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I sette segreti

è una fredda serata di fine inverno, il sole giunge al calare e dalla parte opposta dell'orizzonte si iniziano a scorgere i primi bagliori argentati dell'ultima luna crescente invernale, alla città  di Autumn Crow, per le vie dissestate della città si vedono passare mercenari ubriachi, qualche spaccio nei tetri sobborghi della città donne che vengono passate da un soldato all'altro, passerelle improvvisate sui tetti delle basse case, in parte distrutte; uno scenario ben diverso da quello visibile solo un paio di settimane prima della presa della città: quella che prima era una ridente e popolosa città è stata trasformata in macerie, cadaveri e malvagità. Percorrendo la via maestra, un tempo abbellita da siepi ai lati, alberi in fiore o coperti di candida neve, si raggiunge la parte alta della città da cui si troneggia su un paesaggio di desolazione che mostra il terreno intorno alle mura ora bruciato, senza alberi e tinto a macchie da una colorito rossastro, come l'inizio di una malettia che si diffonde; sulla vetta della collina vi è l'imponente Castel del Drago, quello che un tempo era il simbolo di forza della città ora è ridotto a uno scheletro vuoto senz'anima, oltrepassando il portone principale, ancora segnato da freccie e occasionali bruciature, si accede agli interni, ancora in gran parte intatti alte volte con affreschi sul soffitto, sui muri alcune nicchie mostrano ancora il segno dei colori che le abbellivano, passando per l'enorme dedalo di corridoi dell'immenso castello si arriva alla balconata, un ampio spazio che da sopra il cancello del forte mostra il cupo paesaggio di fumo e morte.

Ed è in questa terrazza in cui si osserva un gruppo di persone, una dozzina si direbbe, non di più, che a l'aria di attendere qualcosa, ognuno tiene nella mano buona un foglietto di carta un po' stropicciato in alcuni casi, perfettamente pulito in altri recanti le seguenti parole: Per i servigi da te forniti alla gilda ti offriamo la possibilità di mostrare il tuo vero valore; fatti trovare al mio cospetto, insieme agli altri, sulla terrazza di Castel del Drago, al sorgere della nuova luna verrete ricevuti, vi sarà assegnato un compito che potrebbe rivoluzionare la vostra vita. Firmato B.

benvenuti del mondo del Fàllon e nella gilda dei sette segreti.


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Thalissa Drok'hun,Dragonide, Paladina della conquista
La dragonide, in disparte stringe il manico del suo maglio, "Ma quanto ancora dobbiamo aspettare?" Nel frattempo si guarda intorno studiando gli altri personaggi in cerca di volti familiari.

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Raven Shadoweye - shadar kai - ladra/ranger 

Ho raggiunto la terrazza di Castel del Drago passando per vicoli stretti e poco battuti, evitando per scelta e per abitudine la più grande e comoda via maestra. Mentre camminavo non mi curavo minimamente di ricordare come fosse stata diversa la città fino a poche settimane prima. Le cose belle sono effimere e, come per tutto, anche Autumn Crow è andata incontro al suo destino.

Una volta giunta sulla terrazza mi defilo silenziosamente in un angolo, restando in disparte e non cercando contatti con gli altri presenti.

Sono avvolta in una cappa nera, col cappuccio che mi ripara la testa. Da quello che si riesce a scorgere del mio viso i miei lineamenti sono gentili, quasi quelli di una ragazzina, la carnagione cinerea, occhi freddi contornati e definiti da un pesante trucco nero che mi è colato fin sulle guance. 

Metto via il foglietto che ho in mano. Non ho bisogno di rileggerlo una seconda volta. So di essere nel posto giusto nel momento giusto. 

Afferro invece un piccolo pupazzetto logoro, coperto da fango e sangue rappreso. Lo stringo al petto, mentre fisso nel vuoto e inizio a cantilenare tra me e me un motivetto malinconico. 

Agli occhi dei presenti potrei sembrare completamente assorta nei miei pensieri, ma una parte di me, quella temprata dai molti anni tra i drow, è sempre vigile su tutto ciò che mi circonda. 

Di fatti, quando percepisco gli occhi della dragonide posarsi su di me, istintivamente alzo anch'io lo sguardo posandolo su di lei.

La mia espressione è impassibile e non lascia trasparire nessuna particolare emozione.

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Thalissa Drok'hun-Dragonide-Paladina della conquista
Faccio un cenno di saluto con la testa, dopodiché mi avvicino a Raven. La mia armatura sferraglia leggermente mentre mi muovo verso di lei. Appoggio il maglio a terra e le dico "Hai idea di cosa potrebbe essere questo fantomatico compito che ci vogliono assegnare?"

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Raven Shadoweye - shadar kai - ladra/ranger

Osservo distrattamente la dragonide venire verso di me, continuando a cantilenare la mia nenia, mentre con una mano "torturo" e stropiccio un'orecchio del pupazzetto.

Quando finalmente arriva al mio fianco, odo il rumore metallico del pesante maglio che si appoggia a terra. Mi volto verso di lei, allargando gli occhi e abbozzando un sorriso distorto. La mia espressione è quasi quella di una che si è appena accorta della presenza della dragonide.

"Ooh.. non ne ho idea a dire il vero!" rispondo  terminando la frase con un risolino isterico.

"Ma sicuramente per qualcosa di importante, se è stata convocata gente come noi.." aggiungo poi con tono, ora, più lucido e freddo.

Anche se non posso dire di conoscerla bene, ho avuto occasione di vedere in azione la dragonide e ho sentito parlare delle sue imprese abbastanza da portarle il rispetto come guerriera.

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Jane Doe

 

@ Aspetto e vestiario

 

Mentre attraverso la città in rovina nulla di ciò che vedo mi turba , le vite delle creature mortali sono cosi insignificanti che vederle vive o morte fa differenza e il solo pensiero che un tempo io fossi come loro mi riempie di disgusto...

 

entro noncurante a Castel del Drago tenendo in mano il pezzo di carta che mi ha condotto li  , e camminando lungo i corridoi tocco la nuda pietra traendone un freddo piacere...

 

arrivata alla terrazza osservo le persone li radunate incurante degli altri e poi mi soffermo a guardare la città dall'alto...

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Quintorius "Kalaka" Dariknos

Mi avvicino alla terrazza con passo allegro, quasi saltellando per l' eccitazione. Non capita tutti i giorni di ricevere un compito rivoluzionario. Mi chiedo cosà potrà essere. Forse mettere a posto la città? In effetti non ho potuto fare a meno di sospirare mentre arrivavo qui, dopo la conquista c'è davvero tanto da fare per ripristinare l' estetica cittadina. Voglio dire, era proprio strettamente necessario bruciare quelle aiuole? Quelle siepi aveva fatto del male a qualcuno? La gente dovrebbe apprezzare di più la bellezza, non trovi ma? Dico, mentre uno degli scheletri che mi accompagna fa un cenno affermativo con la testa. 

Arrivato alla terrazza, seguito a ruota dai quattro scheletri che mi accompagnano, osservo la folla che si è radunata lì. Alcuni li conosco di fama. Non come artisti, ma come guerrieri e praticanti di arti magiche. Suppongo che non mi abbiano chiamato per un consulto architettonico allora. A quanto pare ci sarà da aspettare qui per un po'. Schiocco le dita e immediatamente gli scheletri dei miei fratelli si mettono in ginocchio,intrecchiando le braccia per darmi un piano d' appoggio su cui sedermi mentre i miei genitori si dispongono ai lati. Non è certo il sedile più comodo, ma qui si tratta di mantenere un certo stile. 

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Dalla terrazza inizia a levarsi un timido brusio di voci che si presentano , a volte timidamente a volte meno. 

Un nano con la folta barba bianca ti si avvicina Quintorius ha un'armatura leggermente barcollante, forse per la lunga stracciata tunica che gli arriva sotto i piedi, forse per altro; del suo volto non vedi molto perchè insossa un cappuccio, l'unica cosa che riesci a scorgere è un chiaro bagliore nei sui occhi, il riflesso della luna, per camminare si aiuta con un alto bastone di legno scuro; una volta che si è accostato a te con voce rotta dall'età di dice piacere sono Melkise Groom ti allunga la rugosa mano in segno di piacere strano questo modo di usare le arti necromantiche? Sai, anchio la pratico,ma non me li porto sempre in giro... e ride grassamente.

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Questa e l'immagine del nano.

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Jane, mentre osservi la triste veduta del paesaggio sottostante una mano ti passa sulla spalla, ti volti e ti ritrovi davanti a un signore abbastanza anziano, ha sulla faccia un tirato sorriso, ma la cosa che più ti incuriosisce è una grossa lente azzurra che tinene sull'occhio destro, è vestito con uno stravagante abito colorato come le palline che tinene in mano, dalle quali ti sembra che provengano vari odori dolciastri e meno, vuole la sua mano in una lumga carezza che copre tutto il braccio e una volta raggiunta la punta delle dita si inchina e ti fa il baciamano sono Alexandervan, inventore di mestriere poeta di passione, stavo guardando questa meravigliosa veduta quando ho incontrato il tuo sguardo e non ho resistito, cosa ci fa una cotanta bella donna come te quà sola e al freddo? Avete le mani ghiacciate posso far qualcosa per aiutarti?

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Ecco l'immagine di Alexandervan

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Thalissa e Raven, dopo che vi siete presentate venite interrotte da una voce maschile che con tono sorpreso e altezzoso dice Thalissa Drok'hun... ma quale onore la voce è un po' nasale e vi accorgete non ha una pronuncia molto ferrata, difatti prolunga molto il suono sulle vocali; vedete poi sbucare tra le persone due corna, poi intravedete una lunga tunica rossa e oro, e infine distinguete chiaramente un alto draconide rosso bordò di più di due metri che stà venendo verso di voi con fare leggiadro quasi senza toccare il pavimento piastrellato, Thalissa tu già al primo sguardo capisci già che è un chierico, un chierico di Tiamat, una volta avvicinatosi a voi quale onore, anche te sei stata chiamata per questo evento epocale, i piani divini sono veramente strani abbassa un po' la voce nelle ultime parole raggiungendo un tono piuttosto grave ma chi è questa tua bizzarra amica? inclina la testa e si avvicina un po' ma che pel pupazzetto che hai è tuo? ti chiede con disinvoltura.

Spoiler

Ecco il dragonide.

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Edited by Kalkale
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Quintorius "Kalaka" Dariknos

Piacere Quintorius  Gli dico, stringendogli vigorosamente la mano, mentre i miei scheletri vanno sull' attenti. Beh, non vedo perché no. Non vado da nessuna parte senza la mia crew. Sono utilissimi. Sedili, portaoggetti, bodyguard, backup dancers...le possibiltà sono infinite. Rispondo con un sorriso smagliante. Voglio dire, secondo me potresti iniziare a provare. Starebbero bene con la tua estetica....Faccio un gesto circolare con la mano davanti a me, come a voler racchiudere la sua figura in un cerchio immaginario casual goth? Pongo l' accento sul casual. Solo perché noi necromanti usiamo i morti non vuol dire che dobbiamo vestirci con sudari sporchi, che diamine. 

Edited by Theraimbownerd
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Jane Doe

 

Osservo l'umano ed il suo strano vestiario senza mostrare il minimo interesse...Io sono Jane...caccio gli umani per denaro...dico mentre ritraggo il braccio...sono fredda è vero , come la nera ossidiana da cui sono uscita...ma non è sintomo di malessere è il mio stato naturale...

 

poi torno a guardare la città...

 

non ho bisogno di aiuto al momento , sono qui solo perchè rifiutare l'invito non mi avrebbe fatto guadagnare nulla...

 

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Raven Shadoweye - shadar kai - ladro/ranger

La mia conversazione con Thalissa viene interrotta quasi subito dall'arrivo di un'altro draconide. Inclino leggermente la testa verso destra, osservando con aria stralunata il nuovo arrivato mentre scambia i suoi convenevoli con la paladina.

Quando mi sento interpellata raddrizzo finalmente la testa e gli spigoli della bocca mi si allargano in un sincero quanto innaturale sorriso, che nulla ha a che fare con la mia espressione che avevo fino a poco prima.

"La bizzarra amica si chiama Raven!" dico entusiasta. Poi, quando la conversazione si sposta sul pupazzetto, il mio sorriso si spegne e abbasso lo sguardo. Osservo il piccolo fantoccio logoro come se mi fossi accorta solo ora di averlo tra le mani. Il mio sguardo è perso e per un lungo attimo rimango in silenzio, assorta nel mio mondo.

"No.. è di mio..." scrollo improvvisamente la testa, come se volessi scacciare dalla mente una mia vaga fantasia e tutto d'un tratto sembro tornare al presente. Risollevo lo sguardo sul draconide e il sorriso "folle" mi ricompare in volto come se non fosse mai andato via.

"Oh si, certo, il pupazzetto è mio!" dico, mentre lo abbasso e lo ripongo al sicuro, lontano da occhi indiscreti, in una tasca interna del mantello.

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Thalissa Drok'hun-Dragonide-Paladina della conquista
 

MI rivolgo al Chierico in draconico Il piacere è mio, chierico; con chi ho l'onore di parlare? 

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