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Rhael

Prendo una bevanda e mi unisco ad un gruppo di druidi presentadomi

Sono Rhael fratelli dico in druidico per far capire subito che dico il vero

Sono grato che avete voluto darci udienza in questo sacro circolo, da dove venite? io sono originario delle terre del nord.

cerco di fare una normale conversazione per avvicinarmi un pò a loro

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    Darakan

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Rhael

Sentendo parlare il druidico gli Elfi ti accolgono calorosamente. Brindano con te presentandosi. Ti dicono il loro nome e i villaggi da dove vengono. Vivono tutti all'interno di Svyatobor ed è per questo che sono molto interessati ad ascoltare la tua storia,

E' passato tantissimo tempo dall'ultima volta che un druido del nord è passato a trovarci.

Mi chiedo come siano quelle terre. Aggiunge un secondo. Raccontaci della sua bellezza!

Io ho sentito che da quelle parti ci sono i dinosauri ma qui non ci sono... puoi trasformarti per farcene vedere uno?

Un Druido è un po' meno entusiasta della tua presentazione, si è unito al gruppo solo ora. E' Lyshantir. Ha i capelli raccolti in una lunga treccia, intrecciati e legati con fiori e radici. Con una mano la sposta da una spalla all'altra e chiede secco. Che ci fa un Druido del nord lontano dalle sue terre, tra gli uomini di un Duca? Indica Harlad e Mikael. Loro non sono la tua gente.

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Mikael Stanne

Inclino lievemente il capo verso il mio interlocutore, come a onorare le sue parole, cercando di imitare la sua usanza. Poi gli rispondo lentamente, come se ogni frase fosse pesata con cura, il tono che uso è pacato e poetico:

Hai sacrificato la tua innocenza, dici, allora sai quanto costa perderla. Ciò che mi turba non è il dolore che hai versato perché ogni guerriero porta cicatrici nell’anima. É invece il fatto che tu ne parli come se fosse inevitabile. Che tu accetti questa perdita, come si accetta la pioggia in autunno, o la caduta delle foglie. Ma io non sono nato per accettare l’ineluttabile.

Preferisco ricordare ciò che si può ancora salvare.

Mi volto un attimo verso il bosco - e indirettamente verso gli elfi - poi torno a guardare Ito

Ti ascolto parlare di libertà, eppure sento parole forgiate col ferro. Un impero che concede tradizioni.. come un Signore che permette al suo schiavo di cantare, purché la melodia non disturbi. Ma la libertà non è un dono che si fa: é un soffio sacro, come il vento tra le fronde.

Non si comanda. Non si baratta.

Poi, con voce più bassa, quasi in tono di confidenza:

Tu vedi questo conflitto come una danza della morte. Io la vedo come un seme: forse cadrà nel fang, forse verrà calpestato.

Ma se anche uno solo tra coloro che ascoltano oggi, un giorno vorrà difendere la sua terra senza dover chinare il capo, allora il seme sarà germogliato.

Infine, faccio un lieve inchino a Ito, senza ostilità, sempre cercando di imitare i suoi modi.

Tu hai scelto di vivere senza più innocenza. Io ho scelto di lottare per chi la possiede ancora.

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Rhael

Forse non è il caso di trasformarsi ora, non vorrei fosse preso come un gesto ostile , faccio una risata

Sono venuto qui da terre lontane per dimostrare a me stesso che posso farcela e per crescere nella cultura altrui.

Mi rivolgo infine a Lyshantir è vero non sono la mia gente come già detto io vengo da molto lontano, ma sono uomini che ho imparato a conoscere e sono brave persone che stanno solo cercando di salvare queste terre. tu piuttosto che ci fai con loro indico la donna rossa e i due samurai, invasori che non hanno rispetto per la vita , Loro non sono la tua gente

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Mikael

Le tue parole raccolgono consenso tra gli elfi vicini mentre il samurai rimane serio e sembra quasi rabbuiarsi. I miei antenati la pensavano allo stesso modo e molto sangue è stato versato per la libertà ma la verità è che viviamo meglio ora sotto la guida del Re di tutti Re.

Il nostro popolo non faceva che combattere se stesso e i vicini per la gloria o l'onore. Ora il nostro sovrano mantiene la pace tra tutti i popoli e regna con equilibrio. Si rivolge gli elfi ora. Sotto la sua guida verrebbero rispettati i confini della foresta e nessuno potrebbe tagliarne anche solo un albero senza essere punito.

Poi ti guarda intensamente negli occhi Rispetto profondamente chi è disposto a morire per un ideale. E' una cosa onorevole e giusta. Ti fa un piccolo inchino.


Rhael

Il druido ride forzatamente. No certo, non sono la mia gente. Sono solo miei ospiti proprio come voi siete ospiti di Elisen. E' stato molto interessante conoscere la loro cultura. Saresti sorpreso di sapere quante cose hanno in comune con noi Elfi quei due poeti in armatura. Dice a te ma guardando gli altri druidi.

Poi riprende. Rispetto per la vita dici? Gli umani di cui ti circondi ci hanno fatto le stesse cose più volte. In questo siete uguali, ma loro rappresentano il cambiamento, il futuro. Voi siete sempre stati una spina nel fianco invece. La proposta del loro Re è molto allettante e mi domando se con la loro amicizia il futuro degli elfi possa essere più rigoglioso.


Il banchetto viene interrotto dal Druido più anziano che inizia a chiamare tutti a raccolta. Gli elfi si dispongono seduti in cerchio sull'erba. Qualcuno se ne sta strabaccato mezzo ubriaco mentre altri hanno preso la questione molto seriamente ma la maggior parte sembra essere semplicemente annoiata.

Questo Elfo dai capelli bianchi e la pelle rugosa, deve avere molto più di 1000 anni, si muove lentamente e parla con voce flebile ma tutti gli prestano orecchio. Spiega che si terrà un dibattito per presentare una questione importante. Secondo la tradizione degli elfi dopo l'introduzione degli ospiti da parte di chi li ha accolti parlerete andando dal più anziano al più giovane. Lui farà da moderatore chiamandovi al centro uno per volta.

Il primo a parlare sarà Ito Noritaka, poi tutti voi, poi Ishida Nobosuke. La donna rossa non è interessata a dire nulla. I diplomatici sono gli altri due ed evidentemente è qui solo per permettergli di parlare nelle vostre lingue con la magia.

Il vecchio druido con la pelle della fronte così raggrinzita da sembrare la corteccia di un albero chiama per primo Lyshantir.

Il rivale di Elisen prima di parlare si sistema la lunga treccia sulle spalle poi apre le braccia al cielo in modo teatrale. Fratelli e sorelle. Esordisce abbassandole. Giorni fa al nostro villaggio sono giunti questi insoliti visitatori. Eravamo diffidenti ma con le loro azioni hanno dimostrato di rispettare sia la natura che la nostra gente. Ci siamo conosciuti meglio e li abbiamo ospitati nel villaggio. Sono degli Emissari e portano con loro una proposta molto allettante. Vi chiedo di ascoltarla senza pregiudizio. Un accordo con loro potrebbe garante un futuro più rigoglioso per la nostra gente.

Noi siamo i custodi delle tradizioni. Guarda Elisen. Ma dobbiamo volgere il nostro sguardo anche al futuro.

Lyshantir torna a sedersi nel cerchio e viene chiamata Elisen. Gli Elfi assistono a tutta la procedura in religioso silenzio.

Elisen si muove con disinvoltura anche se Rhael che ha imparato a conoscerla bene nota un leggero disagio. Fratelli e sorelle. Esordisce anche lei ma in modo più pacato. Giorni fa anche il nostro villaggio ha ricevuto visite. Sono emissari del Duca di Ylonia. Li abbiamo accolti con diffidenza ma hanno dimostrato di rispettare la natura e la nostra gente. Sono venuti qui non con promesse mirabolanti ma con racconti terribili. Spero che le loro parole possano aprirvi gli occhi sui rischi che si corrono uscendo dal sentiero che abbiamo percorso dall'inizio dei tempi. Dice secca, uno sguardo acido a Lyshantir e torna al suo posto.

Il vecchio elfo chiama Ito Noritaka. Il samurai si muove con sicurezza e arrivato al centro si inchina con rispetto.

Il filo rosso del destino del Re di tutti i Re è legato alla conquista di tutto il mondo. Ovunque lui estende il suo dominio regnano pace, armonia ed equilibrio. Le nostre terre non conoscono più la carestia e la guerra da decenni. I rapporti con i nostri vicini sono regolati con giustizia dal nostro sovrano.

Sappiamo bene che avete da sempre dispute violente con gli umani che vivono intorno alla foresta. Fa un leggero inchino verso di voi. Ma tutto questo può finire giurando fedeltà al Re di tutti i Re. Il nostro sovrano è benevolente e non impone nessun cambiamento a chi si unisce a lui. La vostra cultura, le vostre tradizioni, il vostro modo di vivere verranno tutti rispettati.

Con grande trasporto esordisce recitando musicalmente:

Passero amico

non beccare il tafano

che succhia i fiori.

Lascia passare qualche istante prima di proseguire.

Le tristi necessità della guerra ci hanno costretto a distruggere la città di Ilikone. Tutta quella terra ora è semi disabitata. Se vi unite a noi ci assicureremo che nessun umano si insedi in quella regione per permettere alla vostra sacra foresta di espandersi incontrollata. Ci sarà molto più spazio in questo mondo per il vostro dio e per la vostra gente che potrà crescere e prosperare come non ha mai fatto.

Nonostante i druidi cerchino di rimanere neutrali e non mostrare reazioni si scatena un mormorio. Ito da loro spazio di valutare la proposta prima di continuare con il suo discorso.

Vi starete chiedendo cosa vogliamo in cambio. Le condizioni sono due:

Il nostro esercito deve poter marciare nella foresta per la durata di questa guerra, poi non ci metteremo più piede.

Un giuramento di fedeltà al nostro sovrano.

Lo so che stiamo chiedendo molto, un esercito in marcia sporca e distrugge con il semplice passaggio. Ma la crescita e la nascita sono parte del ciclo naturale delle cose così lo sono la morte e la distruzione. Fa un breve inchino.

Quando prosegue lo fa con tono più grave. Se oggi decidete di rifiutarci la nostra amicizia non subirete nessuna conseguenza immediata. Non è nostro interesse sottomettervi con la forza subito ma la pace finirà prima o poi. Come dicevo all'inizio il Destino del Re di tutti i Re è conquistare tutto il mondo. Se accadrà con la diplomazia o con le armi spetta solo a voi.

Valutate bene le vostre opzioni.

Con tristezza va a concludere. Molto tempo prima che io nascessi il mio popolo ha scelto le armi con fierezza e determinazione. Abbiamo combattuto quasi fino all'ultimo guerriero pagando il nostro orgoglio con il sangue di tanti, troppi innocenti. Poi però il nostro signore ci ha permesso di prosperare come mai prima.

Per la nostra gente sottomettersi pacificamente andava contro tutto quello in cui credevamo ma vi chiedo. Quanta morte e distruzione si sarebbe potuta evitare mettendo da parte l'ego?

Il samurai torna al suo posto e venite chiamati uno per volta al centro per tenere i vostri discorsi.

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Rhael

Fratelli e Sorelle, io sono parte di quello che detestate gli umani, ma al contempo rappresento la possibilità di cambiamento degli stessi essendo al contempo anche un druido.

Noi siamo vittime di una guerra che è stata causata da loro indico i samurai e sopratutto la donna rossa solo per un capriccio, hanno deciso di essere gli unici che possono decidere come si debba vivere.

Mi fermo per un istante e mi metto in piedi e comincio a camminare tra i druidi, vi stanno chiedendo di abbandonare il vostro credo e piegarvi ad un uomo che si reputa superirore persino al vostro dio. Non hanno nulla in comune con voi e sopratutto non rispettano la vita, questi uomini compiono rituali di sacrificio umano per chi sà quale oscuro potere, potete non credere alle mie parole ma i testimoni sono qui indico sempre Mikael ed Harlad e sopratutto ci sono anche i carnefici indico la donna rossa.

Noi siamo venuti qui invece a chiedere aiuto a voi e non a minacciarvi velatamente come sta facendo questo poeta indico Ito, o con loro o morte e distruzione, non lo ha detto in questi termini ma è quello che ha detto.

Al loro contrario non abbiamo portato "promesse" o meglio minacce, abbiamo poratato fatti, abbiamo aiutato ad estirpare un problema per la vostra comunità e con questo ci siamo guadagnati il diritto di sedere qui e portare la nostra voce, vorrei sapere invece loro come hanno fatto a guadagnarsi questo stesso diritto dico mentre guardo Lyshantir.

Noi non chiediamo che vi inginocchiate a nessuno, chiediamo solo pace tra i nostri popoli, come dicevo non vi fidate degli uomini lo capisco, ma chiedo fiducia in quanto druido e come dicevo come "rappresentate" del cambiamento degli uomini. vi chiediamo solo di non lasciare che questi macellai passino indisturbati nella vostra foresta perchè se dovesse accadere il mondo che vi è dietro verrebbe spazzato via e sapendo quanto tenete alla vita immagino non sia la vostra volontà e come alleati vi possiamo promettere aiuti futuri per lo sviluppo della foresta se lo riterrete necessario, oltre a come già detto una pace duratura.
So che sono pur sempre un uomo , ma vi chiedo fiducia in quanto fratello druido e mi faccio carico di mantere la parola data.

Modificato da Darakan

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Mikael Stanne

Infine è qui, ora, è giunto il mio momento

Mi avvicino al centro con passo lento, lo sguardo rivolto prima agli alberi e poi a Ito, e con voce quieta, né timida né tronfia.

Io non sono nato fra questi alberi, non ho danzato alla luna sotto le fronde eterne, né ascoltato il respiro della corteccia da bambino. La mia gente costruisce più con le mani che con il silenzio, eppure proprio per questo so che c’è qualcosa qui che noi non sappiamo imitare.

E che non va toccato.

Una breve pausa, poi uno sguardo rispettoso a Ito

Avete trovato la pace. Ma io mi domando, nobile samurai: è pace, quella che cresce sul compromesso? È davvero armonia, quella che nasce quando si piega la nuca per evitare la spada?

Il prato rasato

sembra bello e ordinato

ma ha smesso di fiorire.

Mi rivolgo agli elfi, ma indirettamente,. Come chi sa di non poter insegnare nulla e vuole solo offrire un pensiero.

La vostra foresta non ha bisogno di spazio per espandersi. Ha bisogno di respiro, di silenzio, di confini che non vengano superati da chi non sa ascoltare.

Mi giro nuovamente verso Ito, con pacatezza

Voi offrite stabilità. Ma la vita vera non è stabile. È fatta di tempeste, radici che cercano, rami spezzati dal gelo e rinati in primavera. Quella è libertà. Non ordine, non legge. Solo libertà, come quella che i vostri antenati onoravano col sangue.

Tu dici: “ciò che cresce deve anche morire”. Ma gli alberi muoiono eretti, non genuflessi. E quando cadono, nutrono la terra che li ha generati. Voi avete scelto la sopravvivenza. Noi cerchiamo la continuità. Non la crescita a ogni costo, ma la fedeltà a ciò che siamo.

La neve cade,

il cervo resta in piedi.

E vive così.

Infine, mi chino sulle ginocchia a raccogliere un po' di terra per tenerla tra la mano, mentre osservo la natura che ci circonda tutti. La lascio cadere alla brezza, per vederla portare via leggera. Accarezzo l'erba e poi mi rialzo, rivolto a tutti.

Io non sono elfo ma ho visto la bellezza che difendete. E se esiste una verità che valga il rischio della distruzione è quella che nasce quando la volontà di un popolo resta sua, non concessa, non comprata, ma scelta, fino all’ultimo battito.

Inchino, profondo ma semplice, come si addice a un uomo tra altri popoli.

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Harlad

Passo tutti il tempo a fissare la sacerdotessa, mai nella mia vita sono stato accecato da tali emozioni tanto da voler incendiare una persona con lo sguardo. Resto immobile serrando le labbra, stringendo con forza l'impugnatura della spada quasi a volerla stritolare, sono talmente concentrato su quella donna e i ricordi che con essa affiorano che il dibattito sembra passare in secondo piano prestandone poca attenzione. Una volta che Miakel finisce il suo discorso passano alcuni secondi prima di accorgermi che è il mio turno. Mi alzo di scatto e con passo deciso mi posiziono al centro del cerchio formato dai druidi. Accenno un inchino ( se ho avuto modo di vedere un saluto di rispetto in questi giorni esordisco con quello).

Non ho avuto modo di parlare o presentarmi con nessuno di voi prima di questo incontro, io sono Harlad Lundwym e vengo da Ilikone con lo scopo di rappresentarla in questo dibattito, è un piacere poter espormi con voi. Vostro fratello Lhysantir... guardo quest'ultimo ha ragione a pensare ad un cambiamento... guardo poi tutti gli altri perchè, voluto o non voluto, ci sarà per tutti come lo è stato per me.

Fino a pochi giorni fa svolgevo la mia vita come quella di un qualsiasi ragazzo. Ero in strada per una semplice commissione quando le mura di Ilikone iniziarono a tremare,ho cercato di sopravvivere in un'inferno a cui non ero pronto, dopo poche ore mi ritrovai in gabbia insieme ad altre centinaia o migliaglia di persone. Per giorni siamo stati al freddo, senza cibo ne riparo insieme a persone dallo sguardo vacuo, persone che avevano perso la loro casa, le loro mogli o mariti, i loro figli o i loro genitori e sopratutto incrocio di nuovo lo sguardo di Lhysantir il loro futuro.

Venimmo smistati in base alle loro esigenze: alcuni ai nani, altri ai lavori forzati e tanti altri per altri scopi fino a quando una di quelle donne,indico la sacerdotessa chiamate da loro Sacerdotesse di Lilite o Maghe del sangue, puntò il dito nella mia direzione e a quella di pochi altri scegliendo il nostro destino. Ci portarono in una foresta che puzzava di morte, ci avrebbero appeso ad alberi e sgozzato come bestie per raccogliere il nostro sangue in vasi. Solo pochi di noi sono riusciti a sfuggire a questa loro "pratica" lottando con le unghie e con i denti per giorni. Allargo le braccia Eccola... la "triste" necessità di una guerra. Guerra voluta da chi? dettata da quale ideale? potere, supremazia, conquista, avidità, superbia....di un solo uomo. Io credo alle parole del qui presente Ito, il loro re ha portato la pace, certo, perchè tutti coloro che non hanno voluto questa guerra sono schiavi o scheletri appesi ad un albero.

Il nostro futuro è semplice o la soppressione o la libertà, il vostro? Cosa racconterete ai vostri figli quando il vento trasporterà tra gli alberi le urla della morte, le lacrime della fame e i lamenti dei disgraziati? che avete rinnegato la vostra etica, il vostro amore per la vita, per la pace, per la libertà e in fine le vostre tradizioni millenarie nonchè retaggio tramandato dai vostri avi a favore di un solo umano, della schiavitù, della morte, della sopressione e per avere un pò di terra in più dove far crescere i vostri alberi e costruire i vostri villaggi sopra un terreno nutrito di cadaveri, lacrime e sangue. Questo vi può stare anche bene ma la vostra vita è così lunga da capire che una promessa fatta da un uomo oggi può essere infranta dopo qualche generezione. Ammettiamo che il vostro futuro re mantenga le promesse date, cosa succederà se tra qualche centinaio di anni la vostra foresta prolifererà tra le terre che non vi sono concesse o direttamente a casa sua oltre le montagne? Suppongo che al quel punto ci saranno altre "tristi necessità di una guerra" giusto?

I nostri popoli non hanno mai raggiunto accordi ed ora è arrivato un uomo che nessuno di noi conosce e vi chiede di inginocchiarvi in nome di una guerra fatta per pura superbia. Per quanta libertà vi abbia concesso giurare fedeltà è una promessa solenne di lealtà e obbedienza, ciò vuol dire che la supremazia di questa foresta e il popolo che la abita apparterrà ad un re umano e se ciò non avverrà verrete considerati nemici per poi essere invasi. Mi chiedo quanto sia stato crudele il mio popolo per poter considerare allettante proprio questa proposta... o minaccia.

Faccio una piccola pausa per riprendere fiato

Ho passato questi ultimi giorni insieme al vostro popolo, ho festeggiato insieme a loro e preso parte ai vostri giochi, combatutto spalla a spalla, costruito pire e pregato per i caduti,scambiato opinioni e stretto legami. Molti di questi momenti sono stati piacevoli, saranno dei bei ricordi. Ho ragionato a lungo su tutto ciò, sulle nostre differenze e perchè creino così tanto odio. Sono troppo giovane per avere la vostra saggezza che per conoscere le radici dell'astio tra i nostri popoli così da poter dare una soluzione a questi quesiti ma ciò non toglie che possiamo provarci.

La richiesta del nostro popolo al vostro, come ha già esposto Rhael, è quella di non favorire il passaggio delle truppe degli invasori mi volto per qualche secondo verso i 3 nemici senza nessun "altrimenti". Faccio una breve pausa come se volessi azzardare altri ragionamenti. Ma viste le circostanze trovo questa proposta egoista e poco etica considerando la minaccia che il vostro popolo verrà invaso per il nostro tornaconto.

Guardo Rhael e Mikael per poi ritornare sui druidi A tal punto vorrei proporre un'altra soluzione, senza se e senza ma,sarà vostra la decisione, sarà vostra la discrezione e vostra la scelta delle medalità. Propongo pertanto che se doveste scegliere di appoggiare la nostra causa e a fronte di una minaccia possiate fare appello alla vostra ospitalità nei confronti delle nostre truppe.

Volevate un'altro futuro o un cambiamento giusto?guardo Lhysantir poi sposto lo sguardo verso Eliser Magari è possibile senza rinunciare al proprio retaggio. Ci sono persone che come me non provano astio nei vostri confronti, anzi, ho scoperto che la vostra manifattura viene considerata un pregio, per non parlare dei gusti che può offrire la vostra cucina e credo che molti troveranno piacevole prender parte a gare atleitche completamente nudi. Credo che la pace di cui palrava Rhael sia possibile e che la risposta al mio quesito sia appunto nella domanda. Se le nostre differenze compromettono la nostra convivenza perchè non iniziare ad assottigliare appunto queste differenze, c'è un detto "si odia ciò che non si conosce" Questa può essere un'occasione per farlo, potete insegnare la vostra cultura al nostro popolo, potete raccontare la vostra storia, condividere la vostra fede,le vostre ricette, i vostri sport, oppure... innamorarvi. Forse per alcuni di voi non è un'ottima idea ma se per loro le tristi necessità di una guerra è di commettere ogni sorta di crimine magari la nostra è quella di condividere il tempa di questa guerra in difesa della vita che avevamo fino a qualche giorno fa. Se ciò sarà acconsentito e darà prova di maggiore tolleranza non è da escludere che tra i nostri popoli possa esserci una nuova occasione di dialogo, forse mai avuta prima, che magari possa oscurare l'idea che i confini di questa foresta vengono visti come recinti e che se gli elfi desiderino un'espansione siano liberi di farla anche al di fuori di questi possedimenti.

Questa è semplicemente una proposta, magari per alcuni può essere un affronto o un'insulto ma resta comunque vostra la scelta.Questo è il seme che possiamo piantare insieme dove nel vostro futuro nessun elfo dirà guardo di nuovo Eliser mentre indico l'ovest Quegli uomini hanno lottato ed ucciso i nostri figli guardo poi Lhysantir ho dovuto rinnegare le nostre tradizioni a favore di un'uomo ma ritorno ad indicare l'ovest quegli uomini hanno lottato per difendere i nostri figli e sono morti anche per difendere i nostri valori.

Dopo un lungo sospiro chiudo gli occhi per scaricare la tensione e dopo un breve inchino ritorno al mio posto.

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I druidi ascoltano i vostri discorsi con attenzione. Elisen non riesce a trattenere qualche lacrima commossa durante il discorso di Harlad, anche se poi si ricompone subito. Anche qualche altro elfo lo guarda con gli occhi ludici.

Viene annunciato l'ultimo oratore, Ishida Nobosuke.

Il giovane samurai si mette al centro del pubblico e fa un piccolo inchino ma non inizia subito a parlare. Guarda brevemente, uno ad uno, il volto di ogni druido e poi esordisce con energia.

Libertà! Ah quanto è dolce e attraente la libertà. Tante, troppe persone sono morte per questo concetto fumoso.

Sono al servizio del grande Re di tutti i Re eppure sono libero di vivere la mia vita come meglio credo. Nessuno vi toglierà la libertà nobili Elfi per cui vi chiedo: perché morire per difendere qualcosa che non è in pericolo?

Capisco perfettamente che il cambiamento fa paura. Capisco perfettamente che noi possiamo far paura ma non siamo qui per minacciare. Stiamo solo esponendo i fatti in modo sincero. Avremmo potuto mentire ma non lo abbiamo fatto nemmeno una volta... a differenza di loro.

Guarda Rhael e poi fissa gli occhi in quelli di Harlad penetrandoli. La nostra gente non fa sacrifici umani. Dal momento che le tue parole sembrano sincere la guerra deve averti dato forti traumi se credi di aver visto qualcosa di simile. Mai in tanti anni nessuno di noi ha visto una delle Sacerdotesse di Lilite compiere rituali simili. Dice con voce incerta.

Poi torna a rivolgersi agli elfi. La nostra è una proposta di amicizia sincera. All'interno del nostro impero c'è spazio per ogni popolo e viviamo in perfetta armonia. E' vero, molto sangue è stato versato per ottenere la pace attuale ma vi assicuro che decidendo di resistere state solo condannando la vostra gente ad una sofferenza che potete evitare. Conquistare il mondo è il destino del nostro giusto sovrano e i nostri antenati hanno imparato sulla loro pelle che è inutile opporsi al destino. Chiude con decisione.

Il vecchio druido chiede a tutti voi di allontanarvi mentre i druidi discutono delle vostre parole.


Venite accompagnati al limitare della radura da Elisen e Lyshantir.

Qui gli alberi prendono vita mostrando la natura di Treant. Vi terranno compagnia mentre noi discutiamo. Dice ai Samurai Lyshantir.

Elisen aggiunge rivolta a voi. Si assicureranno che non usate alcuna magia per origliare le nostre parole. Ma con la voce abbastanza alta da farsi sentire dai vostri avversari. Poi abbraccia Rhael, forse ripensando alle parole di Harlad.

Mentre si allontanano sentite i due druidi rivali parlare tra di loro. Dal tono della conversazione sembrano punzecchiarsi.

La discussione degli Elfi si protrae già da un po' e siete in attesa al limitare della foresta. Non c'è molto da fare qui e la noia e la tensione crescono sempre di più.

I due gruppi di emissari sono separati solo da pochi passi e il samurai più giovane vi guarda sempre più agitato. Dopo una mezzora di attesa finalmente si decide e si avvicina. Fa un piccolo inchino ad Harlad e parla con tono incerto. I sacrifici umani sono una cosa terribile e ripugnante che non potremo mai accettare. Noi non li facciamo. Lo so perfettamente. Ma le tue parole sembrano sincere. "Com'è possibile?" mi chiedo. Cos'è che hai visto veramente?

Ascoltando questo discorso si avvicina anche il samurai più anziano e saggio. Leggete preoccupazione sul suo volto. Vi ricorda le parole di Oskar "Nessuno vuole infilare il naso negli affari delle Sacerdotesse di Lilite".

Nella mente di Harlad risuona proprio la voce delicata della donna rossa. Il suo tono è minaccioso ma calmo. Se dici qualcosa li condanni a morte.

Modificato da Melqart

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Harlad

Appena sento la voce nella mia testa lancio uno sguardo di rabbia verso la donna per poi incrociare lo sguardo con quello del samurai più giovane poi quello più vecchio con sguardo preoccupato.

Io vi odio per ciò che rappresentate e per ciò che avete fatto. Ma visto il rispetto che date ai vostri avversari vi farò il favore di fare altrettanto. Alzo un po' la voce Non ho nient'altro da aggiungere riguardo a cosa volete sapere. Ora però sarò io a chiedervi qualcosa, come voi avete voluto sapere della mia sincerità anche io voglio sapere qualcosa di voi. Dei guerrieri si possono conoscere in due modi o con la lingua o con la spada, ti sfido quindi a duello dico al più giovane per poi rivolgermi al più anziano sei di sicuro un guerriero esperto e giusto, fari da arbitro a debita distanza. Non sarà all' ultimo sangue perde chi sarà disarmato, atterrato, neutralizzato o arreso.

Vi do qualche minuto per prepararvi.

Incrocio un' ultima volta lo sguardo con i due con fare serio per poi allontanarmi. Dopo essermi voltato con espressione di intesa indico ai miei compagni di seguirmi.

Trovo una roccia dove posso appoggiarmi facendo molto rumore nel controllare il mio equipaggiamento e nel riscaldarmi. Faccio finta di niente senza mai destare attenzione ne a Mikael ne a Rhael ma senza dare sospetto alla donna cerco di comunicare indirettamente con i due quasi bisbigliando.

Sono osservato

Comunica pensiero

Minaccia samurai

Provo dialogo

Trovate distrazione

Senza sospetto.

Modificato da MaxEaster93

  • Autore
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La tua sfida prende di sorpresa il giovane samurai. Non credo sia il momento adatto ad un duello. Stringe i pugni. Ma sei un avversario degno e il mio onore mi costringe ad accettare.

Vedete alle sue spalle la donna rossa alzare gli occhi al cielo. E' evidente che non prova molta simpatia per i samurai e le loro consuetudini.

Quando Harlad prova ad allontanarsi un grosso Treant gli blocca il passaggio appoggiandogli un ramo al petto. La sua bocca legnosa pronuncia lentamente e con fatica le parole. Dovete. Aspettare. Qui.

Si crea un'arena naturale tra le piante. Le due delegazioni ai lati opposti del perimetro tracciato dai Treant.

La donna rossa da una parte. Mikael e Rhael dall'altra.

Harlad e Ishida si incontrano al centro con le armi in pugno. Ito tiene la katana sguainata tra i due pronto a dare il via. L'aria è carica di anticipazione. Tutti si chiedono come andrà a finire questo duello e nonostante la sua antipatia anche la donna rossa osserva con attenzione. Anche i Treant osservano incuriositi.

Quando il samurai più anziano alza la sua lama al cielo i due contendenti scattano in avanti all'unisono.

Iniziativa Harlad 9+1=10 Ishida 2+5=7 Harlad muove prima.

scontro.png

Rosso: Sacerdotesa di Lilite

Nero: Ishida

Viola: Ito

I vostri colori sono i soliti.

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Rhael

non so cosa ha in mente Harlad ma voglio seguirlo..

scatto immediatamente verso la donna rossa, quasi con tono arrabbiato ma non minaccioso

Mi giro anche verso i samurai per dire loro vado solo a parlare.

Mi metto avanti a lei per coprlirle a visuale

Sarei molto curioso di sapere chi pensi di ingannare, vieni qui tra i miei fratelli druidi e fai questa scenata della muta e santa.

Sono anche io un utilizzatore della magia quindi non pensare di prendermi in giro.

Cerco di attirare la sua attenzione in attesa dell'inizio dello scontro

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Harlad

É il momento! Penso quando vedo Rhael attirare l' attenzione della donna rossa.

Prima di muovermi, una volta che l' attenzione della sacerdotessa si pone sul druido, incrocio lo sguardo con i due samurai con un' espressione di intesa che di sfida. Mi muovo in modo che sia i movimenti dello sfidante che la posizione dell' arbitro possano nascondere le mie vere intenzioni. Inizio per primo con uno strano movimento per poi finire accanto al mio avversario con una posizione difensiva sapendo bene che uno spadaccino ben addestrato possa capire le mie vere intenzioni e cioè quelle di temporeggiare.

Fatti sotto!

Movimento in q67 azione di schivata animal devotion forza +2 law devotion Ca+3 Ca totale 25. La mia intenzione é quella di simulare uno scontro senza alcune manovre di vittoria per poter comunicare con il mio avversario mentre sia la presenza di Rhael che il suono delle lame che si incrociano possano possano coprire la mia voce.

Non-Posso-Parlare-Presenza-Donna-Minaccia-Morte-Magia-Pensiero- trovate-modo- comunicare-senza-sospetto

Modificato da MaxEaster93

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Harlad

-Harlad Difesa totale CA 26 (hai dimenticato di aggiungere l'oggetto che ti da +2 destrezza)

-Ishida Carica Katana 9+15= 24 mancato

Inizi lo scontro temporeggiando ma Ishida non la pensa allo stesso modo.

Il samurai corre alzando la spada sopra la testa per abbatterla su di te con violenza. Pari il colpo con il forte della spada. Quel fendente era così forte da farti tremare le braccia quando le spade si incrociano. Con uno stridolio metallico vi separate e fate un passo indietro.

Non trattenerti. Voglio un duello onorevole. Dice Ishida assumendo una posizione di guardia. E se devi parlare fallo ora e senza trucchetti. Sussurra.

scontro.png


Rhael

La donna rossa scrolla le spalle. Non devo ingannare nessuno. Sto zitta perché sono qui solo per colmare la barriera linguistica. Sono loro i diplomatici.

Ti risponde distrattamente continuando a guardare il duello alle tue spalle. Comunque la tua magia non mi fa paura. Piuttosto non scocciarmi troppo altrimenti avrai un assaggio del potere di Lilite.

Modificato da Melqart

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Mikael Stanne

Guardo gli accadimenti con attenzione: ascolto le parole di Harlad e Ishida osservando al contempo la reazione degli elfi, cercando di capire chi annuisce, chi no, e su quali argomenti toccati.

Quando poi Harlad ci comunica quel che vuole fare rimango interdetto per qualche secondo, capendo le intenzioni solo quando dichiara di voler sfidare l'uomo. A tratti questo ragazzo mi ricorda Astrid, li accomuna l'impulsivitá, ma forse c'è un intento che ancora non mi è chiaro dietro.

Poi al duello capisco quando Rhael si muove, li lascio fare e mi occuperei dell'altro samurai solo se si muovesse in difesa dell'altro, ma sono certo non capiterebbe

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Harlad

Avevo torto la prima volta che li valutati, non solo sono veloci nella loro tecnica ma anche forti. Il secondo fine di questa sfida era quello di appunto studiare la loro scherma ma se mi concentro sulla sacerdotessa rischio di fare un passo falso, spero che Rhael sappia quello che fa. Voglio convincere questi uomini e voglio vincere questo incontro.

Cambio posizione privilegiando l' offensiva, inizio poi a sferrare i primi colpi.

Onore!? Il tuo popolo ha rinunciato all' onore quando ci siete inginocchiati ad un folle!

Sussurro

La donna rossa me l' ha comunicato telepaticamente, se ci scopre vi ucciderà.

Io non ho le prove ma devi credermi, non sto mentendo.

La stessa sorte é toccata anche al vostro popolo ne sono certo, sono stato scelto dalle divinità per accogliere il vostro attacco posso vedere gli animi delle persone e il suo é oscuro come una abisso. Lo so come so che voi avete un animo leale.

Posso indicarvi la zona dove ci sono stati i rituali, porta qualcuno di cui ti fidi che possa usare degli incantesimi che possa mostrarti la verità.

Ca 18 txc 15 (law devotion sul txc) danni 2d6 +7

Modificato da MaxEaster93

comment_1916043

Rhael

Scoppio in una risata, venite qui e pensate di essere i più forti ma non sapete nulla di noi la prendo per il braccio e la giro dall'altra parte rispetto lo scontro e le indico la foresta la magia di questa natura è più potente di qualsiasi stregoneria tu sia in grado di lanciare la trattengo per non farla girare finché posso

Il rischio è grande , se decide di attaccare farò meglio a non rispondere

  • Autore
comment_1916046

Harlad

-Harlad Spadone 19+13= 32 minaccia 18+13= 31 confermato (2d6+6+2umano)*2= 34 danni

-Ishida Katana e law devotion 17+16= 33 minaccia 1+16= 17 non confermato 16+11= 27 minaccia 12+11= 23 confermato (1d10+12)*2+1d10+12= 36+18= 54 danni vai a 0 Hp e perdi il duello.

Entrambe le vostre posture favoriscono l'attacco. Vi studiate per un momento ed inizia un nuovo assalto. Le vostre spade si incrociano ma riesci ad entrare nella sua guardia con un affondo che gli perfora la spalla. Mentre guardi il suo sangue scendere lungo la tua lama il samurai reagisce con una veloce combinazione di attacchi. Vieni preso in controtempo e le tue parate arrivano sempre troppo tardi. I fendenti incrociati di Ishida ti squarciano l'armatura prima e il petto dopo con forza incredibile.

Senti le tue energie mancare. Nei tuoi occhi c'è ancora il riflesso dei suoi attacchi rapidi, precisi e potenti ma la tua mente sta pensando alle parole che non avrai più occasione di pronunciare. Come possono raggiungere quella foresta? Vorresti spiegarglielo ma quando apri la bocca esce un fiotto di sangue e un rantolo incomprensibile.

Ishida allunga una mano verso di te. Gli leggi negli occhi la rabbia per averti sconfitto troppo presto. Il suo è stato un contrattacco istintivo di un combattente che ha praticato questi movimenti migliaia di volte.

Tutto si fa buio mentre nelle tue orecchie risuona la voce di Ishida che chiama Aiuto! Servono cure!

Quando riapri gli occhi vedi la donna rossa in ginocchio al tuo fianco. Sta parlando con Rhael. L'ho aiutato solo per non ostacolare i nostri sforzi diplomatici. Al nostro prossimo incontro le cose andranno molto diversamente e vedremo quale magia è la più forte.


Rhael

Quando prendi sotto braccio la donna rossa quella fa resistenza e si sfila indignata. Me lo potevi dire subito che ci volevi provare con me druido zozzone! Dice con tono canzonatorio. Sicuramente ora la sua attenzione è puntata su di te. La sua voce ora è più cattiva. Però senti un po' brutto impertinente. Toccami ancora e...

Venite interrotti dalle urla di Ishida Aiuto! Servono cure!

Vi voltate e c'è Harlad steso in una pozza di sangue. Due tagli profondi sul petto. Respira ancora ma sta morendo dissanguato.

Sia tu che la donna rossa arrivate lì di corsa ma lei ti anticipa. Appoggia le mani sulle ferite del Paladino. Lentamente il suo sangue incomincia a scorrere all'indietro e rientrare nel suo corpo. Non avevi mai visto nessuna magia di cura avere un effetto simile. L'emorragia si ferma e le ferite iniziano a rimarginarsi. Quando stacca le mani dal suo petto sono sporche di sangue. La Sacerdotessa ne lecca una assaporando il sangue di Harlad. Non male. Commenta tra se mentre Harlad riapre gli occhi.

Cura ferite critiche 4d8+x= 23 danni curati

Poi lei si volta verso di te. L'ho aiutato solo per non ostacolare i nostri sforzi diplomatici. Al nostro prossimo incontro le cose andranno molto diversamente e vedremo quale magia è la più forte.


Lo schieramento dei Treant che vi confinano qui si apre lentamente e piano piano quegli alberi imponenti tornano ad assumere immobili posizioni naturali.

Tra di loro passano Elisen e Lyshantir. Lui ha il volto livido di imbarazzo mentre lei non fa trapelare alcuna emozione.

E' la druida ad annunciare. Il concilio si è espresso. Il nostro popolo rimarrà neutrale come ha sempre fatto. Il motivo è semplice, non ci fidiamo delle vostre promesse. Dice guardando la delegazione del Re di tutti i Re. E non siamo in grado di dimenticare il passato. Dice a voi.

Lyshantir la interrompe di getto Sempre a pensare al passato tu! Quanto tempo ancora prima che la condizione della nostra gente migliori? Siete solo codardi che hanno paura del cambiamento.

Elisen prova a rimanere impassibile ma la soddisfazione gli si legge in faccia. Se non hai altro da aggiungere possiamo ripartire.

Il druido si volta di scatto frustando l'aria con la sua coda. Addio! Vi saluta. Andiamo, devo scortarvi fuori dalla foresta. Dice ai samurai. Il gruppo si allontana in silenzio.

Voi prendete la direzione opposta ma Elisen vi ferma dopo poco tempo. C'è dell'altro che non potevamo dire avanti a loro. Sospira. Rimaniamo neutrali ma abbiamo riconosciuto che gli invasori sono una minaccia. Al ritorno ogni druido parlerà con la sua comunità. Chiunque voglia partire con voi è libero di farlo. Non aspettatevi molti volontari ma può essere un modo far conoscere meglio i nostri popoli. Poi guarda Harlad negli occhi. Sinceramente dubito che il tuo sogno di armonia sia realizzabile ma chissà.

Si volta a guardare alle vostre spalle, nella direzione dove si sono allontanati i vostri nemici. Si può dire che Lyshantir questa volta abbia vinto. Forse le cose cambieranno in futuro.

Modificato da Melqart

comment_1916074

Rhael

Sembra che siamo risuciti nella nostra missione

Guardo Harlad, spero che sei riuscito a fare qualsiasi cosa avessi in mente, queste donne rosse sono molto potenti..

Guardo un attimo la foresta poi mi avvicino ad Elisen

Sono felice della scelta che avete preso, tu cosa intendi fare? rimarrai nel villaggio suppongo..

  • Autore
comment_1916101

Rhael

La druida ti rivolge uno sguardo dolce amaro. Esita ma alla fine trova le parole. Le mie responsabilità sono qui. Vorrebbe aggiungere altro, le leggi l'esitazione sulle labbra, ma distoglie lo sguardo e guardando la foresta cambia discorso. I volontari avranno 3 giorni per raggiungervi al mio villaggio. Poi potrete ripartire tutti insieme.

Ospite
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