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Domande, dubbi e quant'altro..


Dreadwraith

Messaggio consigliato

Una delle cose che più apprezzo della 4° edizione è l'aver equilibrato ogni singola classe sotto molti aspetti..

Ma non quello dell'1 contro 1. L'ho sperimentato in uno dei miei gruppi dove ho dei giocatori "frizzanti".

Il ranger beastmaster per esempio e' molto avvantaggiato nell'1 contro 1 (nonostante l'economia delle azioni condivise), e se il warlock piu' o meno forse gli poteva tenere testa, il ladro ha preso una valanga di schiaffi senza riuscire a restituirne gran che.

D&D4 non e' tarato su questo genere di situazioni.

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Principali partecipanti

Ranger beastmaster? Ma stiamo parlando di D&D o di WoW? Oo Il ranger lo leggo come arciere o con due lame.. beastmaster che sarebbe? oO

---

Torniamo alle domande..

E' capitato un fatto simpatico che ha portato a dei dubbi..

..ovvero un pg, fuori da un incontro, si è rotto un braccio. Come intendete voi la cosa? In quale modo può rimediare a ciò? Non certo con il semplice utilizzo di un impulso curativo, sicuro.. però il 'cura ferite leggere' di un chierico dovrebbe essere sufficiente, in fondo è un incantesimo divino, concordate? Mica entra di mezzo un qualche rituale base, simile a cura malattie, per ciò vero?!

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Tecnicamente la rottura di un arto non è contemplata.

Ma ovviamente la si può utilizzare.

Solo che vista la nuova "filosofia" dei punti ferita nè gli impulsi curativi nè i poteri che sfruttano questi (come le cure dei chierici) dovrebbero funzionare.

In 2° edizione per guarire le fratture non bastavano le cure normali ma serviva un incantesimo di alto livello.

Il mio consiglio è di celebrare un rituale apposito con annesso tiro di guarigione (se non esiste il master dovrebbe inventarselo, mi sembra comunque un rituale che potrebbe esistere). Vi potreste basare su "cura malattie" ed elevare il livello.

Alternativamente... esiste anche la soluzione naturale.. 20/30 giorni di riposo :-p

Comunque consiglio di evitare queste "variazioni" per non dover introdurre troppe home rules.

Alla fine non vedo la necessità (se non per ben motivate questioni di trama) di far spezzare un braccio e non prendere dei danni, far perdere impulsi curativi o contrarre una malattia...

P.S. Il ranger besatmaster è uno "stile" che si trova su Martial Powers.

Manuale che mi sento di consigliare (insieme a tutti manuali analoghi e tutti i Player handbook).

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Ranger beastmaster? Ma stiamo parlando di D&D o di WoW? Oo Il ranger lo leggo come arciere o con due lame.. beastmaster che sarebbe? oO

---

Torniamo alle domande..

E' capitato un fatto simpatico che ha portato a dei dubbi..

..ovvero un pg, fuori da un incontro, si è rotto un braccio. Come intendete voi la cosa? In quale modo può rimediare a ciò? Non certo con il semplice utilizzo di un impulso curativo, sicuro.. però il 'cura ferite leggere' di un chierico dovrebbe essere sufficiente, in fondo è un incantesimo divino, concordate? Mica entra di mezzo un qualche rituale base, simile a cura malattie, per ciò vero?!

Per gestire la rottura di un braccio, si potrebbe operare come se le ferite profonde fossero (regolisticamente) delle malattie di D&D 4.0: se non curate peggiorano, se curate migliorano, fino a uno dei due estremi (braccio inutilizzabile / braccio guarito). E' un'idea tutto sommato interessante, che ho letto qui: http://www.dragonslair.it/forum/showthread.php?t=24501

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Ranger beastmaster? Ma stiamo parlando di D&D o di WoW?

Stiamo parlando di D&D. :grin:

Il ranger di 4E con compagno animale si chiama "ranger beastmaster" in inglese, ed e' stato pubblicato in Poteri Marziali.

..ovvero un pg, fuori da un incontro, si è rotto un braccio. Come intendete voi la cosa? In quale modo può rimediare a ciò? Non certo con il semplice utilizzo di un impulso curativo, sicuro.. però il 'cura ferite leggere' di un chierico dovrebbe essere sufficiente, in fondo è un incantesimo divino, concordate? Mica entra di mezzo un qualche rituale base, simile a cura malattie, per ciò vero?!

Non esiste la rottura delle ossa (ne' altre forme di ferite) in D&D. Quindi direi che si tratta di una house rule del tuo DM, e sara' lui a dovervi dire anche come intende che la cosa venga risolta.

Concordo, a parte cio', con quello che e' stato detto fin qui: si tratta di un effetto specifico, non di una semplice perdita di punti ferita, e mi pare che trattarlo come una malattia sia un modo molto efficace ed elegante di renderlo con le regole di 4E.

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Tecnicamente la rottura di un arto non è contemplata.

Ma ovviamente la si può utilizzare.

Solo che vista la nuova "filosofia" dei punti ferita nè gli impulsi curativi nè i poteri che sfruttano questi (come le cure dei chierici) dovrebbero funzionare.

In 2° edizione per guarire le fratture non bastavano le cure normali ma serviva un incantesimo di alto livello.

Non credi vada fatta una differenza fra poteri che utilizzano impulsi curativi e altri che fanno recuperare pf quanto impulsi ma senza utilizzarli? In quest'ultimo caso l'impulso viene preso in considerazione solo per il conteggio dei pf recuperati ma non viene usato. Esempio: 'parola ispiratrice' e 'cura ferite'.

Il mio consiglio è di celebrare un rituale apposito con annesso tiro di guarigione (se non esiste il master dovrebbe inventarselo, mi sembra comunque un rituale che potrebbe esistere). Vi potreste basare su "cura malattie" ed elevare il livello.

Alternativamente... esiste anche la soluzione naturale.. 20/30 giorni di riposo :-p

Al limite abbassare il livello.. e con esso il valore dei componenti e di conseguenza del rituale.. La rottura di un arto è ben inferiore a una malattia seria, basti pensare che l'una può anche guarire da sola (certo, con il dovuto riposo) mentre l'altra no e può portare facilmente alla morte.

Comunque consiglio di evitare queste "variazioni" per non dover introdurre troppe home rules.

Alla fine non vedo la necessità (se non per ben motivate questioni di trama) di far spezzare un braccio e non prendere dei danni, far perdere impulsi curativi o contrarre una malattia...

Si concordo.. è stato un caso eccezionale fuori da un incontro, nulla a che vedere con l'introdurre questa possibilità in combattimenti o altro..

P.S. Il ranger besatmaster è uno "stile" che si trova su Martial Powers.

Manuale che mi sento di consigliare (insieme a tutti manuali analoghi e tutti i Player handbook).

Ho atteso nel prendere tale manuale poichè riguarda solo determinate classi e avendo in gruppo anche altre, la vedevo come dare possibilità in più solo ad alcuni. Pensavo quindi di aspettare anche gli altri manuali.. questo mese a proposito dovrebbe uscire Arcane Powers..

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Non credi vada fatta una differenza fra poteri che utilizzano impulsi curativi e altri che fanno recuperare pf quanto impulsi ma senza utilizzarli?

No, perche' per me l'elemento caratterizzante di cio' sono i PF.

I PF non sono l'espressione concreta del tuo fisico e del tuo stato di salute. Sono una misura astratta.

Al limite abbassare il livello.. e con esso il valore dei componenti e di conseguenza del rituale.. La rottura di un arto è ben inferiore a una malattia seria, basti pensare che l'una può anche guarire da sola (certo, con il dovuto riposo) mentre l'altra no e può portare facilmente alla morte.

Attenzione, questo non e' vero. :)

Una frattura di lieve entita' puo' forse guarire da sola, ma una seria no, puo' infettarsi e causarti complicanze anche gravi come menomazioni e rischio di morte.

Non per nulla c'erano tanti zoppi e storpi una volta!

Inoltre, anche nel caso di fratture semplici, se lasciate guarire da sole le ossa possono saldarsi male.

Infine, una frattura provoca dolore non da poco e problemi a muoversi. La perdita di PF non da' penalita' al personaggio, quindi non e' una regola che sia adatta a rappresentare una frattura.

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La differenza tra i poteri che permettono di spendere un impulso curativo e quelli che curano quanto un impulso curativo effettivamente non è solo tecnica, ma concettuale. Comunque il sistema stesso delle cure non è basato sulle ferite come le intendiamo nella realtà, quindi le cure (di qualunque tipo) non richiudono ferite o tagli. Allo stesso modo non dovrebbero ricomporre le fratture.

(Per inciso, entrambi i poteri che hai citato utilizzano gli impulsi curativi del bersaglio).

Per quanto riguarda il rituale io direi che il livello deve essere alto sia per l'eccezionalità della situazione sia perchè debellare una malattia richiede a mio avviso, diciamo a senso, una interazione minore con il soggetto. (Tra l'altro anche le malattie possono guarire da sole e le fratture non sempre guariscono) e talvolta possono portare alla morte, come la frattura del femore nei casi più gravi per emorragia).

Comunque, tornando a livelli di gioco, utilizzare livelli alti permette di sfruttare le fratture come situazione eccezionale ai fini del master. Mi pare che il livello delle vecchie edizioni per guarire una frattura fosse molto alto.

Il livello di Cura Malattie è veramente ridicolo e quindi poco utile a questi fini.

Però un alto livello di un "Ripara fratture" striderebbe con quello della resurrezione... mah... è un problema.

Fatelo curare da un PNG! :P

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Potere del duergar esploratore: 'invisibilità' (minore, ricarica 4, 5, 6)

"Il duergar esploratore può diventare invisibile fino alle fine del turno successivo. Ritorna visibile se compie un'azione standard."

Domanda.. ritorna visibile anche se colpito giusto? Esempio da un potere a propagazione o scegliendo un quadretto e attaccando.. insomma in uno dei modi per colpire bersagli impossibili da vedere.

Lo vedo un avversario tosto.. da invisibile gode di vantaggio in combattimento e aggiunge 2d6 ai danni, sia in mischia che a distanza.. inoltre può iniziare il turno da invisibile, attaccare e tornare invisibile se il potere si è ricaricato (50% di possibilità), poichè l'azione per diventarlo è minore.. Wow wow wee wee waa...

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I suoi attacchi sono tutti azioni standard salvo uno hce puo' usare una sola volta per incontro. Da come e' scritto, secondo me quando compie un'azine standard diviene immediatamente visibile (altrimenti, direbbe "dopo avere compiuto un'azine standard) e dunque per l'attacco non beneficia dell'invisibilita', tranne che una sola volta per incontro con il suo attacco razziale perche' e' un' azione minore.

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buondi' signori

Una domanda veloce per quanto riguarda i trasporti via terra (cavalli) e relativi carichi.

Se leggiamo le regole che riguardano il carico di un personaggio, sappiamo che un PG con carico pesante (FOR X 10) è rallentato (la sua velocita' diventa 2).

Allo stesso modo se leggiamo i carichi dei quadrupedi (cavalli) abbiamo tre valori del carico (corrispondenti a normale/pesante/massimo). Non sono riuscito pero' a trovare gli eventuali malus che affliggono la velocita' del cavallo quando porta un carico pesante o massimo.

Mi potete dire la pagina del manuale dove viene spiegato o come funziona?

Grazie in anticipo! 8)

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Le regole per i carichi sono identiche per tutti, non v'è motivo di dividerle.

Infatti, se noti, i carichi dei cavalli rispecchiano i valori previsti in base alla loro forza.

L'unica eccezione (che vale per tutti i quadrupedi) è che il carico di questi è il 25% superiore.

Gli effetti saranno quindi gli stessi, in carico pesante sono rallentati (movimento impostato a 2).

Quindi la pagina che cerchi è proprio quella che stai guardando :)

P.S. Non complicatevi la vita! Le regole sono poche appositamente!

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Potere del duergar esploratore: 'invisibilità' (minore, ricarica 4, 5, 6)

"Il duergar esploratore può diventare invisibile fino alle fine del turno successivo. Ritorna visibile se compie un'azione standard."

Domanda.. ritorna visibile anche se colpito giusto? Esempio da un potere a propagazione o scegliendo un quadretto e attaccando.. insomma in uno dei modi per colpire bersagli impossibili da vedere.

Lo vedo un avversario tosto.. da invisibile gode di vantaggio in combattimento e aggiunge 2d6 ai danni, sia in mischia che a distanza.. inoltre può iniziare il turno da invisibile, attaccare e tornare invisibile se il potere si è ricaricato (50% di possibilità), poichè l'azione per diventarlo è minore.. Wow wow wee wee waa...

I suoi attacchi sono tutti azioni standard salvo uno hce puo' usare una sola volta per incontro. Da come e' scritto, secondo me quando compie un'azine standard diviene immediatamente visibile (altrimenti, direbbe "dopo avere compiuto un'azine standard) e dunque per l'attacco non beneficia dell'invisibilita', tranne che una sola volta per incontro con il suo attacco razziale perche' e' un' azione minore.

Mmmm.. non credo sia così..

Se è invisibile e compie un attacco gode di vantaggio in combattimento.. e diventa visibile, ma non prima di compiere l'attacco poichè è proprio esso che lo fa diventare visibile..

Quindi, questo è il primo dubbio.. Diego?

L'altro dubbio è: ritorna visibile anche se colpito? Esempio da un potere a propagazione o scegliendo un quadretto e attaccando.. insomma in uno dei modi per colpire bersagli impossibili da vedere.

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Non ho letto interamente la domanda perchè, parlando di duergar non volevo spoilerarmi il mostro (sto affrontando proprio un combattimento con essi).

Però sono andato a vedermi tutte i poteri del PHI che riguardano questo effetto ed effettivamente tutte le durate del genere "until" e "when" non sono chiare.

Le FAQ non aiutano così come gli update.

Nel PHII, nella descrizione del nuovo Stealth si dice che quando si è nascosti e si compie un'azione che porta a diventare di nuovo "visibili" si torna in tale stato solo dopo aver compiuto l'azione.

C'entra molto poco, ma almeno dà un'idea di come ci si possa orientare, in mancanza di altro.

Nella 3.5 si riappariva dopo l'azione, non prima.

A naso direi che si può compiere l'azione rimanendo invisibili, ma è una interpretazione, nulla di più.

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Nel PHII, nella descrizione del nuovo Stealth si dice che quando si è nascosti e si compie un'azione che porta a diventare di nuovo "visibili" si torna in tale stato solo dopo aver compiuto l'azione.

C'entra molto poco, ma almeno dà un'idea di come ci si possa orientare, in mancanza di altro.

Secondo me c'entra eccome.. poichè sempre nel PHII nel nuovo Stealth vi è scritto:

"Nel caso di successo alla prova di furtività il pg è silenzioso e invisibile a quel nemico"

Recita proprio la parola 'invisibile'.. Quindi una prova con successo di furtività porta alla condizione di invisibilità e se vale il discorso del tornare visibile solo dopo aver compiuto l'azione per ciò, certo vale anche nel caso sia un potere a portare alla condizione dell'invisibilità..

Spero di essere stato chiaro..

Invece per quando riguarda ciò:

- Ritorna visibile anche se colpito? Esempio da un potere a propagazione o scegliendo un quadretto e attaccando.. insomma in uno dei modi per colpire bersagli impossibili da vedere.

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No, non c'entra proprio niente.

Scusami, ma usi il sillogismo in modo errato.

Se il personaggio è "furtivo" (che utilizzo in vece di "ha effettuato con successo una prova di furtività") e quindi invisibile verso l'avversario non vuol per nulla dire che quello che ha effetto sulla furtività abbia effetto anche sull'invisibilità (proveniente da altre fonti).

Faccio un esempio (abbastanza stupido):

Prendo una palla blu e la dipingo di bianco. Ora è una palla bianca. Se gratto questa palla diventa blu.

Se gratto tutte le palle bianche queste diventano blu?

No.

Allo stesso modo se un pg non invisibile (blu) si nasconde diventa invisibile (bianco). Se compie un'azione che lo rende non più nascosta (gratto la palla) torna visibile (torna blu).

Se un PG invisibile (bianco) compie azioni che lo renderebbero non nascosto (gratto) diventano visibili (blu)?

La risposta dovrebbe essere analoga.

(Ho fatto l'esempio per non scrivere le implicazioni logiche, ma penso che basti. Detta più semplicemente la condizione di "furtivo", o "nascosto", comprende quella di invisibilità, ma non viceversa.)

Quindi quella citazione non ha nessuna valenza regolistica.

Ma, in mancanza di un riferimento certo, può dare una idea sulla direzione cui orientarsi.

Inoltre le condizioni che portano al termine dell'invisibilità sono molteplici e sono proprio poche simili a quelle equivalenti al perdere la condizione di "nascosto".

Infatti non c'è solo l'attacco (condizione utilizzata raramente e quasi sempre nella forma di "azione standard", che non garantisce che si sia utilizzato un attacco) ma più spesso sono la fine del round od il movimento (che quindi non c'entrano niente con la fine della condizione di "nascosto").

Per finire, per rispondere all'ultima domanda di cui mi ero dimenticato precedentemente, mi rifaccio ad una affermazione che feci qualche post fa: Non complicatevi la vita!

Non c'è un solo motivo per cui la condizione di "essere colpito" debba interagire con la condizione di invisibilità.

Allora perchè non chiedersi "e se un PG invisibile improvvisamente ricorda un amico di infanzia?"?.

Scusa la provocazione, ma non capisco perchè ci si ostini a complicarsi la vita! :P

Se la condizione di invisibilityà è "rimane invisibile finché X" allora solo X cambierà questa situazione, a meno di casi particolari esplicitamente citati o nel potere che rende invisibili od in qualcosa specificatamente utilizzata contro l'invisibilità (o la magia o cosa).

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Il dubbio riguardo a quando viene colpito forse sorgeva da un fatto:

i bersagli di effetti ad area (area o ravvicinati, area o close in inglese) non causano all'attaccante il -5 al tiro per colpire per l'invisibilita'.

Questo pero' non ha niente a che vedere con l'interruzione dell'invisibilita'. Non e' che quei bersagli diventino visibili all'attaccanteche usa un effetto ad area. E' che l'effetto ad area e' "ignorante" se vogliamo :D cioe' influenza tutto cio' che e' nell'area colpita in quel momento, che sia invisibile o no, e perfino se l'attaccante non e' cosciente della sua presenza.

Per quanto riguarda la domanda originaria, beh, io ero del parere che tornasse visibile prima dell'azione. Certo, anche farlo tornare visibile dopo ha il suo senso logico e non penso che andare a guardare una situazione analoga (l'essere nascosto) sia cosi' sbagliato in caso di dubbio.

Se torna visibile dopo di certo l'invisibilita' e' un effetto piu' potente.

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No no, non sorgeva da quel fatto.. era nella 3.5 che l'esser colpito annullava l'effetto di invisibilità?

Cmq Diego, grazie innanzittutto per la risposta.. ci sarebbe per come la vedo ancora qualche considerazione sul fatto invisibile, nascosto, palle colorate e amici d'infanzia, ma l'importante è aver assodato anche questa questione..

Quindi.. new question :)

Paragrafo simboli sacri pag 236 del manuale del giocatore I..

"Un simbolo sacro rappresenta la divinità del personaggio e assume la forma di un aspetto del Dio (vedi pagine 21-22 per i simboli delle divinità buone, legali buone e senza allineamento)"

Assume la forma??

Esempio.. Il nostro affezionato gruppo di eroi sottre dal cadavere di un sacerdote di Vecna un 'simbolo da battaglia' con raffigurato chiaramente il simbolo della divinità malvagia.. che succede in questo caso? Il chierico della compagnia, devoto a Pelor, lo può indossare e il simbolo assume la forma della divinità del pg? I simboli magici assumono la forma della divinità di chi li indossa? Altrimenti se non fosse così non potrebbe utilizzare quel simbolo giusto?

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Non mi pare che essere colpito annullasse l'invisibilita' in 3.5 - ma forse mi confondo con quella superiore, non so.

Personalmente invece mi sono fatta venire in mente un'altra riflessione filosofica.

Stavo pensando al caso in cui ci sia qualche nemico invisibile di cui i PG non sanno neanche nulla. Se fai fare il tiro per colpire al mago lo "sgama" - d'altro canto il mago sa cosa colpisce e cosa no?

I simboli magici assumono la forma della divinità di chi li indossa?

Anche nell'originale inglese compare la dicitura "takes the shape".

Io a naso consideravo il simbolo non fatto di "materia cangiante" di per se', ma avrei visto piu' in linea che il simbolo sia realizzato in un certo modo e fargli cambiare forma con un rituale Incanta Oggetto Magico (come quando si adatta un'armatura ad un'altra taglia).

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