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Dragons´ Lair

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Mezzanotte

Circolo degli Antichi
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  1. Ho scoperto un MAGNIFICO strumento online per fare mappe esagonali. Flessibile, facile da usare e potente (è possibile usarlo in sessioni condivise, pure). Ve lo segnalo per vostre eventuali esigenze di gioco, nel caso non lo conosciate già. http://hextml.playest.net Io l'ho usato per la mappa di Landar III. Caruccia, eh? Un bel posto dove morire .-P
  2. "Fossi stata consensiente non sarebbe stato uno stupro", cerca di argomentare Kurt. Ma si rende conto che è un ragionamento del c*zzo e perciò riesce a fare persino peggio cercando di espandere il concetto con la frase successiva: "era solo una scopata pagata Grande Spazio! Magari sarebbe bastata pure una sveltina!" Si morde la lingua. "Perdonami. Da dove vengo io la gente si offre per non morire di fame. Non... non abbiamo questi scrupoli morali. Non volevo offendere la tua ... sensibilità. "Dopo che avremo venduto il mech sarai ricca e potrai andare dove vuoi, ma fino ad allora spero sarai comprensiva e collaborativa" conclude seccamente.
  3. La spedizione viene preparata in fretta. Effettivamente degli schiavi ne fanno parte. Fra quei poveri disgraziati riconosci i pellegrini drachiti che hai sequestrato con la Rostov. O almeno quelli che sono sopravvissuti. Hai sentito qualcosa sulle condizioni di vita dei minatori di Thares, abbastanza da ritenere che spedirli a camminare nello spazio sarebbe stato un gesto di clemenza nei loro confronti. Il convoglio si compone della Tatarin, l'incrociatore di Andron che funge da ammiraglia, e di una mezza dozzina di fregate. Si tratta della più piccola flotta pirata che tu abbia mai visto. Sono lontani i tempi di quando il Re poteva radunare orde di decine di vascelli per il semplice gusto di terrorizzare i suoi nemici. Andron ti spiega che così viaggerete più veloci. La Tatarin ha reattori spike più potenti e può trascinare il resto della flotta, ma non è possibile far entrare più fregate nella sua bolla di fase. Il Re ti vuole al suo fianco sulla plancia dell'ammiraglia, e una volta lasciata Cherepaka ti chiede perché non gli hai mai parlato della tua famiglia.
  4. Ti fa male ammetterlo, ma non fosse stato per i tuoi gentori e Marjane probabilmente saresti stata una perfetta latariana, e la conversazione che staresti avendo ora con Kurt sarebbe molto diversa per natura e modi. Pensi ai tavilè, i brutali postriboli maschili di Zadracarta, e rabbrividisci involontariamente. Avete colonizzato miriadi di mondi nell'universo e su tutti avete comesso gli stessi errori. Ancora, e ancora, e ancora. Non importa la strada che avete tentato, l'idea che avete seguito. L'umanità ti appare così rotta che forse bisogna essere dei folli per pensare di poterla aggiustare. Ma Parisa, tua madre, non era pazza, aveva un ideale. Lottava per cambiare Zadracarta, il suo mondo, dall'interno. Ed ora anche tu hai gli occhi aperti, ma a te cosa rimane? L'esilio, e la certezza che verrai braccata come un animale rabbioso fino ai confini della galassia per quello che hai scoperto senza neanche volerlo. Non fossi stata scelta per la missione su Alabaster, non avessi incontrato quel mandarino e il suo dono avvelenato, avresti ancora Marjane e i tuoi genitori. Maledetta sia la verità. La verità ha ucciso il tuo amore, distrutto la tua famiglia, ti ha reso una reietta, una traditrice, costretta a conoscere il male. No. Non la verità. Taraneh. "Zadracarta, Suvali, qualsiasi buco da qui fino ai confini dell'universo è la Frontiera ragazza. Noi Rovistatori non cerchiamo di cambiarla, proviamo solo a non farci fare a pezzi da lei: ed è così che sopravviviamo" sta dicendo Kurt. "Fino al giorno dell'asta te ne starai chiusa nella stiva. E se vorrai uscire dovrai chiedermi il permesso ed essere accompagnata. Non sto rischiando la mia nave, il mio culo e quello di tutto il mio equipaggio perché tu ti diverta a fare la piccola esploratrice dei costumi sessuali locali e dare giudizi morali. Santo cielo, vieni da una società di dannate genocide! Non hai alcun diritto di criticare gli altri direi"
  5. Il capitano Vonnegut subisce l'abbraccio, sorpreso ed alquanto imbarazzato dal tuo affettuoso atteggiamento. "C...che ti prende? Non ora, dai. Non qui!" balbetta mentre arrossisce violentemente. Ma, a giudicare da quello che senti gonfiarsi di lui, la cosa non gli dispiace affatto. Poi però lo geli con una sprezzante sferzata sussurrata nell'orecchio e lo lasci confuso e frastornato. Deve sentirsi un po' come un cane a cui si offre una carezza con l'unico scopo di rifilargli immediatamente dopo una bastonata sicura. Certo lo ferisce, questo tuo colpo basso. "Questo mondo cosa, scusa?" contrattacca furente, "tutto l'universo è così! è... è normale! Semmai è il tuo, di mondo, ad essere sbagliato. Hai la minima idea di quello che la tue care sorelle farebbero a me e al mio equipaggio sul tuo pianeta perfetto? Credi non sappia nulla delle abominevoli pratiche con cui la Ginarchia si assicura la sopravvivenza? Pensi mi offrirebbero dei soldi o la possibilità di tornare libero come hanno fatto qui con te? E tu, tu mi verresti a salvare?"
  6. La tajir rimane in silenzio e tu lasci la cella. Kurt si aggira nell'atrio della stazione come un'anima in pena e ti assale appena ti scorge. "Santo Cielo, stai bene? Non dovevi allontanarti senza dirmi nulla, cosa ti salta in mente? Se avessi picchiato quel Mercante o peggio... oddio non ci voglio pensare, saremmo stati rovinati! Per fortuna non sei completamente stupida"
  7. Cassius Noftzger (Nanobud) Cassius è un bastardo. Sua madre, Claudia Noftzger, è stata violentata in un campo di rieducazione guanliao su Landar III prima di riuscire a scappare e unirsi ai Rivendicatori, il movimento di resistenza che contende il controllo del pianeta al Mandarinato. L'odio per gli invasori è profondo, e le donne che subiscono violenza come Claudia vengono spesso accusate di essersi vendute al nemico in cambio di favori, cibo e assistenza medica mentre i loro compagni venivano fatti lavorare come schiavi e morire di stenti; perciò la vita fra i ribelli non è stata facile per nessuno dei due. Ma Cassius si è presto dimostrato uno psichico di talento. Addestrato da Deeksha Singh, una mercenaria shanga rinnegata, potrebbe essere l'ultima speranza per gli insorti ridotti allo stremo.
  8. Ivan Petrov (Plettro) Ivan Petrov è un talentuoso esobiologo originario di un sistema tirannico chiamato Shokota. In viaggio verso Ocram per lavoro ha conosciuto Nereo, un bastardo dei Gesaffelstein con cui ha subito legato. Assieme hanno rapito Kadriye, la cugina di Nereo, per chiedere un riscatto principesco alla sua famiglia. Scoprono presto però che il fratello della krallar, l'arciconte Altan, vuole sì pagarli profumatamente, ma per fargli giustiziare la sorella d'intralcio alla sua successione dinastica. Ribellatisi all'odiosa imposizione decidono di liberare la cugina che uccide il fratello e le sue guardie del corpo grazie ai suoi terribili poteri telecinetici. Nereo è ferito gravemente, ma Petrov lo salva grazie alle sue conoscienze mediche. Ha persino una breve e burrascosa relazione con la krallar, che lo lascia per reclamare la carica di capo del suo clan.
  9. "Allora complice, se preferisce" dice la tajir quando giustamente le fai notare che un'amicizia si costruisce nel tempo e non è certo cosa da offrire o concedere alla leggera. "Ecco, ora parla come una latariana. Ma ricordi che qui gli uomini stanno sopra. O almeno è bene lo credano. A volte è un grande vantaggio quello di non esser considerati. Nessuno ti vede come una minaccia se appari pecora, anche se per lei deve essere difficile comprenderlo essendo nata su Zadracarta. Mi hanno detto che nella ginarchia siete tutte leonesse. Invece questa è stata fra le prime lezioni della mia vita, forse la più importante" "Così diverse, ma entrambe ribelli: siamo bestie rare sui nostri rispettivi mondi. Esseri speciali, unici. Straordinari. Per questo ho voluto conoscerla di persona prima dell'asta. "Se sopravvivrà alle prove che l'attendono mi cerchi pure" Si rimette il burqua e torna ad essere una presenza trascurabile, quasi un banale suppellettile della cella disadorna. Come il tavolo, o una delle sedie. "Credo il capitano Vonnegut sia in pena per lei. Dovrebbe raggiungerlo ora. Se continuassi a tenerla sequestrata solo per il mio piacere personale danneggerei il buon nome della Gilda, dato che ha pagato quanto gli abbiamo chiesto. E senza trattare, se vuole saperlo: un uomo interessante direi" Ti avvii meccanicamente verso l'uscita della stanza quando Eleni ti chiede un'ultima cosa. "Prima tesseva le lodi del suo mondo. Allora perché la Valchiria di Zadracarta sta cercando di sfuggirgli?"
  10. Per bere la donna deve sollevare il cappuccio del burqua sulla testa; cosa che la obbliga a mostrare il volto, di carnagione quasi chiara, spruzzata di lentiggini. Dimostra a malapena sedici anni. "Mi chiamo Eleni al-Shanfara e lavoro per la Gilda ma sopratutto per la mia famiglia, ovviamente" Con una mano tiene sollevato il velo e con l'altra accosta la tazzina di diamante alla bocca, bagnandosi appena le labbra. Deve cogliere qualche perplessità sul tuo volto, perché non sembra affatto una altujjar. I Mercanti in genere sono scuri di carnagione, con menti affilati, nasi aquilini. E non sei certo la prima a rimanere sorpresa, dall'espressione rassegnata che assume. "Gli al-Shanfara amano prendere come concubine schiave di altri mondi", si giustifica, "perché dicono siano più brave a letto. E mia madre doveva esserlo molto dato che papà, possa egli vivere a lungo, le ha concesso di darmi un nome straniero" Una ciocca di capelli rossi sfugge dal velo, scivolandogli sulla fronte. "Voglio essere sua amica", dice con semplicità, nascondendo nuovamente sotto il burqua il ciuffo ribelle.
  11. "Ha perfettamente ragione", dice la donna poggiando sul tavolo la sottile lastra-dati. "L'ultima cosa che vogliamo è inimicarci la ginarchia, uno dei nostri più importanti partner commerciali. Il capitano è qui per vendere tecnologia militare latariana di contrabbando il che, immagino, spieghi la sua presenza" Sfiora la tavoletta e le tue manette si aprono. Ti massaggi i polsi, guardinga. "La Gilda non ha alcun interesse ad ostacolare la transazione del bene da cui invece trarrà un ottimo profitto" prosegue la misteriosa donna "Vonnegut l'attende qui fuori. Ha già pagato la sanzione e lei è libera da almeno venti minuti, ma spero voglia farlo aspettare ancora un po'. Mi perdoni se l'ho trattenuta più del dovuto è che volevo... conoscerla meglio. Magari offrirle un the?" Entra una delle guardie nella cella, ed è un uomo, e poggia con sussiego sul tavolo un vassoio con una caraffa e due piccole tazze di cristallo. La donna velata lo congeda con un lieve cenno della mano. Suo padre non ha mai cercato di venderla. O forse sì. Ma lei, tramite prestanomi, aveva già infiltrato da tempo il consiglio dell'azienda di famiglia e lo ha esautorato. Ora ha una carica con un titolo roboante ma assolutamente simbolico, perché rimane pur sempre suo padre. Presenzia ai meeting, firma pro-forma gli ordini che lei emana e... ah, gli ha fatto ripudiare sua prima moglie che era una str*nza. La matrigna picchiava lei e i suoi fratelli. "Neanche qui si vive male" dice la Mercante, "se si sanno salvare le apparenze". Sembra molto divertita dal suo piccolo scherzo. Si rimbocca una delle maniche strabordanti del vestito e versa con abilità il liquido, bollente ed ambrato, nei bicchierini. Almeno sul fatto che a volte serva da bere non ti ha mentito, pensi con ironia. "Sono diamanti di Thares", ti confida, "sul giusto mondo potrebbe comprarci un regno" Ti porge una delle tazzine e puoi quasi vederla sorridere, dietro alla grata del burqua. "Scommetto le piacerebbe sapere quale"
  12. Sto lavorando per voi, anche se ad alcuni non sarà evidente .-P Posso chiedere a coloro a cui non ho ancora pubblicato il personaggio sul sito di inviarmi la scheda definitiva in testo piano? Mi fareste un grosso favore perché rifarle a mano è una gran seccatura (ad esempio non posso copiare ed incollare da myth). @Voignar, sei pronto a salpare con i pirati per Thares?
  13. "L'unica cosa che non sarà mai illecita qui è fare profitti", dice la donna ammantata scorrendo informazioni con il dito, sul suo terminale trasparente. Se vuole essere una battuta il tono con cui la dice non la fa sembrare granché. "Qui vedo", riprende fissando la tavoletta, "che è arrivata sulla nave del capitano Kurt Vonnegut. Un noto contrabbandiere. "Mi permetta di osservare che è uno strano modo di viaggiare per una ginocratica. Cosa mi risponderebbe se le dicessi che ho intenzione di controllare le sue credenziali presso il consolato latariano di Suvali?"
  14. A casa quando eri piccola, su Zadracarta, avevi un uccellino che tenevi sul davanzale della finestra. Tikki si chiamava. Gli volevi bene e per questo viveva in una gabbia. Una mattina mentre la pulivi Tikki scappò, sotto la grande cupola della città. Tu piansi per tutto il giorno, consolata solo da tuo padre. "Lascia aperto lo sportello", ti disse gentilmente in quell'occasione, "non temere anima mia, tornerà, non può vivere lì fuori ormai". E infatti quella sera stessa l'uccellino, come aveva predetto, rientrò da solo. Eri stata così felice. Tu e tua madre amavate molto papà: per questo non avrebbe più rivisto il suo mondo e la sua gente. Pensi tuo padre conoscesse bene Tikki. E ancora meglio la gabbia. "è una mercante?" ti chiede la donna velata mentre maneggia un dataslab dall'altra parte del tavolo. La sua voce è priva di inflessioni. Non è quella di una che si limita a perquisire persone e a servire drink. Ti muovi a disagio sulla sedia imbullonata al pavimento a cui sei ammanettata. Hanno intensificato le luci e fa troppo caldo.
  15. Se non viene dispiegata in missioni extra-mondo una latariana può passare l'intera vita senza mai vedere un maschio in carne ed ossa. Poche, come te, hanno avuto un vero padre e possono farsi un'idea personale di come sia veramente un uomo. Su Zadracarta in pubblico coprite i maschi. Li costringete ad indossare un caratteristico copricapo rotondo a falde moldo larghe con un drappo nero fissato lungo tutto il bordo che li nasconde da capo a piedi. Il kolah li fa sembrare dei tendoni ambulanti ed è severamente vietato aprire o infilarci una mano attraverso. Si tratta di una copertura così ampia ed impenetrabile che alcune latariane insinuano che gli uomini non indossino altro lì sotto e vi nascondano un'amante persino. Il che, ovviamente, è disgustoso. Ma per alcune anche vagamente eccitante. La donna che ti sta interrogando spiega che non è un ufficiale. Lei perquisce solo altre donne e serve da bere ai suoi colleghi maschi. La sua famiglia la prende per pazza, perché fra gli altujjar le femmine rispettabili in genere non lavorano. Vengono scambiate, indossano bei vestiti e fanno figli. Cos'altro potrebbero desiderare? Ma lei non è interessata a farsi dar via come una vacca al mercato. Se guadagnerà abbastanza soldi forse convincerà suo padre a venderla ad un marito di suo gradimento. Ha dovuto lottare duramente per ottenere questo impiego. Il velo protegge la sua virtù rendendo evidente che è una donna rispettabile. Altrimenti come potrebbero gli sconosciuti che incontra distinguerla da una prostituta? Il riferimento a te è evidente. Ti chiede il motivo della tua visita su Suvali.
  16. Vieni ammanettata, caricata su una groundcar delle forze dell'ordine e portata in una stazione di polizia. Qui vieni accuratamente perquisita da una donna completamente velata che scopre la divisa da combattimento della ginarchia sotto il caffettano. Ti chiede se sei una militare di Zadracarta.
  17. Molte idee ti affollano la mente. La tua più grande preoccupazione è che Taraneh possa rintracciarti. Zadracarta ha sicuramente spie nell'habitat, dato che a Surat vengono assemblate le navi da guerra della ginarchia. Ma tentare di sottrarti all'arresto può metterti in guai persino peggiori!
  18. Dirò una banalità ma dipende molto dalle persone che si interessano al tuo lavoro. Se sono lettori acuti i loro feed non possono che far bene. è un grosso SE ovviamente.
  19. Se avessi potuto pagare sull'unghia te la saresti cavata con 3.000 (a quanto pare il mercante rimorchione ha uno status elevato fra gli altujjar), ora questa autentica ingiustizia ti costerà invece ben 6.000 crediti. Dovrai far pagare la multa a Kurt che certamente si strapperà i capelli e la detrarrà dalla tua parte dell'accordo. Il tajir spera tu non trovi i soldi. Vuole vederti frustare e poi averti gratis. Certamente pensa tu sia una stupida dato che poteva essere lui a pagarti, ma la tua integrità morale non ha prezzo, giusto? Le guardie tirano fuori un paio di manette e dicono che avrai tutto il tempo di fare la tua chiamata dalla prigione. Capisci che sono stufe di perdere tempo con una straniera che non ha la minima idea di dove sia finita e non ti concederanno altro.
  20. "Certamente. Siamo persone civili qui su Suvali" rassicura l'haris. I due poliziotti hanno un aspetto ordinario, diresti. Oltre alle divise scure complete di turbanti bianchi portano alla cintura delle pistole ad energia e dei manganelli stordenti. Se non puoi pagare subito, ti informano, verrai detenuta e schedata ma rilasciata in fretta qualora ti procurassi velocemente il denaro maggiorato per l'arresto. Altrimenti finirai davanti al giudice che probabilmente ti condannerà alla pubblica fustigazione e alla schiavitù finché non avrai ripagato il tuo debito con gli interessi.
  21. Le tue spiegazioni non convincono le guardie, purtroppo. Chiaramente sei una donna libera e disponibile ai loro occhi. "Se fosse sotto la protezione di un uomo", osserva l'haris, "non girerebbe sola e vestita con un quaftan. Mentire alle forze dell'ordine è un grave reato da queste parti. Lei non è di nessuno e perciò appartiene a tutti" GM
  22. 'Ajnabi vuol dire semplicemente "straniera" nella lingua locale. Il tajir, vale a dire il Mercante, è convinto tu sia una prostituta ed è mortalmente offeso dal fatto che tu lo stia, evidentemente, discriminando. "Va bene", dice una delle guardie appena capisce che non hai nessuna intenzione di soggiacere ai desiderata dall'uomo, "allora deve pagare il tajir per l'offesa alla sua virilità: 2.000 dovrebbero bastare" Cerchi di protestare dicendo che non sei affatto una prostituta e che non hai tutti quei soldi con te. "Allora si faccia violentare, e il rispettabilissimo tajir provvederà a risarcirla subito dopo. Noi possiamo fare da testimoni, così le eviteremo frustate e processo" Pensi stiano scherzando, ma gli hurras sono mortalmente seri. Il mercante ti afferra nuovamente il polso per trascinarti fra gli alberi.
  23. Non dovrebbe essere la revised visto che il manuale è del 2011.
  24. La verginale ritrosia a soddisfare gli animali appetiti del mercante esaspera l'uomo che finisce con chiamare lui stesso le guardie per lamentarsi della tua scarsa accondiscendenza. Due hurras che incrociavano nelle vicinanze perciò si precipitano da voi e ascoltano la sue lagnanze. "Perché fai la difficile, 'ajnabi?" dice alla fine uno dei poliziotti, "è diritto del rispettabilissimo tajir cogliere il tuo fiore" Capisci di essere finita in un mare di merda.
  25. Non vedi femmine altujjar. Esse vivono recluse in ginecei e scambiate come merci di gran valore per stringere alleanze e affari. Le donne che incroci sono straniere come te in visita o che lavorano nella sicurezza, nei servizi e nel commercio. I mercanti occupano tutte le posizioni apicali della società di Suvali, ma hanno bisogno di un esercito di immigrati per far funzionare le cose. Stai camminando per il centro finanziario dell'habitat, una zona dove edifici ultramoderni si alternano a giardini con laghetti e ruscelli tenuti in modo impeccabile. Sei persa nella contemplazione degli uccelli che volano nella gravità artificiale del toro chiedendoti cosa penserebbero se sapessero di vivere in un mondo finto. Probabilmente niente. Ad un certo punto un tizio con un turbante e un caffettano coloratissimo ti afferra per il polso e cerca di trascinarti verso un vicino boschetto fra l'indifferenza generale. Fra farfugliamenti nella sua incomprensibile lingua e qualche parola in standard capisci che pretende da te una prestazione sessuale.

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