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[Cyberpunk] Le tre teste di Cerbero - Gioco


OrsoMannaro

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"ma cosa ci guadagni ad uccidere un senzatetto? e poi perchè ucciderli? non hanno nulla! quanto può valere la loro vita?" la vedi presa nel ragionamento poi scoppia a ridere "ahhhh non fà per me! Se fossi stata brava con indovinelli ed enigmi sicuramente avrei fatto il poliziotto ma se ho studiato medicina è perchè mi piace lavorare con cognizione e basi scientifiche, non su ipotesi. Anche la ricerca non mi ha mai emozionato" 

La cena è pronta e fumante, vi sedete a tavola, cosa che accade di rado e per l'occasione aprite una bottiglia di vino. 

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Andrew Jensen

"Ehhh che ci vuoi fare...ma comunque è quello che devo riuscire a capire...perché farlo? In ogni caso, godiamoci la serata, basta parlare di lavoro, sembra tutto squisito!" le sorrido e stappo la bottiglia di vino, versando prima nel suo bicchiere. 

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La serata procede piacevolmente a tavola e proseguendo in modo ancora più piacevole a letto, complice forse il vino. La tua testa si libera da pensieri e problemi.

Cadi in un sonno profondo, ristoratore.

Al tuo risveglio ti senti ritemprato nel fisico e nello spirito. Rita dorme ancora, indossa una tua maglietta intima.

Doccia, colazione e via al lavoro.

 

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Andrew Jensen

Davvero una bella serata... penso risvegliandomi e vedendo Rita al mio fianco, gli do un bacio sulla fronte senza svegliarla e facendo piano mi preparo per la giornata. Solito rito, e via a lavoro, deciso a fare progressi.

Per prima cosa, appena arrivato al dipartimento, vado a ritirare i fascicoli delle ragazze, li rileggo in cerca di dettagli che potrebbero essere sfuggiti alla prima lettura e poi li porto a Betty dell'analisi dati per farli inserire nel software. Speriamo esca fuori qualcosa, anche un minimo particolare.

Nell'attesa che Betty faccia il suo lavoro, scrivo a Carlos: Novità dai tuoi informatori?

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Recuperi la documentazione e chiedi a Betty di elaborare i dati.

Esamini le foto scattate ai cadaveri delle ragazze. Noti che tutte avevano elementi di cosmesi cibernetica, ma alcuni tatuaggi luminosi ti rendi conto che sono di pessima qualità.

Betty, al momento non trova particolari connessioni "Il sistema è lento. Tranne la professione e la zona in cui sono state uccise non mi segnala altri particolari in comune. Appena mi segnalerà qualcosa di nuovo o particolarmente curioso, ti informo immediatamente"

Due messaggi arrivano al tuo smartphone.

Il primo è Carlos: Il lavoro è lento ma toglierò qualcosa dal cilindro o non mi chiamo Carlos

Il secondo è di Jennifer: Ciao Stallone. Ho trovato una puta che conosceva Paula e sarebbe disposta a parlare con te, solo perchè ti ho sponsorizzato. Devo fissarti un appuntamento?

 

 

Spoiler

Controllo fascicoli: 5 consap/individuare +8 INT +7 dado= 20!

 

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Anche ora. 

Sharon Delaney, 58 di St. William strett. Interno 11. 

Trattala bene. Ho faticato per convincerla a parlare conte.

Prendi immediatamente la macchina, equipaggiata con quello che ti potrebbe servire e ti rechi velocemente al suo indirizzo.

 

La ragazza abita in un palazzo, se così lo si può definire.

Lo stabile è devastato, in certi punti sembra sventrato da qualche bomba. Potrebbe passare per il set cinematografico di qualche film di guerra o horror. 

L'ingresso è aperto, un'anta del vecchio portone penzola pericolosamente appesa ad una vecchia cerniera, l'altra è in terra.

Entri.

L'atrio è scarsamente illuminato da una lampadina che, appesa ad un filo elettrico, lampeggia prossima a fulminarsi. La sporcizia riveste il pavimento, le pareti sono imbrattate con scritte e disegni, l'aria è carica di un odore nauseante.

Per completare lo scenario mancano topi e blatte che, a giudicare l'ambiente, potrebbero saltare fuori da un momento all'altro.

Una rampa di scale porta al piano di sotto ed una a quello di sopra. Con un pennarello è stata disegnata una freccia che indica verso l'alto e sotto è stato scritto "INTERNI DA 1 A 24 "

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Andrew Jensen

Rispondo a Jennifer dicendogli di stare tranquilla, poi prendo la macchina e mi preparo per l'incontro, imposto l'indirizzo e parto.

Arrivato sul posto la scena é abbastanza suggestiva. Davvero vive in un posto come questo? Penso mentre osservo la facciata devastata con attenzione, mi avvicino al portone ed entro, l'interno non é meglio dell'esterno, anzi.

Prima di avanzare abbasso di poco la cerniera della giacca, giusto il tanto che mi serve per estrarre la pistola dalla fondina in caso di necessità. Mi avvicino alle scale e guardo la scritta, la ragazza dovrebbe essere all'interno 11, così comincio a salire le scale per cercarlo, facendo attenzione a eventuali suoni o presenze, per aiutarmi naturalmente attivo gli impianti necessari.

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Sali fino al secondo piano. La scena non cambia. Arrivi davanti all'interno 11. Bussi e subito dopo la porta si apre leggermente il tanto di farti passare e lasciare nascosto chi ti ha aperto.

Varcata la soglia, la porta si richiude senza far rumore.  Al tuo fianco nella semi oscurità si materializza una ragazza, dall'aspetto un pò trascurato. 

Spoiler

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Ti squadra da capo a piedi un paio di volte, forse per sincerarsi che rispondi ad una descrizione ricevuta al telefono, o forse per capire se e quanto sei pericoloso

"Io sono Sharon" ti dice la ragazza "e tu sei lo sbirro che, "amico" di Jenny, interessato a far luce sulla morte di Paula e le altre? Accomodati dove preferisci" ti dice indicando l'arredamento spartano ed essenziale presente nella stanza.

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Andrew Jensen

Entro nell'appartamento con circospezione e squadro la ragazza, poi le faccio un sorriso e dico "Si, sono Andrew, l'amico di Jennifer. Mi dispiace disturbarti, ma lei mi ha detto che forse tu sai qualcosa e che potresti aiutarmi a capire cosa sta succedendo..." nel frattempo osservo la stanza e le eventuali vie di uscita, e con il sensore termico mi assicuro che non ci sia nessuno nascosto da qualche parte. Lentamente mi accomodo vicino a dove si siede la ragazza. 

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La stanza presenta due porte, una è quella da dove sei entrato, l'altra sicuramente ad una camera da letto, visto il mobilio che si intravvede. L'unica finestra che vedi, è chiusa ed ha la serranda abbassata.

Ti accerti che non ci sia nessuno in agguato. Una volta sicuro, ti accomodi su una poltrona sfondata, mentre lei si siede sul divanetto lì davanti a te. 

"A quest'ora ho poco lavoro. In cosa ti posso essere utile?" allunga la mano ad un pacchetto di sigarette e ne accende una.

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"Conoscevo personalmente Paula, da alcuni anni. Le altre le conoscevo solo per nome. Particolare? Non saprei. Cosa avrebbe dovuto attirare la mia attenzione?" 

La ragazza è tranquilla e serena. Sei certo che non ti stia mentendo.

Spoiler

+5 interrogare +10 freddezza +10+3 dado= 28!

 

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Andrew Jensen

Ascolto la ragazza, ma non sembra saltargli alla mente nessun particolare a primo impatto. 

"Un nuovo giro di clienti? Un cliente particolare? O magari ti ha parlato di qualcosa di strano o che si sentiva minacciata? Insomma qualsiasi cosa fuori dall'ordinario...

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"Minacciata assolutamente no, altrimenti ne avrebbe parlato anche con me.

Un nuovo cliente? ....mmmmm, non credo.

Ora che ci penso meglio, mi ricordo che tempo fà, quando era stata bottata fuori di casa, era entrata in contatto con un prete che l'aveva ospitata provvisoriamente in un ricovero per senza dimora e con l'occasione le aveva fatto la classica predica da prete sulla nostra professione... sul paradiso... sulla redenzione... e bla bla bla bla .... forse il tipo si era illuso di "riportare sulla strada giusta la pecorella smarrita..."

Alla fine quel discorso si chiuse quando trovò un nuovo appartamento dove lavorare in pace ed aveva preso nuovamente le distanze dal predicatore"

Da un paio di tiri alla sigaretta, concentrata nel suoi ricordi. Il suo sguardo mentre parla è fisso su di te.

"Poi mi ricordo che di recente mi aveva mostrato dei cybertatuggi... fashioneware di pessima qualità! E comunque cosmesi cibernetica fuori dalla portata delle nostre tasche. 

In quel periodo non navigava nell'oro... ma visto che eravamo abbastanza in confidenza... in una serata trascorsa in allegria... mi aveva accennato che erano opera di un bisturi e che gli erano stati impiantati gratuitamente in cambio di un accordo... o di una assicurazione... o qualcosa di simile. La chiacchierata è avvenuta tempo fà ed entrambe, come detto, non eravamo molto .... lucide.... non so se rendo l'idea"

Da seduta, stende le gambe sul divano e passa ad appoggiarsi con un gomito al bracciolo del divano, mettendo in bella mostra tutte le sue grazie. La posizione provocante non è stata assunta involontariamente. 

     

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Andrew Jensen

Ascolto con attenzione tutto quello che mi dice e attivo anche l'analizzatore vocale per impostarlo sulla sua voce e permettermi di cogliere eventuali cambi di tono che potrebbero svelare un'eventuale menzogna.

Un prete? Potrebbe essere interessante andarci a parlare, potrebbe sapere qualcosa...

Poi quando mi parla dei tatuaggi e di un eventuale accordo o assicurazioni, le cose cominciano a farsi interessanti.

Sulle foto le ragazze avevano dei cyber tatuaggi pessimi...potrebbe essere una pista a quanto pare...

"Questi tatuaggi, non sai dove possa averli fatti? O da chi? E questo accordo, o assicurazione, ricordi riguardo a cosa?" non faccio molto caso a come si mette in mostra e rimango composto, ma senza dirgli niente.

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  • 1 mese dopo...

"Mi ricordo che non erano opera di un professionista e visto che non mi interessava l'argomento non avevo approfondito" aspira una boccata dalla sigaretta per poi soffiar verso di te il fumo "...ti ripeto quella sera eravamo un pò su di giri... una serata rilassante a base di alcool e qualche drogasintetica... leggera sia ben chiaro..."

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La osservi con attenzione, cercando di captare ogni sfumatura nella sua espressione e nella sua voce. Non sei uno psicologo ma ti rendi conto che è sincera, d'altronde perchè mentire? Non l'hai prelevata con la forza e lei stessa ha accettato di parlare con te per far chiarezza e giustizia sulla morte di una sua amica.

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