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[M&M 2E] - Clearance to security level 7


Airon

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Nate, Mike, Alessandro

Cole preme un tasto sulla pulsantiera accanto alla porta ed una torretta corredata da una serie di sensori appare dalla parete.

«Capitano Arlington Cole, MH0009, procedo ad introdurre a SL7 gli agenti MH0038, MH0041 e MH0049».

Vi fa venire avanti uno a uno, passare attraverso la torretta (sentite una puntura all'indice quando vi viene analizzato il DNA) e poi entrate dalla porta. Alle vostre spalle entra anche Cole.

***

Davide

Entri dalla porta, i sensori oramai ti riconoscono come autorizzato e non hai problemi. Ti ritrovi in una stanza che hai già visto più volte. Dietro di te dopo pochi attimi senti arrivare i tuoi nuovi compagni.

***

Zavulon

Arrivi cinque secondi in ritardo nella stanza briefing, in cui sono iniziate diverse delle tue missioni, e non sei sorpreso di trovarci già qualche ufficiale e altri quattro agenti, tre dei quali sono sconosciuti, uno invece, MH0037, sul quale hai letto diversi rapporti.

***

Tutti

La sala in cui siete è enorme, colossale. É di forma cilindrica, con un raggio una decina di metri e alta circa altrettanto. Al centro della sala cala dal soffitto un multiproiettore che riempie la pareti tutt'intorno a voi di schermi su cui scorrono immagini da telegiornali, telecamere di sicurezza o complesse planimetrie di edifici. La luce proveniente dagli schermi è sufficiente a vedere la stanza, ma nel complesso l'illuminazione è un po' scarsa.

Dalla parte opposta rispetto alla porta c'è un'ampia scrivania curva, su cui possono comodamente prendere posto almeno sei persone. La scrivania è di legno pregiato, presenta diversi comandi e da essa spuntano ologrammi.

Oltre a Cole, nella stanza è presente Gunther Schott, numero due dell'EXA e addestratore capo delle reclute, con cui tutti voi avete dovuto combattere; è seduto dietro la scrivania, la sua enorme mole di grasso e muscoli (2 metri per almeno 180 kg) adagiata su una poltroncina che lo contiene a fatica. Sogghigna dietro la sua barba grigiastra. Indossa una versione XXXL della tuta da missione degli agenti EXA.

Infine, poco distante da Schott, e intenta a leggere un olo-monitor, c'è Rosa Sàmson, comandante in capo dell'EXA, madre e padrona delle vostre vite.

La Sàmson è una francese di quasi cinquant'anni portati molto bene, pallida, altezza e corporatura nella media, capelli castani raccolti in una coda. Indossa un tailleur d'alta sartoria.

«Benvenuti, agenti, avete fatto buon viaggio?» vi accoglie Schott, con accento austriaco e senza perdere il suo ghigno inquietante.

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Sorrido, e saluto militarmente la Samson e Schott, prima di rispondere.

"Naturalmente vice-comandante Schott... Roma è splendida in questa stagione... Dovrebbe venire anche lei, a vederla, prima o poi."

Quindi, facendomi serio, continuo.

"Ma immagino sia successo qualcosa di spiacevole, se siamo stati convocati con questa fretta..."

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Percorro reparti dell'Exa che non conosco. Quando è ora di estrarre il tesserino impiego alcuni secondi di troppo per trovarlo.

Il livello 7... non vi ero mai stato. La cosa mi eccita sempre di più.

Quando vedo Schott e la Samson rimango un attimo basito, saluto militarmente e rispondo alla domanda

"Soldato Grey a rapporto signori. Il viaggio è andato bene come al solito."

Non voglio fare altre domande, rimango in attesa di un ordine.

"Questi nuovi compagni di squadra... non ne conosco nemmeno uno. Quello là vola, chissà gli altri cosa fanno. Adoro questa vita!! Livello 7 eh?... interessante"

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  • 1 mese dopo...

Tutti

Cole, in piedi di fronte a voi, parla con tono caldo ma deciso.

«Agenti, nella missione che vi verrà affidata sarete compagni. Comiciate a conoscervi. Saluto militare quando venite presentati.

Agente Nate Grey - MH0038

Agente Mike Eagle - MH0041

Agente Alessandro Goletti - MH0049

Agente speciale L7 Davide Ronchin - MH0037

Agente speciale L7double-star Zavulon - MH0023»

L'ultimo è un uomo, bianco, dall'aspetto muscoloso e prestante, con la mascella quadrata e un taglio di capelli militare.

«Agenti Grey, Eagle e Goletti, è di vitale importanza che NESSUNA delle informazioni cui verrete a conoscenza riguardo questa missione, future missioni siglate SL7, o gli agenti speciali L7 potrà essere comunicata ad agenti con accesso inferiore al vostro, e naturalmente a civili. Se vostra madre vi chiede qualcosa, voi non risponderete. Se il vostro compagno di addestramento vi chiede qualcosa, voi non risponderete. Se il generale Papalukas dell'Aviazione Europea vi chiede qualcosa, voi non risponderete. Se il ******issimo Presidente della FEU vi chiede qualcosa, voi non risponderete. É abbastanza chiaro?»

Zavulon e Davide

Sorridete a queste affermazioni. Ogni volta che qualcuno viene introdotto al livello 7 il discorso è lo stesso. Cambiano i generali, cambiano gli agenti, ma il tono fermo e autorevole di Cole resta impagabile.

Tutti

Venite invitati a sedere su delle poltroncine girevoli, dello stesso tessuto blu che sembra ricoprire il pavimento. Cole prende posizione dietro la scrivania e accende un olo-monitor.

Schott si alza dalla sua poltrona con più agilità di quanto ci si possa aspettare dalla sua mole.

Vi fissa con i suoi occhi piccini, persi dentro la palla tonda della sua testa calva. Non abbandona il ghigno da contrabbandiere seminascosto dall'ispida barba grigia e mentre porta spasso la sua massa enorme si rivolge a voi, mentre Cole la Sàmson continuano a lavorare.

«Allora, agenti, vediamo un po'. Cosa è successo il 12 agosto del 2017 sull'Isola di Man?»

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Mi irrigidisco facendo il saluto militare appena sento il mio nome, cercando di imprimere in mente le associazioni nomi-volto dei miei futuri compagni. Annuisco con fare serio e apparentemente intimorito alle dovute raccomandazioni di segretezza, "Con chi credono di avere a che fare? Con dei bambini?" penso.

Preso posto mi accingo a seguire il briefing, la domanda posta da Schott mi sembra retorica, quindi evito di fare la figura del saputello rispondendo.

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Rispondo all'appello con il saluto militare e quando mi viene ordinato di sedermi prendo posto nella sedia davanti a me.

Alla domanda fattaci rispondo:

Se mi permette Signore. Nel 2017 un attacco terroristico devasta l'isola di Man. Signore. Tra le vittime si contano membri della famiglia reale inglese. Signore. É accertato che l'attacco sia dovuto a metaumani non registrati. Signore.

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«Ah... bene, bene, agente Grey! Abbiamo il primo della classe!» Schott erompe in una sghignazzata sgradevole.

«Come il nostro collega ci ha prontamente ricordato, l'Isola di Man è stata distrutta nel '17. Nessuno di voi ha una vaga idea di che fine abbiano fatto i metaumani responsabili della strage? No? Nessuno? Agente So-Tutto-Grey?»

Nel silenzio che segue si può sentire la risatina di Cole sovrastare il ronzio dei monitor.

«C'è un motivo se non sapete che fine hanno fatto. Il motivo è che noi stiamo lavorando bene. Chissà che non capiti anche a voi di poterlo dire un giorno

La Sàmson, senza alzare la testa dall'olo-monitor che sta seguendo, dice sbuffando «Dacci un taglio, Gunther.».

«Molto bene.» il volto di Schott si fa più serio, e il tono più grave. «Dopo l'attacco sull'Isola di Man diventa evidente che i metaumani non possono essere trattenuti in carceri convenzionali, neppure quelli di massima sicurezza.

Daven "Mr. Ignite" Kustenic, tristemente noto per aver dato fuoco ai villaggi dei Rom nella ex-Jugoslavia, è stato trattenuto per 6 mesi, pesantemente sedato ed in costante isolamento, totalizzando 7 detenuti e 2 guardie morti inceneriti, 10 tentativi di evasione di cui uno quasi riuscito e svariati milioni di euro di danni al carcere St. Cuthbert di Monaco.».

Un olo-monitor di 6 metri per 4 appare davanti a voi: su di esso scorrono immagini raccolte dalle telecamere del carcere, in cui il celebre piromane dà fuoco con il solo tocco ad un altro detenuto.

Un cenno di Schott, e l'immagine cambia: ora ci sono schemi, disegni in sezione, foto, dettagli di ciò che sembra un collare molto sofisticato. Una fascia di metallo copre tutta la gola e tutto il collo, salendo fino alla nuca a metà orecchie.

«I soldi dati alla sezione tecnica ci hanno ripagato con IMP: Inibitor of Metahuman Psyche. Realizzato per la prima volta a pochi giorni di distanza dall'attacco del 12 agosto, viene subito introdotto come misura di controllo dei criminali metaumani, senza ulteriori test, senza esser stato approvato dall'Ente per la Giustizia della FEU.»

Sullo schermo scorrono immagini di metaumani (alcuni evidenti, come un uomo dalla pelle color cemento e una massa muscolare improbabilmente umana, altri solo presunti) cui vengono imposti questi collari metallici: frammenti di scena in cui lo sguardo dei criminali si fa dapprima irato, poi dolorante, infine spento.

«Il collare collega strettamente l'area del cervello adibita al controllo delle abilità post-umane con la capacità di resistenza al controllo mentale. In altre parole, più si attinge ai propri poteri, meno controllo si ha della propria volontà. Equipaggiando ogni collare con un sistema di iniezione di droghe sintetiche che portano alla docile obbedienza, e integrando con micro-altoparlanti che ripetono suggestioni ipnotiche, si riesce ad avere un pressochè totale controllo sul soggetto e sui suoi poteri. É tutto chiaro finora? Avete qualche dubbio?»

Spoiler:  
continuo presto, se avete domande o osservazioni nel frattempo...
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Al commento fattomi non presto la benchè minima attenzione.

"Se mi fai una domanda aspettati una risposta. Anche se era retorica...

Uhm.. andrebbero progettati carceri migliori... guarda che roba, era ovvio che non si potesse trattenere uno così in un carcere normale."

Alla vista del progetto del collare mi faccio più attento

"Quella cosa mi piace. Inibizione totale del soggetto... interessante. Si evitano molti problemi. Anche se avrei preferito per una soluzione definitiva senza l'ausilio di un meccanismo che può essere tolto o manomesso."

Continuo a seguire il discorso, ora che si fa più interessante.

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Schott continua con la sua presentazione.

«Ad un solo mese dall'attentato dell'Isola di Man i 23 criminali metaumani non registrati che dopo i disastri di Kustenic erano tenuti in coma farmacologico vengono obbligati ad indossare il collare e risvegliati. Da 23 problemi risucchianti denaro e agenti di sorveglianza, l'EXA si ritrova con altrettanti superumani rincoglioniti ai propri ordini. Ed è qui che nacque il progetto Bullet.»

Lo schermo cambia un'altra volta immagine: adesso sono immagini da telecamere, vedute aeree a diversi livelli di zoom su di un cantiere.

«Lo stato di intontimento dovuto al collare non permette certo di usare questi soggetti in missioni, pertanto si decise di sfruttare le loro abilità in altro modo. L'EXA ottenne dalla FEU e dal governo britannico totale giurisdizione sull'Isola di Man, ormai devastata e disabitata. A 137 giorni dall'attacco il progetto Bullet ebbe inizio. Il Cavaliere Bianco, quel pazzo fanatico razzista che massacrò 12 famiglie di immigrati qualche anno fa è in grado di sollevare 14,7 tonnellate di materiale edilizio. Julia Blanche, che causò il blackout di Parigi nel 2016, oggi produce quasi il 60% dell'energia necessaria per alimentare l'illuminazione del cantiere. Gli facciamo costruire la loro stessa prigione, 14 ore al giorno, e loro sono felici di farlo.»

Sullo schermo passano nuovi schemi e progetti, di ciò che sembra un gigantesco proiettile puntato verso l'alto, svariate decine di metri di diametro e alto quasi altrettanto, circondato da altri edifici minori di forma convenzionale.

«Quando sarà completato, a fine 2021, diventerà la nuova sede centrale dell'EXA. Uffici, campi di addestramento, laboratori e soprattutto il miglior carcere metaumano progettabile, completamente sicuro. Quando la FEU e gli attivisti dei diritti umani scopriranno i collari IMP e inizieranno a protestare e minacciare, the Bullet sarà pronto e operativo, adatto ad ospitare centinaia di super-criminali.»

Sullo schermo si susseguono le immagini. A giudicare dalle date dei file multimediali che passano sullo schemro i lavori procedono a ritmo serratissimo. In mezzo a ruspe e operai normali, vedete Eric "Vector" Smithson, che tra il 2012 e il 2015, correndo a mach 9 per tutta Europa contrabbandò più di 60 segreti industriali, avvitare 65 bulloni in meno di un minuto. Su tutto il cantiere, armati e impassibili, si aggirano agenti EXA-H, normali umani addestrati a combattere superpoteri.

Spoiler:  
stesso messaggio di ieri... :bye:
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Resto inizialmente inorridito dalla vista del collare, e tra me e me inizio a "fantasticare"

"Quel collare non mi piace...

Mi piacerebbe vederne uno da vicino, per capirne gli eventuali punti deboli, nel caso un giorno decidessero di utilizzarlo contro di me..."

poi la mia mente torna a concentrarsi sul resto del filmato

"Mach 9...

Chissà se un giorno arriverò anch'io alla stessa velocità, o addirittura superarla"

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«Bene agenti, veniamo al motivo della vostra missione. La registrazione seguente è stata effettuata dalle telecamere di sicurezza del cantiere Bullet 3 giorni fa, precisamente il 14 aprile 2020 alle ore 19.47»

L’immagine sul video è abbastanza nitida, pur con un’illuminazione non ideale dato il sovrapporsi del crepuscolo con l’accensione dei primi fari. L’inquadratura è fissa con un certo grandangolo, ad abbracciare un ampia visuale del cantiere. Sono visibili diversi escavatori, piccole gru, operai e tante guardie armate EXA-H. In mezzo alla scena c’è il Cavaliere Bianco, che solleva in posizione verticale un pilastro di sostegno di cemento armato. Ad certo punto il criminale si blocca, il peso del pilastro tutto sulle sue spalle, per pochi secondi.

Vedete il Cavaliere che, improvvisamente, si volta di scatto è abbatte il pilastro su due agenti EXA-H, distruggendoli. Gli altri agenti si mettono subito in formazione di attacco e iniziano a sparare, ma il Cavaliere si trincera dietro un’escavatrice ed inizia a lanciare mattoni come proiettili verso gli agenti.

La scena di battaglia prosegue per pochi secondi: il Cavaliere è ben presto accerchiato e colpito da centinaia di dardi sedativi.

Schott blocca l’immagine e si rivolge di nuovo a voi. «Questo è stato il primo di una serie di incidenti al cantiere. Guasti ai collari, distruzione di materiale, avvelenamenti alla mensa degli operai… sono stati tre giorni di inferno. Abbiamo un punto di partenza nelle indagini.» Il monitor fa un rapido rewind della scena, e esegue uno zoom al 1200% sul Cavaliere Bianco. La scena parte al rallentatore. «Notate il collare: la lega utilizzata è estremamente opaca, non riflette luce in nessun modo.» Davanti al Cavaliere passa per qualche istante una coppia di operai, uno dei quali urta leggermente il criminale. «E adesso guardate.» Come si gira, sul collo del Cavaliere è evidente il riflesso dei raggi solari. Pochi istanti dopo si nota una piccola scintilla sul collare e da lì il criminale riprende coscienza e inizia la sua lotta.

«Abbiamo la certezza che ci sia un sabotatore nel cantiere. Abbiamo eseguito sopra tutta la zona del cantiere scan agli infrarossi, scan di DNA metaumano, scan di pensieri superficiali, ma il risultato è sempre stato negativo. Se il guastatore si nasconde tra gli operai ha tecnologia schermante d’avanguardia e quindi è potenzialmente una minaccia di classe alfa. Gli agenti EXA-H hanno a disposizione strumentazione modernissima, ma di fronte ad un guastatore metaumano potrebbero trovarsi in difficoltà.»

«Agenti, il progetto Bullet è il futuro della lotta al crimine e al terrorismo metaumano e, ora come ora, l’obiettivo numero uno dell’EXA. Non possiamo permettere che venga ritardato o sabotato, soprattutto finchè la FEU non ne sarà al corrente. Il primo atto del nuovo presidente della Federazione potrebbe abbattersi sull’agenzia come un martello. Abbiamo bisogno di voi per cacciare questo str***o, per fermarlo, per fargli pentire di aver messo il naso nei nostri affari, per scoprire come ha saputo del progetto Bullet e per scoprire i suoi scopi finali. È tutto chiaro, agenti?»

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Valuto la missione e diversi interrogativi mi sorgono.

"Chiedo scusa signore. Come ci paleseremo alla prigione? Come agenti EXA o in incognito? E con chi avremo a che fare, chi sono i detenuti?"

"Se un intera prigione rischia di liberarsi sarà davvero dura affrontarli tutti."

Do un occhiata ai miei "colleghi".

Rimango sempre seduto composto, con la schiena dritta, sempre sull'attenti.

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La questione degli incidenti non mi lascia indifferente: anche se in parte non biasimo i ribelli, la morte degli agenti di guardia non è affatto divertente.

Sto per fare una domanda quando vengo anticipato da uno dei nuovi colleghi, che sembra avermi tolto le parole di bocca. Quando noto il suo sguardo su di me faccio un leggero cenno di approvazione per la domanda fatta, "Un tipo impeccabile questo Grey".

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