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Un mondo di sapere

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Aramil Serf

L'osteria, non mi piacciono i posti pieni di persone.

Il teatro m'importa poco, sono abituato a fingere con le guardie cittadine

Rispondo, con una smorfia.

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Clypeum

Ascolto lo scambio di battute aggrottando le sopracciglia.

Di che teatro parlate? Cosa avete in mente? Comunque sono d'accordo, dovremmo ottenere quante più informazioni possibili.

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Varis

Nulla in particolare, mastro Lapis. E per quanto riguarda l'osteria, pensavo piuttosto che nel caos di questa mattina non ho avuto il tempo e la calma per studiare i miei incantesimi

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comment_1079089

Siete giunti davanti alla facciata della chiesa. Il contadino, quasi come una guida turistica, vi indica la costruzione:-Questa è la chiesa di Azuth... -

La facciata, come il resto dell'edificio, è molto spoglia: mattoni sovrapposti, sporchi per le precipitazioni e per le condizioni igieniche non eccezionali, un paio di finestrelle sulla parte più alta, dove probabilmente risiede qualcuno, e una guglia verde foresta che spicca nel cielo scuro e plumbeo.

- ... e questa è la stalla della città.- dice, facendo cenno davanti a voi.

La strada è fangosa, per la pioggia, e sembra molto sporca. Non c'è una pavimentazione della strada, come nelle città più grandi o sviluppate che potete aver visto nelle vostre esperienze, solo ciottoli che dovrebbero permettere di non affondare nel fango in casi di eccessiva pioggia.

Quindi vi fa un cenno alla costruzione sulla vostra sinistra, confermandovi che quella è l'osteria. L'edificio, su due piani, è abbastanza spoglio: costruito in legno, ha un'entrata sulla parte frontale, coperta da una piccola tettoia, e presenta diverse finestre al piano superiore.

-Se non vi spiace, io andrei da mia moglie... Voglio davvero controllare come sta...!-

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Clypeum

Grazie per averci portato fino qui.

Ora noi proveremo a riprenderci dalla nottata, se ci sono problemi noi siamo all'osteria.

Ciò detto ripongo le armi e entro nell'edificio.

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comment_1079491

Passate tutti e quattro la porta in legno, aperta, che conduce all'interno. Una sala comune di medie dimensioni, illuminata da un paio di candele, una sul bancone e una tenuta a circa due metri da terra da un sostegno sulla parete opposta, si estende davanti a voi per circa dieci metri per dieci. Ci sono circa cinque tavoli in legno, e almeno il triplo di sgabelli sparsi per la camera. Un paio si sollevano inaspettatamente, sostenuti da un mano tozza e verdognola; il suono di un panno bagnato strofinato contro il legno riempie la stanza.

- Buongiorno... - dice una voce poco convinta e un po' gracchiante, a tratti affaticata.

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Clypeum

Mi guardo intorno, per notare eventuali dettagli importanti, quindi mi rivolgo a chi ci ha dato il benvenuto.

Buongiorno a lei.

Vorrei un vinello leggero e della carne essiccata per colazione. Possibilmente in un tavolo tranquillo.

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comment_1079802

Gli sgabelli si posano a terra. Emerge una figura, prima a carponi, di una donna di mezz'orco. Indica Varis con un dito tozzo e verde fogna, come il resto della sua pelle, e muove un po' il naso schiacciato, prima di esclamare:- E tu, bel tipo dai capelli blu scuro...? Cosa prendi? -

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comment_1080755

Dopo avervi indicato il tavolo, e accennato un inchino, la donna ha premura di portare dei boccali in vetro, colmi delle vivande richieste, e della carne essiccata per il buon nano. Quindi, porta una ciotola con un paio di mele verdi e una pera e la posa al centro del tavolo che avete occupato.

-Come mai da queste parti?- chiede con giovalità, nonostante il viso si contorca terribilmente durante la sua parlata.

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Varis

Notando l'atteggiamento bizzarro della donna, rispondo cortesemente: Ho tanto sentito parlare dei vostri boschi ricchi di selvaggina e ho portato il mio amico nano, qui, appassionato cacciatore, a visitarli insieme ai suoi compagni. Sorrido e guardo la donna attentamente cercando dettagli caratteristici, che possano dirmi qualsiasi cosa su di lei.

  • Autore
comment_1081164

La donna annuisce e vi guarda. Mentre si pulisce le mani su un grembiule che porta allacciato ai fianchi, un po' sporco di fango, dice:- Capisco...! Un tempo si cacciava bene, qui attorno... Da quando non c'è più Lodovigo, però, la zona è ancor meno sicura...! Ahimè, la selvaggina c'è, ma tra briganti e mostri... e quei dannati jackalwere... -

La donna si interrompe e sospira, ravvivandosi i capelli all'indietro con un tocco delle dita tozze.

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