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Jacqueline-Il sangue e i vicoli


Nightmarechild

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Mentre correva sul tetto nella pioggia, Jaqueline ripercorreva i passi che l'avevano portata lì. Era iniziata come una buona giornata,  dopotutto: Una bella mattina di sole, una colazione rimediata per lei e sua madre e la conferma per un lavoretto in serata, assistenza  medica e di supporto per una certa "impresa". L'aveva contattata Ghaal'Durk, un mercante goblin della città bassa che sembrava avere mille  agganci a Sharn. Certo, i lavori che le aveva rimediato non erano sempre il massimo dal punto di vista della moralità, ma il pelleverde  l'aveva sempre aiutata, pur ignorando la sua vera natura. Certi giorni si chiedeva se fosse veramente necessario nascondere chi era  veramente: il Breland era la nazione più progressista e liberale del Khorvaire, e Sharn la sua perla cosmopolita, un luogo dove ognuno  poteva trovare quel che cercava, senza distinzione di razza, sesso o religione. Forse nella città delle torri poteva essere accettata  esattamente com'era: questo pensava ogni giorno al suo risveglio. Ma poi le tornavano in mente le risatine, le occhiate scettiche, la  sensazione di non fare mai abbastanza, di non essere mai presa sul serio. Così, ogni giorno fasciava il petto, ad ogni risveglio indossava i suoi vestiti larghi, di foggia maschile: così, ogni mattina, Jacqueline diventava ancora una volta Jack. Nei panni di Jack si era diretta alla Locanda Cane Nero, dove aveva incontrato i datori di lavoro: un hobgoblin che si faceva chiamare Zekd e un umano, Tobias. Insieme, aveva conosciuto anche un altro "impiegato", un tipo alto e taciturno, accompagnato da un piccolo sauro. Diceva di chiamarsi Gareth. La missione era semplice, secondo Zekd: Lui, Gareth e Tobias avrebbero dovuto infiltrarsi in un posto dove normalmente non si può entrare, per prendere un "qualcosa" che "qualcuno" voleva tanto da offrire una mezza fortuna a chi l'avesse recuperata, mentre Jack avrebbe fornito supporto da fuori, appostandosi vicino e controllando la zona in caso di allarmi magici o altre "sorprese", pronta ad entrare in azione solo nel caso di un'emergenza. Normalmente a Jack non sarebbe piaciuto stare in disparte, ma in questo caso meno aveva a che fare con l'azione, meglio era. Eppure, eccomi qui pensava, mentre correva tra gli edifici dell'Università di Morgrave, la pioggia che le sferzava il viso, nelle orecchie il suono dell'esplosione che l'aveva spinta a correre. Finalmente giunse vicina alla Torre ovest, della cui porta rimanevano solamente dei resti anneriti. A fianco, accasciato per terra stava Zekd, il respiro ridotto ad un rantolo, la parte sinistra del viso quasi del tutto bruciata. Dall'interno, suoni di uno scontro.

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Jacqueline "Jack" Magewright

É una giornata assolutamente positiva: son riuscita a fare una piú che dignitosa colazione con mia madre e ho ricevuto un'offerta di lavoro per la sera. Ghaal'durk non è propriamente quello che definirei un uomo attento alla legge, ma per lo meno è sempre stato onesto. E poi non sono nelle condizioni di rifiutare un lavoro. Preparo il mio equipaggiamento e prendo il mio mulo, dirigendomi verso il luogo scelto per l'incontro in cui mi verranno spiegate le caratteristiche precise del lavoro. Gli uomini che mi assegnano l'incarico si rivelano essere un hobgoblin di nome Zekd e un umano chiamato Tobias, o almeno cosí dichiarano. Dopo che mi viene introdotto il lavoro e presentato l'altro uomo assunto dai due, un uomo silenzioso accompagnato da un piccolo sauro, capisco che questa volta avrei fatto meglio a rifiutare. Non mi piace assolutamente... Ma rifiutare ora sarebbe ancora peggio. Accolgo con piacere, pur senza darlo a vedere, il mio ruolo, dirigendomi all'Università di Morgrave assieme al colorito gruppo. 

Nonostante la giornata fosse iniziata positivamente, mi trovo nella situazione che avrei voluto evitare: un combattimento, delle esplosioni e un ferito. Carico la balestra e corro verso Zekd, estraendo dalla bandoliere una lozione curativa. Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi.

Master

Spoiler

Tengo gli occhi aperti: Ascoltare e Osservare +0, Cercare +8.

 

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Jacqueline "Jack" Magewright

Avvicinandomi all'hobgoblin noto che si tratta di ferite diffuse: l'armatura è piena di sangue. L'esplosione deve essere stata il colpo di grazia. Metto una mano sul torace, per sentire se respiri ancora, prima di lanciare uno sguardo all'interno della biblioteca per trovare eventuali nemici in avvicinamento.

Master

Spoiler

Cerco di capire cos'abbia provocato l'esplosione. Continuo a rimanere in allerta.

 

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Rhhgg… un rantolo di dolore lascia il petto di Zekd, mentre ti vede. Non sprecare tempo bimbo, mi hanno preso per bene… coff! Quattro, in nero, un bastardo sputamagia davanti. Gli altri sono entrati da sopra. Aiutali. Va a prendere il pezzo. Vai. In tasca… ho un disegno… ho moglie a Malleon's gate. Zadda. Dalle la mia parte… ti prego… Con un ultimo rantolo la voce si spezza, gli occhi sbarrati che fissano il vuoto.

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Jacqueline "Jack" Magewright

L'unica cosa che riesco a fare per l'uomo è sentire i suoi ultimi desideri prima di abbandonare definitivamente la vita. Non è la prima volta che accade, ma in ogni occasione mi sento come se lo fosse. Annuisco, pur sapendo che ormai per lui non ha piú significato, e cerco il foglio sul suo corpo. Potrei fuggire e chiuderla con questo lavoro, ma condannerei gli uomini all'interno. E quelle persone non mi sembrano proprio delle guardie: se proprio questo oggetto deve cadere in mano a qualcuno, meglio che sia la sottoscritta.

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Jacqueline "Jack" Magewright

In tasca del goblinoide trovo un disegno, raffigurante ciò che dobbiamo recuperare. Sul retro si trova un indirizzo, probabilmente dove deve avvenire la consegna. Piego il foglio e lo metto in una tasca dei miei pantaloni, prima di imbracciare la balestra ed entrare nella biblioteca.

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  • 2 settimane dopo...

Mentre entri nel magazzino, il rumore di scontro termina con un lieve rantolo strozzato: qualcun altro ha trovato la morte stanotte. Gli unici rumori che si sentono sono passi che risuonano tra le casse accatastate fra le ombre e la pioggia all'esterno. Seguendo il suono, ti avventuri tra le corsie, pronta a qualunque cosa il fato ti riservi.

Fine prologo.

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