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[con pg coboldi- Ricky Vee] La caduta del drago


Ricky Vee

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La sala di Kuktukan è molto buia e molto spaziosa, ovviamente per i cinque giovani coboldi che sono appena stati condotti al suo interno il buio non è un problema, ma nonostante questo ci sono diverse torce spente appese alle pareti.

C'è uno strano silenzio, un silenzio che aggiunto alla condizione di ansia che provate, vi opprime ancora di piu.

Lo stregone vi aspetta al centro della sala, seduto sul suo piccolo trono; indossa una vestaglia color prugna più lunga di lui, e le profonde rughe sul suo volto squamoso mettono in mostra la sua età molto avanzata. A un certo punto si alza lentamente in piedi, apre le braccia, e si rivolge a voi con la sua voce ancora più stridula della media:

"Giorni di sventura, ragazzi miei, la sventura si è abbattuta sul nostro popolo... il drago rosso Granshar è caduto, mandando in frantumi ogni protezione che ci garantiva di lavorare al sicuro... il drago è morto cuccioli, è morto, morto" un singhiozzo interrompe il discorso del vecchio che, tuttavia, ricomincia subito "ieri notte, sono arrivati nelle nostre terre quattro sudici avventurieri: un elfo, un nano, un uomo e uno gnomo hanno seminato la morte tra i nostri compagni... la capite la gravità della cosa? un sudicio, infido, lercio e squallido gnomo topo di fogna ha gettato la nostra intera comunità nel disonore e ha ucciso il grande e onnipotente Granshar... come se non bastasse tutto il tesoro del drago è stato rubato da quei ladri, anni e anni di lavoro e doni al sommo e tutto è stato rubato dagli ultimi arrivati... sciaguraaaaaa!!!"

E ormai chiaro che Kuktukan è andato fuori di senno. Passano due minuti in cui lo vedete intimoriti percorrere a grandi passi lo spazio circostante il trono, poi riprende la parola, e questa volta lo fa con un tono molto più pacato.

"Voi, giovani, siete le ultime speranze di questa società e abbiamo bisogno di voi; molti di noi sono morti, e il dio Kurtulmak invoca vendetta... il consiglio ha deciso che ora non è tempo di vendicarsi, dobbiamo prima diventare più potenti rispetto al passato, poi la morte circonderà chiunque non osi prostrarsi ai piedi della gloriosa razza dei coboldi... vi comunico anche che condivido la rabbia di chi ha perso il suo valoroso maestro"

Queste ultime parole sono state pronunciate con una dolcezza che non avete mai visto in un autorità e questo, forse, vi spaventa ancora di più. Finalmente lo stregone si risiede sul trono e appoggia la testa sulle sue mani ossute e squamose.

Cala di nuovo il silenzio

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"le voci si sono rivelate fondate,il grande drago Granshar è morto,quei bastardi la pagheranno"

sono abbastanza spaventato dalle parole dello stregone e aspetto che sia uno dei miei compagni qui presenti o il sommo kuktukan a prendere la parola.

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"Bastardi senza squame: dovranno pagare per quello che hanno fatto".

Mi accorgo solo dopo alcuni istanti che, nell'udire quelle parole, le mie mani si erano serrate intorno alle impugnature delle asce, e il mio volto si era contratto in un'espressione dio pura rabbia.

Cerco di calmarmi, e traggo un respiro più profondo possibile, ma so bene che la situazione è critica: mai in vita mia il clan ha affrontato una situazione così grave.

Dopo alcuni istanti, estraggo entrambe le asce dai legacci della cintura, e le depongo a terra.

Mi inchino, a testa bassa, e mi rivolgo al grande Kutkukan:

"Giuro sul mio onore, che non avrò pace finchè quei bastardi non saranno stati uccisi!"

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"Il mio Maestro è morto , devo assolutamente vendicarlo con il sangue di quel sudicio gnomo e dei suoi compagni senza squame" .

Sento ribollire la rabbia dentro me.

Senza farlo apposta delle scintille escono dalle mie mani bruciandomi il lembo della veste , con qualche impaccio rimedio alle bruciature rotolando per terra.

Mi alzò a fatica ,piego un ginocchio e rivolgendomi al grande stregone Kutkukan:

"qualsiasi aiuto io possa dare al clan lo farò anche al costo della mia vita!"

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Tormento i dadi che ho tra le mani, mentre ascolto quelle parole. La sorte ci ha voltato le spalle, oggi. Perché? Quali sono i piani del dio, quale progetto nasconde questa caduta? Perché un progetto vi è di sicuro.

"Il clan deve essere protetto, ora che il drago non c'è più"

Al solo pensiero un brivido di paura mi corre ungo la schiena. La mia voce mi sembra così stridula. Cerco di rincuorare me stesso con le parole.

"Ma di sicuro oggi la Somma Scagliosità del dio ha lasciato che venissimo abbattuti solo perché la nostra ascesa sia ancora più mirabilante e inaspettata. Quindi io mi metto a disposizione di Kurtulmak e del nostro popolo, qualunque cosa possa fare. E che il coboldo prevalga!

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"Sarà dura far tornare il clan ai vecchi splendori, ma sicuramente quel sudicio gnomo e i suoi compagni la pagheranno cara", penso tra me e me.

Inizio a scrutare i giovani coboldi che sono stati chiamati insieme a me, chiedendomi quali siano le loro reali capacità, senza però proferire alcuna parola.

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Il vecchio coboldo riprende la parola, ma questa volta rimane seduto sul suo trono: "Molto bene... vedo nei vostri occhi la voglia di vendetta, e questo è ciò che chiede il nostro popolo. Siccome ci sono rimasti pochissimi guerrieri abbiamo bisogno di voi, andate nelle montagne vicine alla nostra, e chiedete a chiunque voglia unirsi a noi di farlo, dobbiamo riunire piu coboldi che possiamo e se riusciamo, qualsiasi altra creatura che sia al nostro servizio... fatelo!!! e il nostro impero tornerà piu forte di prima, pronto per conquistare ogni terra in tutto il pianeta"

Dette queste parole si alza di nuovo in piedi e vi mormora , quasi in un sibilo: "ci sono altri tre gruppi oltre al vostro, voi andrete a sud... partite subito! e se per caso qualcuno non volesse, vi ricordo che la mia non è una richiesta... è un ordine!! ora andate"

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lascio che lo stregone finisca di parlare, poi con calma m rivolgo agli altri, pronunciando la prima frase da quando sono entrato nella stanza:"bene, miei compagni squamosi, credo che il nostro compito sia chiaro,muoviamoci in modo che la nostra sete di vendetta possa essere saziata!!!".

Detto ciò mi dirigo verso l' uscita.

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guardo negli occhi lo stregone e dico:ai suoi ordini,quello che mi comanda sarà fatto per riportare il clan alla sua potenza,quei bastardi se ne pentiranno di essersi messi contro noi"detto questo,faccio un cenno di saluto allo stregone e seguo il mio compagno che sta uscendo

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Mi rialzo, sforzandomi di essere più solenne possibile: i miei movimento devono essere impeccabili, di fronte al potente Kuktukan.

Non appena sono in piedi, faccio un secondo, rapido inchino, e ri-infilo le mie esce nella cintura.

Alchè mi congedo senza dir parola, dal mio signore, e seguo il resto del gruppo.

Senza farmi notare troppo, cerco di stare il più vicino possibile al mio fratello che, poco fa, ha materializzato delle scintille fa le sue mani, cercando di nascondere la mia ammirazione per lui.

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"Una brutta faccenda, veramente una brutta faccenda ...se il grande stregone ha dato una missione così ,a noi , vuol dire che nn rimane neanche un messaggero experto....??"

con questo interrogativo inizio ad incamminarmi verso l'uscita , dietro di me noto il compagno che per primo aveva preso la parola e parlando a bassa voce per non disturbare il sommo kuktukan :

"sei il primo coboldo che devo guardare dal basso!!"

volgendo lo sguardo alla cinta noto ,nella tenue luce, le due asce affilate e brillanti

"sono tenute molto bene le tue armi ,dovresti darmi qualche dritta per la mia balestra!!!"

e allungando la mano:

"ciao io sono Delkinur"

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"Mi ha rivolto la parola? A me?"

Cercando di trattenere la sorpresa, mi costringo a mantenere la compostezza che si addice ad un discendente della mia nobile stirpe.

Afferro la mano di Delkinur con una certa inquietudine, non sapendo bene se sia il caso di dare una stretta fragorosa, e trasmettere sicurezza, o stringere con cortesia quella mano, per non sembrare troppo energico.

"Io... Io sono Kherek, figlio di Grishan, da generazioni al servizio degli Stregoni del clan".

Le parole mi escono tutte d'un fiato, con una voce molto più tremante di quanto non vorrei. Cerco di rimediare chinando il capo, e facendo il possibile per spiegarmi:

"Io... La mia stirpe è sempre stata al servizio degli Stregoni del clan e... Ecco, non ho potuto fare a meno di notare che tu... Che voi... Che siete in grado di padroneggiare la magia... Per questo, sono io che devo guardare voi dal basso!"

Convinto di aver fatto una pessima figura, chino nuovamente il capo, nella speranza che questo grande signore della magia con cui avrò l'onore di viaggiare non mi stia già considerando un inetto.

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Raggiungo l' uscita e noto con piacere che il resto del gruppo mi aveva seguito, rivolgo quindi la parola al coboldo subito dietro di me "credo che sarebbe un bene riunirci e decidere la strada e i metodi da seguire, mio compagno squamoso, anche se so bene che non è molto il tempo che il nostro signore ci permetterà di perdere".

mi accorgo subito dopo di non essermi presentato e rimedio all' istante con fare amichevole "il mio nome è kukakru, uniamo le nostre forze per uccidere quei sudici bastardi".

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noto che quello che è davanti a me si gira e inizia a parlarmi,così rispondo"io sono Broliver piacere,si sono d'accordo sul organizzare una strategia da seguire per la missione che ci è stata affidata,i bastardi moriranno,intanto aspettiamo che gli altri ci raggiungano.

nella mia mente cerco di pensare alla conformazione del territorio a sud e di conseguenza a pensare alla strada possibile da percorrere[conoscenza geografia]

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Incerto su quello che il potente Delkinur potrebbe pensare di me, mi allontano, per raggiungere gli altri compagni, che mi stanno aspettando.

Vedendo i loro sguardi ansiosi, capisco che siamo in vena di presentazioni.

Così, sfoderata una delle mie fidate asce, la sollevo con fare trionfale, e mi presento:

"Il mio nome è Kherek, figlio di Grishan, protettore dei signori della magia e guardia fedele e leale del potente Kuktukan!"

"Ma questi due non sono potenti stregoni - penso, fra me e me, notando che sono vestiti da combattenti, e non da arcanisti - Bah!"

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Mi inchino a Kuktucan con deferenza, per poi accodarmi al resto del gruppo.

"Uccidere, vendicarsi... ma che hanno in testa, questi? I gusci rotti delle loro uova? Affrontare qualcuno che ha abbattuto Granshar..."

La sola idea mi fa rabbrividire. Li osservo. Nessuno sembra particolarmente notevole, men che meno quello che si è dato fuoco alla veste da solo, anche se il coboldo grande e grosso sembra pendere dalle sue labbra. Beh, ormai sono legato a loro. Questa situazione potrebbe nascondere un qualche insperato colpo di fortuna. Sistemo la lancia sulla spalla destra e cerco di mostrare un po' di quell'entusiasmo che non provo.

"Possa Kurtulmak vegliare su di voi e permettervi di umiliarvi alla sua presenza. Io sono Zeepkin... o Buonasorte, se preferite. E sa il dio se non ce ne servirà un po'..."

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squadro i tre fratelli davanti a me e penso "spero che questo Zeepkin sia bravo almeno la metà della spocchia che ostenta,Kherek è uno delle guardie dello stregone sarà un buon alleato in battaglia."

abbozzo un ghigno e dico "io sono broliver piacere".

Poi il mio sguardo si volge sul fratello che si è dato fuoco alle vesti "e questo avrebbe ricevuto il dono della magia dal grande drago?spero vivamente che il suo sia stato un errore provocato dalla rabbia"

mentre parlo cerco di rimanere impassibile:

piacere sono broliver

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@Vortas: sulle montagne a sud sai ben poco, non siete mai usciti prima di adesso dalle vostre caverne e hai soltanto sentito dire che vi sono delle piccole comunità di coboldi, a volte possono essere soltanto una decina... poi hai sentito qualche storia a proposito di orchi e altri esseri che perseguitano i coboldi, ma non sai con esattezza quanto queste storie possano essere vere

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Guardo in faccia tutti i compagni che ci hanno appena raggiunto, cercando di trovare indizi sulla loro reale utilità in battaglia. "quelle grosse asce potrebbero essere utili, sempre che kherek sappia veramente come usarle". squadro poi zeepkin e noto subito che il suo è solo un finto sorriso, "anche lui si è reso conto che la missione è quasi impossibile per un gruppo con le nostre capacità,spero solo che ognuno abbia qualche asso nella manica".

"salve a tutti, io sono kukakru. Un attimo prima che arrivaste stavo appunto dicendo a broliver che dovremmo mettere a punto una strategia, anche se forse conviene iniziare a incamminarci".

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dopo essermi presentato a kherek e averlo visto abbastanza a disagio andarsene con il resto del gruppo.Noto con amarezza lo sguardo sarcastico del coboldo catarinfrangente "probabilmente non ha ancora visto cosa sa fare uno stregone...bah devo riconoscere che quel mio eccesso d'ira non mi abbia fatto sembrare una cima ..."

ciondolando raggiungo il resto del gruppo e rispondo al saluto di broliver:

"io sono delkinur, non ti preoccupare non prenderai fuoco "

dopo mi rivolgo al coboldo "stratega" e impaziente

"non penso che andare adesso sia la cosa migliore ,dovrei prendere l'equipaggiamento necessario, salutare i miei fratelli e guardandovi spero facciate lo stesso e non partiate senza provviste perchè sarà già difficile tornare indietro senza trascinarsi corpi inermi ..."

finisco la frase parlando molto veloce per paura forse di un interruzione che non avrebbe dato la giusta importanza al mio discorso.

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