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La Fortezza dei Picchi Ghiacciati


Zaidar

Messaggio consigliato

Per tutto il cammino rimango al fianco di Maestro Relkas,restando all'erta e guardinga.

"Quest'uomo e questo gruppo confidano nelle mia capacità.Devo stare attenta."

Poi,Maestro Relkas accende la sua lanterna e ci consiglia di andare avanti solo con quella.Faccio un cenno di consenso verso l'uomo e poi dirigo l'attenzione verso ciò che mi circonda.

@GM

Spoiler:  
Vorrei guardarmi intorno e fare una prova di Percezione +8
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@ Selenia

Spoiler:  

Percezione: 5 +8 = 13

attorno a voi, tutto sembra tranquillo. I tuoi occhi esperti scrutano in ogni direzione, e le tue orecchie sono pronte a qualsiasi segnale... ma ti sembra non esserci niente di pericoloso in giro.

Procedete alla luce della lanterna, seguendo la strada che si inoltra nel bosco, puntando a nord, e che ben presto si trasforma in una pista di terra battuta. Alla luce ondeggiante della lanterna, le vostre ombre dipingono strane forme contro gli alberi, che sembrano in ogni direzione un'armata di silenziose sentinelle che vi osservano...

Maestro Relkas continua in prima fila, accanto a Selenia.

"Come sta il mio vecchio amico, il Maestro Asurmen? Che notizie ci porti dal tuo villaggio silvestre, Selenia?" chiede l'uomo all'elfa, mentre camminano. La sua voce sembra aver perso un po' dell'iniziale baldanza, magari per via della marcia che è faticosa per un uomo della sua età.

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Maestro Relkas mi parla e momentaneamente distolgo l'attenzione dal paesaggio circostante per concentrarmi sull'uomo anziano.

<<Il mio villaggio è rimasto sempre lo stesso:ambiente pacifico,gente serena e molta natura da contemplare e con cui vivere armoniosamente insieme.Per quanto riguarda Maestro Asurmen,credo non ci sia molto da dire:è sempre la stessa saggia persona di un tempo..ma..da quanto lo conoscete,se posso permettermi?>>

Mentre aspetto una risposta dall'uomo,mi giro un'istante per vedere i miei due compagni di viaggio che si sono avvicinati fra loro.Mi soffermo di più sul viso di Varles per cercare di capire il suo stato d'animo.

"Sembra che Varles sia ancora arrabbiato..forse dovrei parlargli..no ma che dico!!Io non mi muovo di certo!Fra un pò gli passerà.."

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"Da almeno quarant'anni siamo amici, io ed Asurmen... non ci parliamo spesso, è vero, ma questo perché ognuno ha faccende ben differenti e compiti di tutt'altra natura. Ahimè, un tempo ero solito viaggiare con lui... monti e valli non avevano segreti per noi... lavoravamo assieme, quando Tilawa ci chiamava... c'era anche Grudmig, e quello stupido di Bekkor..." dice bonario sorridendo tra se e se "...eh... poi ognuno prese una strada differente, perdemmo i contatti... io avrei continuato a viaggiare con Asurmen, ma egli decise di dedicarsi alla sua gente ed al villaggio... e come ben sai, per noi uomini il tempo e la vecchiaia giungono assai più rapidamente che non per voi..." Relkas si fa un poco cupo, forse rimuginando su quello che ha detto, e non pronuncia altro per un bel po'. Quindi si riscuote, e alzando il capo, dice: "Siamo arrivati!"

Di fronte a voi, al margine della strada, appena rischiarata dalla luce della lanterna ad olio di Relkas, vi è un piccolo edificio, poco più di un tetto sorretto da quattro mura in sassi, e con un uscio senza porta sulla facciata che da sulla strada. La vecchia posta.

Maestro Relkas si avvicina, ed entra sicuro nella stamberga.

All'interno, è poco più di una stanza, col tetto in legno, c'è un po' di odore di umidità, ma il suolo è in pietra ed asciutto. Vi sono diversi pagliericci, nel lato lontano dalla porta, e al centro della sala lo spazio per un piccolo focolare. Sulla sommità del tetto, proprio sopra, si apre il comignolo, in sassi, con il suo tettino spiovente per evitare che la pioggia cada sul fuoco.

Relkas posa il pesante zaino (è un poco affaticato il sessantenne, notate), e sbuffando si siede vicino al pagliericcio. Quindi, chiede a voi ragazzi in gamba di procurare un poco di legna per accendere il fuoco.

Obbendendo, vi sparpagliate a cercare della legna e trovate che ve ne è una piccola scorta subito dietro alla casa, sotto lo spiovente del tetto, al riparo dalla pioggia. Quindi vi basta portare un poco di quei rami per aver abbastanza legna per qualche ora. Relkas dunque accende un piccolo falò, spegne la lanterna e vi intima di prepararvi a dormire, perché l'indomani partirete presto.

Quando avete disfatto i vostri sacchi a pelo sui pagliericci, vi sedete attorno al fuoco, e Relkas vi squadra ad uno ad uno, e in tono serio pronuncia:

"Siete tutti ragazzi giovani ed in gamba. Mi fido di voi. E voglio che affrontiate questo viaggio con impegno, non come se fosse una scampagnata nel bosco" guarda Lyzan e Varles, soprattutto "e assolutamente, non ficcate il naso in cose che non vi riguardano, è chiaro? Ed ora a letto."

Il vecchio sembra diventato improvvisamente scorbutico. Quindi, senza dar molto spazio a discorsi, va a sedersi su di un pagliericcio, accanto al suo sacco a pelo, e sospirando per la fatica si copre con la coperta e poggia la schiena al muro della spelonca, rivolto verso l'ingresso. Socchiude gli occhi, e capite che dormicchierà tutta la notte a quel modo, facendo la guardia all'ingresso e al fuoco che va pian piano a morire. E' tuttavia raro che qui alla vecchia posta giungano delle minacce, al massimo qualche cane randagio attratto dall'odore della vostra roba, am sicuramente non animali selvatici.

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Abbozzo un sorriso verso Lyzan mentre con la mano le accarezzo la spalla

"A volte non mi rendo conto di quanto sono fortunato ad avere una sorella così premurosa nei miei confronti"

Arriviamo alla vecchia posta,entriamo e ci prepariamo per la notte mentre Maestro Relkas fà il suo discorso.Rimango per tutto il tempo in silenzio e non appena l'uomo si addormenta,m rivolgo a mia sorella

<<Bene,il Maestro è stato chiaro.Io sono stanco e mi stendo un pò aspettando che il sonno mi rapisca.Notte Lyzan!>>

Poi,con tono freddo e distaccato,mi giro verso Selenia e le dico

<<Buonanotte>>

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Le parole di Maestro Relkas mi suonano in testa come un ordine e lo interpreto come tale.Appena l'anziano si addormenta,vengo distratta dal discorso di Varles

"Tsk!Ancora fà l'offeso eh?Bene..voglio vedere fino a quando terrà il broncio.."

Aspetto un pò prima di rispondergli,poi,dopo qualche secondo,rivolgo il mio sguardo verso Lyzan e le dico:

<<Buonanotte Lyzan,passa una notte serena e riposa bene:domani dobbiamo camminare di nuovo>>

Detto questo,mi preparo il giaciglio per la notte e mi sdraio girandomi di spalle ai miei compagni

"Stupido Varles!è così orgoglioso e testardo che mi viene voglia di prenderlo a pugni!Perchè è così permaloso?Eppure se l'è cercata!"

Passo alcuni minuti nella mia postazione e poi,inconsciamente,mi giro dalla sua parte e mi fermo ad osservarlo

"Che nervoso..ma perchè sto pensando a lui?domani abbiamo un compito importante da svolgere,dovrei pensare solo alla missione che mi è stata affidata..stupido.."

Poi,quasi istintivamente,mi viene da sussurrargli

<<Var..dormi?volevo parlare un pò..>>

"Perchè l'ho detto!?!?maledetta sia la mia bocca..."

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@GM

Spoiler:  
Okay,da parte mia andrò avanti ;-)

Rimango immobile nel mio giaciglio fino a quando non sento la voce di Selenia che cattura la mia attenzione.Mi giro verso di lei e la guardo negl'occhi

<<No non ho voglia di parlare.Però ti starò a sentire.>>

Detto questo,mi giro su un fianco e continuo a fissare Selenia aspettando che dica qualcosa

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Il vento inizia a soffiare leggero, nel cuore della notte, mentre Relkas borbotta qualcosa nel sonno, e Lyzan, già addormentata da un po, si stringe nelle coperte.

@ tutti

Spoiler:  

ogni tanto faccio questi micro-messaggi giusto per creare atmosfera... continuate pure, dato che siete in due prendetevi tutto il tempo per ruolare che volete!

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Ricambio lo sguardo di Varles e lo fisso per alcuni istanti

"Testone che non sei altro.."

Il mio volto si rilassa e cambio espressione

<<Ti volevo dire che prima non era mia intenzione offenderti e le parole che ho detto sono state frutto di una reazione al tuo sarcasmo.Dobbiamo fare un viaggio molto lungo e non ho voglia di parlare solo con Maestro Relkas e tua sorella.Siamo amici e voglio che questa situazione si risolva.>>

Mi alzo su un fianco e,continuando a fissarlo negl'occhi,gli dico nel modo più sincero che riesco ad esprimere

<<Amici come prima?>>

Abbozzo un sorriso e gli lancio un occhiolino rimanendo in attesa di una sua risposta

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Ascolto Selenia mentre mi parla.Le guardo attentamente il viso,gli occhi,la bocca..a malapena ascolto le sue parole mentre vengo rapito dalla sua bellezza,tipica degli elfi e più aggraziata di quella umana

"Ah,ah..povera Selenia,a forza di stare a contatto con gli umani,ha rinunciato ad un pò del tipico orgoglio elfico che li contraddistingue e ora addirittura sta cercando di far pace

Appena finisce di parlare,sussurrando e sporgendo il busto verso di lei,le dico:

<<Per voi elfi è difficile ammettere di aver sbagliato e chiedere "scusa",giusto?quindi apprezzo molto quello che stai cercando di fare..>>

Le sorrido e sospiro.Poi cambio espressione e guardondola fisso in viso,le dico:

<<Per me non c'è problema,non potrò mai essere in collera con te.Cerca solo di capire che non posso parlare liberamente dei miei poteri e ancora non riesco a capire quanto possano essere utili o pericolosi;non voglio danneggiare nessuno,soprattutto te o Lyzan e non sopporterei di farvi del male accidentalmente.Ancora non sono in grado di controllare i miei poteri al meglio e quindi la cosa mi rende facilmente irritabile.>>

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Nella notte i due giovani discorrono tra di loro, finché il sonno non giunge finalmente a portarli in sogni sconosciuti sulle sue ali.

Il mattino seguente, Selenia si sveglia veramente presto, non appena il cielo inizia a schiarirsi, pochi attimi prima del sorgere del sole. E' la prima: gli altri compagni sono ancora addormentati.

Maestro Relkas si sveglia di lì a poco, quando il sole inizia a spuntare da dietro le montagne. Saranno le sei del mattino, secondo Selenia.

Rapidamente, il vostro campo si sveglia, con insolita sintonia: Lyzan e Varles per ultimi. Il fuoco è spento, e ne rimane solo le ceneri attorno al focolare di pietra rotonda al centro della stanza. L'aria del mattino è umida e fredda, pungente. dovete stringervi nei mantelli e tremate un poco quando abbandonate la posizione rannicchiata con cui avete trascoros la notte. Il contatto con le vesti gelide vi fa rabbrividire.

Relkas tira fuori delle pagnotte dal suo zaino e senza tanti complimenti ve le distribuisce quando siete svelgi. Sogghigna. "Freddino, non trovate?" tira su col naso "mi sa che mi prenderò un raffreddore... eh... non ho più il fisico d'un tempo!".

Consumate la colazione in tranquillità, e non appena avete finito Relkas si stringe nel mantello ed esce. "Avanti, rimettiamoci in marcia! Abbiamo ancora sei giorni di cammino davanti a noi, se procediamo spediti! Forza!"

E detto questo, si mette alla testa del vostro gruppo, che riprende così la marcia lungo la via che conduce alla Fortezza.

Verso metà mattinata il paesaggio inizia a cambiare. La lieve pendenza vi ha fatti salire di quota, ed iniziate a scorgere le pendici delle montagne, a circa un giorno di cammino. Gli laberi di quercia e faggio stanno lasciando il posto a macchie di abeti alti e scuri, ed il sottobosco si fa sempre più rado, lasciando spazio ad un terreno brullo, coperto di rami caduti, aghi e sassi coperti di muschio. I rumori della foresta, con i suoi uccelli mattutini che di tanto in tanto si odono richiamare, vi accompagnano.

Tutto sembra tranquillo, quest'oggi c'è addirittura il cielo sereno.

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Il mio posto nel gruppo è esattamente dietro a Maestro Relkas.Appena il paesaggio inizia a cambiare,mi rivolgo a lui e gli domando:

<<Maestro,prima avete detto che ci saranno ancora sei giorni di cammino:posso sapere che tipo di territori attraverseremo?così sarò preparata per eventuali inconvenienti..>>

Detto questo mi posiziono al suo fianco per sentire meglio cosa ha da dire.

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  • 2 settimane dopo...

Mi sveglio con gli altri, anche se avrei voluto dormire di più. Coi capelli un po' arruffati mangio la mia pagnotta e ripongo le mie cose nello zaino con movimenti meccanici, lenti e con gli occhi non ancora completamenti aperti, ma non manco di passare fugacemente la mia mano sulla spalla del mio fratellone.

Fuori fa freddo...

uffi con questo freddo mi si seccheranno tutte le labbra... meglio mettermi in fondo alla fila così posso proteggere Varly e nessuno vedrà le mie labbra

Fortunatamente il cielo è sereno e piano piano il sole inizia a fare il suo dovere

così va un po' meglio....

Vedo che l'elfetta è sempre intenta a parlare con il Maestro

che avranno da dirsi, mah... meglio che stia attenta anche io, magari scorgo qualche cosa...

@GM

Spoiler:  
percezione +2 sopravvivenza +2

guida sempre attiva su tutti

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