Ti ringrazio D.M. per un quote più completo sull’argomento (non l'ultimo tuo post, il penultimo. L'ultimo da solo alcuni spunti, ma non dimostra molto, visto che la questione "parità tra sessi" era già stata discussa e sotterrata, e le tipologie di governo pure: nel senso, non davano molta carne al fuoco).
In realtà non ho niente da ridire sul succo generale del discorso. Neanche nel mio mondo e modo di vedere, un contadino “non saprebbe” della magia. Lo saprebbe, eccome, e correrebbe se possibile dal chierico di turno, ecc.
Questo non cambia il fatto che la mia (e sottolineo “mia”) campagna sia medievale (in palese contrasto con le linee guida della 3ed).
Perché ?
Perché è di 2ed (e quindi corretta dal punto di vista regolamentare), e per un ulteriore ragione (che potrebbe essere il soggetto di un altro topic, visto che abbiamo esaurito questo): mi viene difficile creare un mondo coerente con la nuova definizione 3.5 Sword & Sorcery (come la chiama Megres) di D&D, malgrado la mia pluriennale esperienza nel campo.
In breve, come avevo già scritto, concordo pienamente sul fatto che un mondo di D&D con società medievale non sarebbe verosimile (testuale GdDM 3.5) vista la variabile “Magia” nell’equazione (perché in realtà è solo la magia a creare problemi di coerenza al tutto), ma non ho dall’altra parte una soluzione miracolo per crearne una, a questo punto, vogliamo dire, Sword & Sorcery D&D che sia realista/coerente.
In una società S&S coerente, gli eserciti non hanno luogo di esistere (in quanto è il miglior modo per farsi uccidere rapidamente in massa), i castelli neppure (ci si entra con facilità), gli assedi non parliamone, il vendere mercanzia risulta improponibile (qualsiasi ladro o mago ti ruba te, tua moglie, e tutti i tuoi possedimenti senza che tu te ne accorga ), e potrei andare avanti e avanti.
Quel che voglio dire, è che immagino tale mondo un mondo di caos, perché i strumenti per fare rispettare la legge non sono adatti a contrastare il crimine, qualsiasi sia la sua forma.
Almeno che come DM, decida che la città è protetta da un Dweomer (= magia epica) che impedisca alla gente di nascondersi, e tanti altri ancora…
Ma visto che non mi risulta dalle avventure vedere ogni luogo magico protetto da 300 (Spaaaartttaaaaa!!!! ) magie, beh, sono piuttosto confuso.
Per non farmi fraintendere, vorrei dire che se fossi un DM meno esperto, non avrei problemi (perché in generale, i PG sono di un dato livello, quindi uno non deve preoccuparsi piu' di tanto e può decidere sul momento alcuni dettagli della società).
Ma è proprio perché so cosa è in grado di fare la magia (che non comprende solo i bassi livelli, ma soprattutto quelli avanzati in una società compelta), e perché so che chi attacca è vantaggiato (perché sa come, chi, e quando colpire), tranne nei casi eclatanti come “voglio intrufolarmi nel Tempio Maggiore di questo piano di Helm e rubargli la reliquia”, che mi viene difficile creare un mondo coerente dal punto di vista legale.
Il mondo dovrebbe essere un inferno, caotico, e crudele.
E quando penso poi che la magia in 3ed è più offensiva (e meno difensiva) di quella di 2ed, mi vengono i brividi.
Magari se potessimo spostare questo mio incipit in un altra discussione, ve ne sarei grati (ai Mod).
In quanto sarei a questo punto veramente curioso di sapere come DM (non D.M., ma Dungeon Masters ) affrontano l'argomento.
(anche per una ragione molto personale: nella mia campagna oramai epica di 2ed, devo considerare società di questo stampo)
Grazie.