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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 18/12/2012 in tutte le aree

  1. Mi è venuta voglia di descrivervi un’ambientazione che avevo pensato qualche anno fa per un gdr. Non tanto per consigli quanto per parlarne un po’ e vedere come altri l’avrebbero cambiata e declinata. Non è nulla di innovativo sia chiaro . Non solo. Non ci sono neanche pretese di eccessiva plausibilità. Era nata per fornire spazio per sessioni avventurose e per esplorare dterminate tematiche. Certo se qualcuno vorrà fare osservazioni su come renderla più plausibile, per i suoi gusti, tali osservazioni sono le benvenute. L’avevo chiamata Roca Urbo (usando un’esperanto decisamente maccheronico). Scusate se il post è scritto male ma ho poco tempo per scrivere. Mi raccomando commentate! Avevo considerato una “classica” ambientazione fantasy rinascimentale o prerinascimentale (ovviamente classica vuol dire tutto e niente ma spero che ci intendiamo lo stesso). IL GIORNO VERDE! Ad un certo punto per motivi ignoti (il classico esperimento andato male? ) la vegetazione comincia a crescere a dismisura e con una velocità spaventosa. Si “mangia” intere città in poche ore (minuti?). I tentativi di tagliare le piante sono inutili. Sia per la velocità con cui le piante crescono, sia perché le piante “reagiscono”. Infatti le piante mutano. Se attaccate emettono acido o addirittura si muovono reagendo. Non tutte le piante fanno così ma quelle che lo fanno sono abbastanza da impedire l’avanzata della foresta/giungla quel che è. Usare la magia per scacciarle è quasi peggio perché sembra che la assorbano. L’unica magia che ha effettivamente un qualche effetto sulla giungla che avanza è quella negromantica. Purtroppo i negromanti non sono mai stati visio particolarmente bene. Quindi scarseggiano e comunque dopo un po’ che la foresta è attecchita anche loro non possono fare molto. ROCA URBO – LA CITTA’ DI PIETRA Florentia era una normale ridente e florida città di questa ambientazione, ispirata parzialmente alla Firenze rinascimentale (visto che sono fiorentino). La sua particolarità era data dalla presenza delle scuole di magia. Leandro signore della città, una sorta di Cosimo il Vecchio (uno dei capostipiti della famiglia dei medici), molto lungimirante decide di favorire la nascita, qualche anno prima del giorno verde, di varie scuole di magia divise per specialità all’interno della città. Scuole che secondo lui favoriranno il prestigio, la potenza e il commercio della città. Dato che pecunia non olet e che non gli mancava una certa spregiudicatezza Leandro decide di far aprire ( scandalo) anche una scuola di negromanzia. Ovviamente chiede a coloro che la fondano di rispettare determinate regole. Sottostando a queste regole avranno l’ospitalità della città. Cosa che per dei bistrattati negromanti non guasta. Molti negromanti accettano. Non tutti ovviamente. Insomma il classico re lich non sarebbe proprio il benvenuto. Inoltre magari preferisce vivere isolato con la sua orda di non morti . La scuola non viene ovviamente vista di buon occhio ma Leandro è potente e capendone le potenzialità riesce a farla rimanere in piedi. Anche perché ha trovato un rettore della scuola, sì inquietante (è un negromante!), ma anche particolarmente interessato a poter operare sotto la protezione di una città. Chiamamolo Mister N che ora non ricordo che nome gli avevo dato. Mister N ovviamente è un ottimo negromante. Negli anni avviene qualche incidente con la popolazione ma tendenzialmente le regole di buona convivenza vengono rispettate. Ma veniamo al giorno verde. La città di Leandro è abbastanza lontana dall’epicentro dell’incidente che ha scatenato l’avanzata della foresta. Quindi riescono ad arrivare delle notizie su questa avanzata prima dell’arrivo della foresta stessa. Leandro purtroppo è fuori dalla città impegnato in un viaggio diplomatico. Negli anni futuri al giorno verde non si avranno più notizie di Leandro. Forse è morto, forse ha rinunciato a tornare nella propria città. Comunque Mister N è invece in città. Non perde tempo. Pensa ad un rituale di profanazione che possa proteggere la città. Immaginate qualcosa al di fuori delle regole stabilite da Leandro. Qualcosa di truculento sicuramente . Che ne so sacrificare 40 giovani donne ai bordi della città. Uccidere mille primogeniti ecc. ecc. . I negromanti nel panico che si sta diffondendo non hanno problemi ad effettuare il rito. Quando la foresta arriva nelle vicinanze della città, con stupore di tutti, sembra fermare la sua avanzata. Il merito è, ovviamente, dell’oscuro rituale eseguito dai negromanti. IL MONDO OGGI Sopravvivere nei giorni, nei mesi, negli anni successivi al giorno verde non fu affatto facile. La vegetazione era fitta e ostile. Molti morirono di fame cercando di capire cosa era commestibile e quali piante non tentavano di ucciderti se provavi a tagliarle . La vegetazione era cresciuta letteralmente chilometri sopra il livello del terreno. Una vegetazione fitta e spesso invalicabile. Una parte della popolazione riuscì comunque a sopravvivere e dopo anni si è adattata alle nuove condizioni di vita. Sostanzialmente le persone riescono a creare dei piccoli insediamenti nella parte alta della foresta/giungla. Quando un insediamento diventa troppo grande, però, la vegetazione sembra ribellarsi e lo inghiotte. Letteralmente. Esistono delle vie di comunicazione “naturali”. Sostanzialmente si può passare da un punto all’altro attraverso dei “tunnel” verdi che sembra le foreste creino spontaneamente. Tentare di creare strade è decisamente pericoloso visto che il farlo potrebbe causare la morte prematura di chi sta tentando di tagliare la foresta. Alcune di queste strade comunque esistono. Evidentemente in zone dove la foresta non si è ribellata troppo. Ovviamente esiste la possibilità di passare sopra la foresta ma è un “terreno” piuttosto accidentato. Infine, per chi ne ha la possibilità, c’è il volo. Si narra di mitiche città volanti (anche se non si sa bene da dove prendano il cibo). Allevare animali è decisamente difficile. Visto che devono mangiare vegetali in maniera limitata. E’ anche gli umani possono mangiare vegetali in maniera limitata. Anche perché devono limitarsi a raccogliere ciò che nasce spontaneamente o possono coltivare piccolissimi appezzamenti di “terreno” (anche se di terreno vero non si può parlare visto che siamo vari chilometri al di sopra del terreno). La magia “vegetale” è particolarmente diffusa. Ma solo la magia vegetale “gentile”. Un mago che tentasse di asservire eccessivamente le piante al proprio volere avrebbe vita breve. Solo la fauna che ha saputo adattarsi nei comportamenti è sopravvissuta. Ovviamente il mondo è pieno di insetti. E poi si parla di misteriose creature che abitano nelle profondità della foresta. Sembrano per metà uomini (o animali) e per metà piante. Forse però sono solo leggende. In fondo solo gli esploratori più temerari (o i più fanfaroni) possono dire di essere stati in basso qualche chilometro sotto la superficie. ROCA URBO OGGI Discorso decisamente differente vale per Roca Urbo: La città di Pietra. Quella che un tempo era nota come Florentia è oggi nota come Roca Urbo – La città di pietra (anche detta però la città dei morti ). Quando ci si comincia ad avvicinare alla zona di Roca Urbo la vegetazione comincia incredibilmente ad abbassarsi, fino a che non arriva al livello del terreno. L’unico luogo dove ancora oggi si vede la terra. Intorno a Roca Urbo ci sono svariati chilometri di campi. Zone dove è ancora possibile coltivare. Zone che forniscono cibo alla città. Va detto che queste zone non appaiono particolarmente salubri. Ma, come si dice, non si sputa nel piatto in cui si mangia. Roca Urbo è l’unica città ancora esistente (o almeno l’unica nota). Ha abbastanza cibo per la popolazione. Controlla i piccoli insediamenti della propria zona che si trovano là in alto sul crinale della foresta. Ha un esercito. Può pretendere schiavi. Può pretendere materiali. A Roca Urbo si vive “bene”. Ecco diciamo che si vive bene rispetto a fuori. Ovviamente la condizione di Roca Urbo ha un prezzo. I negromanti fecero il rito per proteggere la città e approfittarono della confusione creatasi a seguito del giorno verde per prendere il potere. Per fortuna (o sfortuna) della popolazione a guidare i negromanti era Mister N. Un negromante “moderato”. Decise che comunque la città doveva rimanere viva (in fondo la non-morte si nutre di vita). Quindi la città è governata da un consiglio. Nel consiglio la maggioranza è decisa dalla gilda dei negromanti. Poi ci sono i rappresentanti delle altre gilde che eleggono i rimanenti posti. Ci sono delle regole da rispettare anche per in negromanti ma sono comunque l’elite della città (immaginatevi glantry, per chi la conosce, con i negromanti al posto dei maghi). Insomma un negromante non può ammazzare senza controllo le persone. D’altronde chi commette reati non viene mandato in prigione ma nei laboratori delle torri dei negromanti. E magari a volte succede che qualcuno non abbia realmente commesso un reato ma chissà come mai viene arrestato lo stesso . Se qualcuno uccide un negromante la pena è severa (peggiore della morte ). Se un negromante uccide un popolano la pena è fastidiosa. Magari gli verranno ritirati dei permessi. Magari gli verranno diminuiti i rifornimenti di “cavie”. Ovviamente c’è una gerarchia sociale. I negromanti sono in cima alla piramide. Altri maghi si troveranno a metà. I poveri popolani e gli schiavi sono in fondo a questa piramide. I negromanti godono anche di altri privilegi. Annualmente un certo numero di persone in salute e sane viene estratto a sorte come cavia per i laboratori. Inoltre il rituale di protezione della città deve essere ripetuto almeno una volta l’anno. C’è chi dice che ciò non sia vero e che sia solo un’invenzione dei negromanti per mantenere il proprio potere e i propri privilegi. Ma l’unica volta che c’è stata una rivolta a RocaUurbo in anni, i negromanti non hanno eseguito il rituale ed effettivamente la vegetazione quell’anno è avanzata. Da quel momento non ci sono state più rivolte palesi. Vivere a Roca Urbo non è bello. Ma se tieni un basso profilo e hai la fortuna di non essere estratto puoi sempre dire che la tua vita non è malaccio e che tu non rischi di morire di fame tutti i giorni come la gente la fuori. E poi magari se sei abbastanza bravo potresti entrare in una scuola di negromanzia. Sì sono a “numero chiuso” ma se passi l’ammissione avrai accesso all’elite della città. Roca Urbo è una città piena di fazioni ed intrighi. Sicuramente qualcuno vorrebbe dare una lezione ai negromanti e tenerli imprigionati per usarli solo per proteggere la città. La stessa gilda dei negromanti non vota sempre compatta quindi esiste qualche possibilità di ottenere benefici per la propria fazione in consiglio. ED ORA COMMENTI! Inviato dal mio MK16i con Tapatalk 2
  2. 1)si 2)1.A rank vuol dire "un grado"(ps ovviamente se l'abilità non fosse di classe,sono 2 gradi)
  3. 1 punto
    Sta al master valorizzare e far divertire i giocatori, non c'è un ambientazione inadatta, ci sono solo ambientazioni create male per i giocatori...
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