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willyrs

Circolo degli Antichi
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  1. Ah ok, però questo riguardo i tiri per le icone.. Io intendevo se conoscevo qualcosa a riguardo visto il mio background.. in quel caso si può fare quante volte si vuole, no?
  2. @luisfromitaly in che senso "jolly"? è un tiro che posso fare solo una volta ogni tanto?
  3. @Marco NdC @Crees @Knefröd @Danear il post dovrebbe arrivare domani! Cercherò di accendere il computer di notte per non morire devastato dal caldo 😮
  4. che bel turno, un 6 e un 4 😂
  5. va bene la modifica, @Marco NdC! Alle calcagna di Léon non c'erano proprio i custodi del sapere quanto gli Xao-Thol (probabilmente assoldati da loro, ma chissà), però ci sta anche avere un'altra associazione, che magari un tempo era legata ai custodi e poi a causa dell'eremitaggio è diventata sempre più indipendente, una cosa del genere
  6. ok! Aspetto il prossimo turno così ci penso un po' 🙂
  7. Perfetto @Marco NdC! Se per te va bene, ti metterei nello stesso luogo di @Danear, magari cogliendolo in fragrante mentre entra nell'Occhio degli Antichi che potrebbe essere uno dei luoghi che tieni d'occhio (pun not intended) non necessariamente un Kendra! E' la prima cosa che mi è venuta in mente, anche per distribuirvi un po', se hai altre idee ben vengano!
  8. Exthar, bardo Le parole del moribondo accendono in me un desiderio morboso: questa è la situazione perfetta per una ballata! Mi avvicino più che posso al suo volto cercando di memorizzare le sue ultime flebili parole: è un esercizio semplice, del resto la mia geniale e artistica mente conosce alla perfezione decine di canzoni! Mi crogiolo in questi pensieri, mentre cerco di capire se conosco qualcosa riguardo le sue parole. Un grande corvo nero? Ne rimangono due? Esiste forse quale leggenda o canzone che conosco che parla di qualcosa del genere? Decido che devo assolutamente saperne di più su questa storia: altrimenti chi la potrebbe raccontare? Mi dirigo in fretta verso il tempio -il tempio di chi poi?- iniziando a fischiettare una melodia che potrebbe calzare a pennello per raccontare il ritrovamento di questo poveruomo. Inoltrato leggermente nella città, lontano dai combattimenti, fermo la prima persona che trovo per strada: «Ehi, ehi tu! Dove posso trovare messer Albert del Tempio?»
  9. Io questo lo salto, sono già in 3 forum + 2 campagne in real, ho paura di esplodere xD
  10. @Crees @Knefröd Melcar, decimo giorno d'Inverno Visto l'esito del duello, i guerrieri che si erano stancati di Sigurth iniziano immediatamente a organizzare i festeggiamenti per il nuovo capo: le bestie più grasse saranno cucinate, gli animali più pregiati scuoiati per farne vestiti "eleganti" e una grande quantità di legna verrà bruciata per il falò più grande che Melcar abbia mai visto. ...Ma questo, stasera. Adesso, il vincitore del duello, il messaggero degli dei e l'anziana vanno riunendosi nella grande tenda che per troppo tempo è stata luogo di gozzoviglie invece che di piani di conquista. Lothar, la tenda di Sigurth è tua e puoi farci quello che vuoi. Sei vicino alla sedia principale, che poco di ornamentale ha rispetto alle altre, e in qualità di capo ti spetta di iniziare la conversazione e -se vuoi- di offrire ristoro a quelli che sono i tuoi ospiti, cosa che come sai influirà molto sul loro comportamento nei tuoi riguardi. @Danear Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno La ragazzina lascia trasparire un minimo di espressività mentre la battezzi col nome del tuo vecchio "amore". Probabilmente nei suoi anni di vita nessuno l'ha mai chiamata con un nome proprio che non fosse un misterioso appellativo. «Dahlia sia, Léon» L'Occhio degli Antichi è una grande struttura di pietra a forma di faro: anzi, anche se -tecnicamente- non ha la stessa funzione di un faro, si può dire che sia decisamente un faro. Una torre di pietra circolare, alta una quindicina di metri con -almeno un tempo- un'enorme catasta di legna pronta ad essere incenerita al primo avviso di problemi di grandi dimensioni da nord. Ma ormai, col tempo e la lontananza dei pericoli, la corrotta amministrazione di Ultimo Braciere ha lasciato degrado in quello che un tempo era lo splendore del monumento visto come il baluardo di salvezza delle città libere: i popoli del nord non avrebbero mai attaccato con in mente la conquista definitiva sapendo che in pochi giorni l'esercito delle città libere sarebbe intervenuto grazie all'intervento dell'Occhio degli Antichi. Quello che vedete una volta entrati nell'occhio superando la diroccata porta di legno è una piccola stanza ottagonale piena di ragnatele con dei piccoli e angusti scalini che vanno verso l'alto in una scala a chiocciola al centro della stanza. Non si vede molto: i raggi del sole che penetrano dall'ingresso sono le uniche fonti di luminosità.
  11. Ciao ragazzi! Si, ci sono ancora, sono un po' incasinato col lavoro perché due persone sono andate in malattia >.< @Marco NdC visto che sei il mago, decidi pure tu da dove arriva la tua magia e che effetti collaterali potrebbe avere, ti lascio completamente libero, l'ambientazione è stata fatta con le classiche domande alla DW!
  12. Decido di muovermi velocemente verso le mura ignorando la figura umanoide che vedo scomparire tra le fronde: era un residuo dell'incanto che mi ha lasciato senza sensi poco fa nel bosco? Il mio istinto ritiene il movimento che vedo nella vicinanza delle mura più importante di una probabile allucinazione e raggiungo il posto mentre mi tornano alla mente le parole che sono state sussurrate al mio subconscio. Proteggi il tuo principe, Exthar? E chi sarebbe il MIO principe? Conosco un principe, falso e farabutto, e di sicuro non è il MIO, cara voce nella testa! Arrivato finalmente alle mura mi rendo conto che Vallebona è sotto assedio: dei Troll stanno combattendo con le guardie cittadine. Non ho il tempo di capire che cosa stia succedendo, ma due cose sono sicure: i troll non possono vincere questa battaglia e questa potrebbe essere una fantastica storia per una ballata! Intervengo prontamente nella battaglia aiutando i combattenti ad abbattere uno dei troll, dopodiché supero le linee nemiche per avvicinarmi il più possibile alle mura e unirmi a quella che credo essere la guardia cittadina: «Ehi, ehi! EHI VOI, DELLA CITTA'!» Urlo ai soldati, mentre corro verso di loro per unirmi alle loro fila.
  13. Va benissimo (Y) @luisfromitaly quindi adesso a chi tocca? 😄
  14. Per tutti: mi serve un pochino di tempo per leggermi tutto il topic visto che sto entrando anche io in città, stasera o domani posto (Y)
  15. @Crees Melcar, decimo giorno d'Inverno La tua lama cade repentina sul collo nudo del tuo avversario, facendo rotolare la sua testa a terra con una smorfia innaturale e spaventata. La tua furia adrenalinica inizia finalmente ad attenuarsi, mentre il gelo che si è formato tra gli spettatori fa compagnia alla piccola nube ghiacciata che si crea dal tuo respiro, prima di scoppiare in grida di esultanza. A parte qualche fedelissimo di cui si occuperà il resto del villaggio, tutti i guerrieri sono ora dalla tua parte, ma attendono comunque in trepidante attesa il responso finale della vecchia saggia e del druido. @Danear Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno In mezzo alla tua fretta e alla parlantina quasi ingannevole, Ivan si lascia trascinare verso la porta mentre cerca di memorizzare le informazioni che gli stai fornendo velocemente: forse troppe tutte insieme per una persona di tale elevatura intellettuale, ma tant'è, in questo mondo bisogna arrangiarsi e Ivan dovrebbe aver imparato a farlo da parecchio tempo. Mentre chiudi la porta, senti ancora il suo vociare confuso «Jhavis... Atlantis.. Un poeta che la fa affondare..» Riprendi il discorso con la ragazzina, che sembra confusa alle tue domande: «Il mio nome? Ho molti appellattivi, Léon, ma nessun nome. Usa pure quello che più ti aggrada» Poi, prosegue con una voce più solenne: «Il tempo è giunto perché gli Dei scendano su questa terra a sistemare ciò che l'uomo ha fatto. Ti ho già detto cosa dobbiamo fare: trovare lo Sguardo sotto all'Occhio, e lui ci indicherà la strada. Puoi aiutarmi o puoi lasciarmi andare da sola, il tempo è giunto, decidi in fretta!» @Knefröd Mentre la vecchia ti sta ancora parlando, il duello termina: la spada di Lothar pone fine all'ormai misera vita di Sigurth in mezzo all'ode dei guerrieri che circondano la sacra cenere, ed ora attendono le parole che coroneranno Lothar quale nuova guida di questo insediamento ma che serviranno anche a te per convincere Lothar a sostenerti oppure rendere il suo sostegno inevitabile agli occhi della sua gente
  16. Exthar, bardo elfo Mentre mi avvicino a Vallebona, uno dei più comuni gesti per osservare meglio cosa c'è davanti a me mi ricorda che non possiedo più un'ombra. Dannazione, quel maledetto.. Prima mi ruba l'ombra e poi uno dei suoi sgherri mi dà grossolane indicazioni su come la potrei ritrovare! Ma che cosa vuole da me?? Mi guardo in giro, cercando un albero per mettermi sotto le sue fronde e riuscire finalmente ad osservare la città davanti a me senza il sole battente sul volto. Scruto attentamente più che posso l'ingresso della città, per capire se c'è qualcosa a cui dovrei fare attenzione una volta arrivato lì, come un gruppo di migranti oppure un notaio all'entrata a tenere i nomi di chi visita la zona La torre dell'orologio.. sarà lì che mi devo recare? L'Orologio Cosmico è sicuramente una cosa degna di nota in questa città, quindi potrebbe in qualche modo essere collegato a me.. Ombra.. Sole.. Uhm.. Potrebbe anche essere uno specchietto per le allodole! Dopo aver osservato la zona, controllo che la mia piccola arpa sia ancora salda sulla mia giacca -un vizio che ho preso a causa della mia distrazione nel lasciarla sempre in giro- e riprendo il cammino verso Vallebona tenendo la mano sull'elsa del mio stocco appeso alla cintura, sia per non farlo ballare mentre cammino sul sentiero battuto, sia perché non si è mai troppo sicuri di questi tempi!
  17. Anche io sono molto preso col lavoro, spero di riuscire stasera a postare
  18. Ciao a tutti, ragazzi! Ora mi metto all'opera per la creazione del pg datemi pure indicazioni se vi servirebbe una particolare classe per bilanciare un po', non ho mai giocato a 13th age quindi mi va bene qualsiasi cosa!
  19. @Crees Melcar, decimo giorno d'Inverno Il peso dell'avversario sopra di te, seppur importante, non fa cedere la tua combattività: con un potente fendente dritto davanti a te gli tagli di netto il braccio, ma lo spostamento repentino del suo baricentro sposta anche il braccio che gli teneva la gola, facendoti perdere la presa sulla spada che cade sulla terra ghiacciata accanto a te. Siete tutti e due, tutti e tre contando la tua spada, sdraiati a terra paralleli, ma il tuo avversario non sembra più in grado di combattere: se ne sta prono tenendosi il braccio come meglio può, strillando e piangendo. Anche lui non è più armato, abbandonati i ferri sull'arena come per una resa. @Knefröd Melcar, decimo giorno d'Inverno Mentre pare che Sigurth sia stato sconfitto da Melcar, sebbene non sia ancora morto, la vecchia ti risponde continuando ad essere impassibile. «L'Occhio degli Antichi è una trappola antica, costruita per impedire allo sguardo degli Dei del Caos di spostarsi a sud. Il focolare sulla sua testa ha avuto la funzione di avvertire i popoli del sud di un'eventuale invasione, ma è sotto le sue fondamenta che lo Sguardo del Caos è intrappolato e i flussi delle divinità del Nord sono ammassate in un groviglio infinito dal quale non possono slegarsi. Lo Sguardo è la chiave per mostrare la strada alla Gemma della Notte e dare il via all'Eterno Caos.» Segue una breve pausa, Amarant sospira come se stesse ben riflettendo su cosa dire e preparandosi a rivelare qualcosa di poco noto. «Ti posso dire questo, Gandissir delle Grandi Foreste, e vedi di ricordartelo molto bene.» Amarant si volta verso di te, e il suo sguardo duro diventa ancora più serio, sebbene pensassi che non fosse possibile. «Gli Dei del Nord sono egoisti. Non gli importa nulla dei mortali, e sebbene ti aiutano in questo viaggio, liberare completamente il loro potere sarà fatale per tutti. Anche nello scatenarsi del Caos è necessario un limite e un equilibrio.» @Danear Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno Ivan diventa ancora più pallido e inizia a tremare. «Io non.. Non so come consegnarla, non sapevo nemmeno che fosse una ragazza.. Non capisci, Léon, quelli hanno poteri che superano quelli di un semplice criminale, hanno dei maghi dalla loro parte, ne sono sicuro!» Mentre pensi a cosa puoi fare per la situazione ti viene in mente Jhavis, un tuo aggancio con Mercatus, la gilda dei mercanti, che conosce praticamente tutti gli spostamenti delle carovane nel circondario e ti aveva aiutato ad intercettare la gemma: in cambio di qualcosa o di un favore futuro, potrebbe occuparsi di mettere Ivan su una di queste carovane per allontanarlo mentre si calmano le acque. Mentre Ivan si lamenta su una delle tue sedie scassate tenendosi la testa tra le mani, la ragazzina risponde al tuo interrogativo. «In cima all'Occhio risiede il braciere, ma è sotto all'Occhio che troveremo lo Sguardo. E lo Sguardo... lui ci indicherà la strada.» Perdendo la freddezza glaciale con cui stava quasi per segnare il destino di Ivan, ti sorride mentre torna a sembrare una ragazzina qualunque e si mette in attesa, commentando. «Il duello è ormai concluso, tutto si è avviato. Mi aiuterai a cercare lo sguardo?» Cosa fai?
  20. @Crees Melcar, decimo giorno d'Inverno Nella foga del tuo attacco, ti butti nuovamente sul tuo avversario, che barcolla dal colpo contro il bordo esterno dell'arena: non riesci a predire perciò i suoi movimenti e la punta della tua spada sfregia il suo corpo con un solco verticale a bruciapelo invece che penetrare nel suo costato. Lo spettacolo in ogni caso non è dei migliori: una lunga ferita longitudinale gronda sangue dal petto in obliquo fino agli addominali, facendo urlare Sigurth di dolore, che si lancia verso di te con tutta la sua forza: la sua massa improvvisamente contro di te unita al ghiaccio sul terreno che non avevi visto accecato dalla tua furia combattiva, ti fanno ritrovare in pochi secondi a terra sulla schiena, con sigurth subito sopra di te «Aaaah! Ti lascerò anche io una cicatrice, Lothar! Una cicatrice eterna!!» Il suo braccio destro si alza, puntando la spada verso di te, ma tutto sommato sei ancora in vantaggio: Sigurth è ferito e spaventato e i suoi colpi non avranno la precisione tattica del guerriero esperto che è. @Knefröd Melcar, decimo giorno d'Inverno Amarant sembra compiaciuta delle tue parole, mentre continua ad osservare il combattimento con un'espressione che non lascia trasparire i suoi pensieri. «Vorrei che Bjorun ti avesse fatto giungere qui prima, druido. Quando Sigurth è stato scelto per guidarci era un guerriero valoroso e avrebbe accettato il tuo arrivo con ben altro rito. Il tempo l'ha imprigrito. E ha anche scontentato i nostri guerrieri.» Rimugina un po' sulle tue parole, e con quello che ti pare uno sguardo leggermente allarmato, la prima espressione che riesci a leggere da quando hai incontrato la vecchia, si volta nuovamente verso di te: «Perché, che cosa sta succedendo ad Alngrim? I miei occhi non vedono a sud. Non finché l'Occhio degli Antichi veglia sul Braciere.» @Danear Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno Il buon vecchio Ivan non è certamente un uomo d'arme: la tua repentina mossa lo coglie completamente alla sprovvista, complice anche il marcato nervosismo che non lo rende propriamente lucido. Senza nessun segno di stupore da parte della ragazzina, in pochi secondi ti ritrovi a pressare Ivan contro il vicino muro di pietra, mentre gli tieni con troppa semplicità il braccio col pugnale ritorto dietro la schiena. «Aaah! Ti prego, Léon, io.. Io devo portargli la ragazzina, o mi uccideranno!» Il corpo di Ivan perde di tensione e rigidità. Non sta più opponendo resistenza alla tua morsa, se di resistenza si poteva parlare, e lacrime iniziano a scendere dai suoi occhi, mentre ti implora di lasciare la Gemma della Notte a lui. La ragazzina distoglie l'attenzione da qualsiasi cosa stia guardando e osserva Ivan con una freddezza glaciale. «Non c'è posto per la debolezza nel viaggio che dobbiamo intraprendere, Léon.»
  21. Caronte, chierico umano La traversata di Forestern stanca il mio corpo, ma ravviva un po' il mio animo. Mi lascio alle spalle il clima freddo mentre attraverso con rapidità ma sicurezza i passi dei Monti Neri. Supero senza fermarmi la grande fortezza-biblioteca di Veroldur, dove ho passato un periodo di studi molti mesi fa. La struttura è immensa e sotto gli stendardi imperiali sfoggia i fieri simboli del Consoli di Ferro, che la proteggono e salvaguardano come principale luogo di raccolta del loro sapere, e della famiglia nanica Khordaldrum, che ha aiutato l'impero con la progettazione. Influenza nanica che traspare sia nella facciata dell'immenso edificio di sapere sia nel nome, la cui scelta è stata concessa a Jorius Khordaldrum dall'imperatore. Ma non è il momento di lasciarsi prendere dai sentimenti e dai ricordi. Seppur inizio a sentire sempre più lontana l'influenza dei malvagi Dei oltre confine, la pressione delle rivelazioni e del giuramento che ho verso T'Char comprimono il mio cuore e la mia fede, e dentro di me so che non potrò mai liberarmi completamente di questo fardello. Se voglio contrastare l'influenza di T'Char e impedire a me stesso di obbedirgli, devo iniziare a pensare a chi potrebbe chiedermi di uccidere.. Il manipolatore di destini avrà un piano in mente? Oppure essendo una divinità del Caos si è semplicemente divertito a farmi fare quel giuramento senza pensare ad un nome preciso? Dopo essermi riposato alla bell'e meglio in piccole locande e fattorie che accolgono ben volentieri un imperiale e con questi pensieri in mente, giungo finalmente alle sponde di Etenheim. Il piccolo porto del villaggio di Leterre è gremito di persone: lo ricordavo semi-deserto quando ci sono passato per la prima volta durante i miei studi per diventare chierico. Cerco nella folla qualcuno a cui chiedere informazioni, quando un'affissione attira la mia attenzione: nella capitale si terrà il Gran Torneo tra pochi giorni! Un tempo una cosa del genere mi sarebbe interessato, seppur non so esattamente di cosa si tratti perché non ho mai assistito a un evento di tale portata. Ma adesso.. Che cos'è un torneo al confronto dei miei problemi? Nel mio cuore c'è ancora rabbia verso la luce, rabbia verso gli dei del nord, rabbia verso Fenrir... Rabbia.. verso me stesso? Ho bisogno di una guida.. Devo trovare qualcuno di fiducia con cui confidarmi, altrimenti impazzirò.. Ulfrig sarà la persona giusta? Conosco bene la fama della sua durezza, ma so anche che è un uomo giusto. Chissà se rivelando quello che è successo sarò portato direttamente al patibolo senza se e senza ma.. Ingoio questi pensieri, conscio che è mio dovere affrontare questo destino. Perchè non ho semplicemente scelto di morire? Mi avvicino all'ufficiale di porto ricordandomi di non essere più tra i rozzi abitanti di Forestern ma di fronte a un graduato dell'esercito imperiale. Non ci vuole molto per convincerlo a darmi un passaggio privato fino alla capitale con una piccola imbarcazione, sufficiente ad oltrepassare senza sgolarsi il placido Mare argento e seguire il fiume argento fino al porto di Castelfranco. Giunto finalmente in città la mattina antecedente al torneo, mi avvio verso la sede principale del mio Capitolo per chiedere informazioni sulla presenza di Ulfrig ed eventualmente avvisarlo che ho necessità di parlare urgentemente con lui nel pomeriggio o l'indomani, per avere tempo per riposare dal lungo e rapido viaggio che mi ha stremato.
  22. @Crees sto scrivendo il post del viaggio, ci metterò un po', spero di postarlo per oggi.. Intanto mi confermate che Etenheim è completamente circondata dal mare?
  23. Caronte, Chierico Umano, Inverno, Ciclo quinto, giorno 12 - Forestern, confini nord dell'impero Le mie preghiere sono finalmente state esaudite, chissà da chi.. Mi trovo in una stanza militare e grezza, ma dopo essermi finalmente rifocillato e leggermente ripreso dagli sforzi al nord, mi sembra di stare in un'imponente reggia. L'aria è comunque fredda e pungente, ma mai così pungente come può essere il terribile soffio delle divinità nordiche sulla pelle disidratata. Il capitano Andreas mi saluta, indicandomi Fonteblanda come il luogo a cui sono arrivato. «Mai presentazione è stata meglio accolta da una persona, capitano. Le mie preghiere mi hanno portato nelle vostre braccia, e sono debitore verso di voi e verso chi le ha accolte!» Abbozzo un inchino, che mi viene abbastanza male dato che ho i muscoli ancora molto intorpiditi. Dopo aver rialzato la testa, mi porto la mano dietro alla nuca per sfregarmela e cercare di sciogliere un po' la tensione accumulata. «Hanno attaccato in mezzo alla nebbia, capitano. Non erano numericamente così tanti da impensierirci, ma hanno portato con loro numerosi cani da guerra che non ci aspettavamo. Quasi tutta la squadra è stata sopraffatta in breve tempo: io sono riuscito a difendermi a sufficienza con lo scudo da sopravvivere e ritrovarmi legato all'accampamento nemico chissà dove. Con un Miracolo concessomi dalla luce sono riuscito a convincere il capo clan a battersi in duello... Poi mi sono svegliato a terra, e tutti se n'erano andati! Devono aver pensato che fossi morto e mi hanno lasciato lì...» Fermo il soldato che riceve l'ordine di mandare gli esploratori: «Mi perdoni, capitano. Soldato, l'accampamento ora è deserto e non so dove si sono diretti visto che la mia priorità era riuscire a tornare per raccontare l'accaduto, tuttavia fai venire da me gli esploratori in modo che possa spiegargli come arrivarci. E digli di stare molto attenti: hanno uno stregone con loro di cui non conosco di preciso i poteri e vari cani da guerra.» Dopo che il soldato lascia la stanza, mi rivolgo nuovamente al capitano. «Capitano Nerth, non intendo assolutamente mancarle di rispetto, ma possiedo delle informazioni che posso destinare solo ai superiori del mio Capitolo. Mi potete concedere un mezzo di trasporto la cui mancanza non vi arrechi disturbo? E magari aggiornarmi sulla situazione in zona..»
  24. @Danear Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno Ivan assume un'aria parecchio confusa quando gli riveli la natura della Gemma della Notte: sicuramente nemmeno lui si aspettava questa rivelazione. Ti avvicini alla parete apparentemente così interessante per la tua piccola compagna e inizi a tastare il muro nella direzione del suo sguardo, tuttavia non riesci a notare niente. Forse disturbata dai tuoi sforzi, il Paciere del Caos interviene nella tua ricerca senza distogliere lo sguardo. «Ciò che vedo non puoi vedere, Léon. Ciò che vedo è distante e freddo. Un duello. Sangue. Morte. L'inizio di qualcosa. O l'inizio della fine?» «Tuttavia..» Prosegue alzando l'indice della mano destra ad indicare lo stesso muro. «Il viaggio inizia comunque in questa direzione, da qui a pochi metri. L'Occhio degli Antichi lo sancirà, ora che l'ingranaggio è avviato» Mentre sei assorto dalle parole della ragazzina, Ivan si avvicina lentamente mettendosi accanto alla ragazza. Ti volti verso di lui e vedi un volto nuovo, glaciale e terrorizzato. Una mano tesa e sudaticcia tiene troppo stretto un pugnale, mentre si rivolge a te con voce tremante. «Léon, tu devi... DEVI... devi venire con me!» @Crees Melcar, decimo giorno d'Inverno Sigurth ti risponde freddo come l'aria che pervade la zona intorno alla vostra sacra arena improvvisata. «Solo gli schiocchi non temono la morte. E tra poco tu sarai uno sciocco morto.» Coerente con le sue parole, non abbandona la sua armatura. Anzi, estrae a sua volta la spada e sceglie di proteggersi anche con lo scudo di legno che portava attaccato alla schiena, ma la sua mano è debole. La mano di un uomo pauroso che sta rischiando la vita per ciò che per lui è solo un giochetto politico senza fede non può reggere un colpo sferrato con la devastante brutalità di un guerriero del tuo calibro: il suo scudo si frantuma completamente sotto i tuoi colpi e la forza dell'impatto è tale da spingerlo indietro fino al limitare dell'arena, facendolo quasi cadere quando arriva sulla cenere rituale. Non capisci bene come abbia fatto a restare in piedi: uno degli uomini sulla circonferenza l'ha sorretto? Non sai bene se questo sia considerato un'interferenza, tuttavia sei troppo carico di adrenalina per farci caso: il tuo avversario ora è indifeso e all'angolo, ma sai bene che le persone del suo calibro sono pronte a tutto per salvarsi la pelle, perfino rinunciare al proprio onore. @Knefröd Melcar, decimo giorno d'Inverno La lotta inizia tutt'altro che serrata: Sigurth parte subito in svantaggio, ricevendo un colpo che lo fa sbalzare indietro fino a cozzare contro l'invisibile campo di energia che impedisce interferenze esterne che la vecchia strega ha intessuto mentre spargevi la cenere. L'anziana donna ti parla con la sua flebile voce mentre assistete imperterriti ai colpi che sferzano così vicino a voi: «Ci sono molte cose che sai, Gandissir dalle Grandi Foreste.» Mentre ti squadra da capo a piede hai la sensazione di essere osservato da un migliaio di occhi. «Chissà perché Bjorun ha scelto proprio te..» La sensazione sparisce quando Amarant riporta lo sguardo sul combattimento, continuando a parlarti con non curanza. «Dovresti conoscere la mia autorità e il peso che ho in questo insediamento. Esponi le tue richieste prima della fine del combattimento e saprò se aiutarti ad ottenere il completo aiuto da parte di tutti a prescindere dal risultato dello scontro. Ti ascolto.»
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