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Dragons´ Lair

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MadLuke

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti pubblicati da MadLuke

  1. E' un magnifico manifesto contro la pena di morte... Ma è un po' poco. Concretamente nessun personaggio ha mai una debolezza, tanto meno Frodo o Sam, se non a causa dell'anello, nessuno dei buoni fa male a nessuno (a meno che scuoiare un coniglio morto possa dirsi malvagio) così come nessuno dei cattivi ha mai un momento di tenerezza. Sono tutti degli ideali di virtù o corruzione che camminano, mai una contraddizione. In confronto le Cronache di Dragonlance (che è letteratura per ragazzi) sembrano scritte da Dostoevskij.
  2. Questo classico dell’horror gotico ha la struttura del lungo flashback nel quale il protagonista, il prof. Frankenstein, alla vigilia del confronto finale con il mostro da lui stesso creato si confida col capitano della nave che l’ha soccorso e gli racconta la storia della sua vita: dall’infanzia felice ai suoi studi di filosofia naturale, la chimica e la biologia che gli hanno consentito di creare una creatura vivente, ma un uomo dalle fattezze irresistibilmente orrende tuttavia. Proprio il suo aspetto orripilante costituisce la causa dell’allontanamento da parte del suo stesso creatore, e il sentirsi rinnegato porterà a sua volta il mostro a intraprendere la via della crudele vendetta e diabolici massacri che possano placare la disperazione che gli deriva dal sentirsi apolide, rifiutato da tutti, incapace di destare anche solo un briciolo di empatia. In questa prima parte del romanzo io ho trovato il momento di maggiore apertura alla riflessione esistenziale da parte dell’autrice. Non penso affatto che Frankenstein riproponga il mito di Prometeo, come suggerito da autorevoli critici letterari, il contesto mi sembra completamente diverso, così neppure mi è parso equiparabile alla cacciata di Adamo dall’Eden o di Lucifero dal paradiso. Mi è sembrato molto più chiaramente una riproposizione in chiave pessimistica di Dio, nella figura del prof. Frankenstein, e della creazione dell’uomo, il mostro senza nome, appellato però con i più malevoli aggettivi. L’uomo non è quindi fatto a immagine e somiglianza di Dio bensì una creatura profondamente deforme e corrotta, che Dio non esita a scacciare e rinnegare, relegandolo a una vita di miseria e solitudine. Mi torna in mente la riflessione di Brad Pitt/Tyler Durden in “Fight club”: <<Devi considerare la possibilità che non piaci a Dio. Con ogni probabilità lui ti odia.>> E dal senso di smarrimento che deriva da tale constatazione segue il male che tutti gli uomini fanno nell’annaspante ricerca di un poco d’amore, da parte dei suoi simili in genere e nell’amore romantico con ancora più disperante ma ancora vano augurio. Solo nel contatto con la natura e l’inanimata bellezza del creato il mostro trova di tanto in tanto parziale sollievo, e tuttavia come prevedibile ciò non basta a soddisfare il suo rabbioso bisogno d’accettazione tra i suoi simili. Ancora ricco di passaggi di filosofia esistenziale, nel suo peregrinare senza meta il mostro giunge a causare indirettamente la morte di Dio, del suo creatore, e solo allora, quando realizza che la fonte del suo odio esistenziale era suo malgrado, l’unico riconoscimento della sua esistenza, che in qualche modo lo rendeva non-solo nel mondo, allora a lui si ricongiunge ravvedendosi per la vita di miseria che aveva deliberatamente condotto. E’ un’opera che per quanto mi riguarda interroga profondamente il lettore sul suo rapporto con Dio (che ci creda o meno), con il creato e con l’amore e per questo, pur senza avvicinarsi minimamente allo spessore e il rigore ad esempio di Dostoevskij, merita un posto di rilievo nella grande letteratura di ogni tempo. La prosa è scorrevole e gli eventi si succedono con grande fluidità. Non gli riconosco il voto massimo solo perché nella seconda parte saltano agli occhi incoerenze incredibili nelle azioni del protagonista e non trascurabili buchi nella trama. Voto: 4/5
  3. Ho letto solo "Il signore degli anelli" 25 anni fa. Io gli rimprovero il manicheismo fatto iperbole. Neanche i tre porcellini o cappuccetto rosso sono così piatti nella loro bontà. Non scherzo. Ciao, MadLuke.
  4. Anche per me fu la prima, e da quella tetralogia mi ispirai per creare la mia ambientazione e campagna. E un'altra tetralogia su Pericle e Atene.
  5. Ciao, qualcuno potrebbe spiegarmi come funziona il gioco da tavolo di D&D e le differenze di requisiti per i giocatori con HeroQuest? Lo chiedo nell'ottica di poterci giocare con mio figlio che ha 8 anni. Inizialmente ero per prendere l'indimenticato HeroQuest contando sul fatto che al netto di un po' di aiuto iniziale sarebbe stato poi capace di giocare in piena autonomia (se talvolta mi batte a Carcassonne, sapra giocare a HeroQuest, dico io..!) ma sfogliando vecchi thread su alcuni forum ho trovato anche chi propeneva di deviare sul gioco da tavolo di D&D, per questo chiedo a voi. Ciao e grazie, MadLuke.
  6. Lui è il mio autore di romanzi storici preferito: sa rendere l’eccitazione dei duelli all’arma bianca con descrizioni dettagliate sempre diverse così come coinvolgere il lettore nella spiegazione delle battaglie campali. Tutto questo mentre riporta lo svolgersi dei fatti storici con alcune inevitabili semplificazioni ma senza mai stravolgimenti o mistificazioni, così lui stesso spiega dettagliatamente al termine di ogni sua opera, e io non posso fare a meno di credergli. A questo si aggiungono dei personaggi che io trovo lui tratteggi sempre in maniera accattivante, restituendo uno spessore psicologico tutt’altro che scontato soprattutto considerato che in fondo si tratta pur sempre di brutali combattenti. In quest’opera Iggulden trasporta il lettore nelle strade dell’antica Roma, dagli anni della fanciullezza di Caio Giulio Cesare col suo amico fraterno Marco Bruto, fino alla guerra civile tra suo zio il generale Mario e il console Cornelio Silla e la conseguente entrata del giovane futuro imperatore nei ranghi della legione. Le pagine scorrono rapidissime tra i duelli dei protagonisti e i loro approcci con l’altro sesso e i fasti dell’urbe. L’unica cosa che mi ha un poco infastidito è il prezzo per un libro tascabile, pubblicato circa vent’anni fa e che peraltro non è che il primo volume di una tetralogia. Ma forse anche questo aspetto fa intendere quanto a distanza di tempo sia ancora apprezzato dal pubblico. Voto: 5/5
  7. Io non ho mai insultato nessuno, "MadLuke" è un soprannome che mi ha dato per primo un mio amico in prima superiore. Poi hanno continuato i compagni di apnea e poi quelli di nuoto. Al limite quello insultato sono io quindi. Sulla critica alla letteratura russa e in particolare Dostoevskij, in assoluto il mio autore preferito, mi sembra tu abbia letto la recensione al contrario. Quanto al tuo dipinto: non mi dice niente, non mi parla, pertanto non mi piace (tanto più che hai ritenuto dover mettere delle parole giacché avrai ritenuto non arrivasse l'espressività delle immagini). Ma d'altronde è una critica che io faccio a tutta l'arte contemporanea perciò il mio parere conta poco e nulla.
  8. Benché si tratti solo di un romanzo fantasy, quest’opera riesce bene nell’impresa di riproporre in chiave avventurosa diversi aspetti della colonizzazione religiosa che si è verificata nel Nuovo Mondo nel corso dell’età moderna, e non solo. Alcune battute dei personaggi mi sono sembrate tali e quali quelle recitata nei film “Mission” e soprattutto “Porgi l’altra guancia” con Bud Spencer e Terence Hill. I personaggi sono tratteggiati splendidamente e viene reso a ognuno di loro il giusto spessore psicologico, con i loro ideali ma anche dubbi e contraddizioni, come necessario per far comprendere al lettore le ragioni più profonde delle loro scelte e delle azioni intraprese. Ho trovato tuttavia piuttosto lente l’ampia parte centrale, dove le minuziose descrizioni degli ambienti barocchi e i dialoghi dei nobili, a tratti soporiferi, peraltro senza un briciolo di azione e tanto meno magia, mi hanno fatto percepire l’opera come una cattiva imitazione della grande letteratura russa più che come un fantasy. Nell’ultima parte del romanzo però tutti i fili precedentemente tesi finalmente si riannodano, tutto ritrova senso e il ritmo si fa nettamente più incalzante, tanto che non ho potuto fare a meno di aumentare di pari passo il numero di pagine che quotidianamente leggevo. In definitiva l’autore dimostra di sapere benissimo affrontare le numerose sfaccettature della fede religiosa degli uomini nel corso della storia, con una prosa sempre piuttosto scorrevole se non addirittura incalzante nella parte finale. Personalmente sono rimasto sorpreso nello scoprire che l’ambientazione era appunto molto più moderna che medievale nella trattazione dei costumi, della società e dell’economia, per me che amo il cosiddetto “raw fantasy” una delusione, ma mi rendo conto è solo questione di gusti personali che peraltro non mi ha impedito di riconoscerne gli indubbi pregi. Chi non ha di queste preferenze, almeno non così nette come me, sono certo che non avrà difficoltà ad attribuirgli un giudizio finanche migliore. Voto: 4/5
  9. Ho deciso di leggere questo romanzo dopo aver visto, parecchi anni addietro, la sua celebre trasposizione cinematografica perché volevo provare un approccio romanzato al tema dell’amore e la morte. Ed effettivamente il tema ricorre spesso, declinato nelle domande sottintese “cosa siamo disposti a fare per amore?”, “cosa siamo disposti a fare perché la persona oggetto del nostro desiderio sia nostra?”, “a cosa siamo disposti a rinunciare o a privarci per il bene della nostra persona amata?”. Le diverse domande peraltro spiccano nell’intreccio perché l’autore non ha voce narrante sua bensì si avvale di una tecnica che io ho trovato molto originale, che consiste nel far raccontare i fatti ai personaggi stessi che sono coinvolti nelle avventurose e terribili vicende, tramite le lettere che si scrivono, le loro pagine di diario personale, ma anche articoli di cronaca locale e perfino cartelle cliniche o diario di bordo. Questo permette all’autore di infondere un tono davvero pauroso all’opera (teniamo conto fu scritto a inizio Novecento), come con una classica narrazione in terza persona sarebbe stato disonesto fare, perché i personaggi, e il lettore con loro, vivono nell’incertezza, fondata o meno che sia. Ogni timore espresso da ognuno dei personaggi è occasione di suspense come al cinema lo è il cigolio della porta o un’ombra sinistra proiettata sul muro. A onor del vero, nella seconda parte dell’opera lo stile narrativo appena descritto si riduce un po’ a pro forma, nel senso che le pagine di diario diventano sussiegose, poco credibilmente ricche di una miriade di dettagli e soprattutto i dialoghi vengono riportati in maniera integrale, come si stessero svolgendo in quel momento. Inoltre, sempre nella seconda parte, il personaggio del Conte Dracula, che dovrebbe essere il protagonista dell’opera si riduce a mera ombra di se stesso, una presenza che aleggia sullo sfondo senza più realmente contribuire allo svolgimento delle imprese degli eroici antagonisti. I personaggi tutti sono ritratti in maniera manichea, un’autentica battaglia tra loro che quindi assurgono al ruolo di angeli inviati da Dio (gli espliciti appelli alla Grazia sono numerosi) per combattere l’incarnazione del male e la sua schiera di demoni. Rimane il merito indiscusso di un’opera che costituisce una pietra miliare del genere horror gotico, che quindi è stata d’ispirazione per tanti autori nel secolo che l’ha seguita. A volerla giudicare col metro del terzo millennio è innegabile che mostri tutti gli anni che ha e tuttavia se li porta bene. La prosa è scorrevole e si lascia leggere con facilità. Il senso dell’azione è ben reso al punto che a ogni capitolo è impossibile non rievocare nella propria testa le scene della celebre pellicola di Francis Ford Coppola (decisamente osé rispetto alla casta opera letteraria). Voto: 4/5
  10. L'ho cominciato anche io questo mese (quello di Bram Stoker), sono a metà. :-)
  11. Perché la forma è sostanza! Ogni personaggio sa che un nobile qualunque, a parte la vanità smisurata (di solito i nobili sono considerate creature ontologicamente superiori alla plebe) se si fa mancare di rispetto, allora non è buono neanche a combattere, a mantenere l'ordine o difendere i confini (forse neanche a fare figli e quelli che ha non sono suoi). Il giorno dopo nessuno gli paga i tributi e i territori confinanti gli muovono guerra (tanto è un codardo che non sa difendersi). Mica è come oggi che anche se insulti il Primo Ministro rimane la Finanza che ti indaga e lo Stato Maggiore che dispone le armate.
  12. Se è proprio indispensabile (cioè mondi dipendenti dai personaggi, specificatamente dai PG, vabbe'...) allora fai un incontro estremamente riservato, senza neanche le guardie. Coi personaggi incatenati se non li conosci/fidi oppure "liberi" se ti fidi. In quel caso però nessuno può testimoniare eventuali intemperanze, e passi. Il fatto è che nessuno può mancare pubblicamente di rispetto a nessun nobile, passerebbe un messaggio deleterio per il rispetto dell'autorità alla massa.
  13. Io dissento dai consigli forniti finora. Se un re (o la sua corte) è "raffinato" perché è raffinato, se è "grezzo" perché è grezzo, il primo che si mette le mani in tasca o che si gratta i gioielli di famiglia in presenza del re (altro che sputare per terra o dare del tu), una sua guardia tira una randellata al ventre al personaggio in questione, ma da piegarlo a terra. E se si azzarda a rifare lo si uccide o quanto meno gli si taglia la lingua (Gengis Khan a uno che gridava troppo, non a lui personalmente ovviamente, gli fece tagliare un tendine d'achille). Puoi avere l'ambientazione che ti pare, ma io non ho mai letto in nessun romanzo storico o fantasy che un'intemperanza del genere passa con un rimbrotto. Ciao, MadLuke.
  14. Aggiungerei un Hugh Grant in grande spolvero come non lo vedevo dai tempi di "About a boy"; gli altri sono una spanna sotto. Bradley Cooper aveva invece una parte troppo ridotta per potersi mettere in evidenza.
  15. AS. Tenete presente che sto our sempre parlando del film in oggetto, non un'opera dei fratelli Taviani o Christopher Nolan. Ciao a tutti, film parecchio esoso, ancora più di quanto il trailer lasci immaginare, non credo ci siano mai due minuti consecutivi senza un incantesimo, una trappola che scatta, un'acrobazia o combattimento. La trama è solida e non banale, pieno di messaggi educativi per ragazzi, politicamente corretto, sessualmente corretto, etnicamente corretto, ecc. L'unico neo per me che l'ho visto con mio figlio è il linguaggio stupidamente più volgare di un film di Bruce Willis. Voto: 4/5
  16. Si: http://www.dungeonpbem.net/Guest/PostList.aspx?CampaignID=55#Last - umano Huergar Str +1, Con +1, Int -1, Cha -1; guerriero, barbaro, ranger, paladino (senza inc.), warblade, ladro selvaggio; - umano Chalachrakra Str +1, Int -1; guerriero, barbaro, ranger, paladino (senza inc.), warblade, ladro selvaggio; - Elfo del Regno Int +2 Con -2; guerriero, ranger, paladino (senza inc.), warblade, swordsage (no Shadow Hand), ladro; wu-jen del fuoco; - Nano: Str +2 Cha -2; guerriero, paladino (senza inc.), ranger, warblade, ladro/selvaggio; Se vuoi puoi dirmi cosa t'intriga come genere e ti propongo io 2-3 schede già fatte.
  17. Ciao a tutti, per la penultima avventura della mia decennale campagna c'è la possibilità di annettere dei giocatori. I PG sono in procinto di raggiungere un'isola fortezza in rovina per liberare l'imperatore bambino. Per farlo dovranno però destreggiarsi tra gli umanoidi che hanno colonizzato le suddette rovine e non farsi ammazzare dallo spirito dell'antica imperatrice che dimora nelle segrete. Devono quindi mettere su un commando che riesca a fare "toccata, tutto quello che andrà storto e fuga". I due PG "protagonisti" sono di 18°, voi come gragari sareste di 10° circa, umani, elfi o nani, combattenti, wu-jen del fuoco. Se a qualcuno interessasse mi scriva pure. Ciao e grazie, MadLuke.
  18. Un PG ha Pounce e Leap Attack. A tal proposito, su Leap Attack niente da dire, Pounce invece dalla prossima campagna, analogamente a Two-weapon pounce, lo limiterò a un solo attacco in più, non tutti perché altrimenti lo trovo sbilanciato (ormai in questa non posso più farlo per ovvie ragioni). Inoltre il bonus BA e danni faccio che vale solo durante l'azione di carica, non fino all'inizio del turno successivo (che ci azzeccano eventuali AdO?) Si, dovrebbe essere proporzionale a peso e velocità. Peso ovviamente lo si riconduce alla taglia, mentre la velocità per semplicità si suppone che tutti abbiano 6 <= movimento base <=12 e che in questo range non ci siano differenze significative (anche se non è vero)... Si potrebbe però applicare al bonus BA e danni lo stesso modificatore per la velocità che si applica a Jump.
  19. MadLuke ha pubblicato una discussione in It's a Mad World
    Ciao a tutti, ho una (per ora) solo una mezza idea di rivedere la manovra in oggetto. I motivi sono due: - bilanciamento: agli alti livelli con +2/-2 (e pure col movimento extra) ci fai un bidet; - la carica bisogna saperla fare (penso agli esercizi della giostra medievale col manichino rotante o infilare gli anelli con la sciabola della cavalleria di vittoriana memoria); Perciò: - CA -2 e movimento extra rimangono scolpiti nella pietra; - BA: +1 +1 ogni 4 punti BAB (qualunque classe di 1° BA +1, Guerriero 20° BA +6, Mago 20° +3); - danni: 1d6 extra oppure stesso bonus di BA. Modificatore di taglia (subire una carica di cavalleria non è la stessa cosa che subirla di fanteria): Nel caso di carica a cavallo il suddetto bonus BA e danni è moltiplicato secondo la taglia della cavalcatura: - Large x1,5; - Small x0,75. Come la vedete? Ciao e grazie, MadLuke.
  20. Devi essere un ottimo narratore, coinvolgerli come stessi leggendogli la migliore storia d'avventura, devi ridurli a smaniare di dire "aspetta! il mio Giovannino vuole prima fare questo!!"... E allora saranno loro a prendere in mano l'avventura e portarla avanti. All'estremo opposto se fai descrizione asettiche e poi gli dici "ora fate un tiro per vedere se riesci a scalare il muro", saranno eccitati come in un ambulatorio medico. Ciao, MadLuke.
  21. Sarò più preciso: è il corrispondente fantasy-attivo di stare un'ora sui social a vedere il video di quello che mangia una torta in un minuto, poi un barista free styler, poi le scene comiche dei matrimoni, poi le cadute della gente ubriaca, come riparare un cavatappi rotto, ecc. ecc. ecc... Meglio prendere in mano un libro. 😉
  22. Secondo me, anche se la crisi d'astinenza da GdR è terribile, lo so bene, quando capisci che proprio non è periodo, piuttosto che scrivere qualunque fesseria ti salti in mente solo per poter continuare a pensare "io gioco a D&D" è molto meglio mettere da parte tutti i manuali e miniature e prendere invece in mano un buon libro. Può darsi riuscirai a trovare un gruppo tra qualche settimana o mese; se non altro non avrai sprecato il tuo tempo nel mezzo. Ciao, MadLuke.
  23. Ciao a tutti, domanda: se un personaggio nel suo round fa prima il suo movimento base uscendo da un quadretto minacciato dall'avversario che sta per attaccare (perché questi ha portata 3 m. mentre lui no), quindi andando incontro all'AdO. E poi come azione standard fa un attacco con Combat Expertise, il bonus CA di Combat Expertise si applica all'AdO che, seppure nello stesso round, si provoca prima dell'attacco? Ciao e grazie, MadLuke.
  24. Chiedo solo per la gestione PnG, per capire almeno uno accorto dove dovrebbe proporsi, certo che nessun giocatore litiga per cose del genere.

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