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Salve a tutti

un mio giocatore in sessione mi ha fatto una domanda più che lecita...
Gioca un Crusader e mi ha chiesto se potesse usare le sue manovre (Crusader's Striker, e Revitalizing Strike) contro oggetti o animali di piccole dimensioni (Ad esempio topi) per Curare se stesso o un compagno

onestamente, sul momento mi sono sentito di dirgli di no, spiegandogli che comunque sono poteri concessi dalla divinità, e che cè un allineamento da rispettare perchè la cura abbia effetto (e sopratutto, non era in combattimento)

ma onestamente il dubbio e sorto anche a me... come si gestice una cosa simile? le Manovre fuori dal Combattimento come vanno calcolate?
E nell'esempio del Crusader, ogni volta che attacca qualcosa incomincia automaticamente un combattimento (ad esempio contro un piccolo topo) e quindi ha diritto alle sue manovre?


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Si gestisce IMHO in modo molto semplice. Molte capacità di DnD hanno un alto livello di astrazione. Crusader's Strike rappresenta la capacità, epica ed eroica, di spronare oltre i limiti i guerrieri che combattono per la giusta causa durante un combattimento estremo e leggendario. E' questo.

Non è la capacità letterale di causare danni a x e per contro curare y ad cazzum.

Su 😄

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Comprendo bene l'interpretazione... Assolutamente ed e una cosa che preferisco ed approvo sempre e comunque, ma mi chiedevo se ci fosse veramente una regola per gestire una roba simile.

Percarita, posso spiegare al mio giocatore che quello che fa e uno slancio divino dovuto a un combattimento epico ecc. E finirla li.

Ma se ho una regola ufficiale, mi viene anche più facile eventualmente gestire scenari simili.

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