Articoli come questo sono sempre preziosi e utili.
E lo dico da persona che errori simili purtroppo li ha commessi spesso in passato e, ancora adesso, a volte mi capita di commetterli senza volerlo (anche se faccio del mio meglio per provare giochi, informarmi ed evitare di parlare di cose che non conosco). Articoli come questo sono importanti perchè aiutano gli utenti a osservare i propri discorsi in maniera più distaccata, cosa difficile (se non impossibile) quando si è personalmente coinvolti in un dibattito e si tende ad essere trascinati dal discorso o, come accade spesso, dall'interazione con le altre persone (i cui atteggiamenti possono spingere l'utente a rispondere in un modo anzichè in un altro, anche se non se ne rende immediatamente conto).
Anche se alla fine dibattiti feroci e scorretti verranno sempre e comunque portati avanti, il tuo articolo, Fenna, è utile perchè permette di comprendere un po' meglio quello che si sta facendo e, dunque, quantomeno mette in guardia e da' un po' di consapevolezza.
Purtroppo, però, secondo me il discorso non è completo, perchè non considera alcuni dettagli dei rapporti fra le persone in un dibattito. Provo a dire la mia, a voi decidere se siete d'accordo:
Come dice giustamente Pippomaster, spesso i commenti errati sono inconsci (uno crede di conoscere, mentre in realtà non conosce; crede di aver capito, mentre in realtà non ha capito). Questo non rende meno sbagliati quei discorsi errati, ma è una cosa che conviene sempre tenere a mente.
Spesso chi conosce meglio certi giochi da per scontate certe definizioni, certe conoscenze, certi fatti, ecc. e non si preoccupa di spiegarli, reagendo perplesso se un'altro utente (con un'esperienza diversa) non li comprende o, soprattutto, se spiega gli stessi giochi non usando quelle definizioni, conoscenze, fatti, ecc.
Molto spesso fare esempi di gioco giocato non basta, se i due interlocutori partono da esperienze o concezioni ruolistiche radicalmente differenti, soprattutto perchè si tenderà ad interpretare quegli esempi di gioco giocato a seconda della propria specifica esperienza o concezione ruolistica. Insomma, esempi pratici tendono più che volentieri ad essere interpretati in modo diverso da giocatori con esperienze diverse. Quindi, si torna punto e a capo.
Capita che, tentando di dimostrare una propria tesi usando un esempio di gioco giocato, l'altro interlocutore (magari uno di coloro che al gioco ci ha giocato per anni e anni) decida di spiegare quando detto affermando "se avete giocato così è perchè avete giocato male o avete capito male il gioco". Insomma, non necessariamente un esempio di gioco giocato è riconosciuto come prova valida a dimostrazione di una tesi. Anzi, spesso si commette l'errore di credere che esista un solo modo di giocare un gioco, quello "giusto".
L'ambiente in cui le persone si trovano, influenza il modo in cui interagiscono. E' normale che su un forum vinca la dialettica sulla pratica, proprio perchè si tratta di un luogo in cui si può praticamente solo parlare. E quando per la maggioranza del tempo la gente si trova a parlare, a quel punto è normale che si finisca con il cercare di dimostrare che si è più bravi a parlare degli altri. Metti gli stessi giocatori attorno a un tavolo a giocare e parleranno poco, mentre giocheranno molto (dimostrando con i fatti il loro stile di gioco e potendo usare direttamente il gioco per sostenere le eventuali loro tesi). Il tavolo, ovviamente, non è un sostituto del forum per la discussione: spesso al tavolo non si parla, non ci si spiega, non ci si chiarisce e si posticipa le risoluzioni delle incomprensioni a un "domani" che non arriverà mai (perchè si preferisce giocare e non parlare).
La scrittura ha il brutto difetto di non rivelare il tono di chi parla (dunque non aiuta a comprendere il suo atteggiamento), mentre può essere facilmente mal-interpretata. Soprattutto nei post lunghi, è straordinariamente facile prendere fischi per fiaschi.
E' proprio per considerazioni come queste, che evidenziano come i rapporti umani sono situazioni complesse descrivibili solo in scale di grigi, che secondo me conviene semplicemente stare attenti con il collegare rigidamente a certe situazioni gli attributi di "Troll" o "nerd".
Attenzione, che il primo nemico delle persone che partecipano a un dibattito è il fraintendimento, il quale può portare tranquillamente due persone a credere che l'altro sia in cattiva fede, stia pontificando o non abbia capito, anche quando non è così.
Queste precisazioni, però, non vogliono in alcun modo togliere valore all'articolo di Fenna. Come ho già scritto più sopra, discorsi del genere sono importanti perchè aiutano la gente a comprendersi meglio e a scoprire cosa conviene fare/non fare per rapportarsi in maniera migliore con le altre persone in un dibattito. E', però, importante ricordare anche che le cose e le persone non sono mai così semplici da etichettare.
Oltre a spiegare cosa un utente fa, è sempre importante anche cercare di capire perchè lo fa.
E quest'ultimo punto è, in genere, la parte di un dibattito maggiormente sottovalutata.