Senti una raffica di mitra diretta, fortunosamente, qualche piolo sotto di te.

-MA che cazz?! Ma vi siete bevuti il cervello?! Cosa vi passa per la testa, mettete via l'artiglieria, non sono mica qui per farmi ammazzare!-

Stessa voce di prima "E allora per cosa? Attento, i miei ragazzi sono pronti a sparare."

-Beh, digli pure di rilassarsi, non sono armato.

Ho solo bisogno di risposte-

"Non siamo in una biblioteca, a cosa credi che potremmo risponderti?"

-Io sono fiducioso. Accendi una cavolo di luce, non vorrei stortarmi una caviglia mentre scendo, sempre se avete deciso di non spararmi tanto per sport.

Mi chiamano Sid ed ero un "Runner". Ho qualche problemino di memoria, ma sono sicuro di aver lavorato con qualcuno di voi, o con qualcuno che vi conosce bene, mi serve rintracciare quel qualcuno.-

"Ah, questo si che è interessante ragazzo! Un runner eh?" un fischio lungo *fffffiiiiuuuu* "Per i tuoi problemi di memoria ti sconsiglio di andare in giro a dirlo, comunque vediamo." 

Un fascio di luce conico si accende su di te per qualche minuto. 

Buio. "No, non hai lavorato con noi. Ti do un consiglio però: vai a Central Park e stai lontano dall'acqua."

Ricordi che ci sono tre zone di terreno solido là, con due laghetti come intermezzo, ma tanto le inferriate del perimetro sono disfatte dal tempo.  

"Ti ringrazio  per i consigli camminatoredell'ombra e te ne do uno anche io. Fai installare qualche luce da queste parti, prima o poi qualcuno finirà  per scivolare dalle scalette e poi chi li sente quelli dell'ispettorato del lavoro?"

Risalgo la scaletta  e mi dirigo in superficie.

Mi piace vivere  pericolosamente  e sono adrenalina dipendente, ma quei tipi giù  nel buio mi fanno una certa impressione.

Ancora una risata con il suono della scatarrata che si perde nel buio sotto di te mentre risali la scala a pioli.

Ritorni velocemente in superficie, questa volta la folla è quasi svanita nel nulla, sei immerso in uno scenario minimalista come i quadri surreali di De Chirico a parte la sporcizia per strada e gli enormi schermi a led che scintillano cambiando immagine fino a dove il tuo sguardo può spingersi. Sei nel cuore malato ma ancora pulsante di Manhattan, una città che ha ancora qualcosa da dire al mondo nonostante abbia perso il suo primato a favore della gigalopoli dei Grandi Laghi fra quelli che erano un tempo Canada orientale e Stati Uniti centrali.

Guardandoti attorno vedi un bistrot affollato, una carrozzeria e un cambiavalute-minimarket-internet point di una qualche etnia orientale.