@aza
Premessa: spero sia chiaro che sono d'accordo con te con certe esagerazioni. Il mio intento, però, è spiegare il perchè l'inserimento di un Disclaimer come quello usato dalla WotC non sia il male che molti dicono, da un lato o dall'altro dello schieramento.
Provo qui ad esprimere la mia opinione che, come nel tuo caso, vale solo per me come utente e non come membro dello Staff di DL'. 🙂
Non sono in totale disaccordo con te: è decisamente vero che esistono posizioni estremiste anche tra chi sbandiera di essere dalla parte delle minoranze e anche a mio avviso ci sono polemiche che nascono principalmente sull'onda dell'isteria del momento, dovute a persone che si lasciano prendere la mano e chiedono più di quanto ha razionalmente senso chiedere. Allo stesso tempo, però, mi trovo in disaccordo con chi critica la decisione della WotC di introdurre un Disclaimer come quello all'interno dei vecchi prodotti di D&D o che pretende che certi problemi non esistano (in questo caso parlo in generale e non del tuo caso) solo perchè loro non li vivono in prima persona. Quella, infatti, era l'unica soluzione sensata e possibile, in un mondo dilaniato tra chi condanna tutto il mondo passato e chi pretende che nulla cambi mai.
Se, infatti, da un lato a mio avviso è impossibile far finta di nulla e credere che il mondo non sia cambiato negli ultimi decenni (non sto dicendo sia il tuo caso, ma sicuramente è quello di molti che in giro per il mondo banalizzano il problema, pretendendo che il mondo sia e debba essere sempre uguale a ciò che hanno amato, finendo con il rinnegare la nuova realtà) o che in passato gli autori - non solo del Gdr - gestissero le cose con una certa leggerezza (perchè non comprendevano i disagi di certe categorie che descrivevano nelle loro opere), dall'altro non è nemmeno possibile pretendere una cancellazione o revisione di ciò che è stato fatto in passato perchè questo significa solo perdere la memoria di chi eravamo un tempo. Come qualunque storico sa bene, nessuna opera va cancellata, dimenticata o emendata, perchè questo significherebbe perdere la memoria non solo di ciò che quell'opera era, ma anche del mondo che ha creato quell'opera. Ogni opera, inoltre, come credo tu concorderai, ha diverse categorie di valore: un'Avventura di Gdr, ad esempio, ha un valore storico (ci da informazioni sul contesto storico in cui è stato creata), un valore narrativo (ci racconta una storia che può o meno intrattenerci, può o meno insegnarci qualcosa), un valore ludico (presenta elementi capaci di divertirci, consentendoci di interagire con un mondo immaginario e una storia pensati da altri) e un valore socio-culurale (ci racconta l'idea di mondo che l'autore aveva all'epoca; ogni storia tra le righe racconta i valori di chi l'ha scritta, a prescindere che l'autore o certi lettori lo vogliano o meno). Modificare o cancellare un'opera del passato non avrebbe senso, dunque, perchè ci farebbe perdere informazioni preziose per comprendere ciò che è esistito prima di noi, oltre a toglierci la possibilità di godere degli aspetti divertenti che quell'opera continua a mantenere nonostante il passare degli anni e nonostante certi suoi significati non siano più adatti ai tempi in cui viviamo. Allo stesso tempo, però, non ha senso pretendere che il tempo non sia passato, che le sensibilità della società non siano cambiate o che gli autori del passato non abbiano banalizzato certe tematiche, perchè all'epoca non si ritenevano importanti.
In un mondo che pretende due soluzioni completamente sbagliate (indignarsi per qualunque cosa e pretendere la censura di tutto Vs far finta che nulla sia cambiato e che certi disagi non esistano), il Disclaimer è l'unica soluzione possibile: non censura/emenda il passato, ma avvisa gli utenti di oggi del fatto che l'opera è figlia del suo tempo e che, dunque, va presa come tale. E' lo stesso metodo che da decenni viene usato dagli storici e dagli editori nei confronti delle opere scritte dagli autori del passato: qualunque lettore di un'opera scritta nel medioevo verrà avvisato dal traduttore/curatore del fatto che il testo non deve essere sempre interpretato alla lettera (i medievali avevano l'abitudine di mentire allegramente o di usare allegorie/simbologie a discapito di una narrazione basata sui fatti); in praticamente tutte le opere di Lovecraft pubblicate oggi si troverà una introduzione che spiega al lettore il contesto storico-sociale in cui è vissuto l'autore, avvisando del fatto che - proprio per via del contesto storico, gli anni '20-'30 del '900 - Lovecraft fosse un razzista come lo era la maggioranza dei bianchi del suo tempo.
La WotC avrebbe potuto smettere di pubblicare quelle avventure. Per fortuna non l'ha fatto, perchè continuano ad avere un loro valore.
La WotC avrebbe potuto decidere di modificare quelle avventure, cancellando allo stesso modo dalla storia l'opera per come era stata creata dai suoi autori originali. Anche in questo caso per fortuna non l'ha fatto.
La WotC avrebbe potuto ignorare il problema, facendo finta che il tempo non sia passato e che gli autori di un tempo non avessero trattato certe tematiche con un po' di leggerezza perchè potevano contare solo su ciò che conoscevano di certe culture e realtà (spesso una visione stereotipata di quelle realtà). Una situazione che può non dare fastidio a noi bianchi occidentali, mai trattati nelle opere occidentali in maniera stereotipata e ridicola, ma che giustamente da fastidio a chi si è visto per decenni o secoli tratteggiare come la versione patetica o ridicola di sè stesso. E per fortuna la WotC non ha fatto nemmeno questo.
La WotC ha scelto di preservare le opere originali, informando però l'utenza del fatto che si tratta di opere figlie del loro tempo e, quindi, contenenti pregiudizi consapevoli e inconsapevoli che oggi potrebbero da alcuni non essere ritenuti accettabili. Non so che cosa si pretendeva dalla WotC, ma secondo me più di così non poteva fare. A mio parere, infatti, vive in un mondo di fantasia tanto chi pretende che le ingiustizie del mondo si risolvano censurando ogni cosa lontanamente collegata a ciò che si odia, quanto chi nasconde la testa sotto la sabbia, fa finta che il mondo non cambi mai e ritiene che un disagio non esista solo perchè non lo riguarda personalmente (ripeto, non sto assolutamente dicendo sia il tuo caso, ma è di sicuro quello di molti altri che di questi tempi se la prendono con la WotC per certe scelte).
Premessa: Faccio questa precisazione non come presa di mira nei tuoi confronti, ma per mettere in guardia te e gli altri su una questione molto delicata in una discussione già a suo modo molto delicata.
Comprendo che tu voglia identificare in questo modo determinati estremisti di sinistra, ma attenzione a non usare l'etichetta Social Justice Warrior in maniera troppo generica e alla leggera.
Bisogna evitare di banalizzare quel termine e usarlo per denigrare chiunque metta in discussione certe logiche del passato. Se è vero che ci sono certe rivendicazioni estreme dettate dall'isteria del momento e dal desiderio di rivalsa, è anche vero che certe pretese delle minoranze sono più che legittime e che la parte dominante della società ha a lungo banalizzato certi disagi solo perchè non li ha vissuti in prima persona. In sintesi: occhio a non usare, come fanno negli USA, l'etichetta Social Justice Warrior come un nome dispregiativo per delegittimare in automatico i tuoi interlocutori. E' necessario evitare di usare il termine in modo tale da far passare l'idea che chiunque la pensi diversamente da un certo schieramento sia un SJW e, dunque, automaticamente da condannare. Non è diverso da ciò che tu stesso avevi condannato tempo fa, ovvero il delegittimare automaticamente un utente etichettandolo come fascista. Per questo motivo mi viene da suggerire a te e a chiunque altro di usare il termine SJW con mooooolta attenzione.
Al momento è un suggerimento senza polemica che faccio a tutti sfruttando il tuo post. Avviso che, in caso dovessi notare che il termine inizi ad essere usato come clava contro chi la pensa diversamente, suggerirò alla Moderazione di prestare attenzione al suo utilizzo.