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Campagna in singolo - I regni del male


Lucifero

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Così sia. I miei esploratori ti forniranno ciò di cui necessiti. Non dovrai niente a nessuno, poichè adesso fai parte dell'esercito unito. Ora va, i miei uomini ti aspetto all'ingresso, insieme agli arcieri. Detto questo ti congeda con un gesto della mano, mentre torna a concentrarsi sulla mappa. Stai per uscire dalla porta quando aggiunge Spero che tu sappia volare ​ridacchiando sotto i baffi...

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Le parole del mio interlocutore mi appaiono così bizzarre che mi convinco di aver probabilmente capito male. Ad ogni modo c'è una cosa molto importante che devo sapere, prima di partire.

"Permettetemi un'ultima domanda, prima di lasciare questo luogo" chiedo, fermandomi sulla soglia; "potrei conoscere il vostro nome? Mi darebbe non poco disagio non sapere chi devo ringraziare per aver avuto salva la vita" dico, mentre un assai vago accenno di sorriso mi increspa le labbra.

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Rimango in silenzio per qualche istante... d'altronde tanta reticenza da parte di quest'uomo mi coglie impreparato, non rende certo onore al clima di distensione tra i clan che si sforza tanto di perorare. In altri tempi e altre circostanze avrei potuto chiedergli conto di questa maleducazione... ma d'altronde egli non è un Samurai vincolato dal Bushido, probabilmente non attribuisce a queste cose la dovuta importanza.

Lo saluto quindi con un ultimo cenno del capo e mi decido quindi una volta per tutte a lasciare la stanza, destreggiandomi come posso all'interno dell'edificio a me sconosciuto, dirigendomi verso l'ingresso dove mi unirò agli esploratori e agli arcieri.

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Il palazzo come sempre si rivela un labirinto, pieno di corridoi e stanze vuote. Ti serve quasi un'ora per giungere all'ingresso dove un arciere ti saluta a bordo di un cavallo. Kagemitsu-san sarà un onore scortarla. Chiedete ciò di cui necessitate e vi verrà ricapitato. Per motivi di tempistiche partiremo entro un'ora da adesso. Non riesci a scorgere il volto, coperto dallo spesso cappuccio e dalla maschera che indossa, ma la voce è quella di una donna... o almeno così ti pare

Spoiler:  
Come puoi capire, sia in questo, che nel post precedente ci sono state prove (percepire intenzioni e intelligenza), spero che ti vada bene come le ho rese
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"Ti ringrazio" rispondo all'arciere a cavallo; sono leggermente perplesso riguardo al fatto che possa trattarsi di una donna, ma la cosa non fa alcuna differenza... la competenza ed il valore non hanno sesso, nonostante quello che pensano alcuni miei pari.

"Avete già tracciato la strada che seguiremo?" chiedo alla figura. Domanda probabilmente inutile rifletto tra me, questi esploratori vengono addestrati appositamente allo scopo di muoversi rapidamente ed efficientemente. "Per quanto concerne l'equipaggiamento di cui necessiterò per il viaggio, è presto detto". Stilo quindi una breve e concisa lista del minimo indispensabile per affrontare il viaggio che mi riporterà nelle terre martoriate del mio Clan.

Spoiler:  
Per l'equipaggiamento chiedo i "classici" da viaggio: il necessario per accendere un fuoco, un giaciglio trasportabile, una tenda, una cote, della corda e razioni per la durata prevista del viaggio. Qualora non sia stato recuperato il mio, chiedo ovviamente anche un cavallo che sia in grado di trasportare con agio un samurai in armatura.

Per la descrizione delle prove di abilità va bene così!

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I cavalli ci serviranno solo per pochi chilometri, poi cambieremo mezzi. Spero tu sappia volare. Il sorrisetto maligno che gli/le si stampa in volto farebbe concorrenza a quello di satana in persona mentre si gira sul cavallo e impartisce alcuni ordini. Troverà il suo equipaggiamento al nostra prima tappa. Quello è il suo cavallo dice, mentre indica un purosangue nero con una macchia bianca in fronte purtroppo non potevamo salvare gli animali. Partiamo subito, se va bene.

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Mi avvicino al destriero indicatomi, e lo esamino con attenzione mentre gli carezzo il collo. Il mio pensiero va per un attimo al povero Kokufu... un altro torto di cui gli aggressori del Clan dovranno rispondere.

"Sono pronto, possiamo partire immediatamente" dico, salendo in sella con fare marziale. A quel punto, mentre lascio che i primi metri al trotto abituino il mio nuovo cavallo a me e viceversa, mi rivolgo di nuovo alla mia guida: "Qual'è il tuo nome, arciere? E perchè sento parlare per la seconda volta di 'volare'?". Mantengo un tono cortese, ma non posso negare a me stesso di essere leggermente infastidito dall'alone di mistero di cui questa gente non sembra poter fare a meno.

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Il mio nome è Lifaen, Samurai, e presto capirai cosa intendiamo Il sorriso sul suo viso diventa ancor più cinico mentre si leva il cappuccio e scopre le orecchie appuntite tipiche degli elfi.

I pochi chilometri di distanza da voi alla meta passano in fretta. Il trotto rapido del cavallo è rilassante dopo tutto quello che hai subito e cominci a essere stanco. Arrivate in vista del campo mentre il sole comincia a calare. Kagemitsu-san, domani mattina partiremo di buon'ora. Quella è la sua tenda. Ancora poche ore e capirà cosa intendiamo per volare. Ti indica una tenda comune ai bordi dell'accampamento, mentre si allontana.

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Smonto da cavallo, mentre confermo con un cenno del capo a Lifaen di aver compreso. Dopo essermi occupato del mio destriero, mi incammino verso la tenda. Una tenda comune? rimugino dentro di me, per fortuna non sono altezzoso come molti miei pari. Mi soffermo di fronte all'entrata, sospiro sfilandomi il kabuto dell'armatura, e procedo a mettermi in abiti civili per la notte. Non ho chiesto a Lifaen se sono già stati organizzati dei turni di guardia... poco male, nel caso me ne occuperò personalmente.

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La notte passa veloce e tranquilla. Lo stesso Lifaen viene a svegliarti. Una volta sveglio esci dalla tenda, l'aria frizzante della notte ti fa rizzare i peli, mentre la luna sta per tramontare a ovest e il chiarore dell'alba spuntano a est. Veloce samurai, la luna è prossima al suo declino e noi dobbiamo partire, altrimenti non arriveremo in tempo a destinazione e saremo costretti a viaggiare di notte. Nessuno viaggia di notte!

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Annuisco alle parole di Lifaen, ed inizio a prepararmi il più rapidamente possibile per riprendere il viaggio. "Sembri conoscere bene i pericoli di un viaggio notturno, Lifaen" dico, sistemandomi con cura le armi negli alloggiamenti dell'armatura. "E' da molto che affronti gli orrori della notte? Ti sarei grato se tu volessi condividere con me quello che sai dei nostri mostruosi avversari". D'altronde io sono abituato a nemici decisamente più convenzionali rimugino tra me.

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No Kagemitsu-san, non conosco bene come sembra i segreti della notte, ma conosco le leggende sui vampiri, i cosiddetti "Succhiasangue", e fidatevi è meglio non girare di notte.

Mentre parla si allontana incitandoti a seguirlo, dirigendosi verso uno spiazzo da cui provengono grida acute...

Spoiler:  
Se hai altre domande continua pure a farle, altrimenti vado avanti
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Le nostre ali! esclama con un sorrisetto divertito Potete levare la mano dall'elsa della vostra arma, Kagemitsu-san. Continuate a camminare per alcuni minuti fino a giungere in un ampio spazio. Quasi venti aquile giganti sono appollaiate sul terreno davanti a voi, al centro spicca un gigantesco animale, corpo da leone e bocca e becco a aquila, un grifone. Il piumaggio di un bianco quasi abbagliante e gli occhi azzurri, gli artigli come pugnali. Quello, esordisce l'elfo indicando il grifone è Narmor, l'ultimo della sua razza nelle nostre terre. Sarà la vostra cavalcatura fino alle terre del vostro clan e oltre, se vorrete, ma ricordate sempre che è senziente, non un semplice cavallo, trattelo bene e sarà vostro leale servitore, maltrattatelo e prima dei vampiri potrebbe arrivare il suo becco.

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"Incredibile" mormoro mentre i miei occhi si posano sulla maestosa bestia, "non avevo mai visto un essere simile prima d'ora". A quel punto, dopo aver fatto un lieve e rispettoso cenno col capo al grifone, salgo 'in sella'.

"Narmor conosce già la destinazione?" chiedo quindi a Lifaen, mentre do una lieve pacca sul collo alla poderosa creatura per prendere confidenza.

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Si certo, ti porterà ai confini della tua terra in poco tempo, meno di due giorni per l'esattezza. Capisce la tua lingua, quindi per dargli un comando chiediglielo gentilmente ed eseguirà volentieri.

Intanto Lifaen monta in sella ad una delle aquile e, estratto l'arco, spicca il volo

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Rimango affascinato dalle parole di Lifaen, del resto non avrei mai immaginato che una simile creatura potesse comprendere la lingua degli uomini. Osservo l'aquila prendere il volo e a quel punto mi tengo ben saldo su Narmor - in modo forse un pò impacciato, ma l'idea di spiccare il volo mi intimorisce leggermente.

"Andiamo, Narmor-san. Conducimi alla mia terra, per favore" dico quindi al grifone, anche se non posso fare a meno di sentirmi un pò sciocco a parlare in questo modo con un essere simile.

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Appena finisci di parlare il poderoso animale prende una breve rincorsa e spicca il volo. Le ali battono con forza l'aria, mentre il grifone si alza sempre di più dal terreno, fino a raggiungere una quota di quasi mille metri. Un forte freddo comincia a impadronirsi di te.

Gli esploratori sulle loro aquile si accodano a te fino a che, in lontananza, vedete un piccolo puntino sospeso nel cielo che assume velocemente forma umanoide mentre vi ci avvicinate. Lifaen ti urla qualcosa, ma il rumore del vento è troppo forte e non capisci ciò che ti dice...

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Tento di osservare meglio la sagoma in lontananza, ma il forte vento che mi sferza negli occhi rende l'impresa ardua... non riesco nemmeno a sentire Lifaen, con questo frastuono. Posso solo sperare che, di qualsiasi cosa si tratti, non sia ostile; non credo di essere capace di gestire uno scontro ad alta quota.

"Facciamo attenzione, Narmor-san" parlo al grifone, chinandomi sul suo capo, "non sappiamo di cosa possa trattarsi".

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