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Contenuti visualizzati con la più alta reputazione il 16/07/2020 in Commenti al blog

  1. Personalmente non ho molto da aggiungere rispetto a quanto detto da Joe. La WotC può mettere tutte le dichiarazioni che vuole ma quando dice "questi contenuti erano sbagliati allora e lo sono adesso" insulta e indirettamente da dei razzisti a tutti quelli che su quei supplementi ci hanno lavorato (Gygax, Greenwood, Salvatore, Cook, Weiss, Hickman e altri). Tutti quelli che hanno contribuito a creare e mantenere il gioco attraverso gli anni. Hanno sputato sopra la storia del gioco, scaricando tutta la responsabilità (di cosa poi non si sa) su altri. Il gioco di ruolo D&D oggi è vittima del suo successo (un po' come negli anni '80). Sono senza alcun dubbio molti di più quelli che guardano giocare a D&D sui social di quelli che ci giocano costantemente ogni settimana. Io non ho MAI sentito un giocatore "appassionato" di D&D definire "problematici" i vecchi prodotti. Ma agli occhi dei moderni SJW ogni cosa è problematica e si arriva alla follia di definire gli scacchi un gioco razzista. L'editore è libero di fare quello che vuole. Ma se una cosa ha insegnato la quarta edizione è che se fai cose che non sono gradite alla tua fanbase, la fanbase ti molla senza pensarci troppo. Quando uscirà la prossima edizione (non per forza la 6a) riveduta e corretta dei 3 manuali base staremo a vedere. Nel frattempo giusto oggi c'è un gradevole articoletto sull'HuffPost che parla della Cancel Culture. Se volete dargli una letta...
    5 punti
  2. Non si tratta di essere influenzati dalla Wizards ma di essere influenzati dalla società in generale. L'immaginario collettivo di ogni generazione è diverso da quello della precedente, la fantasia si evolve, questo da sempre, anche da prima che la Wizards venisse fondata. Non confondiamo la causa con l'effetto. La letteratura, il cinema, i giochi seguono le trasformazioni sociali molto più di quanto non le provochino. Non ho mai detto che fosse etico né che fosse sociale. Ovviamente quello che fa lo fa per vendere: è un'azienda, mica fa beneficienza. Cerca per favore di non mettermi in bocca parole non mie. No. Intendo che chi si sente a disagio o infastidito per uno o più aspetti di un vecchio manuale non necessariamente è una persona che vede un *ismo dovunque, e quindi potrebbe essere sano di mente e in buona fede. Inoltre, temo che anche qui tu (pur essendo certamente sano di mente e in buona fede) stia travisando il senso delle mie parole. Il mio era un appello alla moderazione e al restare sui fatti, e non perché penso che sia buono e giusto, ma perché penso che sia l'unico approccio che può portare a qualche risultato diverso dal prendersi a pesci in faccia a vicenda senza che cambi niente. Per esempio, se cominciamo a prendercela con "quelli che... bla bla bla", entità impersonali e disincarnate, è facile che questa discussione diventi un alternarsi di post contro "i razzisti!", contro "i nichilisti!", contro "i grognard!", contro "i censori del politicamente corretto!", contro "i sessisti!", contro "il pensiero unico!" e così via. Insomma, in cui ognuno se la prende con "i Cattivi" di turno, che altro non sono se non la versione estremizzata e caricaturale della controparte. Questo è poco utile ai fini della discussione e serve solo a far alzare i toni. Se invece rimaniamo ai fatti, quello che io ho visto per ora in questo post (poi ci sarà tutta una storia dietro che risale fino ad Adamo ed Eva, ok) è: un disclaimer della Wizards che è una legittima scelta editoriale, non costringe nessuno a fare o pensare nulla e usa toni moderati e pacati; puoi può piacere o non piacere, può sembrare ingenuo o patetico o ipocrita quanto volete; un commento dell'autore del post, per contro, decisamente esasperato e dai toni molto duri e tranchant, che a mio avviso drammatizzano la situazione più del necessario e non vanno nella direzione di stimolare una discussione anche critica ma costruttiva. Poi questa è la mia opinione. Chiunque è libero di non essere d'accordo. Basta che non mi accusi di cose che non ho detto.
    5 punti
  3. Se posso umilmente dire la mia, io penso che invece parole migliori si sarebbero potute trovare. Più che altro mitigando un po' i toni. Sarebbe utile da parte di tutti un piccolo sforzo per eliminare tutto ciò che è inutilmente accusatorio. Mi rendo conto che questi temi inevitabilmente vanno a toccare le sensibilità e le emozioni individuali, è comprensibile. Penso però che se evitassimo di metterci nell'ottica di accusare e/o di sentirci accusati, e rimanessimo il più possibile nel campo dell'obiettività, il dibattito ne guadagnerebbe e staremmo tutti meglio. Onestamente questa cosa me la sono persa. Forse si desume da un contesto che mi manca. Ma nella dichiarazione in sé io non la vedo. A meno che non la si voglia vedere insita nell'uso del termine franchise, che significa semplicemente una serie di prodotti collegati. Che si voglia "controllare ciò che i giocatori dovrebbero credere e dire" mi sembra un'estrapolazione decisamente esagerata. A me sembra che il concetto espresso sia un altro, cioè: esistono testi di D&D scritti molto tempo fa questi testi sono scritti con un approccio e un'attenzione diversa rispetto a quelli di oggi, perché all'epoca la cultura e la sensibilità degli autori e del pubblico erano diverse se qualcuno dovesse sentirsi offeso o turbato da quei testi Wizards lo informa che: il suo approccio e la sua attenzione attuali sono cambiati e vogliono andare nella direzione di essere più inclusivi possibile al contempo, si è voluto evitare di fare un "lavaggio" dei testi storici perché sarebbe sembrato un revisionismo, come un voler negare che il problema fosse esistito I primi due punti non sono altro che realtà oggettiva. Il terzo punto è una scelta editoriale, con cui si può essere d'accordo o meno. Nessuno di questi punti impone a chi usa i prodotti Wizards (vecchi e nuovi) di doverli usare in un certo modo o di dover pensare in un certo modo. Sono tendenzialmente d'accordo (sulle razze malvagie mi è capitato di scrivere questo). Anche qui, però, bisognerebbe evitare di colpevolizzare. Da un lato, certo, evitando le accuse di malvagità o *ismi vari nei confronti di chi usa la fantasy in questo modo. Dall'altro, però, se qualcuno di fronte a certe rappresentazioni si sente urtato o si sente a disagio bisognerebbe cercare di capirlo, non bollarlo come censore, ossessionato, odiatore, SJW e simili. Da entrambe le parti, anziché andare allo scontro, bisognerebbe cercare la reciproca comprensione e una strada che sia percorribile con piacere da tutti, perché è un gioco. Ognuno di noi dovrebbe farlo, e sicuramente lo fa, al proprio tavolo. La Wizards giocoforza deve misurarsi non con un tavolo specifico ma con la società nel suo complesso. Si può non essere d'accordo con le sue scelte ma in questo caso secondo me non si è mossa così male. Per esempio, questo linguaggio non aiuta. Capisco che dal punto di vista dell'autore è una reazione a un assolutismo uguale e contrario. Ma gli assoluti e le accuse reciproche non fanno che peggiorare la situazione. Per curiosità, posso sapere quali sono? Me li sono persi. È vero che non sono un grande inglesista...
    5 punti
  4. Mi unisco anche io con una riflessione un po' cruda rivolta a entrambe le parti: credo che dare corda a tutta questa ansia che ci fa temere che il mondo che conoscevamo venga dilaniato da nuove tendenze di qualsivoglia forma/colore/ideologia non si confaccia al nostro modo di vedere e godere il mondo, sia un comportamento sempre arrogante, infantile e auto-ingannatore. Sono convinto che si possa definire una persona adulta dalla sua capacità di adottare, in ogni questione, un approccio che parta dal mettere in discussione il proprio punto di vista e le proprie convinzioni (ovvero quello in cui decidiamo di riporre fiducia). Un punto di vista che divide le persone in categorie astratte, come ad esempio quelle dei "razzisti", "fascisti", "SJW" o qualsiasi etichetta ci venga in mente, conduce e riduce a instaurare dinamiche da tifoseria calcistica, da politica da quattro soldi, da guerra vera e propria. La realtà concreta però è fatta di singole persone con cui possiamo interagire proficuamente solo se ne riconosciamo prima l'umanità e le caratteristiche che la rendono simile a noi, e subito dopo mettiamo da parte l'arroganza e ne rispettiamo le esigenze cercando di raggiungere una posizione più ampia. Poi ognuno è libero di decidere di non fare tutta questa fatica e leggere testardamente a proprio vantaggio o in base alla "squadra" di appartenenza ogni testo, segnale o situazione, un po' come fanno in maniera estremizzata i terrapiattisti e i complottisti vari. Però siatene consapevoli. Mi pongo questa domanda con voi: A che serve discutere? C'è una reale esigenza di ribadire la mia posizione per propagandarla, o forse dialogando potrei anche imparare qualcosa da quella persona che sto giudicando come un mentecatto perché non è d'accordo con me? E se poi addirittura scoprissi che mi sbagliavo a giudicarla così perché in realtà, sotto sotto, sulle questioni importanti o essenziali, la pensavamo allo stesso modo? Nello specifico della tematica affrontata, aza, sono totalmente in disaccordo con le conclusioni. Posso condividere la preoccupazione per una sorta di "revisionismo fanatico" di questi tempi ma non tanto per l'impatto che avrebbe sul gioco, quanto perché mi dispiace quando qualcuno porta avanti una battaglia che non comprende e anzi fraintende. Però nel caso specifico la dichiarazione presa a pretesto per questa sparata verso terzi, in pieno stile appena descritto, proprio non rappresenta niente di deleterio. Tanto per farti un esempio: Non è uguale alla frase che tu hai tradotto nel tuo commento, e non attacca le persone ma la società Americana del tempo. Ancora, nel testo citato da Greyhwk Gognard tutta la manfrina sugli orchi e sulle razze malvagie è un esercizio di immaginazione provocatorio non attinente al testo preso in considerazione.
    3 punti
  5. Concordo. Proprio per questo sarebbe interessante, per una volta, un dibattito oggettivo sui problemi, che non si trasformi in una guerra tra opposte invettive in cui ognuno si scaglia contro gli eccessi di una parte dell'altra parte. Per esempio, finora non mi sembra di aver visto "buonismo" in questa serie di commenti. Sarebbe bello se restasse così, e che fintanto che resta così nessuno si sentisse in dovere di scagliarsi contro il "buonismo". Vale ovviamente anche per ogni altro "-ismo". Edit: dico questo in generale senza alcun riferimento all'articolo citato, per squalificare il quale, a parer mio, basta e avanza l'ultima parte del penultimo paragrafo.
    3 punti
  6. Sinceramente mi sfugge il motivo per cui la WotC stia cavalcando l'onda di questa isteria collettiva e rincorsa al politicamente corretto.. quello che so è che la gente incapace di distinguere la realtà da quelli che sono mondi di fantasia neanche dovrebbe avvicinarsi ai gdr, siamo davvero alla follia.
    2 punti
  7. Tutti gli eccessi fanno male, incluso l'ipercorrettismo e il buonismo...
    1 punto
  8. Boh ok se pensi che negli USA (ma anche in altre parti del mondo) non ci siano svariati esempi di razzismo/sessismo ecc a volte molto ben camufatti nel normale vivere sappi che mi trovi in assoluto e totale disaccordo e reputo la tua opinione non basata sui fatti. Dipende sempre dal linguaggio dello sfogo (e in teoria anche dagli argomenti, se uno venisse qui a dire "il Cristianesimo mi fa ***are" anche se è uno suo blog da regolamento non è comunque un argomento di cui si può discutere). Quella parte che ho citato io è un attacco personale (generico, non rivolto ad una persona specifica) che ci si poteva tranquillamente risparmiare. Esattamente. C'era anche la questione dell'uso del termine SJW usato in modo denigratorio da parte di coloro che si trovano dall'altra parte della barricata ma che viene fatto proprio da molte persone degne di stima. Poi se con SJW si vuole intendere solo gli estremisti più esagitati di questo movimento d'accordo, ma non era l'uso del termine che volevo fare io. Vabbè qui mi risparmio dal commentare su cosa pensi di questo "gravedole articoletto"
    1 punto
  9. Finalmente qualcuno se ne rende conto! È incredibile come la gente pur di non farsi due domande preferisca attaccare cose che nemmeno conoscono. Siamo passati dai videogiochi che causano sparatorie e violenza al dire che il gioco di ruolo causi satanismo e razzismo. È UN GIOCO DI FANTASIA: non vuol dire che se i drow o gli orchi sono sottosviluppati e odiati, sono per forza una trasposizione degli afroamericani. Secondo la loro teoria, non dovrebbero nemmeno esistere i tiefling, perché istigano i nostri pargoli ad adorare il demonio. Se io voglio squartare un drow,lo faccio ma non vuol dire che sia razzista. Per non parlare poi della scelta di pubblicare un "espansione" che permette di modificare gli incrementi razziali e far diventare le razze tutte uguali. Non voglio soffermarmi più di tanto sull'aspetto narrativo, ma più che altro sul fatto che è una cosa completamente inutile. Se voglio giocare un nano con incremento a des e int,lo chiedo al master e lo modifico ma non ci serviva un espansione a parte per dirlo. La cosa che mi fa più imbestialire è il fatto che la WOTC per non essere attaccata da un popolo ipersensibile anche sulle sottigliezze debba mettere questi disclaimer e lucrare sopra questa tragedia. Che schifo.
    1 punto
  10. Vado oltre con quest'altro link che sottoscrivo in pieno: https://harpers.org/a-letter-on-justice-and-open-debate/ L'estremismo di ogni tipo, anche per cause buone, è pericoloso e nocivo. Oltre che a volte ridicolo, come nel caso degli scacchi che hai citato su (su cui mi sono divertito a ironizzare con una serie di vignette su Instagram). Penso solo che non si debba eccedere nella reazione e non si debba fare di ogni erba un fascio, buttando anche il bambino con l'acqua sporca. Il disclaimer della Wizards, con cui si è liberi di dissentire, mi sembra assai lontano dalla follia degli "scacchi razzisti" o dalla furia censoria di quelli che qualcuno chiama SJW. Metterli sullo stesso piano mi sembra un po' eccessivo. Poi, che dire "questi contenuti erano sbagliati allora e lo sono adesso" sia un insulto e un'offesa per chi ha contributo al gioco in passato è un'interpretazione che non condivido. Non mi sembra che scarichi la responsabilità su altri, anzi, io ci vedevo addirittura un'assunzione di responsabilità, figuratevi come sono ingenuo. Può esistere una cosa "sbagliata" (incompatibile con l'attuale visione della società - visione della Wizards, in questo caso) fatta in buona fede, semplicemente perché la società dell'epoca era diversa. Non è una sottigliezza retorica, ci tengo a dirlo: bisogna uscire dal loop dell'attacco alla persona, per cui se dico che una cosa è sbagliata vuol dire che la persona che l'ha fatta è un orrendo mostro criminale; è semplicemente un figlio del suo tempo. Tra qualche secolo forse si dirà che usare stufe e centrali a carbone era sbagliato. Questo non vorrà dire che i nostri discendenti staranno sputando su di noi. Io di giocatori (e, specialmente, giocatrici) "appassionati" di D&D con qualche problema o disagio circa certi vecchi prodotti ne ho conosciuto qualcuno. Sempre che diamo lo stesso significato alla parola "appassionato" tra virgolette.
    1 punto
  11. No. La Wizard deve vendere e fa delle scelte solo in quel senso. Chiamalo marketing, chiamalo opportunismo, chiamalo cinismo, ipocrisia... ma non ha nulla nè di etico nè di sociale. Intendi che chi vede un *ismo ovunque è una persona sana di mente? O anche solo in buonafede?
    1 punto
  12. so che mi attirerò le critiche e gli insulti (o forse un richiamo) di tutti o quasi, ma... chi se ne è andato? Perchè The stroy è ancora qui e Smite4life (col quale ho avuto il piacere di giocare un paio di volte) ha dato "l'addio" il 10 giugno , a lunedì 6 luglio era ancora qui. Anche se in parte condivido (e in parte no) le loro motivazioni ho l'impressione che abbiano scritto le loro "ultime pagine" un po' troppo di getto e a caldo. Perfavore, evitiamo di alimentare flame, incomprensioni con queste "scene di sbattere la porta" rimanendo però in casa. Intendiamoci non sto dicendo di uscire, tutt'altro, vi sto "intimando" di rimanere sia per non darla vinta a chi volete combattere sia per essere un esempio. Sarà perchè avendo fatto l'alpino sono un po' restio a gettare la spugna di fronte alle difficoltà, ma non vi sembra di esagerare? Ma sopratutto vi rendete conto che dire "addio per sempre" ma poi restare quanto avete scritto perde un po' di profondità e sensibilizzazione? QUalcuno potrà dire "cosa ne sai tu?". In parte vero. Essendo (scusate) cristiano, bianco, etero, settentrionale, non ho subito -fortunatamente- alcuna discriminazione, ho subito qualcosa come la maggior parte dei ragazzi timidi, non palestrati, non fumatori e che preferivano studiare al farsi le canne in compagnia. Ma di contro mi sono trovato nella situazione opposta. Ovvero quella di essere accusato di: razzismo (attraversai la strada perchè abitavo dall'altra parte della strada mentre dalla'ltra parte veniva uno di colore che mi grido "paura dell'uiomo nero?" e una simpatica ragazza "alternativa" mi sputò contro dicendomi razzista di m... inutile dire che avevo attraversato perchè abitavo lì), antisemitismo (chiesi in classea un professore ebreo se poteva evitare di fumare il sigaro e al prof di geografia perchè se israele è in asia partecipa ai campioanti sportivi europei) e omofobia (2 settimane fa in metro a due ragazzi senza mascherina gli feci notare di mettersela) ... Ah mi sono preso anche del fascista perchè avevo il cappello alpino in macchina assieme ad un tricolore. Mi rendo quindi conto che gli animi sono esasperati in ogni direzione. Il mio invito e di "fermarsi" un attimo. Inspirare e despirare profodnamente e di ripensare bene prima di dare l'addio a un posto a cui volete bene, perchè senza i difensori le città cadono se c'è un nemico. Ed è parlandosi che i problemi si risolvono e ci si può venire in contro.
    1 punto
  13. Come utente mi dispiace che tu sia giunto alla decisione di andartene, anche se capisco la motivazione primaria e la rispetto. Una forma di auto-disciplina come un'altra. Come moderatore vorrei invece fare un attimo le pulci. Si sta creando una narrativa nella quale i Mod sono assenti o praticamente conniventi con chi si atteggia in modo intollerante nel forum. Ammetto che situazioni recenti possono dare questa idea, ma solo se non si tengono in conto alcuni elementi piuttosto importanti. Noi siamo persone. Il che significa che spesso abbiamo opinioni differenti. Cerchiamo di presentare sempre un fronte compatto per mantenere una certa coerenza e correttezza nella gestione del forum. Ma per giungere a questo fronte compatto è necessario tempo, sono necessarie discussioni interne spesso lunghe e accese. Non bisogna nemmeno dimenticare che quando poi "deliberiamo" dobbiamo farlo in modo che non si creino pericolosi precedenti. Questi sono argomenti molto, molto delicati. È difficile avere un punto di vista oggettivo sulla situazione. Quello dell'intolleranza è un problema complesso da gestire, "essere intolleranti con chi è intollerante" non è la soluzione facile che può sembrare ad uno sguardo superficiale. Diciamo che è più uno slogan carino che viene usato da chi non deve poi metterlo in pratica. Perché chi decide cosa è "un post intollerante" e cosa invece è accettabile? Lo decido io arbitrariamente? Si, da un lato quella dovrebbe essere una delle responsabilità dei Mod. Da un punto di vista meno tranchant questo può valere per le classiche infrazioni, un po' meno per questioni più personali. Si ritorna al punto qui sopra.
    1 punto
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