In pochi minuti l'uomo crolla in ginocchio, le braccia cadono senza forze. Uk lo adagia delicatamente al suolo e si ritira da esso. Non c'è nulla da fare, il capovillaggio è morto "Sarà difficile scegliere il suo successore. Dite al mio popolo che per la prossima marea non potranno parlarmi, tanta è la mia furia. Sento che non potrei incontrare un altro abitante del villaggio senza punirlo adeguatamente" mormora lo spirito. Fa un cenno con la mano verso Hannayeh, e poi ritorna a mescolarsi all'acqua del mare.

"E questa cosa l'abbiamo risolta" mormora We'ne. Bi'te'bi rabbrividisce e propone di continuare il discorso fuori, al sole.
La situazione non è semplice. Bisogna senza dubbio richiamare qui le forse di Ve'Sau-Ti. Ma voi resterete qui ad attenderle e a dare manforte, o andrete a caccia di Au'si'be?

DM

Questo è un punto di svolta. Avete "perso" un altro fratello, scomparso nella foresta, e dovete decidere se restare qui e aiutare la gente (farò comunque un fast forward fino all'arrivo degli aiuti) o proseguire la navigazione.

Hannayeh

Riporteremo il messaggio, nobile Uk. Dico allo spirito facendo una riverenza, accogliendo l'offerta di Bi'te'bi: è meglio evitare di disturbare oltre lo spirito, visto il suo stato. Penso che dovremmo fermarci qui ancora un po', in attesa che giungano notizie da Ve'Sau-Ti. Io ne approfitterò per comunicare con lo spirito e proverò ad assicurarmi che si sia placato, per scongiurare il peggio, ma potremmo anche approfittarne per decidere la nostra prossima tappa.

Anno 1 dalla scomparsa della regina (913E), tarda estate, We'uk'bi-Ti

Ci vuole del tempo, da quando mandate un messaggero a Ve'Sau-Ti a quando finalmente giunge una risposta. Quasi tutta l'estate. Nel frattempo però non ve ne state con le mani in mano.

La nave di Ele'wa't'um pattuglia le acque attorno all'isola e in due occasioni respinge pattuglie di capitani-corsari inviati qui da Au'si'be per saggiare le vostre difese. Nel frattempo i fratelli Hannayeh e Finn'iann aiutano a mediare la difficile situazione tra i tre villaggi. Gli abitanti di We'uk'bi sono uniti da antichi rapporti di alleanza, fratellanza e amicizia... ma sono presenti anche dissapori vecchi e nuovi che corrompono quella che altrimenti sarebbe un'unione potente. A turno fate anche visita agli altri due ongo'kisi dell'isola, più letargici e semplici di Uk.
We è una roccia liscia e rilucente che emerge al centro del villaggio, levigata dal tempo e dalle mani di generazioni e generazioni di fedeli: non è molto loquace, ma non crea problemi e risponde positivamente alla vostra presenza. Bi abita un animale della giungla, un lungo draco che si regge su due zampe anteriori e striscia il resto del corpo come un serpente. Umorale e diffidente, è comunque preoccupato dalle notizie che gli portate su Au'si'be e si mostra disposto a collaborare.

Ormai sono passati due mesi quando da ovest arriva una flottiglia. Sono una dozzina di navi lunghe fl'alma, meno agili di quella di Ele'wa't'um ma più capienti. Sventolano i colori di Za'ia e suonano corni per segnalare intenti pacifici. Sbarcano qui, a Uk, seguendo le vostre indicazioni.
Accompagnata da alcuni guerrieri scende a terra vostra sorella M'un, l'aria al solito altezzosa. Si guarda attorno osservando le "forze" che avete schierato per l'occasione: tra i tre villaggi e le piccole comunità familiari sparse sull'isola avete tirato su circa 100 combattenti. Non sembra molto soddisfatta ma non fa commenti diretti "Ve'Sau-Ti risponde alla chiamata. Fratelli, è un piacere rivedervi. Ma vedo che Ra'i'vo non è qui ad accogliermi..."

Ele'wa'tu'm

Il tempo all'isola scorre piuttosto tranquillo al netto di un paio di incursioni. La vita nei villaggi riprende lentamente anche grazie all'aiuto di mio fratello e sua sorella. Do una mano come posso, aiutando gli abitanti dei villaggi a formare una sorta di milizia che possa difendersi e aiutare le forze di Ve'sau'ti

Buongiorno sorella, lieto di rivederti le sorrido mettendomi al suo fianco in effetti è sparito quando siamo arrivati. Abbiamo provato a cercarlo, ma senza successo liquido la questione cercando di celare la mia preoccupazione e la mia tristezza per la cosa. Proseguo poi con le presentazioni Spero che il viaggio sia stato piacevole. Che notizie porti?

Finn'iann

"Bentrovata, sorella. Dieci navi: un bel numero. Come vanno le cose, altrove?", taglio corto, al solito. Nessun affetto mi lega a M'un, né desidero perdere tempo in eccessivi convenevoli che poco interessano a entrambi.

Hannayeh

I mesi di attesa sono lunghi, ma proficui: gli altri spiriti dell'isola si dimostrano collaborativi e questo tempo ci permette di placare, parzialmente, le profonde fratture degli ultimi tempi. Ne approfitto per fare visita a Uk, controllando il suo stato d'animo e assicurandomi che si stia riprendendo dagli ultimi eventi.

Non sono particolarmente felice di rivedere M'un, ma al momento le rivalità personali devono passare in secondo piano. Saluto la figlia di Za'ia con una riverenza, facendo un sospiro dopo le parole di Ele'wa'tu'm su Ra'i'vo: nonostante tutti i nostri sforzi non siamo più riusciti a trovare il mezzo spirito. Penso che possiamo iniziare ad accomodarci nel villaggio: abbiamo molto di cui parlare.

M'un non ricambia il saluto di Hannayeh e anzi la ignora del tutto, ma segue implicitamente il suo consiglio seguendo i fratelli fino ad un luogo riparato, nel villaggio.

"Ho lasciato Sa'm'an e K'atu a terminare la caccia ai predoni, nelle acque vicino al continente. Du'ma-Ti è libera dalle aggressioni, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Abbiamo scoperto che gli stranieri agiscono per conto di qualcuno, come schiavisti per lo più. In effetti K'o'tau-Ti e On'ele-Ti sono state saccheggiate e i loro abitanti rapiti. Dobbiamo cercare di capire dove siano stati portati, e chi sia questo nemico che ha deciso di predare la nostra gente". Orgogliosa e altera come sempre, M'un sembra però un po' turbata per qualcosa "Ho sentito poi che En'se'na sembra disposta a dialogare e trovare una soluzione diplomatica. Ma probabilmente resterà separata dal regno. Onestamente... onestamente credo che il regno di nostra madre stia cadendo a pezzi. Mi sembra una nave piena di falle, ci affanniamo a correre attorno per tapparle tutte, ma è troppo grande. Abbiamo atteso troppo prima di agire? O sarebbe successo comunque?" sembra voler aggiungere altro ma poi cambia idea "E voi? I vostri messaggeri sono stati stringati"

Ele'wa'tu'm

Sospiro alle parole di M'un Siamo in molti e Za'ia non aveva designato un erede, stiamo facendo del nostro meglio le sorrido debolmente noi ci siamo imbattuti in alcuni predoni, oltre che degli spiriti marini che volevano ucciderci proseguo a raccontarle le nostre disavventure Concordo con te, non possiamo tappare tutte le falle se ritieni che En'se'na possa essere un valido alleato non vedo perchè non possiamo valutare questa opzione. Au'si'be mi sembra di gran lunga la minaccia più concreta. Non mi stupirebbe se lui e gli schiavisti siano in qualche modo in contatto

Hannayeh

Vedo che è simpatica come sempre, nonostante siano passati diversi mesi. Evito di reagire alla sua stizza nei miei confronti, limitandomi ad ascoltare il discorso. Le sue parole sullo stato del regno sono preoccupanti, in effetti, e decisamente più interessanti di una piccola rivalità personale. Forse dovremmo contattare nostra madre, per capire se ci siano sentimenti di indipendenza anche tra il nostro popolo. Abbiamo scoperto che Au'si'be sembra essere in grado di soggiogare gli spiriti al suo volere e sta provando a convincere i villaggi ad unirsi a lui, probabilmente per provare ad ottenere il controllo dei loro ongo'kisi, oltre che le loro terre. Spiego a M'un, aggiungendo Il problema si è presentato anche qui: l'isola è stata bersagliata più volte dai predoni di Au'si'be e uno dei villaggi aveva deciso di passare dalla sua parte. Siamo riusciti a fermare la disputa interna, ma pensiamo che We'uk'bi-Ti potrebbe diventare una buona base per presidiare le isole circostanti e fermare Au'si'be. Anche perché sembra che abbia messo una taglia sulla testa dei figli della divina Za'ia, cosa che rende delle eventuali trattative impensabili.

"Perdere altri pezzi del regno mi sembra sbagliato. Anche quando non c'è alternativa. Mi sembra di dilapidare ciò che ci ha lasciato nostra madre... ma non possiamo muovere guerra anche ad En'se'na" concorda M'un.
Per una volta sembra ascoltare Hannayeh più attivamente, forse perché le notizie sono più importanti della sua animosità "Un prezzo sulle nostre teste? E così siamo giunti a questo" china il capo quasi titubante, poi si riprende e raddrizza le spalle "Dunque è guerra. Senza più possibilità di tornare indietro, senza mezze misure. Mi sta bene, avere un nemico con un volto e un nome è certo meglio che dare la caccia a predoni stranieri. Au'si'be cadrà per mano mia. Ma non pensate che non ci sia gloria per voi: la guerra si combatterà in queste acque e queste isole. Raduneremo tutti coloro che possono impugnare un'arma e muoveremo guerra direttamente a Marea di Sangue"

Ele'wa'tu'm

Sto per fare una battuta a Mu'n, ma vederla così affranta è una novità Vendicheremo Za'ia dico poggiandole una mano sulla spalla e in quanto alla gloria, la lascio volentieri a te e a K'atu, mi basta essere partecipe, portare a casa la pellaccia ed evitare che meno gente possibile perisca per questo conflitto Le sorrido, sperando che possa bastare a tirarla un po' su di morale dobbiamo far vedere a tutti che noi siamo uniti. I figli di Za'ia porteranno alto il suo nome.

Hannayeh

Annuisco alle parole di Ele'wa'tu'm: il popolo di questo impero ha bisogno di un segno di unità. E il fatto che la cosa giovi al mio piano a lungo termine la rende solamente più apprezzabile. La gloria è piacevole, ma penso che dovremmo anche rafforzare la nostra posizione su queste isole prima di prepararci alla guerra. E potremmo farlo provando a placare Mau'a: sembra essere uno spirito potente e non possiamo permettere che cada nelle mani di Au'si'be, se i racconti sulle sue capacità sono veri.

"Credo che Mau'a debba essere lasciato a chi sa come comportarsi con quel genere di spiriti" risponde tagliente la condottiera "Magari a Ch'a'ia. Ci hai aiutato, fino ad ora, ma non è il caso di sforzarsi ulteriormente" aggiunge aggiustando leggermente il tiro.

Finn'iann

"Sorella, ti lascio volentieri la gloria. Ma non mi sottrarrò alla lotta e farò la mia parte. In questo luogo manca l'armonia del mondo e intendo correggere la cosa meglio che posso", spiego, dando ulteriore supporto alle intenzioni dei miei fratelli e sorelle.

Hannayeh

Come chi ha calmato Uk e si è assicurata che i tre spiriti dell'isola fossero dalla nostra parte? Chiedo a M'un, non accettando questa offesa: può avere delle antipatie nei miei confronti, ma non accetto che sminuisca il mio valore. Non è una questione di gloria personale: noi siamo pochi e non potremo fare la differenza in una guerra. Possiamo invece guadagnarci nuovi alleati e risorse, il tutto senza sguarnire Ve'Sau-Ti del suo amministratore. Dico alla donna, affrettandomi ad aggiungere Ovviamente se mio fratello e il nobile Ele'wa'tu'm sono d'accordo.

Ele'wa'tu'm

Cerco di trattenere un sorriso alle parole di Hannayeh sorella, dovrai ammettere che non ha tutti i torti dico studiando la reazione di M'un neanche io sono tipo da lanciarmi in battaglia, riconosco il mio posto, potrei essere più incisivo in altri contesti Poggio una mano sulla spalla sul braccio della donna non condivide con noi il sangue di nostra madre, ma è decisamente dalla nostra parte ed è stata molto brava con lo spirito. Senza di lei molte persone sarebbero morte e forse non avremmo avuto l'appoggio di Uk e degli altri spiriti

"Non è la stessa cosa! Spiriti, come sei irritante! Sei qui solo perché tuo fratello ti ha chiesto di accompagnarlo, ma non dimenticare il tuo posto. Forse sei anche stata brava ad ammansire un paio di spiriti locali, ma Mau'a non è niente di simile! Ma se pensi di poter ammansire lo spirito di un'intera isola vai pure, sai che mi importa. Ma non condurre alla morte mio fratello" M'un non sembra affatto ammansita dalle vostre parole, anzi! Il suo scatto d'ira non si quieta per niente.

Finn'iann

"M'un, placati", dico, sereno e deciso allo stesso tempo.

"In primo luogo, decido io cosa fare e accompagnerò mia sorella ovunque e comunque deciderò sia opportuno e giusto: non spetta a te scegliere per me.

In secondo luogo, la tua rabbia è infantile e fuori luogo: se non sai distinguere tra amici e avversari, allora non puoi essere una degna condottiera. Sai bene che a me non interessa ereditare il ruolo di Za'ia, ma sta a te dimostrare, invece, di essere una candidata meritevole. Ľira e la passione vanno bene durante una lotta e contro un nemico giurato, ma sono pericolose e sprecate se rivolte a una persona alleata e fedele. Faresti bene a ricordarlo sempre".

Modificato Mercoledì alle 09:452 giorni da Ghal Maraz

Ele'wa'tu'm

Penso si riferisse a me... Commento un po' sottovoce alle parole di Finn'iann

Sorella richiamo la sua attenzione sperando che non prenda a male le parole dei due fratelli fidati di me, anche io ho la mia esperienza con gli spiriti e poi ammettiamolo...faccio spallucce non sono un grande combattente, la mia nave non è grande, anche se non cambierei il mio equipaggio con niente al mondo faccio un lungo sospiro se hai una idea migliore di dove mandarci. Forse a risolvere la questione degli schiavi? O a stringere una alleanza con En'se'na? Io preferirei andare da Mau'a se riusciamo a portarlo dalla nostra parte indeboliremo molto le pretese di Au'si'be.

Dobbiamo agire assieme, forza e spirito.

"Mi riferivo ad entrambi. Ragazza" si rivolge sempre sprezzante, ma più calma, a Hannayeh "sono sicura che questa impresa finirà per ucciderti, e con te loro due. Non lo dico perché sei una straniera, ma perché non credo che tu sia forte come credi. Ti spezzerai, e lo spirito di divorerà. Pensi che non sia mai successo prima?" Stringe i pugni, e poi sta zitta qualche istante calmandosi quasi del tutto "Fratelli, mi dispiace se vi ho preso a male parole, ma sapete quanta passione io metta in ogni cosa... non avrete mai da me consigli quieti e rimostranze dette a mezza voce. Vi lascio liberi di decidere come ho sempre fatto, ma sono preoccupata per voi"