magari questa "maghettomoda" aiuta qualche autore valido ad essere pubblicato "nel mucchio".

Tra l'altro avrei voglia di un bel fantasy un pochino più adulto senza dovermi sobbarcare le cronache del ghiaccio e del fuoco.

Ovviamente dalla letteratura per ragazzi qualcosa di buono è sicuramente uscito.

La roba buona c'è sempre se uno ha pazienza e tempo di cercarsela, e le stesse Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sono comunque un esempio di qualcosa che se non altro si discosta dal mucchio.

Altro esempio sarebbe la Trilogia di Bartimeus... comunque non era questo l'argomento del topic.

Il problema secondo me invece è che la 'maghettomoda' come la chiami tu (e qualunque altro boom modaiolo di questo tipo), con la scusa di dare la possibilità a qualche autore valido (uno o due), ci costringe a sorbirci tutto il resto (mondezza commerciale, il 90%).

A che prezzo, quindi?

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Beh andiamo un pochino OT Nicto (magari apriamo un topic a parte) ma quanto "Spazio 1999" c'era nella trilogia di "Monnalisa Cyberpunk"?

Però sono cose molto soggettive come sempre ma per me La protagonista (mi sfugge il nome) era Maya e nessuno mi convincerà del contrario ^^

  • 3 weeks later...
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"Riesumo" la discussione perché un argomento simile merita davvero di essere approfondito e gradirei dare anch'io i miei due cents.

Innanzitutto non è necessariamente vero che libro che vende= libro che fa schifo e destinato a stupidi. Il Signore Degli Anelli è oramai fenomeno globale ma ciò non svilisce l'opera in se. Non ha nulla in più o in meno di quanto avesse quando era un libro sconosciuto ai più.

Dopodiché vorrei spezzare una lancia in favore di Harry Potter. C'è chi dice che non è fantasy. Harry Potter E' Fantasy. Ma NON E' High Fantasy, il genere di Tolkien,Jordan e Lewis. Ha sicuramente molte caratteristiche che lo avvicinano al Thriller e al Giallo come pure all'Urban Fantasy ma è un genere a se stante che rivisita in chiave moderna alcuni aspetti fiabeschi (le scope, le pozioni, le bacchette magiche). Se si volesse affermare che Harry potter non è fantasy, allora si dovrebbe escludere da questo genere anche la saga della Torre Nera di King, l'intera New Weird così come l'Urban Fantasy, Il Dark Fantasy...

Insomma l'High Fantasy è un filone, ma non è identificabile con il genere stesso

Discorso analogo merita Martin. Le Cronache Del Ghiaccio e Del Fuoco non è il classico fantasy. Sinn dalle prime pagine de "Il Gioco Del Trono" appare chiaro che gli intrighi e i tradimenti sono la base del romanzo, un romanzo molto più vicino al giallo quindi di quanto non siano le opere di Tolkien e Jordan

Inoltre i libri di Harry Potter sono tutt'altro che spazzatura. I primi due romanzi sono ottime letture per bambini (attenzione, non è che "libro per bambini" equivalga a spazzatura. Proprio perché per bambini è richiesto anzi, proprio un maggior livello di qualità.).I restanti,sono ottimi anche per un pubblico più maturo, e presenta più personaggi complessi e sfaccettati di quanti ce ne siano nel Signore degli Anelli, romanzo a mio parere ampiamente sopravvalutato (ma questa è solo un'opinione personale. Diciamo che il Signore degli anelli non va incontro ai miei gusti ma non che per questo non lo ritenga un buon romanzo. Semplicemente non lo identifico con l'etichetta di opera somma che molti amanti del genere tendono ad affibbiargli)

Che Harry Potter sia un testo interessante lo dimostra anche le numerose critiche favorevoli,alcune provenienti addirittura dal Re Del Brivido, Stephen

King (si legga il suo "On Writing" al riguardo). La narrazione fluida, la caratterizzazione dei personaggi, l'intreccio della storia, il flashback usato con maestria, l'originalità nel rinnovare vecchi elementi fiabeschi lo rendono un ottimo romanzo, che può piacere o non piacere ma non va inserito tra la spazzatura perchè non segue il filone fantasy più classico.

Seguendo questo ragionamento allora si preferirebbe "Eragon" di Christopher Paolini (romanzo davvero pessimo sotto ogni punto di vista) a "Cuore d'Acciaio" di Michael Swanwick (romanzo originale e ben scritto) solo perché il primo si avvicina di più all'High Fantasy.

Insomma vogliamo storie-fotocopia o nuove idee?Abbiamo forse paura del nuovo che avanza?

Vogliamo storie-fotocopia?Benissimo, purtroppo però le nuove fotocopiatrici sono difettose. Licia Troisi,Salvatore,Paolini,Strazzulla,D'Angelo non saranno mai all'altezza di Tolkien,Lewis e Jordan,accontentiamoci. Non che non ci siano persone capaci,tutt'altro. Ma solitamente quelle provano a fare qualcosa di nuovo, qualcosa che sia loro davvero.

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