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Risultati per i tag 'film'.
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Accidenti, ieri per caso ho visto il trailer e ho sentito che lo daranno in contemporanea MONDIALE... non ricordo il giorno. Ne avete sentito parlare? Io non ho ancora cercato nulla su web anche se ho visto che ci sarà come attore un grande Tom Hanks. Purtroppo non ho neppure ancora avuto modo di leggere il libro perchè aimè i soldini scarseggiano. Chi ha letto il libro cosa pensa di questo film? Potrà essere all'altezza?
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Eccolo, sono commosso!!!
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Ho ancora un pò di tempo prima di partire penso che ormai siamo abbastanza grandi e tutti noi in questi anni abbiamo visto tantissimi film...ci hanno deluso,ci hanno strabiliato,ci hanno commosso...gli attori ci hanno lasciato di stucco,ci hanno fatto vomitare,e ancora gli effetti speciali,la sceneggiatura ecc... E allora diamo i nostri oscar,cosa in tutti questi anni di cinema ci rimasto dentro. Vi propongo queste categorie alle quali metto le mie preferenze: CATEGORIA ATTORI/REGISTI Miglior Attore-Jonnhy Deep Miglior Attrice-Uma Thurman Miglior Attore italiano-Leonardo Pieraccioni Miglior Attrice italiana-Sofia Loren Miglior Regista-Quentin Tarantino Miglior Regista italiano-Leonardo Pieraccioni CATEGORIA FILM Miglior Film-Sin City Migliori effetti speciali-Matrix Reloaded Miglior Saga-Il Signore degli Anelli Miglior colonna sonora-Kill Bill (vol 1 e 2) Miglior Film d'animazione-Alla ricerca di Nemo credo che bastino... Cineamatori di tutti il mondo date i vostri Oscar!!!
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l'altroieri ho visto "the Terminal", penultimo film di spielberg, su sky. mi è sembrato un ottimo film, con un'idea di base strabiliante, una gran bella sceneggiatura, ovviamente realizzato da dio. e poi mi ha fatto riflettere e pensare all'immigrazione come non avevo mai fatto prima, vedendo il fenomeno "dal punto di vista dell'albanese". se ne avete l'occasione, guardatevelo!
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Ieri ho visto la seconda serata (della prima ho visto un episodio e mezzo) di questo nuovo telefilm in cui un matematico dovrebbe aiutare l'fbi a risolvere dei crimini. Il commento e` semplice: patetico. il "matematico" dice cose al 95% insensate e il suo contributo e` assolutamente irrilevante alla soluzione del caso. I personaggi sono banalotti e la noia regna sovrana. Peccato Ridley, stavolta hai cannato di brutto.
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mmmm che mi dite di questo film? nessuno ha aperto la discussione, quindi potrei presumere che ve ne siate fregati. io dico la mia Dalle recensioni e da quanto avevo visto/letto mi aspettavo qualcosa di più approfondito (e sicuramente mi ero fatta delle aspettative)... e invece molto è lasciato in aria. Sono partita decisa a non perdermi mezza parola, e a metà film già cercavo di capire cosa c'era sotto... peccato che l'avessi fatta più difficile di quanto fosse in realtà. Buoni gli attori, meno la regia. Sarò strana e sensibile, ma le scene traballanti e spostamenti troppo rapidi mi fanno venire il mal di mare. La storia? u bel po' incasinata. Si passa da uno subplot all'altro senza sosta, e se non si sta attenti ci si chiede "e ora dove siamo?" Decisamente non noioso, e anche io un paio di volte ho fatto un buon salto. Probabilmente per capirlo bene andrebbe rivisto una seconda volta, ma non è IMHO uno di quei film che invitano a una seconda visione.
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Visto mercoledì. Quasi mi dimenticavo di aprire il topic É sicuramente un bel film, ben recitato, girato con cura, con un soggetto non nuovo ma comunque interessante. Risente molto, almeno a parer mio, di Full Metal Jacket: la struttura del film è simile e la prima parte, quella dell'addestramento dei Marines, ha diversi punti in comune. In alcune scene sembra quasi un omaggio al capolavoro di Kubrick. Le tematiche affrontate nella seconda parte sono invece diverse da quelle di FMJ, interessanti, ben narrate. Non anticipo nulla. Nel complesso, non ha nessun difetto evidente, ma manca della scintilla che lo fa scattare di categoria, sopratutto se avete seguito la vicenda della guerra in Iraq le tematiche non saranno sorprendenti. Nel complesso è comunque consigliato, eccome, un film pulito non toppo lungo nè troppo corto senza sbavature. voto 7,5
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Bene, tra un paio d'ore sarò in sala a capire se questo film sia molto divertente (per i miei canoni di divertimento...) oppure una scrovada assurda. Mi dicono che la prima parte abbondi di poppe e culi, la seconda di violenza estrema. Detto così, sembra bello, poi si vedrà... Commenti? Giudizi? Pareri?
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Ecco cio che resta della Notte degli Oscar 2006 Film: Crash, un un film «sull'amore, la tolleranza, la verità», secondo quanto ha dichiarato la sua produttrice ritirando il premio .Storia di razzismo quotidiano post-11 settembre. Regista: Ang Lee, per «Brokeback mountains», la storia di un amore che va avanti per decenni fra due cow-boy, che aveva otto nomination. Attore protagonista: Philip Seymour Hoffman, per aver interpretato lo scrittore omosessuale Truman Capote in «Capote». Attrice protagonista: Reese Witherspoon, per il suo ruolo della cantante country June Carter nel film biografico su Johnny Cash «Walk the Line». Attore non protagonista: George Clooney per il disilluso agente Cia di "Syriana" Attrice non protagonista: Rachel Weisz per la sua interpretazione di un'attivista sociale uccisa nel thriller «The Constant Gardener». Film straniero: «Tsotsi» di Gavin Hood (Sudafrica) Premio alla carriera: Robert Altman Sceneggiatura non originale: Diana Ossana e Larry McMurtry, per «Brokeback mountains» Colonna sonora: Gustavo Santaolalla per «Brokeback mountains». Sceneggiatura originale: Paul Haggins e Bobby Moresco per «Crash» Fotografia: Dion Beebe («Memorie di una geisha»). Montaggio: Hughes Winborne («Crash. Contatto fisico») Scenografia: John Myhre e Gretchen Rau («Memorie di una geisha»). Costumi: Colleen Atwood («Memorie di una geisha») Trucco: Howard Berger e Tami Lane («Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio») Effetti visivi: Joe Letteri, Brian Van't Hul, Christian Rivers e Richard Taylor («King Kong»). Sonoro: Mike Hopkins e Ethan Van der Ryn («King Kong») Effetti sonori: Christopher Boyes, Michael Semanick, Michael Hedges e Hammond Peek («King Kong») Canzone: 'It's Hard Out Here for a Pimp', di Jordan Houston, Cedric e Paul Beauregard («Hustle and Flow») Film d'animazione: «Wallace and Gromit - La maledizione del coniglio mannaro», di Nick Park e Steve Box Documentario: «La marcia dei pinguini», di Luc Jacquet e Yves Darondeau Documentario cortometraggio: «A Note of Triumph: The Golden Age of Norman Corwin», di Corinne Marrinan e Eric Simonson Cortometraggio: «Six Shooter», di Martin McDonagh Cortometraggio d'animazione: «The Moon and the Son: An Imagined Conversation», di John Canemaker e Peggy Stern. dal Corriere della Sera di oggi. Qualcuno ha visto questi film? Commenti? Ciao. Enry.
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Io ci sto male... Oliver Onion - Fantasy (Bomber) (ps. Oliver Onion è praticamente il compositore dei film targati Bud & Hill) e la sigla del cartone Galaxy 999... la base è identica.. chi ha copiato chi? aiuto!!
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film The Curse of the White Rabbit-Wallace and Groomit
Strikeiron ha inviato una discussione in Cinema, TV e musica
Ieri ha vinto l'oscar come migliore lungometraggio di animazione... Ed ieri siamo andati a vederlo: Demenziale, Esilarante, Favoloso.... Vi cito la scena dei cani sull'areoplanino a gettone (da sola quella vale l'intero film); la coniglia (che si vede anche nel trailer); l'inseguimento nel tunnel; l'episodio del manuale dei mostri... Ma è un film che è strapieno di citazioni, gag e particolari... pensate che per farlo ci sono voluti ben cinque anni. Per coglierli tutti bisognerebbe vederlo più volte. Ma soprattutto è un film intelligente e che non annoia. Da vedere. -
cosa ne pensate di questo nuovo film, io l'ho vosto pochi giorni fa e devo dire che mi è piaciuto tanto, anche se nn è questo il genere di film che mi piace.
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Qualcuno mi sa dire il titolo del film di Chuck Norris in cui viene sepolto vivo con il suo pick up (palesemente truccato) e ne esce con una mega accelerata?? Grazie P.S. spero di non essere in OT
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Ieri mi è capitato di vedere questo film per televisione. Devo dire che a parte i capelli ben rimessi a posto dal parrucchiere della Julia Roberts il film non ha nell'ordine: 1) trama; 2) originalità; 3) messaggi da comunicare. Mi è sembrato di vedere una fotocopia dell'Attimo fuggente, senza però lo spessore nell'affrontare i temi, nè l'interpretazione del simpatico Morky... un film quasi evanescente, con un finale copiato pari pari a quello dell'Attimo Fuggente. Per fortuna non sono andato a vederlo al cinema, mi sarei pentito... Molti non saranno d'accordo con me, ma mi è sembrato un fil "commerciale" teso solo a riproporre una formula già vista con un ribaltamento del sesso dei protagonisti... peccato.
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Ieri sera ho visto un film stranissimo, un "trip" assurdo, "Solaris" ispirato dal libro di un tizio di nome Stanislav Lem o qualcosa del genere che io ovviamente non conosco. La versione che ho visto io è il remake di Steven Sorderbergh e è prodotto da James Cameron e l'attore protagonista è georg clooney. La trama racconta di un medico che si reca su un'astronave per capire se c'è una malattia perchè l'equipaggio risulta essere morto.Nell'astronave nascono problemi con i suoi ricordi e il film è una guerra tra i ricordi/sogni e la realtà. La regia è assoluta!Da non perdere. L'avete visto voi? che ne pensate?
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Inazzitutto un saluto a tutti, l'avrete capito che sono nuovo no?\:D/ Spero di dare un buon contributo a questo forum!!! Volevo segnalare, soprattutto agli appassionati di fantasy come me , che giovedì 10 febbraio alle 21 su rete4 "La Macchina Del Tempo" manda in onda un documentario-film sui draghi Dagli spot e da info sparse ho capito che deve essere la storia (vera !?!?!!) di un palentologo che ha trovato delle prove dell'esistenza dei draghi, sin dal Mesozoico (l'età dei dinosauri) A quanto ho capito io deve essere tipo la storia che narra il protagonista del "Regno del Fuoco" quando spiega da dove vengono i draghi Speriamo non sia una boiata tremenda:!: :-k
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Grande Eastwood, mai banale negli argomenti che tratta. L'unica pecca è che il film è un po' lento e le opinioni possono non essere condivisibili, però il buon Clint è capace di trattare argomenti spinosi senza cadere nel luogo comune (e per un film americano non è un merito da poco). E' un bel film. Lo consiglio. Una recensione per farvi un'idea... CHE grande, struggente, magnifico film è Million Dollar Baby. Negli Usa ha incassato poco e i moralisti gli hanno lanciato contro una campagna per un tema - l'eutanasia - che va bene quando se ne occupano gli altri ("Mare dentro" è in gara come migliore film straniero), molto meno se la produzione è americana. Però a Eastwood, che è un moralista vero, non interessa affatto fare un film a tesi: dall'interno di una squallida palestra di boxe, ci racconta una storia di solitudine e affetti, di conti col passato, di rispetto di se stessi; roba fuori moda, ma che è anche l'unica a contare davvero. Il vecchio allenatore Frankie Gunn ne sa qualcosa. Scrive lettere a una figlia che non risponde mai, discute col prete sul senso delle cose, legge Yeats e ha un solo amico: l'inserviente del club, un anziano monocolo (Freeman) che presta la voce narrante al film. In questo iperrealistico universo di "perdenti" entra Maggie (Swank), che fa la cameriera e vuole tirare di boxe. Motivata dal sogno impossibile di farsi amare dalla sua ripugnante famiglia d'origine, la donna vince le riluttanze di Frankie, si rivela dotatissima e intraprende un'irresistibile ascesa nel campionato femminile di boxe. Finché il Fato non interviene, con tutta la sua crudeltà, a spezzare la storia d'amore tra i due. Perché, dal racconto di F. X. Toole, Eastwood ha tratto a tutti gli effetti una storia d'amore: non nel senso materiale inteso dalla volgare madre di Maggie; di paternità vicaria, se si preferisce; d'amore comunque, come unico, ancorché effimero, lenitivo alla solitudine e al nonsenso. Clint ci parla di gente vera, che non cerca un posto al sole ma si accontenterebbe di un posto nel mondo. Un'autentica lezione d'economia poetica, dove la macchina da presa (degna di John Ford) indugia su quel che vuole mostrare esattamente per il tempo necessario; non un istante di più. Del personaggio di Frankie, basta dire che non poteva interpretarlo altri che Clint; Freeman è la migliore delle spalle. Quanto a Swank, se non le danno l'Oscar siamo già pronti alla protesta civile.
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Mi aspetto molto da questo film... In "Munich", sfidando certezze ed emozioni dello spettatore, il regista svela la strategia omicida del Mossad dopo Monaco '72 Israele fra terrorismo e vendetta così torna il grande Spielberg Nel film, con protagonista l'Eric Bana di "Hulk", tante domande ancora attuali sul conflitto mediorientale. Tra suspence e violenza di CLAUDIA MORGOGLIONE Mathieu Kassovitz ed Eric Bana ROMA - Addio alle soluzioni semplici, alle contrapposizioni manichee della Guerra dei mondi. Perché in Munich, per raccontare la tragedia israeliana alle Olimpiadi del '72 - e soprattutto le sue conseguenze, materiali e morali, su un gruppo di agenti supersegreti del Mossad - Steven Spielberg torna all'antico: alla carne e al sangue di Salvate il soldato Ryan, alla complessità di Schindler's List. E perfino alla tensione narrativa e alla suspence di un'opera di tutt'altro genere, come Lo Squalo. Insomma: nella sua ultima fatica, presentata in anteprima alla stampa italiana (e nelle nostre sale dal 27 gennaio), il grande autore si ripresenta nella sua forma migliore. Con un film accolto bene dai critici di mezzo mondo. E con una storia che, comunque la si pensi, è un pugno nello stomaco dello spettatore. Una sfida alle certezze politiche ed etiche di noi tutti, sullo sfondo di una guerra al terrorismo che oggi, a inizio 2006, appare più attuale che mai. Questo perché Munich non è affatto la ricostruzione dell'impresa del commando palestinese Settembre nero, l'azione armata - con tanto di sequestro - che provocò la morte di undici tra atleti e preparatori della delegazione israeliana, alle Olimpiadi di Monaco '72. Quello fu un episodio terribile ma circoscritto, ventuno ore di angoscia finite in tragedia, e seguite, in tutto il mondo, dai 900 milioni di spettatori che guardavano i Giochi. No, quei fatti sono solo la premessa del film. Che racconta invece un'altra storia, la storia del "dopo": vicende rimaste segrete per anni, su cui non esistono ammissioni ufficiali, ma solo ricostruzioni giornalistiche e documentaristiche (tra cui il libro Vendetta di George Jonas, da cui la pellicola è tratta). Dopo il massacro di Monaco, infatti, il premier israeliano Golda Meir decide di adottare una strategia estrema: uccidere a uno a uno undici alti dirigenti palestinesi sospettati di essere coinvolti, in un modo o nell'altro, nell'assalto al Villaggio olimpico. Per far capire che chiunque colpisca il suo paese verrà scovato e ammazzato, ovunque si trovi. Per questo un misterioso dirigente dei servizi segreti (Geoffrey Rush, bravo come sempre) organizza una squadra "fantasma" ("voi non lavorate per me", continua a ripetere), incaricata di eseguire la catena di delitti. Capo della banda è il protagonista del film, Avner (l'Erica Bana di Hulk, in una veste in cui davvero non lo si immaginava), ufficiale del Mossad con moglie incinta di sette mesi. E che, sotto l'effetto della rabbia per i fatti di Monaco, accetta di lasciare la famiglia, di scomparire e diventare un vendicatore. Accanto a lui, l'ebreo sudafricano Steve (l'inglese Daniel Craig, fresco di investitura a nuovo James Bond), il più convinto della necessità degli omicidi; il più dolce Robert (Mathieu Kassowitz, già regista dell'Odio), belga, fabbricante di giocattoli ed esperto di esplosivi; il tedesco Hans (Hanns Zischler), specializzato in documenti falsi; il saggio e amaro Carl (Ciaran Hinds), che ha il compito di cancellare le tracce degli assassinii. Cinque persone diversissime, che cominciano con metodicità a portare avanti il loro compito. E che mano mano, tra successi e qualche fallimento, vedono sgretolare le proprie certezze: è giusto uccidere undici persone per vendicare le undici vittime innocenti di Monaco? La guerra al terrorismo va condotta così, con la sola legge della punizione esemplare dei colpevoli, senza tribunali né sentenze? E soprattutto: chi entra, magari per un giusto desiderio di fare qualcosa, in questo girone infernale dell'"ammazzare tutti", può mai uscirne indenne? Interrogativi che si incarnano nel personaggio di Avner: nella sua calma iniziale, nelle sue angosce crescenti. E senza una soluzione definitiva, senza rassicurazione finale: l'unica cosa che può salvare il nostro eroe è l'amore per sua moglie e sua figlia, suggerisce Spielberg. Ma una riconciliazione col suo Paese, con le cose che ha fatto, sembra impossibile. Ecco perché non sorprende che il film, presentato in anteprima anche ad alcuni autorevoli esponenti della comunità ebraica romana, abbia suscitato reazioni diverse: alcuni hanno lodato la sua complessità, la sua ricerca di soluzioni non facili; altri l'hanno accusato di inesattezze e inaccuratezze storiche. Quel che è certo è che, sullo schermo, il regista porta dilemmi morali destinati a rimanere senza risposta. E che sembrano particolarmente attuali proprio in questi giorni, mentre tutta Israele guarda col fiato sospeso l'ultima battaglia - quella per la vita - del suo leader Ariel Sharon. Altro elemento chiave del film: tutti i personaggi sono mostrati con grande pietas, palestinesi compresi. Non a caso una delle scene più toccanti è quella in cui Avner, fingendosi un terrorista tedesco, si confronta con il giovane capo di un commando dell'Olp Ciascuno esibisce le sue ragioni, tutte a loro modo giuste; ciascuno non riesce a vedere quelle dell'altro. Anche se il loro destino, allo spettatore, appare tragicamente identico: quello di essere, come dice di se stesso il palestinese, dei "senza patria". Munich, però, non è solo la rappresentazione astratta di una grande questione etico-politica, ma anche un film dal ritmo mozzafiato. Un thriller pieno di suspence ambientato in 14 paesi diversi, che ha richiesto la creazione di 120 set, e in cui Spielberg ha diretto ben duecento attori, in ruoli grandi o piccoli (tra loro anche la nostra Valeria Bruni Tedeschi). Il tutto con uno stile che è un omaggio ai classici del genere degli anni Settanta, come Il braccio violento delle legge e I tre giorni del Condor. Discorso a parte, infine, merita una delle scene clou della storia, quella dell'assalto al Villaggio Olimpico. Un evento che Spielberg mostra a pezzetti, nel corso della pellicola, in una serie di flashback. "Ho pensato che ci fosse bisogno di ricordare continuamente che cosa ha dato il via a questa situazione di sangue per sangue", ha dichiarato il regista. "Potete immaginare - ha aggiunto - quanto sia stato arduo girarla. Ho usato attori arabi per fare i palestinesi, e israeliani per gli israeliani... e loro se la sono presa molto a cuore. E' stata una catarsi emotiva: due settimane difficili per tutti". Ma, visto il risultato sul grande schermo, si può dire che ne valeva la pena. da Repubblica di oggi....
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Ho appena finito di vedere Cube Zero, l'ultimo film della trilogia di The Cube e The Hypercube, iniziata nel 1997... rispetto agli altri due offre poche novità, forse vi potreste stancare a guardarlo, ma la fine... la fine ne vale davvero la pena!
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Come ogni mercoledì anche ieri sono andata al cinema (alle ore 22,30... stamattina sto in coma :sleep: ). Il film mi è piaciuto moltissimo, ottimi effetti speciali (ma soprattutto la maggior parte dei personaggi realizzati al computer) e scene al rallentatore stupende (da vedere quella della battaglia). Ottima anche la trama (anche se non ho letto il libro (mi sto ripromettendo di farlo )), molto fluida e senza intoppi... bè cos'altro dire... ve lo consiglio! Voto 8
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Non c'è che dire ... questo film (come molti) l ho visto davvero per caso e devo ammettere che è stata "risata a prima vista". Un film divertente senza dubbio ma con quel qualcosa in più da renderlo talmente coinvolgente da volerlo ricercare in dvd Consiglato caldamente a tutti, sia a chi adora lo stile di musica presente in tutta la colonna sonora del film e chi no :mrgree: Ps: guardatelo veramente perchè oltre che ridere fa anche sorridere
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Beh, che dire, se vi è piaciuto il primo questo potrebbe anche piacervi di più, Abatantuono è fenomenale, ci sono delle battute da cappottarsi dal ridere, anche se in mezzo spesso il film dice pochino... Tutto sommato però devo ammettere che mi ha soddisfatto.
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Non mi era mai successo che alla fine del film la gente facesse i cori del tipo "sì, finalmente è finito!" oppure "evvai, non ne potevo più!". A parte che il film dura 2 ore e 40 minuti, poi è montato veramente male, senza mensionare la pateticità degli attori, e i pochi dialoghi, ai quali sono preferiti gesti e pensieri. Inoltre se non parlate la lingua degli antichi nativi indiani vi perdete gran parte dei dialoghi, perché non sempre ci sono i sottotitoli. Voto: 2
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Conferma il trend degli ultimi film d'animazione: poche idee, trama inesistente, due idee carine iperstiracchiate per arrivare alla fine e gag prevedibili. se a questo film si tolgono i pinguini e l'idea dei cocktail (che non vi dico) riman veramente poco. compete col livello (molto basso) di shark tale meno male che venerdi` esce il film di Miyazaki
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Chi l'ha visto? L'ho visto in questi giorni in montagna. Film con Cameron Diaz e Christian Slater (e altri attori meno famosi ma conosicuti). E' un film un po' demenziale, un po' noir, molto crudele e forte, ma esilarante al tempo stesso. La storia di come delle vite possano venire sconvolte da un incidente, e di come le persone cambino e si adattino alle esigenze. Veramente un film godibile, che trascina in una delirante e improbabile (si?) successione di eventi fuori dalla norma, in un crescendo di conflittualità tra egoismo e correttezza morale. Mi è veramente piaciuto. Altri?