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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 17/07/2020 in Commenti Voci blog

  1. Concordo, ma si entra in una situazione più estesa nel parlare della percezione del razzismo in America negli anni '70, e non particolarmente rilevante. Stavo solo giustificando perché non fosse un problema per me quando lo leggevo negli anni '90 in Italia. Concordo con quello che dici, ma non è in alcun modo importante per la discussione spiegare perché non fosse problematico negli USA quando è stato scritto. Quello che voglio sottolineare è che, oggi, una frase che descrive i popoli asiatici come mistici e esotici mi crea problemi. In particolare per la mia situazione personale, ma credo sia una questione su cui si possa facilmente provare empatia cercando di vedere sé stesso a 14 anni, cercando di convincere degli amici fisicamente diversi da te che sei come loro e non "esotico e misterioso". No, non concordo. Primo, non concordo che sia simile: Sembia è estremamente generico, tanto che la relazione con l'Italia la vediamo noi, ma non è assolutamente esplicita. Ho cercato online, e ad esempio qui sostiene che sia ispirata all'Olanda https://www.reddit.com/r/Forgotten_Realms/comments/3883xb/real_world_equivalents_to_forgotten_realm/ La discussione è esplicitamente basata sulla ricerca di un regno simile all'Italia, e nessuno propone Sembia. Chiarisco: credo anche io sia ispirata all'Italia, ma non è assolutamente palese quanto "Oriental Adventures". Nessuno direbbe "Uhm, no, secondo me Oriental Adventures non è ispirato all'Oriente". Secondo, un'eventuale ambientazione che esaltasse gli stereotipi Italiani non creerebbe naturalmente nessun problema ad un gruppo di giocatori italiani in Italia, anzi, come dici tu è molto figo vedere i mafiosi su D&D. I problemi sorgono in situazioni in cui vi è del pregiudizio nei propri confronti per via del gruppo etnico. Aggiungo un'ultima nota. Quando dico che "Oriental Adventures" mi crea problemi, non intendo "perché voglio che i miei figli e i loro amici non possano entrare a contatto con l'esistenza di questi stereotipi e che vivano in una bolla". Se pensassi questo, chiederei che questi prodotti siano censurati, e la loro vendita sia interrotta. Non è quello che penso, e quindi non concorderei assolutamente con una simile proposta. Credo che però se qualcosa possa ferire qualcuno, sia cortesia evitarla, o avvertire, o spiegare. E quindi trovo il warning di WoTC cortese, educato e bilanciato.
  2. No, non sono d'accordo sulla ricostruzione che fai nell'unire le due discussioni. Per quanto sicuramente la discussione sia sufficientemente polarizzata da mischiare tutto, non sono la stessa discussione. Molte persone hanno idee completamente diverse sulle due questioni ad esempio, e quindi dire "e allora gli orchi?" è simile a tanti slogan politici che abbiamo sentito. Stiamo parlando di una discussione in cui vi sono degli estremi chiaramente nocivi, e di una soluzione che è invece una via di mezzo (in particolare per me una via di mezzo ben riuscita): avvisare senza censurare. Si può essere d'accordo o meno con la soluzione, ma rievocare posizioni più estreme non c'entra niente e serve solo a polarizzare ulteriormente. Mentre la discussione sulle razze fantasy che non esistono è una questione su cui è interessante discutere, il warning su Oriental Adventures è in riferimento a pregiudizi raziali su gruppi etnici che esistono, ed è una cosa completamente diversa. Rileggendo Oriental Adventures 1e con i miei occhi di oggi, è onestamente problematico, anche per me personalmente: mia moglie è asiatica, e ho due bambini con un fenotipo asiatico che cresceranno e giocheranno (spero!) a D&D, una cosa che quando giocavamo noi semplicemente non esisteva. Non c'era nulla di male nel contesto dell'Italia degli anni '90 a giocare in un mondo in cui gli orientali erano "l'altro", il "diverso e misterioso", perché lo erano: non erano i giocatori, erano l'altro. Oggi un giocatore di D&D può essere un bambino asiatico (ma con nome e cognomoe italiani) di 12 anni, che cresce in una classe a Ponsacco e vuole essere visto dagli amici come uno di loro, e non come una etnia mistica che viene da una landa esotica. Tra il censurare i vecchi manuali e ignorare il problema che pongono, trovo il warning una soluzione molto ben bilanciata che non impedisce a nessuno di leggere i contenuti che vuole ma non sta ignorando il problema. È una via di mezzo, e come tutte le vie di mezzo scontenta in molti. Ma quello che voglio chiarire è che non è una situazione di bianco e nero: in altre situazioni, quando il bilanciamento trovato è diverso (ad esempio con la rimozione di episodi di Scrubs o Community), saremmo dalla stessa parte della discussione. Per questo non trovo corretto dire "E allora gli orchi che non esistono?", perché è una discussione diversa, che chiaramente non ha le stesse problematicità e quindi naturalmente raggiungerebbe un bilanciamento diverso. Invece di polarizzare parlando come se ci fossero due fazioni, e quindi ogni battaglia sia parte della guerra, trovo più produttivo discutere caso per caso se la soluzione trovata sia adatta alle problematiche specifiche.
  3. Ma sono cambiamenti diversi, non legati agli orchi che diventano buoni, ma a stereotipi razziali che colpiscono gruppi etnici reali, e non di fantasia, come i Vistani di Ravenloft, chiaramente ispirati a Rom e Sinti (etnia duramente e tragicamente discriminata e spesso dimenticata). Questi sono casi ovviamente diversi, e con una priorità diversa rispetto a discorsi accademici sulla morale degli Orchi.
  4. Come detto non ho nulla da aggiungere rispetto al primo post. Mi sento solo in obbligo di commentare questa tua affermazione, in quanto tutto è nato da lì. La dichiarazione di esclusione di responsabilità della WotC è l'ultima in una serie di dichiarazione dove è evidente che ha abbracciato in toto l'attuale corrente SJW. Tutto è nato dal fatto che alcuni vedono in razze fantasy, che ricordo NON ESISTONO, una similitudine con le minoranze eltniche. Quindi l'orco non puo essere malvagio, il drow nemmeno (pensa poi che lo rappresentano con la pelle scura), gli allineamenti sono da eliminare perchè impongono un certo comportamento, adirirrura la follia che un semplice -2 a intelligenza è discriminatorio, e via dicendo. Qui una delle tante discussioni: https://www.belloflostsouls.net/2020/04/dd-orcs-trend-on-twitter-and-controversy-followed.html Per me quella roba lì è pura follia. Non solo: ha il potere di incidere sulla realtà, e quindi su come nel mondo reale le minoranze vengono trattate, meno di un due di picche a briscola. Anzi, porta semplicemente a polarizzare le opinioni e a "spaccare" la fanbase di D&D. La situazione è identica al "satanic panic" degli anni '80 (ovviamente potenziata dai social), anche se al momento la religione non c'entra. Ma non mi sorprenderebbe che prima o poi qualche gruppo o movimento inizi a lamentarsi di divinità, diavoli e cose simili in D&D. D'altronde se il "tempio satanico" denuncia Netflix per avergli copiato la statua di satana tutto può accadere...
  5. @aza Premessa: spero sia chiaro che sono d'accordo con te con certe esagerazioni. Il mio intento, però, è spiegare il perchè l'inserimento di un Disclaimer come quello usato dalla WotC non sia il male che molti dicono, da un lato o dall'altro dello schieramento. Provo qui ad esprimere la mia opinione che, come nel tuo caso, vale solo per me come utente e non come membro dello Staff di DL'. 🙂 Non sono in totale disaccordo con te: è decisamente vero che esistono posizioni estremiste anche tra chi sbandiera di essere dalla parte delle minoranze e anche a mio avviso ci sono polemiche che nascono principalmente sull'onda dell'isteria del momento, dovute a persone che si lasciano prendere la mano e chiedono più di quanto ha razionalmente senso chiedere. Allo stesso tempo, però, mi trovo in disaccordo con chi critica la decisione della WotC di introdurre un Disclaimer come quello all'interno dei vecchi prodotti di D&D o che pretende che certi problemi non esistano (in questo caso parlo in generale e non del tuo caso) solo perchè loro non li vivono in prima persona. Quella, infatti, era l'unica soluzione sensata e possibile, in un mondo dilaniato tra chi condanna tutto il mondo passato e chi pretende che nulla cambi mai. Se, infatti, da un lato a mio avviso è impossibile far finta di nulla e credere che il mondo non sia cambiato negli ultimi decenni (non sto dicendo sia il tuo caso, ma sicuramente è quello di molti che in giro per il mondo banalizzano il problema, pretendendo che il mondo sia e debba essere sempre uguale a ciò che hanno amato, finendo con il rinnegare la nuova realtà) o che in passato gli autori - non solo del Gdr - gestissero le cose con una certa leggerezza (perchè non comprendevano i disagi di certe categorie che descrivevano nelle loro opere), dall'altro non è nemmeno possibile pretendere una cancellazione o revisione di ciò che è stato fatto in passato perchè questo significa solo perdere la memoria di chi eravamo un tempo. Come qualunque storico sa bene, nessuna opera va cancellata, dimenticata o emendata, perchè questo significherebbe perdere la memoria non solo di ciò che quell'opera era, ma anche del mondo che ha creato quell'opera. Ogni opera, inoltre, come credo tu concorderai, ha diverse categorie di valore: un'Avventura di Gdr, ad esempio, ha un valore storico (ci da informazioni sul contesto storico in cui è stato creata), un valore narrativo (ci racconta una storia che può o meno intrattenerci, può o meno insegnarci qualcosa), un valore ludico (presenta elementi capaci di divertirci, consentendoci di interagire con un mondo immaginario e una storia pensati da altri) e un valore socio-culurale (ci racconta l'idea di mondo che l'autore aveva all'epoca; ogni storia tra le righe racconta i valori di chi l'ha scritta, a prescindere che l'autore o certi lettori lo vogliano o meno). Modificare o cancellare un'opera del passato non avrebbe senso, dunque, perchè ci farebbe perdere informazioni preziose per comprendere ciò che è esistito prima di noi, oltre a toglierci la possibilità di godere degli aspetti divertenti che quell'opera continua a mantenere nonostante il passare degli anni e nonostante certi suoi significati non siano più adatti ai tempi in cui viviamo. Allo stesso tempo, però, non ha senso pretendere che il tempo non sia passato, che le sensibilità della società non siano cambiate o che gli autori del passato non abbiano banalizzato certe tematiche, perchè all'epoca non si ritenevano importanti. In un mondo che pretende due soluzioni completamente sbagliate (indignarsi per qualunque cosa e pretendere la censura di tutto Vs far finta che nulla sia cambiato e che certi disagi non esistano), il Disclaimer è l'unica soluzione possibile: non censura/emenda il passato, ma avvisa gli utenti di oggi del fatto che l'opera è figlia del suo tempo e che, dunque, va presa come tale. E' lo stesso metodo che da decenni viene usato dagli storici e dagli editori nei confronti delle opere scritte dagli autori del passato: qualunque lettore di un'opera scritta nel medioevo verrà avvisato dal traduttore/curatore del fatto che il testo non deve essere sempre interpretato alla lettera (i medievali avevano l'abitudine di mentire allegramente o di usare allegorie/simbologie a discapito di una narrazione basata sui fatti); in praticamente tutte le opere di Lovecraft pubblicate oggi si troverà una introduzione che spiega al lettore il contesto storico-sociale in cui è vissuto l'autore, avvisando del fatto che - proprio per via del contesto storico, gli anni '20-'30 del '900 - Lovecraft fosse un razzista come lo era la maggioranza dei bianchi del suo tempo. La WotC avrebbe potuto smettere di pubblicare quelle avventure. Per fortuna non l'ha fatto, perchè continuano ad avere un loro valore. La WotC avrebbe potuto decidere di modificare quelle avventure, cancellando allo stesso modo dalla storia l'opera per come era stata creata dai suoi autori originali. Anche in questo caso per fortuna non l'ha fatto. La WotC avrebbe potuto ignorare il problema, facendo finta che il tempo non sia passato e che gli autori di un tempo non avessero trattato certe tematiche con un po' di leggerezza perchè potevano contare solo su ciò che conoscevano di certe culture e realtà (spesso una visione stereotipata di quelle realtà). Una situazione che può non dare fastidio a noi bianchi occidentali, mai trattati nelle opere occidentali in maniera stereotipata e ridicola, ma che giustamente da fastidio a chi si è visto per decenni o secoli tratteggiare come la versione patetica o ridicola di sè stesso. E per fortuna la WotC non ha fatto nemmeno questo. La WotC ha scelto di preservare le opere originali, informando però l'utenza del fatto che si tratta di opere figlie del loro tempo e, quindi, contenenti pregiudizi consapevoli e inconsapevoli che oggi potrebbero da alcuni non essere ritenuti accettabili. Non so che cosa si pretendeva dalla WotC, ma secondo me più di così non poteva fare. A mio parere, infatti, vive in un mondo di fantasia tanto chi pretende che le ingiustizie del mondo si risolvano censurando ogni cosa lontanamente collegata a ciò che si odia, quanto chi nasconde la testa sotto la sabbia, fa finta che il mondo non cambi mai e ritiene che un disagio non esista solo perchè non lo riguarda personalmente (ripeto, non sto assolutamente dicendo sia il tuo caso, ma è di sicuro quello di molti altri che di questi tempi se la prendono con la WotC per certe scelte). Premessa: Faccio questa precisazione non come presa di mira nei tuoi confronti, ma per mettere in guardia te e gli altri su una questione molto delicata in una discussione già a suo modo molto delicata. Comprendo che tu voglia identificare in questo modo determinati estremisti di sinistra, ma attenzione a non usare l'etichetta Social Justice Warrior in maniera troppo generica e alla leggera. Bisogna evitare di banalizzare quel termine e usarlo per denigrare chiunque metta in discussione certe logiche del passato. Se è vero che ci sono certe rivendicazioni estreme dettate dall'isteria del momento e dal desiderio di rivalsa, è anche vero che certe pretese delle minoranze sono più che legittime e che la parte dominante della società ha a lungo banalizzato certi disagi solo perchè non li ha vissuti in prima persona. In sintesi: occhio a non usare, come fanno negli USA, l'etichetta Social Justice Warrior come un nome dispregiativo per delegittimare in automatico i tuoi interlocutori. E' necessario evitare di usare il termine in modo tale da far passare l'idea che chiunque la pensi diversamente da un certo schieramento sia un SJW e, dunque, automaticamente da condannare. Non è diverso da ciò che tu stesso avevi condannato tempo fa, ovvero il delegittimare automaticamente un utente etichettandolo come fascista. Per questo motivo mi viene da suggerire a te e a chiunque altro di usare il termine SJW con mooooolta attenzione. Al momento è un suggerimento senza polemica che faccio a tutti sfruttando il tuo post. Avviso che, in caso dovessi notare che il termine inizi ad essere usato come clava contro chi la pensa diversamente, suggerirò alla Moderazione di prestare attenzione al suo utilizzo.
  6. Personalmente non ho molto da aggiungere rispetto a quanto detto da Joe. La WotC può mettere tutte le dichiarazioni che vuole ma quando dice "questi contenuti erano sbagliati allora e lo sono adesso" insulta e indirettamente da dei razzisti a tutti quelli che su quei supplementi ci hanno lavorato (Gygax, Greenwood, Salvatore, Cook, Weiss, Hickman e altri). Tutti quelli che hanno contribuito a creare e mantenere il gioco attraverso gli anni. Hanno sputato sopra la storia del gioco, scaricando tutta la responsabilità (di cosa poi non si sa) su altri. Il gioco di ruolo D&D oggi è vittima del suo successo (un po' come negli anni '80). Sono senza alcun dubbio molti di più quelli che guardano giocare a D&D sui social di quelli che ci giocano costantemente ogni settimana. Io non ho MAI sentito un giocatore "appassionato" di D&D definire "problematici" i vecchi prodotti. Ma agli occhi dei moderni SJW ogni cosa è problematica e si arriva alla follia di definire gli scacchi un gioco razzista. L'editore è libero di fare quello che vuole. Ma se una cosa ha insegnato la quarta edizione è che se fai cose che non sono gradite alla tua fanbase, la fanbase ti molla senza pensarci troppo. Quando uscirà la prossima edizione (non per forza la 6a) riveduta e corretta dei 3 manuali base staremo a vedere. Nel frattempo giusto oggi c'è un gradevole articoletto sull'HuffPost che parla della Cancel Culture. Se volete dargli una letta...
  7. Come ho già provato a spiegare la mia frase non stava a significare che i sjw non devono ricevere credito a prescindere in quanto sjw, ma che non è un dato di fatto che le loro motivazioni siano giuste, ritengo infatti che le motivazioni di tutti i movimenti politici e ideologici siano opinabili e che non bisogna dare per scontato che abbiano ragione, a prescindere dallo schieramento politico: che siano di destra, di centro o di sinistra.
  8. Non sono infastidito. Al più son perplesso. Tra l'altro non ho neanche partecipato ai dibattiti/litigi del famigerato pdf di @The Stroy. Men che meno sto facendo processo alle intenzioni della WotC. Ho semplicemente detto che nell'annuncio hanno omesso una galassia di cose, e ciò non rispecchia la storia editoriale dei drow di Faerun. https://forgottenrealms.fandom.com/wiki/Eilistraee https://forgottenrealms.fandom.com/wiki/Halisstra_Melarn https://forgottenrealms.fandom.com/wiki/Seyll_Auzkovyn https://forgottenrealms.fandom.com/wiki/Ryld_Argith (quanto a Zaknafein rimando solo alle pagine da 268 a 272 de la Fuga di Drizzt) È un fatto oggettivo che risale alla 2e. Stai parlando con uno che cita da anni Basalt Darkeye nano mago di Dragonlance (romanzo Ambra e Ferro, di M. Weis, del 2006) a chi gli dice che nano e mago nella stessa frase non si può vedere, e ha un nano png con un emporio galleggiante (antiquariato e compravendita oggetti magici) in riva al mare da un lustro o giù di lì. T'ho detto tutto su quanti paraocchi ho. Dico semplicemente che se ora, luglio anno di grazia 2020, la WotC parla di opzioni di gioco in più per nani, elfi ecc presentandomele in quel modo là in un annuncio sulle discriminazioni, il collegamento al politically correct viene da sé.
  9. Sì, conosco quell'annuncio, che ho pubblicato io qui su DL', così come ho scritto io la news sul Disclaimer. 🙂 Anche se comprendo molto bene le ragioni del vostro fastidio per le scelte proposte dalla WotC di questi tempi, mi viene di consigliare a tutti (a prescindere dalla propria posizione) di non fare processi alle intenzioni, dando per scontato motivazioni che non si ha prova esistano. Cercare di trovare ad ogni costo cattive intenzioni nelle scelte altrui (in questo caso della WotC) non è, infatti, poi molto diverso dal pretendere in maniera irragionevole di censurare ogni cosa perchè si vedono demoni ovunque. La WotC è un'azienda e, come tale, deve inevitabilmente prendere delle decisioni che le consentano di non subire danni, soprattutto in un momento delicato come questo, in cui le economie del mondo intero si ritrovano messe in crisi dalla pandemia di COVID-19 dopo anni di delirio dovuto alla crisi economica del 2008-2009. E nonostante, come tutte le aziende, abbia inevitabilmente la necessità di difendere il proprio profitto, sta portando avanti una politica che - per quanto possa dar fastidio a molti giocatori veterani e tradizionalisti - ha comunque il pregio di essere il più possibile moderata ed equilibrata: non censura il passato, ma propone soluzioni alternative per i prodotti futuri, lasciando ai tradizionalisti la libertà di ottenere comunque le regole e i concept che hanno sempre amato. Più di così cosa ci si aspettava? Il mercato di D&D non è mica costituito solo dai tradizionalisti. Inoltre, certi cambiamenti erano nell'aria da tempo, senza avere la necessità di scomodare i movimenti sociali recenti o le cicliche cacce alle streghe. Almeno almeno dagli anni '90 - anni 2000 nella comunità dei giocatori di D&D si discute dell'eliminazione dei Modificatori di Razza e non per questioni di tipo razziale: da tempo si chiede la loro eliminazione per il fatto che è un sistema vecchio e farraginoso, caratterizzato dalla tendenza a spingere i giocatori verso ben precise build di PG per giocare bene (per fare il Mago conviene prendere la tal razza, ecc.). Sono decenni, inoltre, che molti giocatori di D&D propongono di rimuovere l'Allineamento dal gioco, perchè concettualmente troppo schematico e poco utile ai giocatori come linea guida per capire come interpretare il proprio PG (credo che chiunque tra noi conosca gli infiniti dibattiti su come si debba interpretare un certo tipo di Allineamento, se così o cosà, così come pieni sono i forum di discussioni aperte per chiedere come interpretare in maniera più interessante un PG di tal Allineamento o come giocare un Malvagio che non sia un pazzo omicida). E non è da oggi, infine, che la gente chiede di avere regole più libere, capaci di consentire ai giocatori maggiore autonomia nella creazione del proprio PG Umano, Elfo, Nano, ecc., richieste che esistevano da molto prima di questi dibattiti recenti. Tutte richieste che sono decenni che la gente fa per il fatto che, a prescindere dalle questioni razziali, le regole sulle Razze di D&D e quelle dell'Allineamento, così come molte altre regole iconiche del gioco, sono oramai datate, funzionano male (o non funzionano in maniera ideale), e spesso ostacolano il divertimento e la libertà creativa dei giocatori. Non è che queste pretese di cambiamento siano nate solo ora, dal momento in cui la gente ha iniziato a protestare per le iniquità razziali. Lamentarsi per le modifiche alle regole annunciate dalla WotC accusandola di farlo solo per il politically correct, quindi, ha poco senso ed è ingiusto quanto pretendere di censurare tutto ciò che anche solo minimamente urta la sensibilità di chi si indigna per professione. Non che la WotC, poi, non avesse già iniziato a introdurre delle modifiche a questi aspetti del gioco ben prima del caos di questi giorni: la 5a Edizione, ad esempio, ha introdotto modifiche al sistema dei Modificatori razziali (in genere non esistono più i malus raziali) e all'Allineamento (ora è opzionale e non incide più sulle meccaniche) già dall'uscita dei 3 Core, nel 2014. Ho citato te solo per il fatto che ti ho visto usare l'espressione Social Justice Warrior in altre discussioni (me ne ricordo perchè qui su DL praticamente nessuno la usa) e per il fatto che la frase che ti avevo quotato per alcuni poteva risultare un po' problematica. La tua frase semplicemente mi ha fatto venire in mente che fosse importante avvisare chiunque legga che è bene non usare l'etichetta Social Justice Warrior troppo alla leggera, come strumento di denigrazione/delegittimazione del proprio interlocutore. Nel caso della tua frase specifica, ad esempio, occhio a non dare per scontato che "Social Justice Warrior" voglia dire "rivendicazione opinabile e senza valore a prescindere" (non dico che era questo che intendevi, ma è quello che potrebbe apparire a chi ti legge). A partire da qui, il passo per la delegittimazione dell'altro usando l'etichetta SJW è facile. Il mio consiglio, quindi, è di non usare questa etichetta, ma discutere con il proprio interlocutore sul merito concreto della discussione, fintanto che questa è consentita dal Regolamento (come sai). Etichettare le persone in genere non aiuta. C'è un motivo se in America attualmente c'è il delirio e nessuno si ascolta/legge più.
  10. Quel discaimer è anche figlio di un annuncio dove la WotC in buona sostanza: • Parla della storia editoriale di D&D e "piglia un po' tutti per il naso" omettendo l'esistenza di drow buoni (oltre a Drizzt) e relativa divinità caotica buona (Eilistraee) nel setting più venduto e romanzi derivati (la Guerra della Regina Ragno di Salvatore ad esempio). In compenso dice che "habemus nuovo manuale riparatorio". Penso che esser quantomeno un pochino perplessi sia anche lecito. • S'aggrappa alla motivazione del politically correct per dirci che da domani i nani che vivono in collina o al mare, piuttosto che nelle miniere di mithril, potranno avere parametri di gioco ad hoc in quanto persone libere (boh, in un roleplay le scelte esistono per definizione) e magari non avercela più a morte con orchi e goblinoidi. Al che ho pensato a millemila cose tipo il tratto alternativo Saltbeard dei nani di Pathfinder risalente a quasi un decennio fa e mi sono messo un pelino le mani nei capelli.
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