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Lucifero

Circolo degli Antichi
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About Lucifero

  • Birthday 09/24/1993

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    Maschio
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    Chiavari (GE)
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    Fate, Savage world
  • Occupazione
    Operaio, studente di psicologia
  • Interessi
    Giochi di ruolo, light saber combat sportivo, cucina
  • Biografia
    Ho una vita noiosa e ben poco da scrivere

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  1. La Dea della Terra spalanca le fauci e ruggisce a pieni polmoni Certo che sono io, non sono mica una bestia! Io... sono Nomea. Invece, mio cavaliere, tu chi saresti? Tutti si girano a guardare nella tua direzione e, all'improvviso, ti senti un pochino in imbarazzo
  2. Il mondo visto dall'alto è totalmente diverso, tutta un'altra cosa. Gli alberi sono piccoli, l'aria è fredda e devi stare calmo perchè ti viene subito il fiatone. La tua Dea della Terra si muove in aria, anche lei, a questa altitudine, è aggraziata... Ehi, umano, io vivo sottoterra, non per aria, fra poco sarò allo stremo delle forze, fossi in te direi a tuoi amici di atterrare laggiù, vedi quella piccola radura? Poi, così come era arrivata, la voce scompare.
  3. Così vi alzate in volo e inizia il vostro viaggio. L'aria tiepida delle Terre Centrali si fa via via più fredda salendo di quota, fino a ricordarti le Lande del Nord. Puntate dritti verso sud, verso il randez vous con la fata d'oro. La Dea della terra freme sotto di te, sgraziata in un elemento che non è il suo, ma sicura ad ogni singolo battito di ali. Il gruppo sembra rilassato, a suo agio in mezzo alle nuvolo, mentre tu... beh, per te è la prima volta, tutto sembra piccolo, il sole non è mai stato così vicino e l'aria, rarefatta, ti da alcuni problemi a respirare...
  4. D'accordo, andiamo, spero per te che le tue parole corrispondano a verità, la via della vendetta è lastricata di ossa e cosparsa di sangue le sue parole sono macigni, ma corrispondono alla realtà dei fatti Dai, partiamo, altrimenti troveremo altre rotture... Il viaggio inizia, Andrè in testa, in sella al suo drago della morte, spicca il volo e scavalca le mura, dopo aver notato un piccolo drappello di guardie che corre verso di voi. Minos spinge il suo toro che, con una fiammata dalla bocca scioglie il muro di cinta e crea un buco da cui fugge a tutta velocità. Milena si leva in aria e, sinuosa come la più letale delle guerriere, si allontana.
  5. Scricchiolii, risucchi, fratture, lacerazioni, lamenti e gocciolii si innalzano dalla bocca della creatura mentre, lentamente, inizia a masticare la fata. Le sue urla sono atroci, la sta masticando lentamente, evita gli organi vitali e la divora con gusto... una fine orrenda! Aaahhh... un sospiro di gioia, proveniente da Andrè Che bello vedere una Dea della Terra all'opera con la sua preda, non lo vedevo da... beh, sono passati almeno trecento anni, povera Lix, voleva fare la cacciatrice, ma è diventata lei la preda una flebile nota triste nella sua voce ti fa capire la disgrazia Beh, mio caro Daisun, ora sei a tutti gli effetti un assassino, vedi di farci l'abitudine presto, se vuoi vivere, nel nostro lavoro, devi uccidere, non ci sono storie la scena dura alcuni minuti e non esiste nulla che possa distrarla dalla sua preda, nulla.
  6. La Dea della Terra non sembra darti ascolto, anzi, all'improvviso ripiega le ali membranose su di te, tenendoti fermo attaccato al suo corpo e si tuffa sottoterra. Senti il suo corpo sinuoso scivolare lungo il terreno, verso il basso, poi un cambio improvviso di direzione, punta in alto... e di nuovo la luce del giorno ti accoglie, i rumori del mondo ti riempiono le orecchie. Le fauci della creatura si chiudono sulla fata che, impossibilitata a muoversi e colta alla sprovvista, inizia, a gran voce, a implorare pietà... Gli altri del gruppo non accennano a muoversi da dove si trovano, mentre le creature so agitano lievemente sotto di loro.
  7. Andrè manovra il drago della morte, ali spalancate, zanne snudate e coda dritta. Un fremito, lungo tutto il sinuoso corpo della creatura e una raffica di piume parte verso di te... Un cantilena si libera dalle scaglie del Dio dell'Aria, una musica soave e delicata, ma che mette timore e soggezione. Un brivido si snoda lungo la tua schiena, non è più per il freddo, ma per la paura, quando la sua coda scatta verso di te. Per la prima volta vedi il suo pungiglione, stillante veleno corrosivo, lungo oltre quaranta centimetri. Sta mirando alla tua gola... Il Toro Demoniaco muggisce, mentre una densa nuvola di fumo si sprigiona dalle narici. Una sfera fiammeggiante si crea tra le sue corna e divampa verso di te... Poi i colpi ti superano, tutti e tre, senza nemmeno sfiorarti, ne graffiarti. Tre rantoli soffocati alle tue spalle. In quattro ti stavano aggredendo da dietro. Le lame, nascoste, intrise di veleno. Quattro figure incappucciate. I morti cadono a terra, nella polvere e nelle feci degli animali. Il quarto, invece, ti fissa. Gli occhi neri con le pupille rosse, una Fata Cremisi. La piccola lama seghettata scatta verso di te: assassini e vogliono la tua testa. Quello è tuo. Facci vedere cosa sai fare! urla Andrè, mettendosi comodo sulla sella del suo drago Intanto, per terra, il corpo del bersaglio del Dio dell'Aria è ormai ridotto ad una pozza di fanghiglia putrida...
  8. Ciao @hooman, perdona il mio ritardo, ma ho avuto una settimana infernale, speravo di scrivere nel week end, ma sono stato impegnato 24/24... Allora, si parlava di Dei dell'Aria I maschi di Dei dell'Aria sono estremamente colorati, vistosi e magnificenti, dotati di un numero da 3 a 6 paia di ali, dal candido piumaggio. Le scaglie variano su tutti i colori dell'iride, ma è fatto noto che i maschi Alpha dei branchi più forti hanno scaglie color arcobaleno o dorate, belle e preziose come poche cose. Il loro nome deriva dalla capacità degli esemplari maschi di volare per tempi quasi infiniti nell'aria senza il minimo sforzo, con la grazie e la leggiadria che pochi altri possono sperare di raggiungere. Le femmine, invece, sono meno appariscenti. Più grosse e pesanti dei maschi, hanno solo un paio di ali e scaglie color marroncino terra. Meno preziose, ma più affidabili degli esemplari maschili, non possiedono ghiandole velenifere, ma, all'occorrenza, possono muoversi sotto terra. Se i maschi sono gli Dei dell'aria, le femmine sono le Dee della Terra.
  9. Allora so cosa scrivere, sta sera (o appena posso) te lo scrivo qui e lascio a te la modifica di quel post, per farlo comendesideri tu
  10. Sta tranquillo. Allora, facciamo così (se ti va) possiamo mettere più versioni degli dei dell'aria, ognuno con colori di piume e squame differenti
  11. @hooman non ti posso indicare le creature che ci sono, ci sono pressoché tutte. Questo perché, essendo un gioco libero, anche tu hai diritto di parola sul mondo e sulla campagna. Dimmi che caratteristiche vorresti che avere, discutiamone qui (è il vantaggio di una campagna in singolo) e poi potrai modificare liberamente il tuo post per adattarlo, cosa vuoi di più? P.s. non preoccuparti del ritardo, spesso sono io quello che ritarda nella risposta
  12. Andrè, Minos e Milena scoppiano a ridere e iniziano a camminare verso la città. Impiegati qualche minuto ad arrivare, ma, prima ancora che possiate vedere le guardie ai cancelli, senti il puzzo, puzzo di sterco, urina e bestie. Ed ecco il motivo per cui la chiamano città delle bestie... che tanfo disgustoso. Appena entrate una gigantesca distesa di gabbie e recinti vi accoglie. Dovunque si vedono persone che comprano e vendono animali, ladruncoli intenti a borseggiare, venditori che incantano gli acquirenti, giullari che danzano e cantastorie che narrano. Una città viva e brulicante di persone. Cavalli, struzzi, lupi, tigri, leoni e ogni genere di animale comune sono presenti quasi ovunque, ma qui e lì, spuntano gabbie e recinti diversi: Salta-vuoto, Divoracarni, Dei dell'aria, creature rare e potenti, difficili da catturare. Minos sembra intontito, gira qua e là sbandando, come sotto droghe; Milena corre da un recinto all'altro, accarezzando ogni creatura che veda; Andrè, invece, è davanti a una grossa gabbia interrata, coperta da una cupola di quella che sembra magia... ha gli occhi sgranati, l'aria sognante e lo sguardo da folle. Poche parole con il guardiano, un veloce passaggio di diamante da mano a mano, una cupola che scompare, armi in pugno e Andrè scompare, saltando nella gabbia. Urla, ruggiti, suono di metallo su roccia e, nemmeno il tempo di avvicinarvi alla gabbia che Andrè riemerge, sul dorso di un Drago della Morte. Le fauci affilate, piene di tre file di denti aguzzi. Gli occhi simili a mercurio con una pupilla che sembra oro incandescente. Le lunghe corna, dirette all'indietro, affilate e lisce, come due spade. Le ali, sottili membrane metalliche, affilate come rasoi. La coda, lunga due volte il corpo, simile a quella di un pavone, costituita da piume, piume di metallo nero, affilate e seghettate. Tutto il corpo è coperto di metallo. La faccia di Andrè è raggiante e il suo urlo viene coperto dallo stridore metallico del Drago della Morte. Poco dopo viene affiancato da Milena. Un Dio dell'Aria volteggia al suo fianco. Un grosso serpente, lungo oltre sei metri, dalle scaglie iridee, i denti affilati e stillanti veleno. La cosa che più ti colpisce sono le ali: tre paia di lunghe ali piumate lo mantengono in aria, ecco il motivo del nome Dio dell'Aria. Ti stai riprendendo dalla vista di quelle creature quando il terreno trema... Minos, nella sua corazza d'acciaio, arriva a dorso di un Toro Demoniaco, una creatura alta tre metri e mezzo al garrese, con lunghe corna di acciaio rosso incandescente. Il naso sbuffa vapore ad ogni respiro e gli zoccoli di bianco avorio incidono e feriscono il terreno e la pietra come se fosse fatto di sabbia. Allora, Daisun, che ne dici? Vuoi anche tu una cavalcatura? Oppure ci seguirai a piedi?! Tutti e tre sprizzano gioia da ogni dove, come se nella loro vita avessero aspettato solo quello. Andiamo, sei nella città delle bestie, dicci che cosa vuoi che faccia la tua cavalcatura e qui la troverai di sicuro. Minos ruggisce di gioia, il toro muggisce, facendo tremare la terra, Milena urla di gioia mentre il Dio dell'Aria spalanca le ali e sibila il suo odio, Andrè estrae le armi, mentre il Drago della Morte soffia in aria, verso il cielo, una gigantesca fiammata argentata, mentre spalanca la coda. Poi ti sovviene un pensiero: non dovevate farvi notare fino al tuo cambio di connotati...
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