Scusate, non sono riuscito a leggere tutte e nove le pagine, quindi spero di non dire niente che non sia già stato detto.
Per dire la mia, comunque, a me pare che la questione sia molto soggettiva, come dimostrano le nove pagine piena di pareri diversi. O meglio, ottimizzazione e interpretazione sono "rivali" nel caso in cui i giocatori (e il master) fanno sì che lo siano!
E' certamente possibile creare un personaggio ottimizzato, ma che sia anche affascinante dal punto di vista interpretativo, dipende da chi li interpreta!
Forse qualcuno può obiettare che la maggior parte non ne sono in grado o che nella loro esperienza non è mai succeso, non voglio certamente mettere in discussione l'esperienza di nessuno, ma penso siamo tutti d'accordo nell'affermare che siamo un po' tutti differenti.
E' anche vero che certe costruzioni sono "un pugno in un occhio" o quasi impossibili da rendere coerenti, tuttavia
1. con un po' di sforzo, immaginazione e l'aiuto del DM si può creare di tutto
2. qui si parla di ottimizazzione, il titolo della discussione non è "la build più aliena, articolata, impossibile, incoerente e pp che sia mai stata concepita va d'accordo con l'interpretazione?". No, qui si parla di ottimizzazione e un druido umano di 9° con Evoca servitore arboreo, Aumentare evocazione, Adepto cinereo, Iniziato della natura e Incantesimi naturali non è già sulla buona via dell'ottimizzazione? Eppure non mi pare che questi talenti cozzino tra loro o rendano impossibili l'interpretazione coerente del pg.
E' chiaro che ci saranno delle build e situazioni che mi porteranno ad avere un pg fortissimo ma senza alcun senso logico, ma non è questo l'oggetto della discussione. Qui, mi pare di aver capito, si chiede se l'interpretazione e l'ottimizzazione debbano automaticamente cozzare l'uno contro l'altro: secondo me no, dipende piuttosto da coloro che sono riuniti intorno al tavolo.