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Entrare in mischia o Sondare l'anima


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Ho letto l'articolo.

Una richiesta: ti chiedo di rimuovere il fastidioso passaggio da un sito pubblicitario se non puoi, ti prego di copiare l'articolo qui;

Temo purtroppo di non essere affatto daccordo :) , almeno così posta, sia perché è un paragone di tipo analogico o è fare o è essere (hai precisato la contaminazione, ma la distinzione esiste perché tu hai riscontrato nella pratica che le cose andavano così immagino), sia per il fatto che non spiega in alcun modo come un giocatore del fare e dell'essere si comporti, data una situazione in maniera differente.

Faccio un esempio:

a fare qualcosa ovvero a far progredire la trama intervenendo attivamente su essa con il proprio personaggio e le capacità che quest’ultimo ha a disposizione

Un qualsiasi conflitto di cani, i giocatori intervengono a far progredire la trama intervenendo attivamente su di essa con il proprio personaggio e le capacità (con i tratti e con le relazioni).

Se entri in un conflitto è perché c'è qualcosa che vuoi e qualcuno te lo impedisce! "voglio salvare mia cugina dal linciaggio"

Pertanto significa che stai intervenendo attivamente sulla storia, cosa usi? Tratti e relazioni, gli strumenti del gioco, queste sono capacità o altri tratti distintivi del personaggio: sono le cose che ti interessa mettere in gioco del personaggio stesso.

Mi fai un esempio del perché e come Cani spinga invece all'interpretazione dell'essere per come la vedi tu?

Più in generale, il discorso mi pare molto molto... strano rispetto alla mia esperienza, riesci a farmi degli esempi concreti di persone con cui hai giocato che hanno avuto un atteggiamento (fare/essere) piuttosto che l'altro?

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Una richiesta: ti chiedo di rimuovere il fastidioso passaggio da un sito pubblicitario se non puoi, ti prego di copiare l'articolo qui;

Ho rimesso il link alla pagina originale

Temo purtroppo di non essere affatto daccordo :) , almeno così posta, sia perché è un paragone di tipo analogico o è fare o è essere (hai precisato la contaminazione, ma la distinzione esiste perché tu hai riscontrato nella pratica che le cose andavano così immagino), sia per il fatto che non spiega in alcun modo come un giocatore del fare e dell'essere si comporti, data una situazione in maniera differente.

Faccio un esempio:

Un qualsiasi conflitto di cani, i giocatori intervengono a far progredire la trama intervenendo attivamente su di essa con il proprio personaggio e le capacità (con i tratti e con le relazioni).

Se entri in un conflitto è perché c'è qualcosa che vuoi e qualcuno te lo impedisce! "voglio salvare mia cugina dal linciaggio"

Pertanto significa che stai intervenendo attivamente sulla storia, cosa usi? Tratti e relazioni, gli strumenti del gioco, queste sono capacità o altri tratti distintivi del personaggio: sono le cose che ti interessa mettere in gioco del personaggio stesso.

Mi fai un esempio del perché e come Cani spinga invece all'interpretazione dell'essere per come la vedi tu?

Più in generale, il discorso mi pare molto molto... strano rispetto alla mia esperienza, riesci a farmi degli esempi concreti di persone con cui hai giocato che hanno avuto un atteggiamento (fare/essere) piuttosto che l'altro?

Beh, io vedo i giocatori proiettati verso l'interno di se e del loro personaggio (essere) e quelli invece proiettati verso l'esterno (fare). Il primo si diverte semplicemente ruolando i propri drammi interiori, niente gli interessa di cosa accada fuori, è solo necessario che sia funzionale e veicoli il suo divertimento. Fondamentalmente gli basta qualcuno con cui confrontarsi. In Cani secondo me questo avviene di continuo : il bello del gioco è analizzare la duplice natura del Cane stesso , ragazzino investito di una carica molto potente che deve lottare tra l'umanità, la freddezza e l'applicazione delle regole che gli sono state messe in testa da sempre.

I giocatori dell'essere sono quelli che si divertono con piccoli mezzi, basta un semplice gioco di comitato ed una immersione totale nel personaggio. I secondo, in qualche modo, sono più esigenti, necessitano di un mondo movimentato intorno a loro, strumento attraverso il quale possono agire e, appunto, fare.

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Se ho capito bene, hai creato due gruppi nei quali i giocatori si devono identificare o ad un o all'altro.

Personalmente, trovo interessanti queste due distinzioni, ma non credo che l'uno debba necessariamente escludere l'altro. Io per primo mi riconosco in entrambi i gruppi, forse più ne "il giocatore dell'essere" che in quello del fare, ma non nego che anche il trovare erbe e ingredienti per le pozioni o il lanciare i vari incantesimi e vederne l'effetto prodotto sia molto divertente.

Probabilmente quindi i giocatori avranno diversi "gradi" in entrambi i ruoli. Io sono soprattutto un giocatore dell'essere, ma anche uno del fare in minor misura, qualcun altro lo sarà in equal misura e qualcun altro sarà invertito. Qualcuno sarà anche esclusivamente uno o esclusivamente l'altro, ma non necessariamente.

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