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Gilda aperta  ·  7 membri

Per Millennii

Valente


Uriele

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Un ampio salone con un grosso tappeto rosso nel centro si apre subito dopo un piccolo ingresso. La casa è arredata con buon gusto e in modo moderno. 

In fondo, oltre un divano in pelle, la televisione, su muto, trasmette le immagini di un telegiornale. 

"Io... io stavo facendo delle foto per sputtanare la tua clientela"

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Principali partecipanti

Emanuele si volta per raggiungere il tavolo dove solo ora ti accorgi essere poggiato un cellulare. Sta anche per parlare quando un cigolio alla tua destra ti distrae. La porta di una stanza si apre e si affaccia una bambina con lo sguardo impaurito.

"Papà....."  La voce è quasi rotta da un piagnucolio trattenuto a stento. "...Tutto bene? Ho chiamato la polizia...." la bambina sembra intimorita e non ti fissa minimamente. Guarda solo il padre con gli occhi lucidi e non si azzarda ad entrare nel salone.

"...si.... si..." risponde Emanuele. "...tutto ok..."

"Papà che hai..."  La piccola in pigiama prende coraggio e si avvicina al padre.

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"Va tutto bene. Tuo padre mi deve dare delle cose, poi io me ne vado" allungo la mano verso Emanuele, non ho altro tempo da perdere. Non con la polizia umana in arrivo...se anche è vero. Dovrò anche pensare ad un modo per coprire le mie tracce. E di certo Emanuele ha esaurito tutta la sua fortuna, stanotte: avrebbe fatto meglio a rompersi il collo lanciandosi dalla mia finestra. 

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La ragazzina arriva ad abbracciare la gamba di suo padre che, con aria persa, si sta avvicinando a te per consegnarti il telefono senza curarsi del corpicino di sua figlia. 

Sembra come se una catena fosse legata alla gamba stretta dalla bambina, impedendogli di avanzare nonostante i ripetuti sforzi.

"Papà.... svegliati...." La bambina alza lo sguardo verso l'alto, lentamente. Da dietro vedi solo i suoi lunghi capelli scuri e soffici cadergli fino alle scapole. Poi un rapidissimo guizzo: La mano della bambina colpisce il volto del padre con forza tale da essere sproporzionata persino per un uomo nerboruto. Emanuele rotea su se stesso crollando su un mobiletto al lato, rovesciando rumorosamente soprammobili e piatti ornamentali.

Dallo zigomo destro del mortale un rivolo di sangue esce dalla ferita mentrela sua espressione stupita sembra chiedere silenziosamente" *cosa è successo*. Come quando nel sonno ci si sveglia con la sensazione di essere stati colpiti da un malrovescio.

"Lui! È! Mio!" Una voce sibilata mentre la bambina si volta... ma un momento. Non è più una bambina... ora è un adolesdente. Non ti sei accorto del cambiamento. Anzi, forse è sempre stato così e prima ti sei confuso... no... i capelli erano lunghi... o forse no?

Ha gli occhi stretti a fessura in cui due gemme azzurre sono incastonate. Un sorrisino di sfida appena accennato.

Intanto Emanuele, visibilmente scosso, cerca di riacquistare un minimo di compostezza.

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"Oooh" un lieve sorriso mi aleggia sul volto "Cosa abbiamo qui? Una signorina non dovrebbe comportarsi così. Quanta violenza!" alzo le mani in un ironico gesto di resa. Prima di scontrarmi con questa specie di bambina voglio capirci di più "Cosa succederà ora dipende da cosa hai fatto prima di entrare nella stanza...se hai davvero chiamato la polizia temo di dover agire con meno cortesia e tatto del previsto. Altrimenti...beh, possiamo sempre discutere da persone civili, non credi?"

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"Parole avventate per un Fratello che puzza ancora del primo Sangue del suo creatore." La ragazza ricambia ora il tuo sorrisetto con dei lineamenti duri ed una bocca troppo larga. "Pensa bene a quelle che saranno le tue prossime parole ed azioni. Sei in una mia proprietà, importunando una mia cosa, minacciando ME!!! Se ti accadesse qualcosa, sarebbe leggittima difesa." Ride come se sperasse tu faccia qualcosa di avventato. 

Con la coda dell'occhio vedi, oltre lo spiraglio  della porta socchiusa, una stanza da letto avvolta nella penombra, con una tenda che svolazza spinta dalla brezza di una finestra spalancata.

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"Ottimo. Allora sei tu la responsabile per gli atti di questo umano. Stanotte si è introdotto nel mio locale e ha sottratto indebitamente delle informazioni sui miei clienti. Mi ha mancato di rispetto e mi ha mentito e il fatto che sia ancora vivo la dice lunga sulla mia pazienza. Deve essere fatto un atto di riparazione...siamo pur sempre rispettosi delle leggi, oppure no?" non intendo farmi mettere sotto da questa sorella. Sarò anche giovane, ma non posso farmi mancare di rispetto così. E posso benissimo ritorcere contro di lei le sue accuse. Avere uno schiavo significa garantire per lui ed esserne responsabile. 

 

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Il Fratello con le fattezze di una ragazzina sembra sorpresa. Si volta a fissare quello che considera una sua proprietà: 

"Emanuele...è vero ciò che dice? Hai fatto una cosa tanto orribile?" 

Emanuele non sembra sapere cosa rispondere, ne se rispondere, e si limita a schiudere la bocca senza che riesca ad emettere un fiato.

"No no no...non ci siamo!"

Percepisci chiaramente il suo sarcasmo. Intanto Emanuele si rialza.

Torna a rivolgersi a te: "Valente..." Conosce il tuo nome! "...Le nostre leggi sono sacre ed inviolabili, ma di quelle delle Vacche non so che farmene"

Tende una mano aperta verso Emanuele che, dopo un attimo di esitazione, gli da il cellulare. 

"è questo ciò che ti preme avere?" Stringe la mano in un istante stritolando il cellulare che ora cade in terra in mille pezzi. "Ecco fatto. Ora puoi andare."

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Valente

Prendo il cellulare e me lo infilo in tasca, ma non accenno ad andarmene "Si, è naturale che io voglia difendere la mia abitazione. Che succederebbe se ciascun umano potesse fare ciò che vuole? Però, prima di andarmene, ho ancora una cosa da chiedervi. Tutto sommato me lo devi, visto ciò che è successo...riparazione, giusto?" sorrido freddo, sto giocando col fuoco "Il vostro nome, se è possibile saperlo; voi sapete il mio"

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"Il mio nome...."

L'ultima immagine che hai di lei è il suo sorriso provocatorio e gli occhi azzurri che ti guardano da sotto le arcate oculari, poi semplicemente non è più li. Non è sparita come in un film in cui, da un frame ad un altro scompare l'immagine in modo netto e repentino, semplicemente è come se non ci fosse mai stata. Forse avrai spostato lo sguardo per un istante: difficile spiegare eventi tanto semplici quanto sconvolgenti. Però ora il tuo sguardo riesce ad abbracciare solo un salone vuoto, quel televisore che passa immagini silenziose oltre il divano, Emanuele che ti guarda ora con ritrovata sicurezza e l'uomo coinvolto in questa nottata di orrori.

"...Elizabeth..." Un sussurro dietro il tuo orecchio destro che arriva come una pugnalata,i provocndoti un brivido gelido lungo la schiena.

La porta d'ingresso si apre lentamente e spinta da una forza invisibile; chiaramente un invito ad uscire.

Spoiler

Giusto per confermare: Il cellulare è ridotto in mille pezzi dalla stretta del Fratello

 

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Con i frammenti in tasca mi appresto ad uscire dall'appartamento. Prima mi volto verso il salotto "Vieni, non stare li come un imbambolato" dico rivolgendomi all'uomo che ho mesemrizzato e che ancora guarda la televisione. 

Una volta fuori mi rivolgo proprio a lui "Ora va e riposati. Ti sveglierai un'ora prima dell'alba e verrai qui davanti a questa porta. La fisserai per mezz'ora, poi tornerai a casa e dimenticherai tutto"

Chiamo poi un altro taxi e torno a casa, sfruttando sempre il mio anonimato per non essere ricordato dal tassista. 

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Nell'uscire dalla porta provi un brivido di inquietudine. Sapere che quell'essere potrebbe essere ovunque in quel momento... senti quasi la fittà di una possibile coltellata alle spalle, e in altri posti random, che ti accompagna e crersce di intensità man mano che ti avvicini all'uscio. Il led rosso lampeggiante degli sprinkler anti incendio sparsi sul soffitto ti fa quasi venire in mente un'idea per individuare la presenza occulta di Elizabeth. Ma scrolli le spalle e procedi. Muovendoti riesci ad intravedere all'interno della stanza da cui era uscita la bambina, poi cresciuta e mutata di aspetto sotto i tuoi occhi: è una camera da letto in cui intravedi un solo materasso a due piazze, ancora perfettamente integro, con le lenzuola di seta blu.

Uscito, la porta, come si è aperta, si richiude alle tue spalle. Mossa da una forza invisibile.

 

Spoiler

NDG: nessun problema a tornare al tuo club se vuoi. Oppure hai altre intenzioni? 

Finita questa scena aprirei quella dell'Elysium così da farvi incontrare tutti, però siccome Anna e Janice stanno sul luogo dell'incidente, hai un po' di tempo (off-game) nel caso volessi fare altro. Anche senza ruolarlo, semplicemente per sapere se hai qualche piano personale inerente o non a quanto accaduto.

 

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Una volta tornato al Club mi organizzo. La finestra va riparata il più in fretta possibile, e do ad una delle ragazze il compito di chiamare un vetraio già domani mattina. Io dormirò in uno dei camerini...gli svantaggi di avere una casa così piccola e poco funzionale!

Non è questo il contrattempo, però. Ho salvato la faccia ad almeno uno o due dei miei clienti, e bene o male l'ho spuntata con quella sorella. Ma non mi piace il fatto di aver dovuto fare un passo indietro. Quella Elizabeth non mi piace. "Non è neanche de roma" mormoro tra me e me, prima di decidere che non sono nelle condizioni adatte per pensare ad una vendetta. Sono troppo nervoso, troppo affamato.

Chiamo nel mio ufficio Jessica, la mia ragazza preferita e la prima del mio piccolo circolo di fedeli donatori di sangue. Non è niente per me, tranne la più fedele delle mie ragazze. Con il miraggio di una vita migliore, dell'eterna giovinezza, la sto tenendo al guinzaglio da un bel po'. Spesso letteralmente, anche se né io né lei siamo eccessivamente presi da questi giochetti...è più materia dei miei clienti, quella.
Ma sono almeno due settimane che non bevo da lei, e so che il suo sangue è abbastanza dolce da rilassarmi: la tengo sotto controllo e non prende droghe né beve troppo alcol. Ha una dieta molto equilibrata e conduce una vita sana, con molte attività all'aria aperta. Sangue di prima qualità.

DM
 

Spoiler

Ecco, ho scelto la mia Touchstone: Jessica. Una ragazza come tante, forse invaghita di me o forse solo un'opportunista...e non mi importa quale sia delle due. Lei mi obbedisce e mi fornisce il suo sangue di sua volontà, io la proteggo e le offro un lavoro tutto sommato poco faticoso e remunerativo. 
Dopo essere stato trasformato Valente ha scelto con cura le ragazze del locale, levandosi di torno tutte quelle di prima in modo da non avere problemi...solo Jessica è rimasta. Perciò è l'unica che mi ha visto e mi conosceva anche prima che fossi un Fratello. 

 

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Lei è stesa sopra la pesante scrivania di mogano. Delle carte e dei soprammobili, ben poco resta sul tavolo. Il rosso di alcune stille di sangue risalta sul bianco di alcuni documenti o appunti. È esausta ma appagata. 

"quando, Valente...quando? Quando verrà il giorno? Il tempo passa, io invecchio di ora in ora... quasi ho paura di fissarmi allo specchio..."

Sospira

"Quando mi donerai io tuo bacio immortale? Quando mi farai tua Regina e compagna nella Notte Eterna?"

In cuor tuo sai che non oseresti mai. Strappandola alla vita senti che perderesti un brandello della tua umanità che già ti scivola via tra le dita come la sabbia di una clessidra che definisce il tempo del tuo declino verso l'inevitabile abisso.

Modificato da Uriele
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"Non chiedere ciò che ti è dovuto. Un giorno avrai il Bacio...quando sarò abbastanza potente da tenerti al sicuro" da un lato non le sto mentendo. Prima o poi dovrò decidere cosa fare di lei, se tenerla con me per sempre (o per un ragionevole lasso di tempo) oppure se lasciarla andare.
In entrambi i casi so che perderò qualcosa di importante.

Per ora però posticipo il momento, aspettando di diventare un Valente a cui non importerà più il peso di questa scelta.

DM

Spoiler

Per me possiamo (a parte qualche discorso ancora con lei, se pensi sia interessante) finire qui questo capitolo. Non ho altre azioni da intraprendere. 

 

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La notte passa tra effusioni voluttuose. Le tue membra iniziano ad intorpidirsi e giunge infine il tempo di ritirarsi. 

Il sole cala dietro l'orizzonte, delineato dal profilo scuro della città da cui svetta l'imponente cupola di san Pietro. 

 

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Spalanchi gli occhi di scatto e ti sollevi dal tuo giaciglio.

Sei intento a sbrigare alcune pratiche quando bussano alla porta del tuo ufficio. Uno dei tuoi uomini ti porta un giornale già aperto ad una pagina. La foto in bianco e nero è inconfondibile: ritrae un pezzo del tuo locale con una ballerina intenta a ondeggiare sopra la faccia di un noto deputato.

*BonifortiDepravazione e lussuria per il deputato.* Titola l'articolo. Leggendo rapidamente il testo si menziona il tuo locale come un bordello che accoglie ospiti altolocati. Sai essere unduro colpo per la tua clientela. Evidentemente quel bastardo di Emanuele avrà inviato le foto a qualcuno prima che tu facessi irruzione in casa sua.

Spoiler

Si per me possiamo passare oltre. Ora ci sarebbe la scena dell'Elysium. Immagino che Valente, essendo Ventrue, Invictus, difficilmente mancherebbe ad un Elysium tanto importante come questo, indetto dall'Arcivescovo stesso (e unico in cui egli sia personalmente presente) solo una o, eccezionalmente, due volte l'anno. 

Poi a te decidere se esporre in tale sede le tue rimostranze riguardo l'accaduto, visto che, molto probabilmente, vede coinvolto un Fratello. Potresti cmq usare questo evento per cercare informazioni. Insomma a te decidere come procedere. 

 

Modificato da Uriele
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