Piacere di conoscervi, signorina Koleff e signor Brau. Io sono Magdalena von Hohenfels. dico rivolgendo un sorriso franco ai presenti. Quando sento il giornalista proporre una foto faccio in modo di non comparirvi affatto spostandomi con eleganza e nonchalance fuori dalla traiettoria della macchina fotografica. Benedico mentalmente Gertrud per aver stroncato sul nascere l'intervista anche se questo suo comportamento mi sembra insolito: Gertrud ha davvero rifiutato le attenzioni di qualcuno? strano. e torno insieme alle due verso i divani.

Alla domanda dell'uomo, accenno un mezzo sorriso, un sorriso triste però. Ripensare al passato mi causa sempre questo effetto... e inizio a parlare:"Eheheh, come le ho detto, signore, ho fatto un po' di tutto! Sono stato per anni nella Abwher, poi però verso la fine della guerra mi hanno riassegnato alla Wermacht... 352esima divisione! Durante il tentativo di sbarco degli americani ero a difendere il Vallo atlantico...un vero inferno, signore, se posso permettermi!" Faccio poi una breve pausa per riordinare le idee, è passato così tanto tempo e sono successe davvero parecchie cose... "Bhe, signore, dopo la guerra ho abbandonato la divisa della Wermacht per quella della Gestapo...beh per una serie di motivi. Prima di arruolarmi studiavo legge e l'idea di entrare in polizia mi aveva sempre solleticato...poi...avevo ritrovato una persona a me molto cara, signore"

e detto questo mi incupisco leggermente, appoggio sul balconcino il bicchiere e, mentre faccio un altro tiro di sigaro estraggo l'orologio e, con il pretesto di vedere l'ora, contemplo per un momento la foto, prima di rimetterlo in tasca con cura.

"Non una storia particolarmente eroica, signore...e lei invece? E' sempre stato nei reparti corazzati?"