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Dragons´ Lair

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Latarius

Circolo degli Antichi
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  1. How to ruin your ambush, Part #01
  2. Visto che da poco ho compiuto un altro anno, in direzione dell'ineluttabile nulla cosmico, e visto che ho da poco passato i 6k di post sul forum, quale metodo migliore per festeggiare se non tentare di rigiocare uno dei miei personaggi cyberpunk a cui sono più affezionato?! Il pg ha una storia curiosa alle spalle: all'inizio nacque come semplice esercizio mentale visto che non sono pratico di personaggi malvagi, per creare un personaggio just for fun, ma visto che il risultato mi piacque decisi di provare a giocarlo. Trovai un master ma questi scomparve dal forum poco dopo, il pg mi rimase in gola ed un anno dopo ci riprovai e riuscii a trovare un master con cui giocare. Avventura che siamo riusciti a concludere poco meno di due mesi fa. Comunque il personaggio ha subito numerose modifiche prima, dopo ed in corso d'opera di ognuna delle varie fasi e avventure che ha passato. Al momento è adattato per un'ambientazione cyberpunk un più moderna e meno futuristica ma per riadattarla ad un CB2020 pieno basta solo cambiare alcuni nomi. Comunque, vi allego il personaggio nella speranza di incuriosire e\o attrarre qualcuno u.u Fatevi avanti prodi narratori di future epopee distopiche!
  3. Si gratta brevemente il mento perfettamente sbarbato prima di risponderti «Va bene, me ne occuperò io. L'unica cosa che mi manca e lasciarvi perdere tempo a questa maniera...» mentre parla chiude di nuovo il calamaio e lo raccoglie insieme al pennino. «Avrete quella missiva entro un'ora...» dice avviandosi verso le scale e successivamente verso il piano superiore. Ti lascia così senza dirti altro mentre Dohan e gli altri due ti guardano in attesa di sapere cosa fare nel frattempo. Il cantastorie continua a dormire al tavolo di fianco a voi, con la schiena bellamente vicina al camino.
  4. «Dubito che abbia valore detto da una sociopatica...» commento assicurandomi come posso al veicolo, per evitare di volare attraverso il parabrezza al momento dello schianto. Pace all'anima tua Nicolaj... penso sarcasticamente mentre con una mano mi reggo ad uno dei maniglioni del suv, non estraggo già una pistola solamente perché rischierei di perdere la presa all'urto con il portone. La velocità non mi preoccupa minimamente, sulla mia Shiva ho visto velocità che farebbero impallidire quella attuale del suv. Certo, prima che me la facessero saltare in aria. Piango ancora quella moto come se avessi perso al suo posto un braccio. Mentre fisso gli occhi sul portone come se dovessi sfondarlo con lo sguardo, mi si dipinge un sorriso di anticipazione per nulla diverso da quello di Ace. Reputo lui un mezzo folle ma, la realtà è che non posso ritenermi sana neanche io se è questo a farmi sentire realmente viva.
  5. In teoria anche io ho postato. Vuoi vedere che manca solo quell'infamone del master?
  6. «Probabilmente una cinquantina di cavalleggeri. Se siete sfortunati almeno un centinaio di balestrieri. A cosa prepararvi? Siete voi l'esperto di tattica, io mi intendo di strategia». Incrocia le braccia «Altre domande?»
  7. Faccio spallucce «Quindi brevi momenti di lucidità li hai» scruto il quartiere e gli uomini armati mentre il suv continua la sua marcia.
  8. L'uomo ti scruta per una decina di secondi per poi finalmente annuire «E sia, in fondo le colpe del padrone non dovrebbero ricadere sempre sui servi...» riprende la discussione quando accenni nuovamente alle guide «Come vi ho detto, consegnate alla guarnigione la missiva che vi fornirò ed avrete quello che vi servirà, sempre che le vostre richieste siano ragionevoli». Scuote il capo per quando accenni ai piccioni «I piccioni tornano solamente alla loro colombaia, certo ne ho un paio con me ma questi vanno solamente ad Arduard. Nella foresta non ci sono colombaie e nessun piccione potrebbe raggiungere i Corvi nella foresta. Potete contattare la manciata di Corvi rimasta a Levaine ma il loro comandante? Ne dubito fortemente. Se conosco bene Jack, è probabile che abbia già versato il primo sangue. Sono nella foresta da quasi due giorni». Quando ti volti verso di lui lui risponde quasi subito, non immediatamente ma quasi, lasciandoti capire involontariamente che aveva questa domanda sulla punta della lingua da un po' «Il loro numero, quello dei gialli intendo, non lo sappiamo...» appena pronuncia queste parole Maximilién sorride divertito «Finalmente qualcuno l'ha domandato!» dice con il tono di chi ritiene tutto ciò un gioco «Secondo le mie stime, non dovreste vederne più di cinquecento!».
  9. Lo guardo con aria scettica «No, infatti. Sei un puro ed innocente agnellino...» non faccio nulla per celare il sarcasmo. Poi sospiro «Sfruttiamo l'elemento sorpresa o accostiamo prima?» lo guardo in attesa di sapere la sua. Da parte mia, in questo caso, preferisco la prima opzione anche se potremmo finire in mezzo ad un piccolo esercito. Avessi i miei soppressori magari le cose sarebbero diverse.
  10. Memorizzo l'aspetto della donna per poi mettere la questione da parte, non mi interessa per ora e non so neanche se sia davvero collegata in qualche modo alla faccenda. Magari era semplicemente sul libro paga dell'EFH. «Continua a scavare, se trovi altro aggiornami» dico per poi interrompere la conversazione. Mostro la foto di Domovoj ad Ace «Lui mi serve vivo, è imperativo» dico lasciandogli qualche secondo per studiare il viso. Mi assicuro ancora una volta che sia impostata la vibrazione e poi rimetto il cellulare in tasca.
  11. Jonathan Hekmatyar Osservo la donna allontanarsi con fare divertito per poi voltarmi verso Nick scuotendo il capo «No, no. Si riferiva a Kyu, l'unico membro della squadra che non hai ancora incontrato» dico mentre mi avvio verso il corridoio dal quale siamo venuti «Andiamo se abbiamo finito». Mentre cammino attivo ancora il laringofono «Hei, tutto ok?»
  12. «La difesa di Levaine è affidata alla sua guarnigione. Non sono ne il re ne un generale, non è mio compito muovere le truppe. Al limite quello di consigliare...» a quelle parole scocca la lingua contro il palato e ti pare di notare un filo di frustrazione ma l'uomo si riprendere subito e continua «Ma non voglio ammorbarvi con le nostre diatribe interne». «Ho assoldato i Corvi per intercettare il contingente, ipoteticamente, diretto a Levaine. Dovrebbero essere centocinquanta, uomo più uomo meno. Ma non spetta a me fare le presentazioni». Conosci i Corvi, almeno di fama. Se voi siete una banda di mercenari loro sono un vero e proprio esercito mercenario. Hai sentito numerosi voci su di loro ma facendo una media tra tutte ipotizzi che dispongano di un numero di uomini che va dai trecento ai quattrocento. Ma ovviamente sono solamente speculazioni. Sai che prendono il loro nome dai curiosi mantelli di piume di corvo che solamente i migliori tra di loro indossano. Oltre ciò non sai altro. Annuisce alla tua successiva domanda «Scriverò per voi una missiva per la guarnigione di Peech». Successivamente indica la mappa «Questa è una delle migliori che ho, le altre non sono con me. In ogni caso la Corona non dispone di una mappa dettagliata della foresta e dubito che qualcuno possa fornirvela. I Corvi sono già a lavoro, quindi è inutile preoccuparsi di questo. Anche se voi moriste ed i Gialli optassero per tornare indietro e riunire nuovamente i contingenti avremmo vinto in ogni caso. Peech sarebbe salva, il contingente di Levaine distrutto e quello che doveva giungere a Peech arriverebbe giusto in tempo per essere disperso. Prendetela se vi interessa...» dice facendo spallucce come se non gli interessasse realmente. Alla tua successiva domanda indica la croce vicino a dove la freccia si biforca «Questa era una vecchia torre di guardia ma non so nulla sulle sue condizioni. Potrebbe essere ancora in piedi o nulla più di un cumulo di macerie...» poi indica l'altra croce «Questo era un piccolo avamposto militare distrutto nella conquista di queste terre più di mezzo secolo fa, è rimasto abbandonato da allora. Completamente in pietra dovrebbe essere ancora in piedi, per buona parte. Ma i registri dell'epoca erano... scarni, per usare un eufemismo». Scuote il capo alle tue successive richieste «Non posso fornirvi alcuna autorità sulle guarnigioni locali, ed anche se potessi non lo farei. I Corvi sono ormai irrintracciabili, per me come per voi. Neanche io posso seguirli nella foresta. Posso mandare un uomo ad incontrarli a Levaine, ma dovreste fornirvi entro domani un luogo di incontro». «Aggiungerò anche questo alla missiva...» commenta con fare annoiato per quanto riguarda i rifornimenti. Ma la tua successiva richiesta pare divertirlo moltissimo «Sono il vostro contraente, non vostro padre! Non è mio interesse che fine facciano i vostri feriti. Ponete fine alle loro sofferenze, pagate dei contadini per occuparsi di loro, comprate dei carri e qualcuno che li riporti a casa ma... NON mi interessa. Allo stesso modo, io pago per tutta la banda non per i singoli membri. Non è affar mio come vi dividiate il denaro...» «Cosa?!» scoppia letteralmente a ridere alla tua ultima richiesta, una decisione di secondi dopo quando infine si calma infila la mano sotto la giubba e prende un'altra missiva chiusa dal sigillo reale «Questa è l'unica forma di garanzia che otterrete. Nulla di più, nulla di meno. Posso trattare su molte cose ma non su questo». Il contenuto della missiva è chiaro, è un salvacondotto che grazia temporaneamente te e la banda da tutti i crimini commessi ante-guerra, ha valenza fino alla fine delle ostilità con l'Impero. La firma stessa della regina aggiunge che la grazia sarà successivamente resa permanente a patto che voi rispettiate tutti i vostri obblighi di guerra.
  13. Dopo aver ascoltato la donna resto in silenzio per alcuni secondi per poi iniziare con le domande «Cosa ha di particolare l'EFH? Chi o cosa trasportava di importante la berlina? Dubito abbiano agito per avere il mero veicolo. Quartiere corporativo hai detto? Quindi avrai sicuramente anche una foto della donna, manda pure quella».
  14. L'uomo non risponde alle tue parole ma srotola la mappa e la stende sul tavolo scostando con noncuranza ciotole e pentole, noti soltanto ora che l'uomo porta con se anche calamaio e pennino. Poggia entrambi sulla mappa ed apre il primo. «Undici giorni fa la fortezza di Crise e quella di Metilene sono state prese quasi contemporaneamente. Al contrario degli altri feudi quello di Ordeiz aveva resistito all'assalto imperiale vista l'apparente impenetrabilità di quelle fortezze. Abbiamo ripreso Metilene ma abbiamo continuato a contenderci quella di Crise per tutto questo periodo, la fortezza disponeva di un'intricato sistema di gallerie per la sua difesa che è stato scoperto ed utilizzato a nostro svantaggio dai Gialli. Abbiamo ripreso definitivamente la fortezza ma un contingente nemico ha superato le nostre linee e si è addentrato nella foresta di Cetre. La marca di Ordeiz è isolata essendo l'unico territorio di confine ancora interamente nelle nostre mani, quindi l'avanzata nemica e la foresta sono grossi ostacoli per la nostra cavalleria. Così devo affidarmi a metodi alternativi...» accenna con il capo a te per poi riprende a parlare senza darti il tempo di rispondere. Intinge il pennino nell'inchiostro ed inizia a disegnare sulla mappa come se fosse una semplice pergamena priva di importanza. Traccia una lunga linea che parte da Crise e si addentra nella foresta per poi dividersi verso due obiettivi diversi. Indica le linee «Questa è approssimativamente la posizione di una vecchia ed ormai in disuso via che attraversava la foresta, il contingente si sposterà sicuramente su di essa altrimenti la vegetazione rallenterebbe troppo la loro avanzata» indica la cittadina in basso sulla cartina «Peech. La usiamo come uno dei tanti punti di partenza dei carri per il fronte con i rifornimenti. Qualsiasi cosa. Dalle punta di freccia alla cera o all'olio. Praticamente indifesa se non per una piccola guarnigione» poi indica la città a destra della foresta «Levaine. Una delle nostre basi avanzate. La usiamo per spacciare gli ordini ed è un punto di vitale importanza nel caso di un'avanzata nemica attraverso l'ormai perso feudo di Cynrad». Fa una piccola pausa incrociando le braccia «Se fossi io a capo di quel contingente separerei le mie forze. Manderei un terzo dei miei uomini verso Peech, la perdita della città rallenterebbe i rifornimenti ma non è un luogo così importante da richiedere un numero eccessivo di uomini. Ma non ne manderei neanche pochi, visto che in caso di successo quegli uomini si troverebbero nel cuore del regno potendo diventare così una letterale spina nel fianco per Avallach. Manderei poi i restanti due terzi verso Levaine ma, farei in modo da coordinare la distruzione del punto di scambio con un'avanzata Gialla dal feudo di Cynrad. Così facendo chiuderei i difensori tra due fuochi impedendo allo stesso tempo che possano ricevere ordini dall'alto» l'uomo ti sorride «E da poco ho saputo che i Gialli stanno ammassando forze proprio a Cynrad». Si sporge in avanti poggiandosi con la mano destra sul tavolo «Ho già chi si occuperà del contingente diretto a Levaine, voi mi servite per impedire che arrivino anche a Peech. Fermateli, rallentateli o distraeteli attirando la loro attenzione altrove. Se necessario posso convenire un punto di incontro con gli spazzini di Levaine per fornirvi supporto se necessario, a patto che loro finiscano in tempo. A parte questo sarà tutto nelle vostre mani».
  15. Memorizzo mentalmente il numero che digita, il suo ID e l'intera conversazione. Sono informazioni che prima o poi potrebbero tornarmi utili. Per distrarmi penso alle mie pistole, prendo quella con cui ho fatto fuoco e la privo del caricatore sostituendolo con quello di riserva. Certo quando hai due pistole abbinate a caricatori bifilari non sono due colpi a fare la differenza ma non riesco a fare a meno di cambiare comunque il caricatore. Poi rimetto l'arma al suo posto e prendo il cellulare, quello che uso per Elliot, e chiamo la moglie di Ian dopo che Elliot ha finito la sua conversazione. Tanto già so che dovrò gettare il cellulare e procurarmene un altro alla fine di questa storia. Se la donna mi risponde non saluto ma vado dritta al punto «Trovato qualcosa sui Lobanov?» in realtà lo scopo principale della chiamata è farmi mandare delle loro foto, a patto che ce ne siano.
  16. «Per quello che vale può ficcarsi le sue minacce su per il culo...» commenta grugnendo rumorosamente per poi guardarti con fare serio. Dohan sarà pure facile all'ira per natura ma, non è affatto stupido e tu lo sai bene «Ma... ha scelto bene le parole. Non "Voi ed i vostri uomini" ma "Voi ed i vostri cari"» poi tace lasciando che il significato di quelle parole appesantisca l'aria. Le vostre famiglie sono tutte al sicuro, ma puoi dire lo stesso di Axhaan? Sai benissimo quanto è facile far scivolare una lama nella schiena di un uomo nel caos di una battaglia. Alla fine Dohan annuisce «Come sempre Capo, tu batti la pista e noi ti seguiamo. Anche in capo al mondo se necessario!» i due uomini che siedono con voi si uniscono alle sue parole «Esatto TreDita!» commenta quello seduto alla destra di Dohan dandogli una poderosa pacca sulla spalla «Fino in capo al mondo...» ripeto quello seduto invece alla tua sinistra per poi continuare «Si! Ma preferiremmo finire tra le natiche di qualche affascinante dama di cortesia!» poi scoppiano entrambi a sghignazzare. Matt e Tristan, due fratelli, ma per scelta e non di sangue. Sono ottimi tiratori e soprattutto inseparabili quindi di solito non scegli uno senza prendere anche l'altro. Decidete di mangiare, il cibo è ottimo ed anche il vino. Nessuno di voi muore in preda alle convulsioni o con la bava alla bocca quindi siete abbastanza sicuri che nulla di quello che avete ingerito sia velenoso. Dohan da solo ha divorato mezzo pollo, un'intera pentola di patate speziate ed un tozzo di pane svuotato ed usato come contenitore per la zuppa. Finite la prima bottiglia così, senza alcun ordine tuo, Tristan va alla ricerca di qualcosa da bere. Scavalca il bancone e ne esce vittorioso dopo una decina di secondi stringendo in pugno la seconda ed ultima bottiglia di vino del de la Frey. Finite anche quella prima che Maximilién si affacci di nuovo dalle scale stringendo una grossa mappa arrotolata sotto il braccio. Torna da voi guardandovi con fare sornione «Siete sicuro quindi? Da ora non si torna più indietro. Vi chiederei di firmare un contratto con il vostro stesso sangue ma... sarebbe poco pratico!» commenta arcuando un angolo della bocca in un lieve sorriso sbilenco. Il contratto da firmare con il sangue, un altro riferimento alla storia del Demonio del crocevia.
  17. «Immagino Nicolaj si stia divertendo un casino. Beh, immagino che questo viaggetto servirà a renderlo più collaborativo...» dico mentre l'uomo guida come se ci fosse un mastino pronto ad azzannargli il culo. Ma mentre parlo dell'uomo mi rendo conto di aver scordato una cosa fondamentale. Ho dimenticato di controllare se avesse un'arma di riserva. Merda.
  18. Jonathan Hekmatyar - Master & Daniel - Master «Tic Tac Tic Tac! Cinque minuti! Alziamo i tacchi Signori!» ripeto continuando a fare da pappagallo a Guadalupe per quanto riguarda il conto alla rovescia.
  19. «Potreste, in fondo non posso revocare quel salvacondotto che vi coprirebbe per buona parte del viaggio di ritorno. E visto il vostro passato dubito fortemente vi interessi riservare alcuna cortesia alla corona. Ma prenderò le vostre parole come un si, con tutte le conseguenze del caso...» dice alzandosi dalla sedia di legno «Pensate a rifocillarvi ora, tornerò in un istante» l'uomo parla con una calma ed una noncuranza non adatta a qualcuno che si trovi a dover risolvere situazioni tale da richiedere il vostro ingaggio. Inizi a domandarti se sia così perché ritiene di avere tutto sotto controllo o se affronti ogni situazione in questo modo. In piedi l'uomo ti guarda dall'alto in basso «Ecco che arriva la tanto attesa minacciata. Avrei anche voluto evitarvela ma immagino capiate la mia posizione. Non posso proprio esimermi» dice con fare divertito «Tradite la mia fiducia e fotterò voi ed i vostri cari!» poi vi sorride e si volta come se nulla fosse andando verso le scale. Sale le scale mentre vi lascia a rimuginare sulle sue parole. Dopo qualche secondo di silenzio Dohan richiama la tua attenzione «Cosa facciamo? Vorrei tanto spaccargli quel visino da donnetta...»
  20. Morvoren nin Taerin alt a Camora «Se fosse una minaccia te ne saresti accorta...» dico alzando il braccio a poggiare il lato non affilato della scimitarra sulla spalla sinistra «Ma non penso che ti piacerebbe se lui sigillasse alcuni ambienti della casa. Come la libreria o la torre...» dico con noncuranza «Se vuoi mantenere i tuoi spazi devi fare lo stesso con gli altri» termino così il discorso per poi voltarmi verso Anton. «Perfetto così, per me» gli dico andando al mio posto nella fila.
  21. Entro nel suv anche io sbattendo la portiera con un tonfo sordo, non allaccio la cintura visto che mi rallenterebbe nell'estrarre nuovamente le pistole. Poggio il braccio destro sul bracciolo della portiera e quello sinistro sulla coscia fasciata dal jeans. Alzo un sopracciglio rispondendo con un laconico «Ah-Ha...» come a dirgli "si, certo". Resto concentrata sull'esterno nell'assicurarmi che i cinque tizi della metro non sbuchino fuori all'improvviso e riducano il suv ad un colabrodo.
  22. Nel frattempo la donna torna dalla cucina portando, in equilibrio precario sulle braccia, tutto quello che le avevate ordinato prima. Appena lascia le portate sul tavolo Maximilién la fa segno con le mani di andarsene, come se stesse scacciando una mosca «Sei congedata» dice semplicemente prima di disinteressarsi a lei. La donna grugnisce un qualcosa di volgare sottovoce e si allontana su per le scale. L'uomo scoppia a ridere, sinceramente. Nell'osservarlo ridere ti rendi conto che è una di quelle bellezze non comuni che fanno sciogliere i cuori delle donne con nulla di più di un piccolo sorriso. Quando finalmente si calma ti risponde «Io risolvo i problemi non li prevedo! O almeno solo entro un certo limite! Ed anche se avessi al mio servizio un oracolo comunque non vi rivelerei assolutamente nulla!». Quando stringi con forza il braccio del tuo vice lui sposta la sua attenzione su di te, dopo qualche secondo fa un profondo respiro e rilassa la muscolatura contratta. Annuisce anche se tutto dell'uomo gli da ai nervi. «Mentirei se dicessi di non avere già un problema spinoso da assegnarvi ma, ovviamente sono informazioni riservate. Se ve le rivelassi e voi decideste di fare marcia indietro sarebbe un bel guaio...» Il vino è ottimo, ha un sapore forte e secco ma non troppo da risultare sgradevole al palato. Ha un sapore iniziale fruttato, noci e frutti di bosco diresti, mentre ti lascia in bocca un retrogusto di rose. Viste tutte queste rose quasi ti viene quasi da pensare che stia per saltare fuori un tizio che si proclami Cavaliere della Rosa pronto a sfidarti per difendere l'onore della regina.
  23. Gli faccio segno di accomodarsi tranquillamente al posto di guida «Per andare dove? Io, il mio russo da compagnia l'ho ottenuto ma tu? Volevi entrare nel suv, giusto? Ecco. Ed ora?» raccolgo i due bossoli che ho espulso per poi ruotare intorno al suv ed aprire la portiera dal lato del passeggero. Mi assicuro che il sedile non sia sporco del sangue del russo che ho freddato.
  24. La donna vi porta prima i cinque bicchieri per poi scomparire nella cucina, nel frattempo il vostro interlocutore riempie i bicchieri di vino. Posa la bottiglia e alza il suo bicchiere mostrandotelo brevemente per poi portarselo alle labbra e fare un breve un breve sorso «Un'ottima annata...» commenta posando il bicchiere e leccandosi le labbra ma capisci chiaramente che l'ha assaggiato per primo solamente per mostrarti che non è avvelenato. «Se questa guerra non fosse mai iniziata pendereste già da una forca...» commenta sogghignando a sua volta «Ma non è con i "se" che si vive e quindi...» lascia la frase a metà allargando le braccia. «La Corona spesso impone una certa dose di volubilità ed a volte è necessario prendere delle... decisioni scomode...» ti risponde sorridendo in modo tenebroso. Qualcosa nel tuo cervello ti avvisa di non sottovalutare quell'uomo, anche se sei certo che potresti ucciderlo senza difficoltà ti mette a disagio allo stesso modo di Khadgar. «Ed io sono colui che prende queste decisioni scomode per conto della cara Zietta... Ma, torniamo a noi! Sei una persona divertente quindi sarò sincero con te. È molto semplice: siete spade ed archi sacrificabili. Io risolvo i problemi per la Corona e voi non dovrete far altro che risolvere problemi di tipo militare per me. Nulla di più e nulla di meno, parola da Signore degli Specchi!» esclama sghignazzando e portandosi ancora una volta il vino alle labbra. Quella del Signore degli Specchi è una delle tante leggende comuni al nord ed al sud. Il Signore degli Specchi o Maestro dello Specchio ha tanti nomi diversi a seconda da chi racconta la storia ma, a parte questo tutte le storie concordano. È un demonio tentatore camuffato da mendicante o commerciante di specchi che offre patti all'apparenza fruttuosi ai crocevia agli ignari viandanti. Il Signore non mente mai e non infrange mai il patto ma sfrutta ogni cavillo possibile per rivolgere i desideri dei contraenti contro loro stessi e per farli morire nella sofferenza e poter reclamare così la loro anima. Ora, dubiti che la storia abbia qualcosa a che fare con l'uomo davanti a te, eppure se ci rifletti bene... «Finite la guerra ed avrete così tanto oro da potervi ritirare fino alla vecchiaia...» dice strizzandoti l'occhio «Se poi vi rivelerete uno spreco di tempo e morirete prima beh, diciamo che nessuno verrà a piangere sulle vostre tombe... sempre a patto che qualcuno vi dia sepoltura. Di solito i traditori vengono lasciati ai corvi...». Al tuo fianco noti Dohan iniziare a spazientirsi sempre di più.

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