I difetti sono e rimangono convenienti per il pg perchè lui, giustamente, sceglie quello meno oneroso. Ma c'è una differenza tra impatto minore e impatto zero. Non combattente così com'è dà -2 al tpc in mischia, è una condizione che è il mago che decide di far scattare (è lui che decide se attaccare in mischia o no). Quel che propongo io è aggiungere qualcosina (non troppo) per far sentire il difetto un po' più spesso. Dare -2 alla CA in mischia è una condizione che non è il mago a decidere se attivare o no. La maggior parte delle volte tenendosi a debita distanza non si curerà nemmeno del difetto ma ce l'ha e se qualcuno gli arriva tanto vicino da colpirlo in mischia (o ha una buona portata) il pg sentirà la presenza del difetto. La differenza secondo me sta qui, ci deve essere occasione durante la campagna in cui il pg possa dire: "Mannaggia alla mia gamba zoppa che non mi ha permesso di schivare il colpo" il giocatore sarà ancora contento di essersi preso il talento bonus che sfrutta continuamente ma un po' ne paga il prezzo.
Come dicevo non pretendo la perfezione "un difetto in grado di essere penalizzante per qualsiasi classe si prenda" perchè come sottolinei bene tu porterebbe a una condizione assurda. Dare quelle penalità sarebbe stupido e nessuno prenderebbe mai un difetto così preferendo rinunciare al talento bonus, ma c'è una via di mezzo, non dico e non ho mai detto che un pg debba scegliere il difetto a caso. Ogni difetto incide in modo diverso su ogni classe, un guerriero da mischia non può e non deve prendere non combattente perchè limiterebbe sempre e troppo le sue capacità. Però può decidere di prendere mano tremula o riflessi scarsi o qualsiasi altro. Il punto chiave è che per come sono i difetti base alcuni danno penalità irrilevanti, la mia idea era di modificarli così che qualche volta possano venire a galla.
Nessun problema va benissimo. Per me qualsiasi giocatore può scegliere il difetto che preferisce e che più si adatta al pg. L'uomo di 40 anni con una ferita di guerra che non impugna più l'arco perchè la mano gli trema troppo fa bene, fa benissimo ma potrebbe scoprire che alla sua età non è reattivo come quando aveva 10-20 anni di meno, che la ferita di guerra lo limita in certi movimenti e che per quanto bravo a parare in mischia con la spada non lo è altrettanto nello scansare attacchi a distanza e per questo si ritrova con un bel -2 a CA contro questi attacchi (vedi il mano tremula modificato). Il giocatore sarà ancora felice di prendere il difetto ma non lo farà più tanto alla leggera.
Mi stai dando il tuo parere e mi fa molto piacere discutere del senso che può avere modificare o meno i difetti se non altro per avere un confronto. Come già detto di ringrazio per gli interventi. (quel che dicevo con l'esempio di Raffa è che mi andava benissimo come tipologia di risposta ma trovo molto utili anche le tue).
Ok, mi stai convincendo a non dare i bonus. E' proprio questa una delle cose che volevo, rivedere e rivalutare le mie posizioni laddove fossi stato convinto. Va benissimo che i giocatori scelgano il difetto a minor impatto meccanico, basta che non sia impatto zero e qui, secondo me, sta il senso del tentativo di modifica.
Anche qui deve essere problematico sì ma non troppo (vedi un paio di QUOTE fa l'esempio delle penalità assurde..). Dato che alcuni sono difetti di comodo il mio scopo era riadattarli per permettere ai giocatori di scegliere il più conveniente tra una buona varietà (ma al solito no a impatto zero).
Giusto più pf hai e meno conta avere un pf in meno per livello, ma:
1) Il barbaro con 16 di costituzione guadagna in media 9.5 pf (6.5 dal d12 + 3 dalla costituzione), al 20° livello (considerando il primo DV massimizzato) ha 195 pf. Contro i 175 del barbaro con il difetto. Al di là del fatto che probabilmente a quel livello si sarà potenziato ulteriormente la costituzione ma 20 pf possono ancora pesare. Dato che è in corpo a corpo costantemente è presumibile che si beccherà buona fetta dei danni del party rendendo i pf una meccanica importante del suo pg in un certo senso uno dei suoi ruoli. Diminuire, anche di poco in percentuale, una caratteristica importante per il tipo di personaggio può essere fastidioso.
2) Il mago di 20° livello, ma anche uno di 1° ci sta benissimo che abbia più di 10 a costituzione. Io non farei mai un pg con il d4 di DV e 10 a costituzione, tanto meno gli metterei il difetto fragile vorrebbe dire davvero rischiare di morire con un singolo colpo fortunato..
Quindi prendiamo il tuo esempio di 50 o 70 pf. A me pare che la differenza ci sia, il mago presumibilmente a quel livello si rinfoltirà con qualche banale protezione (resistenza all'energia incantesimo di 2° che riduce di 30 i danni di un tipo di energia per una durata piuttosto ricca, pelle di pietra RD10/adamantio non si butta via anche se si spende qualche mo in componente materiale). A queste condizioni il mostro che fa 40 danni passa a 30 o a 10 contro il mago buffato e allora sì che si sente la differenza tra 50 o 70. Vuol dire che il nemico che ti lancia una banale palla di fuoco massimizzata non ti ammazza in un colpo..
E' vero anche che a quel livello si spera che il mago si sia rinfoltito un po' i pf anche solo con qualche incantesimo. I pf contano sempre e spesso anche pochi possono fare la differenza.
3) Per i pg intermedi beh dipende. I pf fanno sempre comodo ma se ne hanno già abbastanza (vedi il chierico) e decidono di stare lontani dalla mischia e proteggersi in qualche modo possono tranquillamente accettare -1pf/liv.
Agli alti livelli i punti negativi di un difetto si fanno sentire di meno così come il vantaggio conferito dall'avere un talento bonus (è uno su 7-8 se non più).
Poi il pg è liberissimo di prendere il difetto (un barbaro fragile è proprio brutto però...), resta un buono scambio per un talento ma probabilmente c'è di meglio soprattutto se si lasciano i difetti di arcani rivelati così come sono. Certo è che al posto di quel "barbaro/mago/quel che è" avrei preferito prendermi un -1 alla CA, vuoi mettere? O meglio ancora -2 al tpc in mischia o distanza (quale usi meno o non usi affatto), o ancora ottenebrato. Secondo me c'è una differenza abissale tra i difetti canonici.